Fanfic su attori > Tom Hiddleston
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Autore: Charlie Cleaver    29/06/2012    8 recensioni
"Solitamente sono le persone più sarcastiche ed acide ad innamorarsi."
Alexandra Gascoyne, attrice australiana di film indipendenti, non può certamente concordare con una frase così stupida.
Nemmeno dopo essersi trovata davanti all'amico di suo fratello James.
La sua scelta è chiara e palese: non ha intenzione di innamorarsi, men che meno di qualche attore ricoperto di splendente celebrità. Nemmeno se l'attore in questione è Tom Hiddleston.
***
« Sei solito mettere le mani dove ti pare? »
Chiese Alexandra con insolenza, mentre portò gli arti ad incrociarsi sul petto.
Tom venne preso di sprovvista, non sapendo cosa rispondere.
« Mi verrà tagliata la mano, per caso? »
Domandò a quel punto, incuriosito da quella reazione.
«Può anche darsi, Mr Hiddleston, può anche darsi. »
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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II

- Messaggio due -





L'idea che Tom Hiddleston fosse amico di suo fratello la disgustava e terrorizzava al tempo stesso.

Sapeva perfettamente come fossero le amicizie di James: prima si trasformavano in semplici amici, poi diventavano dei fratelli non di sangue.

E sinceramente sperava non fosse così. Almeno non con lui.

Non c'era un vero motivo per tutta quella mal sopportazione nei confronti dell'attore inglese: forse era la sua celebrità, o forse quel sorrisetto fastidioso che rimaneva perennemente incollato al suo viso...

Non lo sapeva. Era solo certa che fosse così.

« Da quanto sei sveglia? »

Dal soggiorno in cucina comparve suo fratello mentre sbadigliava a bocca aperta e con una mano si stropicciava l'occhio destro.

« Quale grazia regale... »

Commentò sarcastica Alexandra fissandolo. Si sedette su una delle tante sedie che circondavano il tavolo, bevendo dalla tazzina di caffè che si era preparata prima.

« Come sei inglese... »

Osservò James, sedendosi a sua volta e appoggiando pigramente i gomiti sulla superficie lignea del tavolo.

« Tu lo sei solo perché il tuo» il suo viso assunse una smorfia per le parole che stava per pronunciare « caro amico lo è? »

« L'hai conosciuto solo una settimana fa e lo detesti così? »

Domandò ironico, aspettandosi una risposta che negasse palesemente le sue parole...

« Sì. »

e invece non fu così.

Alexandra si alzò dal tavolo, mettendo la tazzina dentro il lavandino, per poi voltarsi e lasciare suo fratello da solo.

Com'era patetico. Lui ed il suo amico.

***


Durante la mattinata, Alexandra prese la decisione di vedere a che punto fosse il suo vestito per l'imminente premiere che l'attendeva, prima di ricongiungersi col fratello per pranzo, in un piccolo ristorantino francese, che in realtà di piatti tipici non aveva nulla.

Era un posto piuttosto imbucato che non passava per una strada principale. Anzi, per raggiungerlo, era necessario svoltare diverse viuzze e finalmente si raggiungeva il posto.

Appena entrata nel locale si tolse gli occhiali da sole, cercando il viso familiare del fratello che pochi attimi dopo la chiamò con un cenno della mano.

« Santo cielo, che caldo! »

Esclamò sedendosi davanti a lui, facendosi aria con una mano.

« Non poteva andarci la tua agente a vedere il vestito? »

Alexandra scosse il capo, riprendendosi.

« Cat c'era, ma volevo essere comunque presente. E' a buon punto in ogni caso. »

Non si accorse tuttavia che sulla sedia posta accanto a lei c'era appoggiata una giacca. Probabilmente era del fratello, quindi anche se l'avesse notata non ci avrebbe dato peso.

Ordinò da mangiare per sé, giacché James l'aveva già fatto in precedenza e tornarono a chiacchierare per qualche minuto ancora.

