Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony
Segui la storia  |       
Autore: Abudinbudan    26/06/2012    0 recensioni
La storia tratta della vita universitaria di Octavia e Vinyl ed è incentrata soprattutto sullo sviluppo del loro rapporto.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
{[NUMERO SCONOSCIUTO]}

> Ehi, qui Vinyl, allora, che facciamo?

Ottavia sospirò ed aggiunse riluttante il numero ai suoi contatti, essendosene dimenticata di farlo il giorno prima.

> Pistole all’alba?**

La violoncellista sorrise alla sua stessa battuta.

{[VINYL]}

>  Dimmi un bar ed un’ora, intelligentona.

Alzando gli occhi rispose in fretta.

>  Blues’ Tavern, alle sette in punto di sera.

----- 


E così, mentre il campanile di Manehattan suonava la settima ora, Ottavia si trovò seduta sull’angolo di una panchina a guardare l’unicorno che tanto disprezzava avvicinarsi con un espressione infastidita coperta da una scura tonalità viola.

I suoni vivaci del bar si diffondevano intorno a loro, ma le due cavalle erano fredde nei confronti della felicità altrui. Entrambe si aspettavano svariate ore di discorsi stancanti che col crescere dei drink sarebbero diventati sempre meno comprensibili.

Ma, naturalmente, nulla va mai come ci si aspetta.

“Allora,” disse Vinyl sedendosi sulla panchina opposta, frapponendo un tavolo tra lei e la violoncellista. La situazione era decisamente imbarazzante, perciò iniziò la conversazione in modo standard. “Che fai di bello?”

“Assolutamente nulla che ti possa interessare” fu la breve risposta.

Roteando gli occhi da dietro le lenti, il DJ prese un drink dal tavolo di uno stallone svenuto. “Ecco, bevi questo. Magari ti aiuterà a levarti quella spina dal fianco.”

Ottavia scosse la testa e non lo toccò. “Non ho ancora raggiunto l'età legale per bere.”

“Stai scherzando? Come hai fatto ad entrare qui?”

“Loro non hanno chiesto, io non ho detto. Inoltre,” piegò gli zoccoli, “tu non puoi essere di molto più vecchia di me, siamo arrivate tutte e due all’università dalle superiori, no?”

“In realtà … ho tipo abbandonato un anno prima.” Vinyl sembrava stranamente riluttante a rivelare quest’informazione.

“Ha senso” sogghignò la violoncellista.

“Ehi! Io non ti ho insultata quando ti sei rifiutata di bere qualcosa perché sei minorenne, cosa davvero patetica tra l’altro, quindi perché non provi ad essere meno snob in cambio?”

“Va bene,” acconsentì lei. “Come hai fatto ad entrare all’università se non hai completato l’ultimo anno delle superiori?”

“Ho passato tutto l’anno scorso facendo ‘sta specie di programma per borse di studio. Non mi pento d’aver mollato, ma sapevo che avrei dovuto fare qualcosa o sarei diventata uno di quei pony che sprecano la loro vita a far nulla.”

Ottavia alzò un sopracciglio. “In primo luogo, perché mollare se sapevi che potevi compromettere il tuo futuro?”

Sentendosi a disagio, Vinyl distolse lo sguardo. “E’ stato solo per … motivi, ok? Parliamo di qualcos’altro.”

“D’accordo, allora …”

“Così, quand’è il tuo compleanno?”

“Tra un paio di settimane.”

“Figo.”

“Già.”

Un silenzio imbarazzante si erse tra le due come un muro. I DJ sono stati fatti per interrompere i silenzi imbarazzanti.

“Questo compito per casa è stupido,” mormorò Vinyl. Con sua sorpresa, Ottavia ridacchiò. “Ehi, non immaginavo sapessi anche ridere!”

“Umpf, simpatica. Non sono così noiosa come pensi.”

“Ah, sì?” Vinyl sorrise. “Provalo! Bevi il drink.”

“Io … no, non posso.”

“Eddai! Non essere così … te!”

“Vinyl, non sto scherzando.”

Il DJ sospirò. “Ovviamente non stai scherzando. Bene, sii asociale. Sai quanto me ne importa.”

