Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: Charlie Hudson    28/06/2012    3 recensioni
Due gemelle, cos' uguali, ma così diverse, unite dalla passione per la musica e da una tragedia che le colpisce in tenera età. Stanche di vivere a New York si trasferiscono a L.A per cambiare vita, ed è proprio qui che incomincia la loro storia con i Guns n' Roses.
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Family Affairs!

Elizabeth uscì fuori dalla stanza di Slash con la sorella. Cercò Axl, ma vide che stava parlando abbastanza seriamente con Izzy e decise di uscire fuori a fumare una sigaretta. Era stata una giornata molto intensa e stressante.
Appena fuori vide Duff, appoggiato alla ringhiera che separava il marciapiede dalla strada: aveva un espressione corrucciata e la bocca, mentre fumava anche lui una sigaretta, era contratta.
“Duff..” lo chiamò Elizabeth “Che fai qua fuori solo?” il biondo non rispose e Elizabeth lo studiò meglio: era davvero bello, ma non si sentiva legata a lui da quel tipo di legame, era un legame più che altro fraterno. Certe volte lo capiva con uno sguardo.
“Sei ancora preoccupato per Slash?”
“Si… ha rischiato grosso e se io non l’avessi trovato nella cucina, privo di sensi e non avessi chiamato l’ambulanza a quest’ora sarebbe morto” aveva gli occhi lucidi.
“Dai, dai il dottore ha detto che è fuori pericolo, no? E’ passato tutto” disse Elizabeth, accarezzandogli il braccio.
Il biondo si girò e le diede un buffetto sulla guancia e, inaspettatamente, sorrise. Elizabeth a quel contatto rabbrividì.
“Hai freddo?” chiese il bassista.
“No” mentì spudoratamente la bionda.
“Mi dispiace, ma non mi riesci ad incantare, dolcezza” e le mise sulle spalle la sua giacca di jeans.
“Grazie…” disse lei, arrossendo.
“Di niente anzi, grazie a te” e si sorrisero.
Proprio in quel momento una voce li interruppe “Che succede qua?” era Axl.
“Niente, avevo freddo e Duff mi ha dato la sua giacca” rispose la ragazza semplicemente.
“Oh, ma che premuroso”
“Smettila Axl, non è successo niente e tu lo sai!” sbottò Duff: Elizabeth ancora non era venuta a conoscenza della gelosia di Axl nei suoi confronti, ma Duff sì. Elizabeth era di Axl e chiunque fosse stato intenzionato a portargliela via avrebbe dovuto fare i conti con lui.
“Liz, vai dentro. Si vede che hai freddo” disse il rosso, in un tono che non ammetteva repliche.
La bionda guardò i due con stupore, ma poi se ne andò davvero dentro: in effetti, era veramente freddo.
“Duff, Elizabeth è mia!” disse Axl, guardandolo truce.
“Lo so, e non intendo portartela via. Il mio era un semplice gesto di cortesia” disse lui, calmo.
“Lo spero!” e tornò dentro con Elizabeth, lasciando Duff ai suoi pensieri.
(…)
Erano passati quattro giorni e Slash era finalmente tornato a casa, accolto da tutti felicemente.
“Ehi Slasher, come va?” chiese Steven, dandogli una pacca sulla spalla.
“Mai stato meglio!” disse lui, sorridendo e voltandosi verso Perla che gli sorrise a sua volta.
La sera dopo ci sarebbe stato il concerto al Troubadour e i ragazzi non stavano più nella pelle: provavano e riprovavano e costringevano le ragazze ad assistere alle prove. I loro poveri timpani stavano per scoppiare.
Dopo un po’ Elizabeth non ce la fece più e disse “Ma che ne dite di uscire a bere qualcosa?”
“Dico che è un ottima idea, non ce la faccio più!” disse Slash, stravaccandosi sul divano scucito.
“Bene, allora noi ci andiamo a cambiare e voi per favore fatevi una doccia che il sudore fra un po’ vi esce anche dalle orecchie” disse Perla, scatenando le risate delle ragazze.
“Ehi così ci offendi, questa è essenza mascolina allo stato puro” disse Slash.
