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Autore: noneraunabattuta    24/06/2012    1 recensioni
Remus John Lupin stava giocando in giardino con un trenino magico,che andava da solo e faceva fumo vero,fischiando ad intervalli regolari.
Era un tardo pomeriggio di fine maggio del 1964. Aveva quattro anni.Storia sull'infanzia di Remus Lupin.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Remus Lupin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Capitolo 2.
Il mostro

 

Passarono i giorni. I Lupin si erano trasferiti in Cornovaglia. A Remus piaceva quel posto,anche se gli mancava la sua vecchia casa in campagna.
Ma no vi badava molto. Dentro di sé aveva la convinzione che mentre loro si trovavano lì,i colleghi del padre avrebbero catturato Greyback,e poi loro sarebbero tornati a casa come se nulla fosse accaduto.
Vivevano in una casetta sulla spiaggia,a pochi passi dal mare. Vicino a loro abitava un’altra famiglia di maghi,i Grant,che i genitori di Remus conoscevano dai tempi di Hogwarts.
Il padre stava con il figlio per tutto il tempo possibile,a parte quando doveva andare al lavoro. E quelli erano i  momenti che Remus temeva di più.
Se Greyback avesse raggiunto il padre mentre era al Ministero?
Remus non voleva pensarci. L’agitazione dei genitori cresceva man mano che il tempo passava. Ormai erano due settimane che se n’erano andati.
Quel giorno,John Lupin non andò al lavoro. Remus lo trovò a passeggiare sulla spiaggia,quella mattina. La madre stava leggendo un libro di incantesimi,Eddy stava pulendo la cucina,e le pentole si lavavano da sole.
-Mamma,posso andare da papà?-le domando Remus,una volta terminata la colazione.
-Certo,vai.-acconsentì lei,sorridendogli e baciandolo sulla guancia.
Remus uscì,a piedi nudi,e corse sulla spiaggia per andare incontro al padre,che aveva immerso i piedi nell’acqua,i pantaloni arrotolati fino alle ginocchia.
-Papà!-lo chiamò.
John Lupin si volse. Appena lo vide,il suo sguardo,prima pensieroso,si fece allegro.
-Ehi,Remus! Vieni qui!
Anche Remus si arrotolò i pantaloni e corse a raggiungere il padre. L’acqua gli arrivava alle ginocchia.
-Papà,perché non sei andato al lavoro?-gli domandò,stringendogli la mano.
-Mi sono preso un giorno libero.-rispose lui -Per passarlo con te e la mamma.
-Evvai! Andiamo a fare un’escursione?-domandò Remus,entusiasta.
Amava i giorni in cui il padre era in vacanza. In quelle occasioni la famiglia andava sempre a fare brevi viaggi nei posti più belli dell’Inghilterra.
Ma questa volta John non rispose. Remus lo fissò. Il suo sguardo era fisso sul mare,assorto in pensieri che,a giudicare dalla sua espressione,erano piuttosto cupi.
-C’è la luna piena stanotte.-disse a un certo punto,più a sé stesso che al figlio.
Remus lo fissò incuriosito,ma non pose domande. Tornò ad osservare le onde che si infrangevano sugli scogli.
-Papà,i cattivi vengono sempre sconfitti,vero?-chiese.
-Certo figliolo. Prima o poi,vengono tutti sconfitti.
Remus sorrise,e quindi tornò sulla spiaggia. Entrò in casa e prese un libro da uno scaffale. Andò a sedersi su una poltrona e lo aprì.
Nonostante la sua giovane età,era già in grado di leggere,a differenza dei suoi amici.
Passò in quel modo metà della mattinata,in preda alla noia. Aveva pensato che,con il padre a casa,avrebbero fatto almeno una passeggiata nei dintorni.
Invece i genitori si limitarono a stare vicino a lui e ad aiutarlo a costruire un castello di sabbia,che nella mente di Remus doveva assomigliare a Hogwarts.
All’ora di pranzo Eddy lo chiamò. Era pronto in tavola.
I Grant pranzarono con loro. Durante il pasto,entrambi domandavano a Remus come stava,se gli piaceva la Cornovaglia,e la nuova casa in cui abitava.
-Mi piace questo posto,ma tra pochi giorni torneremo a casa,vero papà?
-Certo.-rispose John.
Nel pomeriggio,finalmente,i Lupin decisero di fare una passeggiata,cedendo all’insistenza del figlio. Remus voleva andare nei boschi,ma i genitori decisero di restare sulla spiaggia. Camminarono fianco a fianco,sotto il sole.
Ogni tanto Remus si separava da loro per correre,inseguire una farfalla o un gabbiano.
Rimasero all’aria aperta fino al tramonto. A quel punto,entrambi i genitori si affrettarono a far tornare a casa Remus,che,seppur controvoglia,obbedì.
Il bambino si affacciò alla finestra e osservò la luna sorgere,piena,rotonda,come un grande disco d’argento. Adorava la luna piena,pensava che fosse lo spettacolo più bello che la notte potesse offrire.
Eddy aveva preparato una cena squisita,e Remus,una volta mangiato,tornò a sedersi sulla poltrona a leggere. Non aveva voglia di andare a letto.
Verso le dieci si addormentò. Si svegliò poco dopo,quando la madre lo prese in braccio per metterlo a letto,dove,sotto le coperte,ricadde addormentato.
 
