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Autore: Something Rotten    25/06/2012    3 recensioni
2005;
Harry mise il ciuccio tra le labbra del bambino che, ancora lievemente alterato, decise di toglierselo e di gettarlo via con un lancio perfetto.
“Questo l'ha preso sicuramente da Ginny!” esclamò orgoglioso Ron “Diventerà un ottimo Cacciatore!”
Harry raccolse il ciuccio dal terreno, prima di voltarsi con aria sconsolata verso di Teddy.
“ No! Io non glielo do il mio dito!” sbraitò quello incrociando le braccia al petto e scuotendo la testa con fare deciso.
James cominciò a piangere più forte sbattendo, per giunta, i piedini sul pavimento.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: James Sirius/ Teddy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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12
Watch over You;
'Turn the other way'


"
Fin tanto che io sarò qui, tu ...
Fin tanto che tu sarai qui, io ...  "





Ted si portò le dita alle labbra e le umettò con la lingua prima di voltare pagina, uno dei tanti gesti spontanei che aveva appreso dalla nonna, come quello di leggere a voce così bassa da sembrare una lingua oscura: un bisbiglio strascicato e suadente simile al Serpentese.

Era un tranquillo pomeriggio di metà luglio, l'orologio segnava le tre e mezzo e, per esperienza diretta, sapeva che la temperatura avrebbe raggiunto il picco massimo della giornata. Per questo si era rintanato nella sua piccola stanza: per trovare sollievo dal caldo asfissiante e dall'orda barbarica di 'cugini' che gli aveva invaso casa.
Si era portato dietro l'ultimo libro che Zia Hermione gli aveva portato, 'Storia di Hogwarts'.

La zia era l'unica che si preoccupasse di fornirgli un'infarinatura generale sulla scuola che, di lì a poco, avrebbe frequentato.

Certo, anche Ron, Harry e George lo facevano, ma i loro metodi erano  meno ortodossi di quelli usata dalla donna:  Harry gli aveva prestato la mappa del malandrino, preoccupandosi di spiegargli ogni singolo passaggio segreto del castello che, data la recente ricostruzione, era cambiato dal suo ultimo anno; 

George, invece, gli aveva fornito un quadernino all'apparenza innocuo ma che, al suo interno, celava ogni informazione utile per conoscere le ronde che il custode Gazza, in un circolo vizioso, era solito fare giorno per giorno;

Ron, infine, senza prendere accordi con i suoi 'predecessori', gli aveva fornito dieci ottimi metodi per far perdere punti ai Serpeverde. Quello che Teddy non sapeva, però, era che quei 'metodi' erano stati utilizzati dai Serpeverde per togliere punti ai Grifondoro. Lo zio, infatti, li aveva spacciati per propri.

Tra i due metodi, però, preferiva decisamente quello di Hermione: amava i libri, li divorava voracemente in quei pomeriggi soffocanti d'estate e, più di tutto, amava il modo minuzioso e preciso che la donna aveva utilizzato per sottolineare quelle pagine; gli permetteva di sapere esattamente cosa fosse doveroso leggere e cosa fosse lecito saltare perché non importante.
 

Forse Victoire aveva ragione: si era preso una piccola cotta per la zia...

Ted ripiegò il lato superiore della pagina numero quaranta, chiuse di scatto il libro e poggiò la testa sul cuscino, asciugandosi le gocce di sudore, che scendevano dalla sua fronte, con il braccio.

Tre capitoli di quel libro scritto fitto erano più che sufficienti, inoltre il lauto pasto e il tepore estivo avevano su di lui un effetto simile a quello di un sonnifero: se anche avesse continuato a leggere, non ci avrebbe capito poi molto.

Chiuse gli occhi con il mero intento di riposare quei cinque minuti che gli sarebbero bastati per continuare a leggere.

Il dormiveglia, però, si tramutò fin da subito in un sonno profondo privo di sogni...

" Tè!"

Ted scacciò via con la mano un insetto immaginario che, volando, gli ronzava accanto alle orecchie. La mano fendette l'aria colpendo, poi, la testata del letto. Nonostante il dolore lancinante provocatogli dall'urto, Ted non si svegliò.

" Tèi.."

Ted grugnì, si sfilò il cuscino da sotto la testa e lo usò per coprirsi il volto e le orecchie, il tutto senza aprire gli occhi o dare una piccolo cenno del fatto che si stesse svegliando.

