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Autore: Black Fullmoon    29/06/2012    4 recensioni
La nostra tecnologia smette di funzionare...
Il mondo viene governato da persone strane...
La Luna è diventata rosso sangue...
Tutto ciò è anche troppo familiare a Elys, una ragazza che sa di non vivere per la prima volta, e sa di non essere esattamente umana. Così come tre ragazzi con cui viaggia, per cercare i loro vecchi amici e un posto speciale, il Rakuen. Elys, che nonostante tutto non abbandona il suo nome da umana e si rifiuta di parlare del suo passato...
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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PROLOGO - PARTE 2

Elys faceva dondolare le gambe. Da una settimana il mal di testa non le dava pace. Il tavolo davanti a sé era pieno dei suoi appunti di matematica. Non aveva nessuna voglia di fare i compiti. Non che nella sua vita avesse mai voluto farne, intendiamoci, ma quel giorno proprio voleva solo sdraiarsi, stringersi la testa con le mani e al limite picchiarla contro al muro.

E poi quei tre strani ragazzi. Più cercava di ricordarseli, più le loro immagini si confondevano. Era come se le loro facce le apparissero confuse e deformate, quasi fossero un sogno o una fantasia. Aveva provato a cercare il ragazzo della sua scuola. Non l'aveva trovato, e nessuno le sapeva dire chi fosse. Giusto un paio di ragazzi ricordavano di averlo notato in classe, ma non sapevano dirle né il suo nome né niente. Sparito nel nulla, insieme agli altri due.

La lampadina iniziò a fare la stupida, spegnendosi e riaccendendosi. Non era la prima volta che lo faceva in quel periodo. Già altre volte le era capitato che la luce saltasse nell'ultimo mese. Sarebbe finito in un attimo.

Si mise ad aspettare con gli occhi chiusi. Strane immagini le passarono nella testa, le stesse che da una settimana le popolavano i sogni. Lupi che correvano. Fiori che sbocciavano di notte. Città in rovina guidate da personaggi poco raccomandabili. Ogni giorno queste immagini si moltiplicavano e mutavano, portando con sé una sorta di nostalgia. Elys era sempre stata una con la testa tra le nuvole, che pensava a tutto meno alle cose importanti della vita. Eppure nessuno dei suoi sogni le aveva mai dato tante sensazioni di nostalgia, tristezza e rimpianto. Soprattutto nessun sogno le era mai apparso così confuso e strambo.

Aqprì gli occhi. Per un attimo rimase perplessa, poi si rese conto che la lampadina era andata definitivamente. Sbuffando si tirò in piedi, per trovarne un'altra. “perchè poi, è così bela la luce della Luna” disse una vocina dentro di lei. Alla luce della Luna non riesci a leggere, si autorispose, anche se in effetti la Luna era molto meglio di una serie di numeri e segni.

Fece per accendere la luce in corridoio, ma nemmeno quella si accese. Schiacciò più volte l'interruttore, ma niente. Non andava. Scese al buio le scale per vedere cosa diceva il quadro elettrico. Niente, sembrava a posto. Doveva essere un black-out generale. Almeno aveva una scusa per non fare i compiti.

Tornò in casa e si buttò a letto senza nemmeno cambiarsi. Aveva una sensazione strana, ma non guardò fuori dalla finestra. Non vide lo strano colore rossastro che aveva la Luna quella sera.

 

Il mattino dopo, Elys si alzò con uno sbadiglio. La luce filtrava dalla tapparella della sua camera. Luce? Si tirò a sedere di scatto. Doveva non aver sentito la sveglia, e visto che i suoi non c'erano aveva dormito più del solito. Guardò l'ora. Stupido cellulare, perché era spento?

Andò a fare colazione. Ormai la scuola era saltata, quindi accese la TV. Che non si accese. Fece un paio di rumori strani e poi rimase spenta, senza nemmeno una lucina rossa che diceva “va che non sono accesa”. Elys iniziava a preoccuparsi.

Uscì di casa per vedere com'era in giro. E ci rimase, come si dice, di merda. Tutti in giro a pieid, che urlavano e si lamentavano. “la mia auto non va, la TV non si accende, la radio non funziona...” la ragazza iniziò a girare.

Cosa sta succedendo? – chiese a un conoscente.

Non ne ho idea. Tutti oggi si sono svelgiati alle dieci con tutto guasto e che non funziona – rispose lui. A Elys venne in mente una cosa che aveva letto tempo prima su certe robe che hanno a che fare col Sole. Che tutta la tecnologia va a puttane.

Si tirò un pizzicotto. Naaa, non poteva essere. Però niente di elettrico funzionava, le radio addirittura non facevano che ronzare e i telefoni pure. Dannazione, se era così erano guai di quelli seri.

Cosa doveva fare? Intanto, trovare qualcosa con cui, al limite, avrebbe potuto difendersi. Corse in casa e recuperò un coltello, che nascose sotto alla maglia. Si sentiva un po' un'idiota paranoica, ma meglio essere attrezzati si disse.

Ridiscese per mettersi a protestare con tutti gli altri. Non notò il bambino rosso di capelli e l'aria nervosa che la fissava da lontano.

Ma allora è proprio vero... – disse Toboe tra sé e sé. Un uomo lo spintonò.

Stai attento, moccioso! – urlò. Toboe si allontanò atterrito. Non era mai stato bravo in una rissa nemmeno quando era molto più forte di un umano, figuriamoci ora.








Ed ecco finalmente (?) il secondo capitolo. Il motivo per cui tutto ha smesso di funzionare beh... ecco... non saprei di preciso, ho solo preso libero spunto da una cosa che aveva tirato in ballo il mio prof. sl fatto che un forte vento solare può mandare tutto in pallone e robe varie. L'ultima parte del prologo arriverà tra poco ^^

  
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