Serie TV > Criminal Minds
Ricorda la storia  |       
Autore: margheritanikolaevna    16/06/2012    5 recensioni
In questa fic - scritta per il contest "Spargilacrime", indetto da Veronic90 ma giudicato da superkiki92 - vi sono, come dice il titolo, amore e morte. Immensa gioia e immenso dolore, che la vita talvolta sa mescolare in una maniera che agli uomini pare incredibile, come dettata dal più folle dei casi. E che, invece, potrebbe rivelare l'esistenza di qualcosa di più grande di tutti noi...
Il racconto si è classificato al secondo posto e si è aggiudicato il "Premio stile".
La fic ha partecipato anche al contest "Cuori Infranti" indetto da yuma92 su efp e si è classificata al secondo posto, vincendo il premio "Lacrima" per la storia più triste.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emily Prentiss
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
 
Questa è la mia prima fic su Criminal Minds: ho cercato di documentarmi al meglio anche leggendo alcune storie presenti qui su efp e spero di essere riuscita a rispettare l’atmosfera della serie e i lineamenti fondamentali dei personaggi. Se così non fosse, prego i lettori esperti di Hotch&co. di segnalarmelo, perché ve ne sarò immensamente grata.
Grazie alla carissima stilla_scarlatta che mi ha aiutato fornendomi informazioni senza le quali non sarei riuscita ad andare avanti e lubylover per essere stata, con la sua passione per un telefilm in particolare, involontaria ispiratrice di parte della trama.
E, ovviamente (ma questo è scontato), grazie a chiunque avrà voglia di leggere e lasciarmi un suo parere.
 
 
Forte come la morte è l’amore
 
Capitolo primo
 
“Che altro è la vita dei mortali se non una specie di commedia nella quale gli attori, che si travestono con vari costumi e maschere, entrano in scena e recitano la loro parte finché il regista li fa scendere dal palcoscenico?”.
Erasmo (1)
 
 
Mettimi come sigillo sul tuo braccio/
 Mettimi come sigillo sul tuo cuore…”
 
La voce di Aaron Hotchner risuonava limpida, eppure carica di emozione, sotto le alte volte della cattedrale di Saint Matthew; la penombra solenne delle vaste navate neoclassiche era rallegrata dalle bianche composizioni floreali che ornavano i due lati dell’altare e gli scranni di legno lucido. Nell’aria precocemente tiepida si mescolavano il profumo dei fiori, l’odore dell’incenso e quello delle candele accese.
 
Perché forte come la morte è l’amore/
 Tenace come gli inferi la passione”
 
Guardò uno per uno i visi delle persone che erano intorno a loro, ordinatamente sedute nelle due file di panche davanti all’altare: i suoi familiari, gli amici, i colleghi, tutti erano accorsi per condividere con lui il momento più felice della sua vita.
David, senza nessuna delle sue tre ex mogli ma con un magnifico sorriso a rischiarargli il volto e accanto a lui Reid, con la sua solita espressione timida che rivelava però chiaramente quanto fosse felice di trovarsi lì in quell’occasione.
Jessica, che stringeva la manina di un Jack fierissimo del suo completo blu con tanto di cravatta di seta, versione uguale e ridotta di quella del papà, Sean con la moglie e persino Sam Cooper che, non volendo assolutamente mancare, era riuscito a liberarsi per un giorno dei suoi numerosi impegni di lavoro.
E ancora Will con in braccio il piccolo Henry, il quale aveva preso molto sul serio il compito affidato a lui e a Jack, vale a dire spargere petali di rosa lungo la navata principale al passaggio degli sposi; JJ accanto a lui che tentava senza successo di sistemarsi l’elegante cappellino color albicocca, mentre quello non ne voleva sapere di rimanere al suo posto e le scivolava di continuo sulla fronte.
Morgan senza la fidanzata in carica forse perché - si sa - le migliori conoscenze si fanno proprio ai matrimoni degli amici; Ashley che invece rigirava tra le mani, fissandolo con malcelata curiosità, il libretto dalla copertina marmorizzata sul quale erano stampate le parole della liturgia.
Penelope, infine, l’aveva vista seduta qualche fila più indietro mentre sembrava discutere animatamente con Kevin, il quale aveva tutta l’aria di implorarla di abbassare il tono della voce; non notare il look della ragazza  - e soprattutto il suo sgargiante abito verde pistacchio a fiori rosa - sarebbe stato a dir la verità piuttosto difficile come al solito, ma ciò che abitualmente gli appariva contrastante, anzi quasi stonato, rispetto alle situazioni cupe che erano costretti ad affrontare per lavoro, adesso si presentava invece perfettamente intonato al momento.
Sebbene con addosso quegli abiti eleganti e sul viso un’espressione compunta gli dessero quasi l’impressione di essere degli estranei, si trattava dei suoi più cari amici, di coloro che negli anni precedenti avevano rappresentato quasi la sua unica famiglia, i suoi più intensi rapporti con il mondo.
Era abituato a vedere quelle persone alle prese con quanto di più atroce il genere umano riuscisse a partorire, costantemente immerse in un’atmosfera oscura e opprimente; con loro aveva diviso la fatica quotidiana dell’esistenza, i problemi, la stanchezza e a volte persino la disperazione. Quel giorno invece mangiavano alla stessa tavola il pane di una nuova speranza, bevevano dal medesimo calice una seconda promessa di felicità.
Eh no, stare con lui non era mai stato semplice per nessuno, a volte nemmeno per lui stesso; tutto ciò che Foyet gli aveva fatto e, ancor di più, la tragica morte di Haley avevano peggiorato ulteriormente le cose, trasformando il suo guscio in una corazza durissima da penetrare. C’erano stati momenti in cui non avrebbe mai pensato di poter essere di nuovo felice perché, in fondo, era convinto di non meritarlo nemmeno. Momenti interminabili nei quali si era sentito immensamente fortunato per il solo fatto che gli fosse rimasto almeno Jack da amare e aveva creduto che quel bambino potesse essere l’unica fonte di gioia, per tutto il resto della sua esistenza. 
Eppure, pensò con malinconica dolcezza, la vita alla fine è più forte di tutto: i morti che ci sono cari lasciano dietro di sé un’eco gentile, ma è solo un’immagine lontana, che mentre la guardi impallidisce fino quasi a scomparire.
 
