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Autore: Vavvina    25/06/2012    3 recensioni
Raccolta su pairing diversi - canon, fanon, crack -, con prompt ed obblighi vari. Il rating varierà di capitolo in capitolo, credo, ma per ora imposto il verde.
#1. Letters in June - Sirius/Mrs Lovegood
#2. Vivi solo dei ricordo di un ragazzo morto - Remus/Ginny
#3. Knight's Blues - Theo/Luna
*
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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KNIGHT'S BLUES

Pairing: Dewdrops and Daybreak - Theodore Nott/Luna
Sfidante: Tefnut 
Prompt: Patronus, pelle, “Mi mancheresti anche se non ci fossimo conosciuti.”
Genere: Introspettivo, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: Missing moment
Contoparole: 1.267 (secondo Word)
NdA: Niente di rilevante da dire prima della lettura. Ho immaginato un ipotetico incontro tra Luna e Theo, al quinto anno di questo, prima che suo padre venisse arrestato come Mangiamorte. Non è nulla di particolare, in realtà, ma spero possa piacere!


KNIGHT’S BLUES

Lasci che le tue dita premano sui tasti della chitarra, pizzicando con delicatezza le corde.
Quella che crei è una musica struggente, una melodia triste e amara, specchio di ciò che senti dentro.
Ti piace, la Torre di Astronomia. Ti piace perché è il punto più alto del castello, perché ti sembra di avvicinarti un po’ di più al cielo, che è un po’ una via di fuga - scapperesti, se ne avessi la possibilità. Ti piace soprattutto perché è quasi sempre deserta, specie a quell’ora della notte.
Proprio mentre ti accingi a concludere il giro, su quell’accordo di nona, noti che non sei solo. Un Patronus – una lepre, ad essere precisi – danza seguendo il tuo blues, mentre la sua padrona ti osserva con curiosità.
- Ciao, Theo.
Con un sorriso, Luna Lovegood si siede accanto a te, mentre la sua lepre comincia a saltellarle intorno.
Borbotti una risposta indefinita, non ti piace fare conversazione.
È una tipa molto strana, Luna, tanto che quasi tutti la chiamano ‘Lunatica’. Dovrebbe avere circa un anno meno di te, è di Corvonero e, non si sa come, conosce tutti gli studenti per nome, anche se non si può dire che abbia degli amici – esclusa, forse, la più piccola dei Weasley.
- Cosa fai?
- Fino a che non sei arrivata, suonavo.
- Oh, alla mia Rosie piaceva tanto la tua musica, era così triste… - mentre ti parla, Luna carezza il suo Patronus.
La guardi, perplesso:- Chi è Rosie?
- La mia lepre! – ti risponde, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, – Tu non hai un Patronus?
- Certo che ce l’ho, ma non lo uso come animale da compagnia! E di certo non gli ho dato un nome!
- Oh, che cosa triste. Senza nome, come fa ad avere un’identità? Andrà in confusione ogni volta che lo evochi, poverino… pensa se i tuoi genitori non ti avessero dato un nome, e tutti ti chiamassero ‘uomo’. No sarebbe una cosa molto triste? Che animale è?
Non capisci se sia seria o se stia scherzando, dato che ha sempre l’aria di vivere su un altro mondo.
- Un pipistrello. – rispondi, a mezza bocca.
- Bisognerebbe proprio dargli un nome, non credi? Posso vederlo?
Non sai per quale motivo tiri fuori la bacchetta ed evochi il tuo Patronus.
- Com’è bello! Io lo chiamerei Knight!
Sollevi un sopracciglio, scettico:- Perché proprio Knight?
- Ma è semplice! Perché la pronuncia rimanda alla notte, mentre vuol dire cavaliere, che è un po’ come sei te… sembri proprio un cavaliere d’altri tempi, di quelli con la spada e l’armatura, lo sai?
Ecco, questa non te l’aveva mai detta nessuno!
- Mah, se lo dici tu…
- Sai, Rosie è molto di compagnia… se non ci fosse lei, starei sempre da sola. Non ho molte amiche, qui a scuola, perché parecchie persone pensano che io sia pazza, so che mi chiamano ‘Lunatica’. Ma io ho Rosie, e lei sta sempre con me, e non pensa che io sia pazza. Mi aiuta anche a ritrovare le cose che mi prendono gli altri.
Ti colpisce, il discorso di Luna. Ti colpisce anche dolorosamente, perché non è giusto che una ragazzina di quattordici anni faccia discorsi del genere, tanto maturi per il loro contenuto quanto ingenui per il tono.
Ha parlato con tranquillità, con pacatezza, quasi con rassegnazione, è non è giusto. Le persone sono crudeli, e tu lo sai bene. Non hanno scrupoli, non hanno una coscienza, i sensi di colpa stanno alla larga da loro.
Sovrappensiero, ricominci a pizzicare le corde della chitarra, mentre Rosie  muove le orecchie a tempo.