“Beh, credo che ne farò a meno allora” rispose Perla di rimando, lasciando Slash basito e uscendo con le ragazze.
“Ammazza, è tosta quella! Slash è riuscita a tenerti testa, cazzo!” esclamò Axl, ridendo.
“Axl vaffanculo! Quella ragazza cadrà ai miei piedi in un modo o nell’altro!” disse il riccio, mettendo il broncio.
“Buona fortuna allora!” disse Duff, chiudendosi in bagno.
Dopo circa un’ora si ritrovarono tutti al Wiskey a go go, beh non c’era posto migliore per bere.
Appena si ritrovarono Annabelle abbracciò Izzy, mentre Perla cercava di non cedere alle avance di Slash, ma non sapeva che non sarebbe riuscita a resistere ancora per molto. Era molto attratta da lui.
Elizabeth cercò Axl, ma di lui manco l’ombra. Dov’era finito? Proprio quella sera che avevano progettato appositamente per Slash.
“Duff, dov’è Axl?” il biondo alzò lo sguardo e la vide, bellissima, come sempre, ma sapeva che il suo cuore era di un altro ormai.
Sospirò “Non ne ho idea, quando sono uscito dal bagno già non c’era e sinceramente pensavo ci avrebbe raggiunto”
“Va bene, grazie lo stesso” disse Elizabeth e si allontanò.
Izzy osservò la scena, lui sapeva perché Axl non si era fatto vedere: i suoi “genitori” gli avevano fatto una telefonata proprio un’oretta fa e, ovviamente, non era andata bene. Axl era convinto che Stephen stesse violentando la sorella come aveva fatto con lui. Ora che lui non c’era più, il patrigno non se la poteva prendere altri che con lei e questo lo faceva impazzire.
A vederlo non sembrava, ma Axl era molto più sensibile e delicato di quanto dava a vedere e questo Elizabeth stava incominciando a capirlo.
Forse l’unico che sapeva qualcosa di Axl era Izzy, in fondo erano cresciuti insieme, pensò Elizabeth. Piano si avvicinò a lui.
“Izzy, posso parlarti un momento?” chiese lei, titubante. Il moro sapeva già cosa doveva chiedergli.
“Certo, dimmi”
“Dov’è Axl? So che lo sai!” disse con occhi seri e determinati.
Il moro sospirò, sapeva che glielo doveva dire, lei non avrebbe ceduto così facilmente” Fai come se io non ti avessi detto niente ok?” la bionda annuì.
“Ha ricevuto una chiamata dal suo patrigno e sua madre e ci ha litigato. Loro gli hanno chiesto di tornare, ma lui, ovviamente, non vuole, ma non è questo che lo preoccupa. E’ Amy, sua sorella: lui pensa che Stephen stia picchiando anche lei, come ha fatto con lui e questo pensiero lo tormenta da molti, troppi anni. Per questo oggi se n’è scappato da casa e credo di sapere anche dove sia andato” concluse Izzy.
Elizabeth era spaventata, ma voleva vederlo, doveva salvarlo da quella situazione.
“Dov’è questo posto Izzy?”
“Al vecchio faro, è qui vicino. Sta attenta, lui ha uno sbalzo d’umore in queste situazioni incredibile perciò noi lo lasciamo solo. Diventa violento, ha crisi e aggredisce. Di solito solamente io riesco a calmarlo. Quindi se incomincia a urlare vattene subito; se ti dovesse fare del male, so che se ne pentirebbe per tutta la vita” disse Izzy, guardandola: poteva vedere sia lo spavento che la determinazione in quegli occhi.
“Va bene e grazie Iz! Starò attenta!” e si mise a correre verso il faro, ansiosa di vedere il ragazzo del quale si era innamorata.

Ciaaaao a tutti! Scusate per il ritardo, ma visto che sono andata al Gods of Metal per i Guns con la cara Alex Rose McKagan non ho potuto aggiornare e per un po’ di giorni sono stata ancora con la mente là! xD mi scuso e spero vi piaccia questo capitolo. L’ho scritto in fretta e furia! Ovviamente ringrazio tutti quelli che leggono, seguono e recensiscono! Grazie di cuore, baaci! :**

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: Charlie Hudson