“Le grandi acque non possono spegnere l’amore/ 
Né i fiumi travolgerlo”
 
Continuò.
Per un attimo distolse lo sguardo dalla donna che gli sorrideva, in piedi di fronte a lui, e che tra pochi minuti sarebbe diventata sua moglie. Un rumore di panche smosse e un diffuso brusio di sorpresa avevano attirato all’improvviso la sua attenzione: un uomo di mezza età, con indosso un abito forse un po’ troppo informale per l’occasione, aveva appena attraversato la navata centrale, cercando di fare meno rumore possibile, ed era andato a sedersi in una delle prime file.
Hotch l’aveva riconosciuto immediatamente e subito aveva pensato che quello era il regalo di nozze più bello che potesse aspettarsi; i loro sguardi si erano incrociati per un istante e sul volto abbronzato e segnato dal tempo del nuovo arrivato era apparso un ampio sorriso. Jason Gideon era autenticamente felice per il suo ex collega e non ne faceva mistero.
Come fosse riuscito a saperlo - pensò lo sposo - restava un mistero, dato che nessuno della sua squadra aveva più notizie di lui da anni; da quando cioè era stato visto l’ultima volta in un bar del Nevada, in procinto di lasciare lo Stato e la sua vecchia vita per cercarne una nuova.
Era emozionante rivederlo: anche se era passato tanto tempo, sentiva che il loro legame era rimasto intatto e che quel momento non avrebbe avuto lo stesso sapore senza di lui.
Tornò a guardare la donna al suo fianco, sua moglie, colei cui aveva deciso di legare la sua vita per sempre. Sua moglie… d’ora in avanti per lui quelle due parole non sarebbero state come in passato il sigillo di un dramma, due cicatrici di lettere impresse nella sua anima, bensì nuova speranza, nutrimento nuovo.
Forse a qualcun altro sentir pronunciare una seconda volta quelle solenni formule rituali avrebbe provocato una strana sensazione, un misto di nostalgia e di rimpianto. Non era così, invece, per Aaron Hotchner che si trovava esattamente nell’unico posto al mondo dove avrebbe voluto trovarsi, ebbro della speranza che il matrimonio tornasse ad essere per lui ciò che era per la maggior parte delle persone: gioia, progetto, a volte routine, ma certo non straziante perdita. 
Alcuni dei presenti avrebbero scommesso che tra loro due sarebbe andata a finire così; per quasi tutti gli altri, al contrario, quel matrimonio era stata una vera sorpresa. E lui? Probabilmente dentro di sé aveva sentito fin dal primo momento la forza e la potenza di quel sentimento, anche se poi  - per una infinità di motivi assolutamente ragionevoli e del tutto sbagliati - aveva impiegato troppo tempo per rendersene conto e agire di conseguenza.
Adesso era il sacerdote a parlare: “Vuoi tu, Aaron Hotchner, prendere questa donna come tua legittima sposa per amarla, onorarla e rispettarla tutti i giorni della tua vita, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non vi separi?”.
“Sì, lo voglio” rispose il federale, scandendo le parole una ad una.
“E tu, Emily Prentiss, vuoi prendere quest’uomo come tuo legittimo sposo per amarlo, onorarlo e rispettarlo tutti i giorni della tua vita, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, finché morte non vi separi?”.
Parole che erano veramente sigillo sul suo cuore: un nuovo amore, una seconda occasione per tutti e due.
Una promessa di felicità assolutamente sorprendente.
Lei sorrise e le sembrò di averlo fatto per la prima volta nella sua vita: era un sorriso appena nato, lucente e vergine dell’unica verginità che gli avrebbe donato, quella del suo cuore. Un sorriso dolce come quando le nuvole si disperdono in un soffio, lasciando apparire il cielo azzurro e la luce alla stessa velocità con cui gli angoli della bocca si sollevano e quelli degli occhi si assottigliano; un sorriso puro, radioso, così disarmante da commuovere, sano e innocente.
“Sì, lo voglio” disse, con una voce che rivelò chiaramente a tutti i presenti la profonda emozione di quel momento solenne e insieme assolutamente intimo.
“Con questo anello io ti sposo, per amarti, onorarti e rispettarti tutti i giorni della mia vita, in salute e in malattia, in ricchezza e povertà, finché morte non ci separi”.
