*Oh... ma ciao! come state? so che credete che io sia dispersa... ma eccomi... scusate l'attesa ma sono d'esami e proprio non ho avuto tempo, appena ho avuto un attimo libero ho scritto il capitolo ed eccolo qui... chiedo scusa per eventuali errori... ormai ci siamo , manca davvero poco... credo 2 capitoli! =( e vabbè... spero vi sia piaciuto e non vi annoio oltre... un bacio , piccolaluce*
Come avevo anche solo pensato di avere qualche dubbio al riguardo? Come?
Edward era perfetto , non avrei potuto desiderare niente di meglio…
Era a casa a preparare scatoloni… ero invasa da scatole di tutte le
misure.
Uff. Non avrei mai finito prima di stasera… decidi di prendermi una
pausa. Presi il cellulare composi il numero e aspettai. Uno , due, tre…
“Ehi…” che bello sentire la sua voce.
“Ciao amore…” ultimamente avevo riacquistato la dolcezza persa da tempo.
“Piccola… che fai? “ mi appoggiai su di uno scatolone stanca persino di
raggiungere il letto lontano solo di qualche metro.
“Sono esausta! Non ne posso più…” non vedevo l’ora di andare a letto…
“Vuoi una mano? “ non avrei mai accettato…
“No tesoro… non ti preoccupare. Devo solo mettere le etichette…” anzi ,
era meglio che cominciassi.
“Etichette? Che etichette? “ mi chiese non capendo.
“Per quello che devo portare, cosa contiene, cosa lasciare a casa ecc… “
mi alzai altrimenti non avrei mai finito.
“Ah certo… Ok, ok” mi disse.
“Ti chiamo appena ho finito? Tanto Alice viene a prendermi tra poco col
furgone di Jazz e spostiamo tutto. Ti invito a cena, così inauguriamo l’appartamento…
“ proposi , sperando dicesse di si.
“Ok , certo che vengo. A dopo allora… ti amo” mi scioglievo ogni volta
che lo diceva.
“Ti amo…” e chiusi più felice.
Preparai bene le etichette controllai bene tutto e per quanto me
sembrasse di no , era tutto ok.
Ma è sempre così no? Quando vai via da qualche parte ti sembra sempre di
dimenticare qualcosa. Ma se anche fosse stato sarei potuta tornare a prendere
quello che volevo. Liberai la mia stanza e vuota mi lasciava una certa
malinconia. Era pur sempre casa mia e quella era stata il mio rifugio per anni.
Mi aveva visto crescere , ridere , scherzare e anche piangere. Mi sarebbe
mancata, ma adesso dovevo farmi una nuova vita e lasciare il passato , tutto il
passato alle spalle.
Nemmeno il tempo di accorgermene che suonò il citofono.
“Si?” risposi affannata.
“Apri siamo noi!” mm noi chi?
Aprii comunque perché al massimo sarebbe stato Jazz quello insieme ad
Alice…
“Tesoro!” mi abbracciò lei sulla porta.
“Ciao sore… “ come immaginavo.
“Ciao belli miei… e tu che fai qui? “ non sarebbe dovuto venire.
“Beh la nana aveva appena fatto la manicure… “ la scimmiottò. Ed io
scoppiai a ridere. Ma ero contenta , sole non ce l’avremmo mai fatta.
“Ok , ma stai attento alle etichette… “ eravamo apposto se avesse sbagliato.
In breve grazie a Jazz caricammo tutto molto velocemente.
Anche se il plurale non era proprio adatto. Aveva fatto tutto lui…
Un po’ di fila nel traffico ed arrivammo a “casa” , finalmente. Avrei voluto
Edward qui con me , ma prima volevo sistemare nonostante fossi esausta , non
volevo certo accoglierlo tra gli scatoloni.
Io dovetti occuparmi dei miei e Jazz di quelli di Alice che se ne stava
sul divano stanca , stanca , lei?
Ne mancavano solo due quando decise di alzarsi e darmi una mano.
“Tesoro ma questo qui perché l’hai portato? “ cosa? Ma che voleva adesso?
“Ali, gioia, sono stanca. Se l’ho portato è perché mi serviva no?” cioè
, lei si era portata dietro il doppio dei miei scatoloni.