Aprì gli occhi nell’oscurità,era notte fonda. Quel rumore di passi l’aveva sognato,se l’era immaginato,o c’era davvero?
Tese le orecchie. Non udì nulla per alcuni secondi.
Senza pensarci,saltò giù dal letto,e corse verso la porta,socchiusa. Ma,quando l’aprì,si trovò davanti Eddy.
-No,padron Remus,non esca!-disse l’elfo,spingendolo dentro,ed entrando dopo di lui.
Chiuse la porta e si voltò verso il bambino.
-Devo badare a voi,padron Remus. Vostra madre è appena andata a dormire-spiegò l’elfo.
Remus tornò a letto,domandandosi perché i genitori e Eddy facessero i turni per fargli la guardia.
Qualche minuto,o forse un’ora dopo,all’esterno rimbombarono dei rumori. Un ringhio. Silenzio. Poi dei passi. Passi felpati,di animale,che si avvicinavano.
Eddy trattenne il fiato,e iniziò a tremare.
-Andiamo via,padron Remus.
Lo prese per mano e lo fece alzare. Dalla stretta forte dell’elfo,Remus pensò che stessero per Smaterializzarsi.
Successe tutto in pochi secondi. La finestra andò in frantumi,e qualcosa di grosso e indefinito fece irruzione nella stanza. Remus,terrorizzato,si separò da Eddy. Avrebbe volto correre e gridare,ma era completamente paralizzato dal terrore. Subito,il mostro cercò di scagliarsi su di lui,ma Eddy gli si piazzò davanti.
Remus finalmente gridò.
La figura che aveva davanti era una specie di lupo,enorme e dall’aspetto terribilmente feroce. Si avventò su Eddy.
Remus vide i denti affondare nella carne dell’affezionato elfo domestico. Lo vide farlo a brandelli,e poi scaraventarlo addosso a una parete.
Eddy,ormai privo di vita,si accasciò sul pavimento,lasciando una scia di sangue scuro lungo il muro.
-Eddy!
Altre grida,dei suoi genitori che accorrevano.
-No … ti prego … non farmi male!
Poi l’unica cosa di cui Remus si rese conto fu il dolore dei denti affilati che entravano nella carne. Nella sua carne.
L’urlo gli si spezzò in gola. Poi tutto si fece buio.
 
Quando aprì gli occhi,la prima cosa che vide fu una luce bianca.
Man mano che i suoi occhi si abituavano ad essa,si rese conto che stava fissando il soffitto di una stanza.
Tutto d’un tratto gli ultimi ricordi della notte gli riaffiorarono nella memoria.
Era successo davvero? La bestia era entrata nella sua stanza? Eddy era morto? Era morto anche lui?
Si toccò la spalla sinistra,dove ricordava che la bestia aveva affondato i suoi lunghi denti. Era fasciata. Ed emanava un cattivo odore.
Era successo davvero,allora?
Si sentiva debole,affaticato. Cos’era successo ai suoi genitori? E Eddy? Non poteva essere morto davvero!
Cos’era quella bestia?
-Remus!-era la voce di sua madre.
Remus voltò la testa,a fatica,perché la ferita gli faceva male. Vide la madre seduta vicino a lui,che gli sorrideva. I suoi occhi erano rossi di pianto.
Di fianco a lei c’era suo padre,con il volto nascosto tra le grandi mani. Tremava.
-Do-dove sono?-domandò.
-Al San Mungo,Remus.-rispose lei.
Il respiro di Remus accelerò.
-Cosa è successo? C-chi era? Eddy,come sta?
John Lupin alzò la testa e lo fissò.
-Eddy è morto,Remus.-disse.
-No. No!
Ma dallo sguardo del padre capiva che era la verità.
-Cosa è successo?-ripeté,in un grido disperato.
-Sei stato aggredito.
-Da cosa? Cos’era?
-Chi era.-lo corresse il padre.
Remus deglutì. La madre scoppiò a piangere.
-Remus,-proseguì il padre.
La sua voce era colma di dolore.
-Remus quello era un lupo mannaro. E ti ha morso.
Ci volle un po’ perché Remus capisse.
Quella sera c’era la luna piena. L’aveva ammirata dalla finestra del salotto. Senza sapere che un lupo mannaro era nei paraggi,e perdendo il controllo,era entrato nella sua cameretta.
E l’aveva morso.
Non c’erano rimedi per un morso di licantropo.
Sarebbe diventato un lupo mannaro anche lui.

 
Ciao!
Ecco il secondo capitolo … il rating,come avrete capito,è arancione per la scena di Greyback.
Ora,premetto che non conosco il calendario lunare del 1964,quindi non so quando di preciso c’era la luna piena in quell’anno. Nella mia storia Remus è stato morso in un giorno tra il 10 e il 15 giugno,ma potrei anche sbagliarmi. In questo caso mi scuso in anticipo.
Come sapete,Remus per molti anni non sa che è stato Greyback a morderlo,quindi è chiaro che i genitori non gliel’hanno detto. Lui pensa che si sia trattato solo di una terribile coincidenza.
Prima di lasciarvi,ringrazio George e Fred forever per aver recensito,e annasue per aver inserito la storia nelle seguite.
In tutto questa FF conta quattro capitolo,che pubblicherò a breve. All’inizio volevo scriverla tutta intera,ma mi sono resa conto che sarebbe stata troppo lunga,quindi l’ho divisa.
Credo non ci sia null’altro da aggiungere,quindi vi saluto!
Marghe  

  
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