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– Lightning, splits the sky.
#068
– lampo
I
temporali erano fenomeni atmosferici che da sempre avevano
incuriosito il giovane Nott. Da piccolo, ricordava distintamente, che
li temeva, ne aveva paura. Sua madre aveva cercato di spiegargli che
invece doveva imparare a sopportare il rumore di un temporale,
perché
le tempeste potevano essere più letali. Zeph, per vincere
una paura,
doveva scomporla ed analizzarla nei minimi termini. Così
aveva
studiato quel fenomeno meteorologico con analisi scientifica,
scoprendo di cosa fosse composto un temporale: pioggia, tuoni e
lampi. In particolar modo aveva colpito la sua fantasia l'effetto del
lampo. Dura un attimo, è appena visibile e precede il tuono.
Il
lampo è quel bagliore di luce che avverte dell'arrivo
imminente del
rumore sordo che da bambino lo faceva tremare nel suo letto di paura.
Lucy
a differenza sua era una ragazza solare, vivace ed allegra. Zeph
amava il suono della sua risata, amava il modo infantile –
quasi –
che aveva di arrossire, amava il modo in cui piegava le labbra quando
sorrideva. Lui invece non riusciva a sorridere, era come se il suo
volto fosse stato bloccato da in una maschera di cera di cui era
impossibile liberarsi.
Era
appena terminato il settimo anno ed a loro non era più
importato
nulla di ciò che avrebbero detto le loro famiglie a
riguardo, di ciò
che sarebbe significato quella rivelazione. Erano tornati a Londra ed
erano scappati in giro per l'Inghilterra, insieme, come due
innamorati delle opere classiche babbane. Sapevano entrambi che non
sarebbe durato quel momento, che un giorno la vita li avrebbe
riacciuffati, ma non importava, non in quel momento.
Zeph
osservava Lucy giocare con i fiori di un prato, per poi rinfrescarsi
nelle rive di un torrente come una bambina troppo cresciuta che
ancora, disperatamente, si aggrappava a quella sua ingenuità
genuina.
Zeph
la guardava compiere quelle azioni, così naturali e
spontanee che fu
impossibile per lui trattenere un sorriso.
«Hai
sorriso!», sentenziò la oramai ex Grifondoro,
notando la dentatura
bianca e perfetta del ragazzo da lontano. Si avvicinò di
corsa, per
vedere ancora quel sorriso che per tanto tempo lui le aveva negato.
«Sorridi
di nuovo, Zeph! Dai!», lo pregò con quel fare
infantile che aveva.
Ed il ragazzo non seppe dirle di no. Sorrise.
E
come un lampo che precede un tuono, quell'espressione avrebbe
rappresentato l'antefatto a ciò che ne scaturì
dopo: una risata.
Lucy era riuscita a far ridere Zeph, così come i lampi
avvertivano
il momento terribile del rumore sordo del tuono.
Con
gli anni, il ragazzo aveva smesso di temere il boato del cielo, lo
aveva trovato confortante ed il lampo era diventato solo un momento
in cui prepararsi ad uno spettacolo più magnifico di quello
stesso.
Il sorriso che precede una risata.
nota
autrice ~
Eccoci
giunti alla fine di questa raccolta scritta di getto tra ieri sera ed
oggi pomeriggio. Premetto che il personaggio di Zephyr Nott
è stato interamente inventato da me ed El, perché
a quanto sappiamo la Rowling non ha detto nulla riguardo la progenie di
Theodore Nott.
Spero (speriamo) che queste raccolte incrociate vi siano piaciute, non
volevano essere nulla di troppo pretenzioso, ma solo un sano
divertimento serale.
Pace&Amore.