“Ah e ti serviva uno scatole con scritto ‘da mettere in cantina’ “ eh? Non
mi sembrava di aver cambiato idea su qualcosa. Ma non volevo dargliela vinta.
“Si certo. Ogni cosa che ho portato mi serve. Me lo vuoi salire in
camera?” ero esausta , almeno me lo avrebbe preso lei.
“Ah pure il camera? “ ora basta! Urlava dal piano di sotto.
“Perché che ha? “ scesi le scale di corsa come una furia.
“Ah , tu vuoi metterti Jacob Black in camera? “ Cosaaaa?
“Bella che stai combinando?” eccolo , ci mancava solo Jazz.
“Che hai combinato tu piuttosto! “ non ero stata io a caricare gli
scatoloni.
“Che vuoi da me? “ Come cosa?
“Ma non sai leggere? C’è scritto cantina. Non dovevi penderlo… “ era lo
scatolo con tutti i regali , le foto , tutto ciò che riguardava Jake, non
volevo portarlo con me e volevo solo farlo sparire.
“Hai ragione scusa…” vabbè ormai era fatta.
“Sai che faccio glieli torno? Tanto non li voglio… lo faccio venire ora?
Così ci siete voi visto che domani dobbiamo andare all’uni? “ si , era un’ottima
idea.
“Si ok. Fallo venire… “ acconsentirono entrambi.
Presi il cellulare e mandai il primo messaggio.
*Amore , Jazz ha fatto un casino con gli scatoloni, devo far venire Jake…
a dopo. Ti amo* e mandai ad Edward per farlo stare tranquillo.
Poi ne mandai un altro…
*Ciao Jake , come va? Durante il trasferimento ho trovato tutte le tue
cose , non credo sia il caso che io le tenga… se vieni te le do. Mi sono
trasferita vicino il bar dell’uni. Ti mando l’indirizzo? Grazie…* e inviai.
Rispose subito.
*Ciao Bella! Si certo , anche io ho le tue cose. So dove si trova… sono
li tra 15 minuti! A dopo* bene.
“Alice sta arrivando. Lo aspetto fuori. Mi porterà le mie cose. Te ne
occupi u vero? Facci ciò che vuoi… “ quando avevo deciso di lasciarmi il
passato alle spalle ero davvero convinta di volerlo fare.
“Si certo , me la vedo io” era sempre stata un’ottima amica.
Uscii fuori ad aspettarlo e quando arrivò sembrava che non fossero
passati nemmeno dieci minuti.
Parcheggiò e si diresse verso di me con una scatola fra le mani.
“Ciao Bella! Ti trovo bene…” non era cambiato per niente. Ma non era
passato nemmeno chissà quanto tempo…
“Ciao Jake. Anche io… beh questo è lo scatolo” e glielo porsi.
“E questo è il tuo” e mi porse il mio. Forse voleva stare a parlare, ma
io volevo concludere tutto alla svelta.
“OK. Ti inviterei ad entrare ma è pieno di scatole…” disse sapendo
quanto fosse una bugia.
“Non ti preoccupare… mi ha fatto piacere vederti , anche se in questa
circostanza” in effetti non l’avevo più visto da allora…
“Si anche a me… “ e gli sorrisi , ma lui inaspettatamente mi abbracciò.
“Mi mancherai…” oddio , questo no!
“Si Jake anche tu…” non ero certa preparata a questo.
E nemmeno a quello che vidi dopo. Una Z4 sgommare a tutta velocità….
“Ciao Bella…” mi salutò salendo in macchina.
“Ciao Jake…” gli risposi , ma ormai non prestavo più attenzione a lui.
Il tempo di realizzare , di esserne felice per la sorpresa che mi arrivò
un messaggio.
*Ero venuto ad aiutarti io , ma visto che sei impegnata invita a cena il
tuo ‘Jake’, sarà felice di inaugurare il tuo appartamento. Tanto l’ha già fatto…*
oddio!
Ma era impazzito. Si , sicuramente lo era. Di certo scherzava o stava
fraintendendo. Era proprio uno scemo , ma lo amavo anche per questo…