Sfidante: Tefnut
Prompt:
Patronus, pelle, “Mi mancheresti anche se non ci fossimo
conosciuti.”
Genere:
Introspettivo, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti:
Missing moment
Contoparole:
1.267 (secondo Word)
NdA: Niente
di rilevante da dire prima della lettura. Ho immaginato un ipotetico
incontro tra Luna e Theo, al quinto anno di questo, prima che suo padre
venisse arrestato come Mangiamorte. Non è nulla di
particolare, in realtà, ma spero possa piacere!
Lasci
che le tue dita premano sui tasti della chitarra, pizzicando con
delicatezza le corde.
Quella che crei è una musica struggente, una melodia triste
e amara, specchio di ciò che senti dentro.
Ti piace, la Torre di Astronomia. Ti piace perché
è il punto più alto del castello,
perché ti sembra di avvicinarti un po’ di
più al cielo, che è un po’ una via di
fuga - scapperesti, se ne avessi la possibilità. Ti piace
soprattutto perché è quasi sempre deserta, specie
a quell’ora della notte.
Proprio mentre ti accingi a concludere il giro, su
quell’accordo di nona, noti che non sei solo. Un Patronus
– una lepre, ad essere precisi – danza seguendo il
tuo blues, mentre la sua padrona ti osserva con curiosità.
- Ciao, Theo.
Con un sorriso, Luna Lovegood si siede accanto a te, mentre la sua
lepre comincia a saltellarle intorno.
Borbotti una risposta indefinita, non ti piace fare conversazione.
È una tipa molto strana, Luna, tanto che quasi tutti la
chiamano ‘Lunatica’. Dovrebbe avere circa un anno
meno di te, è di Corvonero e, non si sa come, conosce tutti
gli studenti per nome, anche se non si può dire che abbia
degli amici – esclusa, forse, la più piccola dei
Weasley.
- Cosa fai?
- Fino a che non sei arrivata, suonavo.
- Oh, alla mia Rosie piaceva tanto la tua musica, era così
triste… - mentre ti parla, Luna carezza il suo Patronus.
La guardi, perplesso:- Chi è Rosie?
- La mia lepre! – ti risponde, come se fosse la cosa
più ovvia del mondo, – Tu non hai un Patronus?
- Certo che ce l’ho, ma non lo uso come animale da compagnia!
E di certo non gli ho dato un nome!
- Oh, che cosa triste. Senza nome, come fa ad avere
un’identità? Andrà in confusione ogni
volta che lo evochi, poverino… pensa se i tuoi genitori non
ti avessero dato un nome, e tutti ti chiamassero
‘uomo’. No sarebbe una cosa molto triste? Che
animale è?
Non capisci se sia seria o se stia scherzando, dato che ha sempre
l’aria di vivere su un altro mondo.
- Un pipistrello. – rispondi, a mezza bocca.
- Bisognerebbe proprio dargli un nome, non credi? Posso vederlo?
Non sai per quale motivo tiri fuori la bacchetta ed evochi il tuo
Patronus.
- Com’è bello! Io lo chiamerei Knight!
Sollevi un sopracciglio, scettico:- Perché proprio Knight?
- Ma è semplice! Perché la pronuncia rimanda alla
notte, mentre vuol dire cavaliere, che è un po’
come sei te… sembri proprio un cavaliere d’altri
tempi, di quelli con la spada e l’armatura, lo sai?
Ecco, questa non te l’aveva mai detta nessuno!
- Mah, se lo dici tu…
- Sai, Rosie è molto di compagnia… se non ci
fosse lei, starei sempre da sola. Non ho molte amiche, qui a scuola,
perché parecchie persone pensano che io sia pazza, so che mi
chiamano ‘Lunatica’. Ma io ho Rosie, e lei sta
sempre con me, e non pensa che io sia pazza. Mi aiuta anche a ritrovare
le cose che mi prendono gli altri.
Ti colpisce, il discorso di Luna. Ti colpisce anche dolorosamente,
perché non è giusto che una ragazzina di
quattordici anni faccia discorsi del genere, tanto maturi per il loro
contenuto quanto ingenui per il tono.
Ha parlato con tranquillità, con pacatezza, quasi con
rassegnazione, è non è giusto. Le persone sono
crudeli, e tu lo sai bene. Non hanno scrupoli, non hanno una coscienza,
i sensi di colpa stanno alla larga da loro.
Sovrappensiero, ricominci a pizzicare le corde della chitarra, mentre
Rosie muove le orecchie a tempo.
Segui una semplice scala blues in do, e dalla cassa armonica risuona
una melodia struggente, un susseguirsi di arpeggi che delineano il tuo
spirito, ma che nel contempo rimandano a Luna, nelle note
più alte, con il suo tentativo di ottimismo. È
Luna quel si bemolle che prendi, e le note dell’accordo sono
i suoi tentativi di integrarsi con gli altri. Poi prendi un quinto
grado diminuito, e allora racconti il suo essere estraniata da tutti,
la sua amarezza nascosta nel rendersene conto e
nell’accettarlo.