Tuttavia all'improvviso, Alexandra non poté credere ai suoi occhi quando vide uscire dalla toilette un dannatissimo sorriso che conosceva bene.

Si voltò velocemente verso il fratello, con sguardo serio e gravoso.

« L'hai invitato tu? »

Domandò sibilando a denti stretti. Eppure la risposta non giunse mai, perché Tom Hiddleston si era già seduto, accanto a lei.

« Ehi! »

James per caso lo faceva appositamente?

« Se mi hai fatta venire qui » si rivolse al fratello « per annunciarmi il vostro fidanzamento, James, bastava che me lo comunicassi per telefono. » sbottò acidamente, spostandosi una ciocca rossa dietro l'orecchio.

Poi fissò Tom, ostentando un sorrisetto alquanto falso.

« Ciao Hiddleston. »

La sua acida simpatia, tuttavia, fece ridere entrambi gli uomini.

Alexandra lo guardò nuovamente, ma solo per un fugace istante. Come faceva ad essere così perfettamente sorridente? Era felice ventiquattro ore su ventiquattro o aveva avuto una paralisi facciale che lo costringeva ad avere i lati della bocca perennemente alzati?

E poi quando sorrideva mostrava un po' la lingua... che ribrezzo!

Le ordinazioni di James e Tom giunsero qualche minuto prima di Alexandra e quando suo fratello ebbe il piatto davanti non esitò a mangiare.

« Come sei poco cavaliere, James. Una donna si aspetta. »

Lo rimproverò l'attore inglese che, effettivamente, non aveva toccato forchetta e coltello per attendere che arrivasse la pietanza anche ad Alexandra.

Lei non disse nulla, si limitò a pensare a quanto, effettivamente, fosse stato cortese...

Poi scosse il capo, calcolando che in realtà era suo fratello ad essere un completo orso e che Tom Hiddleston era solo un comune educato essere umano.

Poco dopo, finalmente, tutti e tre poterono pregustarsi quel finto cibo francese e parlare un po'.

« Quindi la premiere di Sorrow è tra tre settimane? »

Domandò Tom, prima di bere dell'acqua dal bicchiere, rivolgendo una rapida occhiata ad Alexandra.

« Come sei ben informato... »

Fu la risposta di lei, sorridendo appena, ma era propensa a dirgli di più se suo fratello non si fosse intromesso per l'ennesima volta nel loro discorso.

« Ci andrà anche da sola, pensa » ridacchiò, quasi fosse divertito da quella constatazione. In realtà la sua risata aveva ben altri scopi.

Sua sorella lo fissò duramente.

« Sei infantile, James, cresci. » e con quelle parole, prese il tovagliolo che teneva appoggiato sulle gambe per potersi ripulire le labbra. « Vado in bagno. » Si alzò, rifugiandosi momentaneamente nella toilette.

Quanto detestava quando faceva il bambino in quel modo!

Si fissò in uno dei tanti specchi, guardando quanto la sua acidità, il suo cinismo, il suo sarcasmo non l'avessero mai condotta da nessuna parte.

Era sola. Chi c'era oltre a James e i suoi genitori che davvero potesse dire di amarla? Nessuno. E più ci pensava più trovava la cosa triste.

Con una mano si toccò i capelli ramati, cercando di risistemarli anche se erano perfetti così com'erano, mentre si ritrovò a sospirare pesantemente. Improvvisamente decise di voltare le spalle alla sua immagine riflessa sul vetro, richiudendosi dentro un bagno.

Rimase lì, senza far niente, come se fosse tornata adolescente con i suoi ormoni in circolo. Il problema vero era che James, certe volte, toccava punti della sua anima che non dovevano nemmeno essere sfiorati.

E siccome le era parso che volesse farsi beffe di lei, si era imbestialita ancora di più. Scosse il capo, cercando di riprendere la dignità che aveva perso per circa dieci minuti e decise di uscire, come se nulla fosse mai successo.