Segui una semplice scala blues in do, e dalla cassa armonica risuona una melodia struggente, un susseguirsi di arpeggi che delineano il tuo spirito, ma che nel contempo rimandano a Luna, nelle note più alte, con il suo tentativo di ottimismo. È Luna quel si bemolle che prendi, e le note dell’accordo sono i suoi tentativi di integrarsi con gli altri. Poi prendi un quinto grado diminuito, e allora racconti il suo essere estraniata da tutti, la sua amarezza nascosta nel rendersene conto e nell’accettarlo.
Quando termini, con un accordo sospeso, ti volti verso Luna, e noti che i suoi occhi luccicano di lacrime.
- Scusa… - sussurra, asciugandosi con il sopra del pigiama rosa che indossa.
Aspetta un attimo, prima di parlare di nuovo, mentre la sua lepre si struscia contro il suo braccio.
- È che era una canzone così triste… come si intitola?
- Sì, beh, il blues è un genere abbastanza triste, in effetti. Non ha un titolo, l’ho composta io ora, preso dall’ispirazione.– rispondi, un po’ a disagio. Non capisci, ma senti che ti da fastidio vederla piangere.
- Io penso che una cosa tanto bella dovrebbe avere un nome.
Ti ritrovi a pensare che da piccolo anche te avevi la fissa per i nomi: tutti i tuoi oggetti si chiamavano in modo diverso, a partire da Quinn, il manico di scopa.
- Knight’s Blues penso sarebbe perfetto, sai?
Segui la traiettoria del suo sguardo, e noti che, in effetti, il tuo Patronus sta ancora volteggiando sopra di voi.
- A dire il vero, non penso che riuscirei a risuonarlo uguale.
Con pazienza – una pazienza che in genere non hai -, le spieghi:- Il blues è molto istintivo, e l’improvvisazione è fondamentale… non sarei in grado di riprodurre qualcosa che mi è venuto sul momento, per quanto io mi possa impegnare.
- Capisco… beh, vorrà dire che sarà una cosa solo nostra, che appartiene soltanto a noi. Mi piace l’idea di avere qualcuno con cui condividere qualcosa, a te no?
Ci pensi su per un attimo. In effetti, tu non hai mai condiviso nulla con nessuno. Nessun oggetto, nessun pensiero, niente di niente. Figuriamo un blues con Luna Lovegood, poi!
- Sì, piace anche a me.
Con grazia, senti la sua testa posarsi sulla tua spalla. L’odore della pelle di Luna ti inebria i sensi, riempiendoti le narici. Sa di libertà. È una pelle che emana ingenuità di bambino, che emana voglia di vivere, che profuma di sole, e di musica, di notte e di Patronus. Nel momento in cui si è appoggiata alla tua spalla, la sua pelle sa anche un po’ di te, e di quella strana serata.
- Magari il prossimo anno potremmo ritrovarci ancora qui, e potresti suonare un nuovo blues, che sia sempre nostro… - sussurra, con gli occhi chiusi e la voce trasognata.
- Non tornerò a scuola, l’anno prossimo.
Lo dici per la prima volta a voce alta, rendendo il fatto una verità. Tuo padre non ti farà tornare, quest’estate verrai marchiato e tutto cambierà. Non potrai più suonare nessun blues, né nient’altro.
Luna annuisce appena:- Mi mancherai.
- Come è possibile? Come farò a mancarti, se ci conosciamo appena? – le domandi. Fatichi ad ammetterlo, ma l’idea che a qualcuno potresti mancare inizia a riscaldare il ghiaccio che racchiude il tuo cuore.
- Penso che mi mancheresti anche se non ci fossimo conosciuti, Theo.
Ha la voce persa in mille altri pensieri, lo senti, come se in questo momento si trovasse da tutt’altra parte.
Rinunci a farle altre domande, sarebbero superflue. Decidi solo di goderti quel momento, senza pensare troppo.
Spinto da non sai bene quale istinto, le posi un delicato bacio sui capelli, e la senti sorridere: quel sorriso - quelle labbra appena incurvate - ti fa pensare che forse potresti mettere in discussione la decisione di tuo padre.
Le rispondi in ritardo, con un sussurro che si sente appena, mentre Rosie rincorre Knight attorno a voi.
- Mi mancherai anche tu.

***

VAVVINA’s CORNER:


Mi piace molto parlare di Luna. È uno dei personaggi che mi affascina di più credo, e scrivere di lei è sempre una bella prova, perché il rischio di banalizzarla e di renderla quella che non è c’è sempre. Ovviamente, spero di non esserci caduta anche io! xD
A parte questo… in realtà sono stata senza idee fino ad aggi, poi stamattina sotto la doccia mi sono figurata l’immagine di Theo sulla torre che suona la chitarra, e da lì è uscito questo.
Grazie a Tef, perché scrivere di questo pairing mi è proprio piaciuto!

Bacioni,
Vavvina ^^

 


Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight, » said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 

  
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