« James, io te l'avevo detto che Teddy stava dormendo... » disse Victoire con un tono perentorio.

Victoire, in assenza di Ginny, si comportava con James come se fosse la madre ed il bambino, che era abituato a fare quello che voleva, non era molto felice di passare del tempo con lei, anzi...

« Tèi! » continuò a dire, mettendo su un'espressione impunita.

Victoire lo prese in braccio e lui non fece altro che scalciare, urlare e mordere la bambina: da quando aveva messo i dentini era forse una delle cose più piacevoli che sapeva fare.

La bambina urlò dal dolore ma tenne l'altro ben saldo fra le sue braccia, cosa che, se possibile, ne aumentò l'agitazione.
Ted, nel frattempo, si arrese all'evidenza che non era un insetto quello che gli ronzava intorno, ma James, quel demone di due anni e mezzo il cui motto, se avesse imparato davvero a parlare, sarebbe stato: " Fin tanto che io sarò qui, tu non riuscirai mai a dormire decentemente".

« Io voglio dormire! » sbraitò, gettando via il cuscino che teneva sul volto.

James fissò il cuscino colpire il pesante armadio di legno di fronte a lui, trasalì fra le braccia di Victoire e si immobilizzò: smise di scalciare, di lamentarsi e, soprattutto, di urlare. I suoi occhi si fissarono sull'armadio e non li staccò da lì neanche quando Ted lo chiamò.* Tenne quella posizione per un paio di minuti, minuti nei quali sia Victoire che Ted non dissero una parola, lanciandosi qualche sguardo di sottecchi.

Solo quando James cominciò a piangere, cosa che capirono solo quando videro le lacrime scendere sulle sue guance paffute, Victoire proferì parola.

« Complimenti, Ted! » esclamò « L'hai traumatizzato per bene! »

Ted le rifilò un'occhiata carica d'astio.

« Potevi non portarlo qui! Sapevi che stavo riposando, no? »

La bambina sbuffò.
« Non voleva sentire ragioni, voleva venire da te. Io che posso farci? »

Ted scosse la testa, scendendo dal letto ed avvicinandosi ai due.

« Potresti smettere di giocare a fare la mamma? E lasciarlo a Molly o a nonna? »

Victorie sbuffò nuovamente, negando di giocare alla mamma e lasciando, senza preamboli, James tra braccia del più grande.

« Maschi... » borbottò fra sé e sé uscendo dalla camera.


James si sporse oltre le braccia di Ted che lo teneva saldamente; un modo come gli altri per avvisarlo che voleva scendere. Ted lo accontentò ed il piccolo, non appena sentì il pavimento sotto ai suoi piedi, sgattaiolò dalla parte opposta della stanza. Racimolò dal terreno uno dei tanti vecchi giocattoli di Ted e si mise a giocare, ignorando completamente il ragazzo dai capelli blu che lo scrutava con insistenza, senza però richiamarlo o cercare di ottenere la sua attenzione.

Non sapendo bene come comportarsi, Ted si mise sdraiato sul letto ed agguantò nuovamente il libro, alternando lo sguardo dalle parole stampate alla schiena del bambino.
Riuscì ad ottenere la sua attenzione solo nel momento in cui James si stufò di giocare da solo e, con un tono di voce che variava dal piagnucolante al deciso, si mise a chiamare Victoire.

« Non posso giocare io con te? » chiese, alzando gli occhi dal libro ed incontrando quelli marrone scuro del bambino che, con un'espressione imbronciata, scosse la testa e si voltò dalla parte opposta della stanza, chiamando a gran voce la cugina maggiore.

« Preferisci Victoire che ti tratta come una bambola vivente, rispetto a me? »

Il bambino annuì, puntando i suoi occhi color nocciola verso il cuscino, che ancora giaceva a terra a pochi passi dal divano. Ted soffiò frustrato: per una volta che faceva qualcosa senza pensarci...

« Non volevo farti del male... » disse, sperando che il bambino la smettesse di chiamare la cugina e gli desse anche un minimo d'attenzione; non che la desiderasse così tanto ma, conoscendo la lingua lunga della piccola Victoire, sua nonna doveva aver già saputo quello che era successo, e se solo James si fosse comportato come faceva solitamente lui l'avrebbe scampata da una punizione esemplare. Inoltre aveva paura che Harry non gli avrebbe rivolto più la parola, dato che aveva spaventato il suo primogenito...