Tornò a sedersi al suo posto, spostando la sedia verso il tavolo e afferrando il bicchiere per portarselo alle labbra e bere.

Calò il silenzio da quando Alexandra tornò dal fratello e Tom per diversi minuti, fino a quando tutti non finirono di mangiare.

Al momento di pagare, ben sapendo che James le avrebbe offerto il pranzo, la giovane donna uscì per accendersi una sigaretta estratta dalla borsa, mentre si mise gli occhiali da sole scrutando i pochi passanti in quella stradina sconosciuta.

Ci vollero pochi minuti prima che i due uomini uscissero dal ristorante e, insieme alla donna, si incamminarono lentamente.

« Io ho parcheggiato la macchina al prossimo incrocio. Voi? »

Alexandra, nel porre quella domanda, non li guardò nemmeno, continuando a fumare e fissare il marciapiede verso il basso. Non aveva voglia di vedere lo sciocco sorriso di Hiddleston o la faccia da perenne ebete di suo fratello.

« Stesso parcheggio. »

Rispose Tom, aggiungendo di essere nella stessa macchina con James.

Calò il silenzio ancora una volta, fino a quando non giunsero al parcheggio indicato.

Gettata la sigaretta a terra, Alexandra salì in macchina senza dire nulla. Quando fu il momento di accendere il motore, salutò entrambi con una mano e se ne andò.

Forse era stata sin troppo scortese, forse no, ma il comportamento di suo fratello l'aveva irritata eccessivamente.

Prima di arrivare a casa fece diversi giri a vuoto rimanendo fuori casa per qualche ora, probabilmente per sbollentare quell'animo che era stato oltremodo stuzzicato.

Quando rientrò nell'appartamento di suo fratello, non trovò nessuno. Probabilmente James se ne sarà andato dalla sua fidanzata, una certa Helena. Ancora non capiva come potesse sopportare un bambino infantile come lui.

Poggiando la borsa su una poltroncina in salotto, notò con la coda dell'occhio la presenza di diversi messaggi sulla segreteria telefonica.

Chissà quali importanti chiamate riceverà il suo caro e amato fratellino!

Schiacciò il pulsante di avvio, mentre si spostò verso la sua stanza per prepararsi a fare una doccia.

La voce metallica della macchina annunciò i 2 messaggi presenti.

« Messaggio uno: E' una vergogna che entrambi i miei figli non mi chiamino mai, ora che sono oltreoceano! Sì, sono la mamma se non l'aveste capito. Fatevi sentire, grazie. »

Alexandra sospirò nel sentirla, ma in modo completamente sereno. Quella donna era del tutto fuori di testa e probabilmente suo fratello aveva preso da lei.

Ora che aveva ascoltato sua madre, poteva benissimo lasciar perdere l'altro messaggio – sicuramente di minore importanza – ed entrare finalmente in bagno.

« Messaggio due: Ciao James, sono Tom. Mi sono scordato precedentemente di dirti che mi spiace che tua sorella abbia reagito così. Pecchi di galanteria! » si sentì una lieve risata « Dille comunque che se mai avessi detto qualcosa di sbagliato mi dispiace, non desideravo di certo offenderla. In ogni caso ci sentiamo in settimana. Ciao »

Peccato che Alexandra fosse già sotto la doccia prima ancora che Tom Hiddleston cominciasse a parlare.





Hiddle's corner:

Bene, dopo un millennio torno ad aggiornare col secondo capitolo.

Vorrei inizialmente precisare che il film citato "Sorrow" è di mia invenzione. Non ho ricordi dell'uscita di un film con un titolo del genere. Comunque sarà fondamentale, visto che il film in cui Alexandra ha girato.

Per il resto non voglio tornare sul discorso delle recensioni, che ho ben già affrontato privatamente con ognuno di voi.


   
 
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