Ottavia le lanciò uno sguardo piatto. “Trovo abbastanza sciocco che tu sembri pensare che non si possa socializzare senza alcool.”

“Nel tuo caso? Dannatamente certo.” Vinyl guardò tristemente la bevanda e la rimise sopra l’altro tavolo. Si voltò e vide che Ottavia la guardava perplessa. “Che c’è?”

“Perché non l’hai bevuto? Sei grande abbastanza dopotutto.”

“Credimi, non è divertente bere da soli.”

“Non pensar male, ma speravo che la tua sanità mentale fosse collegata al tuo livello d’alcool nel sangue.”

“Non sono così fuori di testa … vero?” L’unicorno sembrava così sorprendentemente indifeso che Ottavia decise di rispondere sinceramente.

“No, suppongo di no.  Ammetto che mi ero fatta una certa idea di te solo sulla base della nostra discussione in classe piuttosto … riscaldata. Non era un’idea molto positiva.” Esitò per un attimo prima di continuare. “Poiché sembra che stiamo riallacciando i contatti, vorrei chiederti … sono davvero noiosa? Sii onesta.”

“Non proprio, o almeno non più. Se non altro, è stato divertente discutere con te.” Vinyl sorrise.

La violoncellista ridacchiò e rispose. “E che discussione!”

“Quelle risposte erano brutali, ma magnifiche!”

“Grazie. Mi è piaciuto quando hai usato il fatto che la tua musica è più tecnologicamente avanzata per vanificare il mio commento su quanto fosse primitiva.”

“Non ho idea di come abbia fatto.”

Le due cavalle scoppiarono a ridere, la tensione si era finalmente spezzata ed era stata sostituita da un’atmosfera più confortevole.

“Ehi, se sei d’accordo, potremmo fingere di aver passato un’orribile serata?” Chiese Vinyl, appoggiandosi allo schienale della sedia per mettersi a proprio agio.

“Perché?”

“Tipo … non voglio che Psych  pensi che avesse ragione quando aveva detto che non sarebbe stato così male. Semplicemente mi sembra il tipo da dire “Te l’avevo detto!”, capisci?”

“Devo concordare con te. Molto bene, allora durante le lezioni litigheremo come se nulla fosse cambiato. D’accordo?”

“D’accordo! E fuori dalla classe?” comparve un leggero rossore sulle guance di Vinyl. “Perché non conosco nessun’altro pony e mi piacerebbe avere qualcuno con cui rilassarmi e passare il tempo.”

Ottavia sorrise calorosamente. “Sono contenta che Psych non sia qui adesso, perché questo è qualcos’altro che abbiamo in comune.”

“Che mi dici dei tuoi amici delle superiori? Nessuno di loro è venuto in quest’università?”

Fu il turno della cavalla grigia di sentirsi a disagio. “No.” Fu tutto ciò che disse.

“Oh. Che schifo. Vivi nel campus?”

“Sì, sto al dormitorio. E tu?”

“Nah, io abito in uno schifoso appartamento non lontano da qui.”

“Dev’essere fastidioso dover fare avanti e indietro dall’università ogni volta che hai lezione.”

“Sì, lo faccio da solo una settimana e mi sono già stufata.”

“Beh?” Ottavia chiese speranzosa.

“Beh cosa?” Rispose confuso il DJ.

“Che cosa hai intenzione di fare a proposito?”

La sua compagna alzò le spalle. “Non so. Potrei cercare un posto più vicino all’uni, ma sono abbastanza sicura che siano già stati presi tutti.”

“La risposta mi pare ovvia. Basta che prendi un appartamento al campus, come ho fatto io.”

Vinyl si grattò il mento. “Pensi che dovrei?”

“Sicuramente. Anzi, credo che se ti metti in contatto con chiunque ti stia pagando la borsa di studio potrebbe aiutarti a trovare l’opzione migliore.”

“Davvero? Chiamerò domani allora!” Rise. “Dai buoni consigli, Ottavia.”

La violoncellista rise con lei. “Sembra che la lettura di migliaia di opuscoli universitari abbia finalmente dato i suoi frutti.”