Certo, urlare un po' e tirare un cuscino contro l'armadio non era la fine del mondo ma, stando alla reazione di James, si sentiva come se avesse appena ucciso qualcuno e non era certamente una sensazione gradevole.

James, di tutta risposta, riprese a chiamare la cugina.

« C'è qualcosa che non capisci in quello che ho detto, Old James**? » chiese, utilizzando volutamente il soprannome che lui e Ron avevano dato al piccolo Potter; Ron, quando ci si metteva, risultava avere la sua stessa età 'mentale'.

« No! » rispose l'altro, accovacciandosi sul pavimento.

« E allora perché non vuoi giocare con me? »

Prese un soldatino e lo gettò via, rifilandogli un'occhiata eloquente.

« Ma non avevo alcuna intenzione di colpirti, non sapevo neanche che fossi tu... » mentì spudoratamente « Volevo solo dormire! Mi hai svegliato... ed è normale che io abbia reagito così! »

Continuò a ciarlare, ma le reazioni di James non furono molto diverse dal girarsi dalla parte opposta o dal muoversi per la stanza senza uno scopo preciso, oltre quello di ignorarlo o di evitare la sua vicinanza.

Dato che le parole non furono sufficienti, Ted agì d'impulso: prese il bambino tra le braccia e, ignorando le sue proteste, lo tenne così stretto da aver l'impressione di spezzare le sue fragili ossa.

« Fin tanto che tu sarai qui,  prometto di non urlare più.  »

{...}



Victoire scortò Andromeda e Molly fino alla camera di Ted, quasi che le due donne non sapessero dove si trovasse.

« Guardate! Io non dico le bugie! » esclamò risentita, aprendo la porta di scatto ed indicandone il suo interno.

Andromeda e Molly si scambiarono un'occhiata eloquente e, ridendo, annuirono.

« Certamente, Vic. Qui nessuno crede che tu dica bugie... » esclamò Andromeda con una punta di bonaria ironia nel tono di voce

Victoire borbottò qualcosa e lasciò le due donne da sole a ciarlare su quanto fossero legati i loro nipoti.

Ted smise di leggere il libro e rifilò un sorriso sornione alla nonna che, conoscendo il nipote, capì che forse non tutta la storia di Victoire era una bugia, ma non disse nulla a Molly; la donna, ancora con l'espressione trasognata, stava infatti elogiando Teddy e l'influenza 'calmante' che esercitava sul nipote.

James, infatti, comodamente seduto sulle gambe di Ted, l'ascoltava rapito mentre gli spiegava, con un linguaggio notevolmente diverso da quello utilizzato nel libro, 
cos'era Hogwarts e come era stata costruita.

« Quindi posso lasciarlo qui per un altro paio di giorni? Sai, Harry e Ginny hanno molto da fare con il piccolo Albus... »

Un brivido gelido corse lungo la schiena di Ted, mentre i suoi piani di 'riposarsi' nelle ore più calde di quel maledetto Luglio afoso franavano al suolo.





Ringrazio Tikal Sorenance per il betaggio.

* Freezing: quando un bambino molto piccolo percepisce un rumore forte, una sensazione di pericolo o fissa il volto di una persona che richiama l'emozione della rabbia, in particolari casi, si 'fredda', ovvero si immobilizza tenendo lo sguardo fisso sull'oggetto\persona che l'ha spaventato. E' una difesa che viene utilizzata anche nel mondo animale: la classica capretta che se spaventata si getta a terra con le gambe paralizzate e che, dopo un lasso di minuti che varia di caso in caso, si rialza e continua a correre. Il Freezing è quasi sempre una difesa patologica, qui non viene utilizzata in quel modo.
#Fonte:ilmiocervelloiperattivo.
** Old James: si riferisce ad Old Nick, un modo tutto inglese di chiamare il Diavolo, o uno dei tanti demoni. La mia fantasia vacilla e non ho saputo trovare nulla di meglio.
So che la mappa è stata 'trafugata' da James S. dalla scrivania del padre ù_ù ma ho immaginato che Harry avesse potuto donarla al 'nipote acquisito'. Licenze poetiche is the way ;)
James ha due anni e mezzo.
Victoire sei .
Non sono soddisfatta di come è uscito il capitolo, ma va bene così: il tempo è poco e la voglia di scrivere è troppa, due cose che si escludono a vicenda a quanto pare.
Grazie a chi ha lasciato un segno del suo passaggio; a chi non lo ha fatto e a chi ha avuto la 'decenza' di non aprire questa storia xD

   
 
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