Quando termini, con un accordo sospeso, ti volti verso Luna, e noti che
i suoi occhi luccicano di lacrime.
- Scusa… - sussurra, asciugandosi con il sopra del pigiama
rosa che indossa.
Aspetta un attimo, prima di parlare di nuovo, mentre la sua lepre si
struscia contro il suo braccio.
- È che era una canzone così triste…
come si intitola?
- Sì, beh, il blues è un genere abbastanza
triste, in effetti. Non ha un titolo, l’ho composta io ora,
preso dall’ispirazione.– rispondi, un po’
a disagio. Non capisci, ma senti che ti da fastidio vederla piangere.
- Io penso che una cosa tanto bella dovrebbe avere un nome.
Ti ritrovi a pensare che da piccolo anche te avevi la fissa per i nomi:
tutti i tuoi oggetti si chiamavano in modo diverso, a partire da Quinn,
il manico di scopa.
- Knight’s Blues penso sarebbe perfetto, sai?
Segui la traiettoria del suo sguardo, e noti che, in effetti, il tuo
Patronus sta ancora volteggiando sopra di voi.
- A dire il vero, non penso che riuscirei a risuonarlo uguale.
Con pazienza – una pazienza che in genere non hai -, le
spieghi:- Il blues è molto istintivo, e
l’improvvisazione è fondamentale… non
sarei in grado di riprodurre qualcosa che mi è venuto sul
momento, per quanto io mi possa impegnare.
- Capisco… beh, vorrà dire che sarà
una cosa solo nostra, che appartiene soltanto a noi. Mi piace
l’idea di avere qualcuno con cui condividere qualcosa, a te
no?
Ci pensi su per un attimo. In effetti, tu non hai mai condiviso nulla
con nessuno. Nessun oggetto, nessun pensiero, niente di niente.
Figuriamo un blues con Luna Lovegood, poi!
- Sì, piace anche a me.
Con grazia, senti la sua testa posarsi sulla tua spalla.
L’odore della pelle di Luna ti inebria i sensi, riempiendoti
le narici. Sa di libertà. È una pelle che emana
ingenuità di bambino, che emana voglia di vivere, che
profuma di sole, e di musica, di notte e di Patronus. Nel momento in
cui si è appoggiata alla tua spalla, la sua pelle sa anche
un po’ di te, e di quella strana serata.
- Magari il prossimo anno potremmo ritrovarci ancora qui, e potresti
suonare un nuovo blues, che sia sempre nostro… - sussurra,
con gli occhi chiusi e la voce trasognata.
- Non tornerò a scuola, l’anno prossimo.
Lo dici per la prima volta a voce alta, rendendo il fatto una
verità. Tuo padre non ti farà tornare,
quest’estate verrai marchiato e tutto cambierà.
Non potrai più suonare nessun blues, né
nient’altro.
Luna annuisce appena:- Mi mancherai.
- Come è possibile? Come farò a mancarti, se ci
conosciamo appena? – le domandi. Fatichi ad ammetterlo, ma
l’idea che a qualcuno potresti mancare inizia a riscaldare il
ghiaccio che racchiude il tuo cuore.
- Penso che mi mancheresti anche se non ci fossimo conosciuti, Theo.
Ha la voce persa in mille altri pensieri, lo senti, come se in questo
momento si trovasse da tutt’altra parte.
Rinunci a farle altre domande, sarebbero superflue. Decidi solo di
goderti quel momento, senza pensare troppo.
Spinto da non sai bene quale istinto, le posi un delicato bacio sui
capelli, e la senti sorridere: quel sorriso - quelle labbra appena
incurvate - ti fa pensare che forse potresti mettere in discussione la
decisione di tuo padre.
Le rispondi in ritardo, con un sussurro che si sente appena, mentre
Rosie rincorre Knight attorno a voi.
- Mi mancherai anche tu.
***
VAVVINA’s CORNER:
Mi piace molto parlare di Luna. È uno dei personaggi che mi
affascina di più credo, e scrivere di lei è
sempre una bella prova, perché il rischio di banalizzarla e
di renderla quella che non è c’è
sempre. Ovviamente, spero di non esserci caduta anche io! xD
A parte questo… in realtà sono stata senza idee
fino ad aggi, poi stamattina sotto la doccia mi sono figurata
l’immagine di Theo sulla torre che suona la chitarra, e da
lì è uscito questo.
Grazie a Tef, perché scrivere di questo pairing mi
è proprio piaciuto!
Bacioni,
Vavvina ^^
Crack,
fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD
SAVE THE SHIP!
I
♥ Shipping è
un'idea del «
Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest,
« since 01.06.08