“Devi essere stata dannatamente eccitata per l’entrata all’università.”

“Cosa posso dire? L’avevo immaginato per così tanto tempo. Ogni singola classe, ogni singolo pony che avrei incontrato, tutti gli amici che avrei avuto e come ogni pony sarebbe stato simpatico e rispettoso, il tutto in un ambiente maturo. Stupidaggini del genere.”

“Simpatico e rispettoso? Credo di averti tipo rovinato la prima settimana allora, eh?”

Con una risatina, Ottavia scosse la testa. “Non ti preoccupare, hai già rimediato.”

“L’ho fatto? Tutto quello che abbiamo fatto è stato sederci qui e parlare.” Vinyl aggrottò la fronte.

“Sì , beh … te lo dirò un’altra volta. E’ noioso in ogni caso.” La violoncellista sposto una ciocca di capelli scuri dagli occhi e distolse lo sguardo.

“Sto seriamente iniziando a dubitare della mia idea su cosa significhi “noioso”, perciò perché non me lo dici?”

“E’ un po’ … personale.”

“Oh.” Seguitò una piccola pausa, ma era più comprensione che imbarazzo. “Va tutto bene, non c’è bisogno che tu me lo dica se non vuoi.”

“No, probabilmente dovrei dirtelo. Non posso semplicemente dire una cosa del genere e poi non spiegare.”

“Sei sicura?”

“Sì.” Fece un respiro profondo. “Prima dell’università, della nostra classe, ero abbastanza … sola.”

“Chiunque rimane da solo ogni tanto.”

“Non credo tu capisca il livello di solitudine senza precedenti  che stavo vivendo.”

“Ok, ok. E allora perché eri sola? Una cavalla come te deve avere tonnellate di amici d’alta classe con i quali uscire.”

Ottavia arrossì e volse gli occhi verso il basso. “Non proprio.”

“Oh.” Vinyl non sapeva cosa dire in seguito a quella rivelazione.

Dopo pochi istanti, Ottavia continuò tranquillamente. “Non ho avuto tonnellate di amici. O solo una piccola quantità di amici. O … semplicemente degli amici.” I suoi occhi rimasero abbassati per l’imbarazzo.

"Questo è ..." Il DJ cercò a tentoni la cosa giusta da dire.

“Sì.” Con un profondo respiro, la cavalla grigia si strofinò il viso con gli zoccoli, come se volesse rimuovere gli ultimi secondi. “Mi dispiace,” forzò un sorriso. “E’ stato del tutto fuori luogo da dire. Vorrei non aver detto nulla.”

“No, va bene. C-cioè, non la parte del “nessun amico” ma, voglio dire … uhm …”

“Per favore, lascia perdere. Parliamo di qualcos’altro.”

“Va bene …” prima di continuare Vinyl sembrò pensierosa per un momento. “Beh, hai condiviso qualcosa di personale, quindi dovrei farlo anch’io. Così non dovrai preoccuparti che io possa pugnalarti alla schiena e dirlo a tutti.”

Un piccolo, sincero sorriso abbellì le labbra della violoncellista. “Grazie.”

“Potresti non essere così grata quando avrò finito.” Prese un momento per riunire i pensieri. “Ok, questo è un po’ patetico, ma io non ero un granché a scuola. Ho fallito praticamente in … tutto. Ecco perché ho reagito così male prima quando ti sei presa gioco di me per aver abbandonato.” L'unicorno si chinò sul tavolo ed appoggiò il mento sui suoi zoccoli.  “Ho passato ogni anno ad impegnarmi duramente per migliorarmi, ma non ho ottenuto nulla. Ero l’idiota che c’è in ogni classe. L’unica cosa che mi faceva andare avanti era la mia musica.” I suoi occhi erano nascosti dal vetro colorato, ma il resto del suo corpo s’illuminò improvvisamente, come pieno di vita. “Non riuscivo ad analizzare un testo o risolvere un equazione, ma quando ero dietro ad un mixer nessun pony poteva tenermi testa. Ero il dio della mia classe di musica ed ogni oscillazione del basso era il mio vangelo.” Sorrise e sollevò la testa dal tavolo. “Ho suonato ovunque potessi per quanto potessi. Gli altri pony potevano avere le loro verifiche ed i loro buoni voti,  tutto ciò che serviva a me, era la mia musica.”
Ottavia trattenne una risata per l’entusiasmo del DJ. Anche lei aveva sentito il calore della musica in un mondo altrettanto freddo. Ma trattenne la lingua, perché la storia non era ancora finita.