“Con questo anello io ti sposo, per amarti, onorarti e rispettarti tutti i giorni della mia vita, in salute e in malattia, in ricchezza e povertà, finché morte non ci separi”.
“Per il potere conferitomi dalla Chiesa vi dichiaro marito e moglie. Che l’uomo non separi ciò che Dio ha unito.
Ora può baciare la sposa!”
Ecco, era fatta.
Stava per scendere la sera, ma l’aria era ancora tiepida: era uno di quei momenti toccanti in cui la terra è così ben intonata agli uomini che sembra impossibile che tutti non siamo felici.
Aaron guardò ancora una volta Emily; sapeva che aveva accettato di sposarsi così per amor suo sebbene, dopo la morte del suo amico Matthew, la Chiesa e tutto ciò che essa rappresentava costituissero per lei una presenza quasi inquietante. Amandolo, aveva capito quanto contasse per lui presentarsi insieme agli occhi del mondo e rafforzare il loro vincolo con un giuramento solenne davanti a Dio.
In fondo anche se conservava i suoi dubbi e le sue paure, lei era felice di averlo fatto, dividendo quella giornata indimenticabile con tutte le persone alle quali voleva bene. Sorrise al pensiero di sua madre: non si era smentita nemmeno stavolta, arrivando in chiesa a cerimonia già iniziata e attraversando la navata sui suoi tacchi ticchettanti in maniera da far voltare tutti gli invitati. 
Emily sospirò: c’erano alcune cose che non sarebbero mai cambiate.
Ma per fortuna ce n’erano altre - e ben più importanti - che potevano cambiare, evolversi, mutare.
Quando aveva conosciuto Aaron, tanti anni prima, lui era all’inizio della sua carriera e aveva ricevuto l’incarico di svolgere una ricerca proprio sulla sicurezza dello staff dell’ambasciatrice Prentiss: quindi, per un singolare scherzo del destino, se l’uomo che quel giorno aveva sposato era entrato nella sua vita lo doveva al lavoro di sua madre!
Dapprima si erano studiati con reciproca diffidenza, acuita in seguito dal suo improvviso trasferimento alla BAU e dalle manovre sotterranee della Strauss per spingerla a sabotare la carriera di Hotch;  quando però lei aveva preferito rassegnare le dimissioni per non tradirlo, mettendo così a repentaglio la sua stessa carriera, si era resa conto che c’era qualcosa di profondo che la legava indissolubilmente a quell’uomo serio, schivo, all’apparenza freddo e distaccato.    
Da quel momento la loro confidenza era cresciuta: lui si era esposto di persona per aiutarla a risolvere un caso che le stava molto a cuore, cercando di ottenere l’indagine sebbene non rientrasse strettamente nelle competenze della loro squadra, lei era stata la prima a insospettirsi per la sua assenza, a correre a casa sua e a trovare le tracce della spietata vendetta di Foyet. Emily tentò di scacciare quelle immagini atroci dalla mente: inutile, aveva ancora davanti agli occhi tutto quel sangue, il suo sangue, sparso sul pavimento…
Anni dopo, quando Ian Doyle l’aveva quasi uccisa, lui era stato il solo insieme a JJ a sapere che la sua morte era stata una messinscena, accettando di sopportare il peso di un segreto terribile e di mentire a tutti i suoi amici per proteggerla.
Tutti e due avevano il corpo e l’anima segnati da cicatrici, alcune quasi scomparse, altre che non sarebbero mai guarite completamente.
Eppure entrambi volevano vivere ed essere ancora una volta felici, nonostante tutto il male, a dispetto di tutto il dolore.
Emily sorrise, guardando le loro mani intrecciate e il semplice anello d’oro che lui le aveva appena messo al dito e che avrebbe racchiuso, nella sua piccola circonferenza, in uno spazio tanto breve una così grande felicità.
Dio sa se non aveva voluto innamorarsi di lui e quanto era stato difficile ammetterlo.
Eppure, Dio sa come se n’era innamorata!
“La porta dell’avvenire sta per aprirsi davanti a noi” pensò tenendolo per mano.
“Sta aprendosi lentamente. Io sono sulla soglia; c’è soltanto questa porta e ciò che vi è nascosto dietro, ma io non ho paura”.
 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: margheritanikolaevna