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Autore: bar87    25/06/2012    0 recensioni
Tutto è tornato alla normalità. Alla Capsule Corporation si sentono ormai soltanto le urla festose di Trunks e di Gothen che si perdono nei corridoi labirintici mentre Vegeta continua ancora ad allenarsi per la sua ennesima battaglia conto se stesso e Bulma non sa fare altro che godersi questo periodo di pace dopo la scomparsa del pericolo di Majin Bu. Ma qualcosa, forse ancora più grande di un'aura negativa,sta venendo per sconvolgere l'equilibrio ormai così perfetto ma anche così precario e misterioso
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ansia, paura, stupore….il vuoto.
Anche se intorno a lui una gran folla urlava e cominciavano a sentirsi sirene in lontananza il principe era da solo con lei.
Bulma si avvicinò lentamente al cratere si inginocchiò con molta cautela e curiosità stupita dal silenzio che proveniva da quell’abisso, finché non sentì un violento spostamento d’aria e vide il suo principe che portava una donna tra le braccia via, lontano da quell’inferno.
Urlò verso di lui con odio e preoccupazione:” Dove credi di andare Vegeta? Chi è quella si può sapere? Potrebbe essere pericolosa e…Ma….ha l-la…”
“Si donna ha la coda e poi come ti può saltare in mente che sia pericolosa? E’ in fin di vita! La porto a casa, prendi un taxi.”
“….Un taxi?!?!?!” disse Bulma con aria stralunata e confusa.
 
La misteriosa ragazza era riversa sul letto, le lenzuola bianche cominciavano pian piano a tingersi di un rosso porpora e la camera riecheggiava di flebili lamenti.
Vegeta, testa contro il muro, non sapeva cosa fare. Non aveva mai preso in considerazione che Rea sarebbe potuta ricomparire dal buio assoluto dell’universo. C’era da dire che era testarda come la ricordava. Si, perché ogni tanto pensava a lei. In quelle notti dove il sonno non arrivava e al suo posto giungevano rimpianti e sensi di colpa per la natura, la sua natura che aveva abbandonato.
Si girò ad osservarla per far si che i ricordi che aveva di lei tornassero ad avere una forma più nitida. Ed ecco  i suoi tratti decisi, e quella cicatrice lungo la spalla che lo faceva ancora impazzire solo a guardarla.
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dallo sbattere di una porta e dall’arrivo di Bulma che con fare quasi indifferente gli chiese”: Allora? Come sta?”
“Come vuoi che stia? Pensaci te io vado ad allenarmi”
“PENSARCI IO? Non credo proprio mio caro”- disse Bulma con tono ostile-“ mi sembra che quando la tenevi tra e tue braccia ci tenessi molto a lei…occupatene tu.”
“Per favore, Bulma..”
La donna aprì impercettibilmente la bocca in segno di stupore. “Per favore?” Era la prima volta che sentiva pronunciare queste parole da Vegeta e le aveva pronunciate per ….quella.
La rabbia saliva sempre più insieme al dubbio e l’orgoglio non le permetteva di chiedere ancora a Vegeta chi diavolo fosse quella ragazza. I lamenti di lei si facevano sempre più flebili.
“D’accordo. Esci” usò il tono più glaciale che era in grado di sfoderare ma non ci volle troppo impegno.
Vegeta si chiuse la porta dietro di sé ma i ricordi venuti con Rea non erano restati in quella stanza.
Andò sul terrazzo, si sedette e chiuse gli occhi.
 La sua testa cominciò a viaggiare anni indietro. A quando era davvero ciò per cui era nato. A quando sapeva di essere sulla strada giusta per il potere.  A quando atterrò su uno dei tanti pianeti conquistati per rifocillarsi dopo un altro dei tanti massacri.
“ Mio principe, spero che la cena si stata di vostro gradimento” Disse uno strano alieno dal colore giallastro e con un naso prominente.
“mpf…avete solo questa robaccia da offrire? Non devi mettere alla prova la mia pazienza se non vuoi fare la fine del tuo Re”
“O no mio signore vi prego! Abbiate pazienza ma tutte le nostre riservo di cibo sono state razziate…da voi” disse con un tono quasi di sarcasmo.
Il principe lo notò. Un ghigno si fece chiaro sul suo volto:” Hahahaha, noto che siete dei gran simpaticoni su questo pianeta” una sfera luminosa si era generata dalla sua mano ed era pronta a partire contro l’inerme alieno
“Aspettate principe Vegeta Vi prego perdono…Aspettate! Si che ho qualcosa da offrirvi e anche questo è da gustare” disse l’omuncolo giallognolo con uno strano sorriso.
“Spero che sia meglio di queste porcherie che mi avete dato da mangiare”
Si sentirono degli strani suoni nel corridoio dei lamenti e infine ecco che “il pasto” per il principe venne spinto fino a cadere a terra.
Vegeta non alzò neanche lo sguardo  e disse” non ti ho chiesto una sgual..”
Non riuscì a finire la frase perché i suoi occhi furono attratti da un particolare che quella donna aveva….era una Sajan come dimostrava quella coda. Ed era bellissima. Aveva indosso una tunica molto succinta  che non lasciava spazio all’immaginazione e dei lunghi, lunghissimi capelli corvini che ricadevano sulla sua pelle candida. Lo sguardo nero e profondo come l’universo non rivelava la ferocia della sua razza Erano gli occhi di chi si era rassegnato o forse non aveva mai cominciato a combattere…
“E’ di suo gradimento mio signore?”
“Esci immediatamente” disse con tono assorto il principe
La ragazza guardava in terra, le sue gambe tremavano come le sue braccia che tentavano di coprire ciò che quella veste lasciava intravedere. Guardava quel pavimento e sentiva i passi del suo aguzzino che si avvicinavano. Chiuse gli occhi, stringendoli il più forte possibile come se il buio la potesse proteggere dall’orrore cui stava andando incontro.
Una mano sul viso, un carezza che le fece sollevare lo sguardo e aprire gli occhi pieni di lacrime e incrociare un volto che gli sembrava di conoscere da sempre.
“Non preoccuparti. Sei al sicuro adesso.”
 
“VEGETA!” urlò Bulma “entra dentro sta piovendo a dirotto! Non m’importa nulla se ti ammali” il tono era così ostile da farla sembrare quasi un’altra persona” ma non posso perdere il mio tempo anche a curare te.” Bulma se ne andò sbattendo la porta e Vegeta cercò di chiudere i suoi ricordi e tornare dentro.
 
 
  
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