“Ma …” il sorriso scivolò via dal volto di Vinyl. “Nessun’altro la pensava come me. Avevo bisogno di una buona pagella per andare a studiare musica all’università, e questo proprio non era possibile. Alla fine dell’anno, mi dissero che mi avrebbero fatto retrocedere di un anno perché non ero riuscita a superare nulla, a parte musica. La mia unica alternativa era di mollare e cercare di trovare un’altra strada per entrare all’uni. E così ho fatto.”
Raggiungendo l’altro lato del tavolo, Ottavia toccò con il suo zoccolo quello del DJ. “Grazie per avermelo detto, considerando che da quando ci siamo incontrate sono stata solamente scortese con te sono sorpresa che tu riponga tanta fiducia in me.”

“Come ho detto, questa è la tua assicurazione perché io non dica a tutti ciò che mi hai rivelato. Oppure … sì, fiducia suona molto meglio.”

“Ma la mia storia non era neppure una storia. Era semplicemente un piccolo fatto triste. Tu … mi hai detto così tanto a proposito di te stessa, non me lo sarei mai immaginata.”

Il suo sguardo era così intenso che Vinyil arrossì e distolse lo sguardo. “Be’ , ehm, grazie.”

La violoncellista si accorse del suo comportamento ed arrossendo tornò sul suo lato del tavolo. “Per favore, perdonami. Sono stata troppo coinvolta dalla tua storia.”

“Va bene, davvero. Nessun problema.”

“Tuttavia, non era opportuno, mi dispiace.”

Vinyl ridacchiò. “Siamo sedute ad un tavolo in un angolino di un bar. Questo posto avrà visto cose ben peggiori di due zoccoli che si toccano appena.”

“Cosa?!” L’espressione mortificata che assunse Ottavia mentre ricontrollava il tavolo e le sedie fece ridere ancora di più il DJ.

“Rilassati, questo posto viene pulito ogni notte. Probabilmente.” Vinyl si divertiva a vederla in preda allo sconforto.

“Penso che sia per me il momento di tornare al campus. Non posso rischiare di scombussolare tutti i miei orari.” Scese dalla sedia, appoggiando con cautela gli zoccoli sul terreno.
“Awwww” piagnucolò il DJ.

La violoncellista le fece un sorrisetto divertito. “Non immaginavo che godessi così tanto della mia compagnia.”

“Dobbiamo far finta che non sia così. Quindi, ci vediamo lunedì?”

“Certamente.” Ottavia esitò. Si mordicchiava il labbro mentre pensava, ma alla fine non disse nulla e se ne trotterellò semplicemente via.
Vinyl la guardò allontanarsi, salendo addirittura oltre la metà del tavolo solo per vedere la sua scura criniera sparire oltre la porta. Appena non vide più nulla, tornò a sprofondare sulla sua sedia.

“Certamente,” sussurrò. “Grazie.”

----- 

*  Questo gioco di parole è abbastanza difficile da tradurre.
La battuta di Ottavia si basa tutta sul “how are we gonna do this?”, che letteralmente si potrebbe tradurre “come andiamo a fare questo?”, che adattata diventa  semplicemente “Come lo facciamo [l’incontro]?” Allora Ottavia ne approfitta per dire “Pistols at dawn?” giocando sul termine incontro/scontro e nominando un classico modo di dire che si riferisce agli antichi duelli all’ultimo sangue, quelli con i due simpatici omini che contavano sino a dieci passi si giravano e si sparavano per intenderci.

Storia originale di DawnFade
Traduzione di Sephirothmn

Link all’opera originale: http://www.fimfiction.net/story/13477/Vinyl-and-Octavia:-University-Days
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony / Vai alla pagina dell'autore: Abudinbudan