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Autore: Miuccia_Prada    30/06/2012    5 recensioni
Blair e Chuck sono sposati, hanno un figlio e sono in attesa del prossimo.
Una sera Blair esce per prendere della tachipirina, che non riporterà mai a casa.
Si risveglierà tre mesi dopo, penserà di trovarsi al penultimo anno alla Costance.
Riuscirà Chuck a riconquistarla, sebbene lei sia innamorata di Nate ? E' una domanda che troverà risposta solo leggendo la fic.
Miss Chanel/Miuccia_Prada
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nate Archibald, Quasi tutti | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass, Dan Humphrey/Serena Van Der Woodsen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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E' pur sempre tuo figlio.

FrancyNike93: Grazie e capitolo arrivato :)
Selene_V: Esatto :)

moonlight 97: Grazie mille :D Si C e B genitori è un'idea che ripropongo in molte delle mie fan fiction.

L’attesa mi dilania così profondamente da farmi desiderare che le pareti gelino soltanto per rendersi congeniali al freddo che nutro dentro di me.
Ma sì, in fondo sono stupido: quello è già l’inferno.
La stanza, silenziosa, in penombra, emana un odore di solitudine appassito. Sul fondo di un bicchiere dal vetro sottile giaciono ancora le ultime gocce di liquore pregiato e gli sbuffi di cenere di una sigaretta quasi consumata si confondono fra le marmoree macchie grigie del tavolinetto.
Blair non mi ama, almeno non si ricorda di amarmi. 
Blair non si ricorda né del nostro matrimonio né di Marc. 
Blair ama Nate.
"Charles.", è la voce rassicurante di Lily"Marc chiede di te."
"Marc tra un pò chiederà anche di Blair e allora che farò?", domando in un ringhio.
"Intanto, ha suo padre. Su basterà farlo vedere a Blair, che ricorderà tutti i momenti trascorsi con te."
Decido di darle ragione, Marc è pur sempre suo figlio. Ricordo quando mi disse di essere incinta.Dimostrai il mio lato gentile, accantonando per qualche tempo l'astio nei confronti di mio padre.
Io lo volevo, Marc. Lo voleve e diventai a poco a poco sempre più delicato, attento ai suoi bisogni, solerte e gentile. Nel momento in cui prese Marc tra le sue braccia e lo cullò mi disse "Non dimenticherò mai questo momento".
-
Arrivai nella stanza dove c'è la donna che amo, mia moglie, la madre di mio figlio. E' in compagnia di Nate, che tenta di spiegarle la situazione, eppure lei lo guarda con occhi innamorati, devoti come guardava me tre mesi fa.
Quella situazione sarebbe apparsa paradossale a chiunque.
Quella situazione è effettivamente paradossale.
Ma ormai il misfatto è stato compiuto.
Entro nella stanza, Blair mi guarda con soggezione.
"Nathaniel io e mia moglie dovremmo parlare.", dico severo e con un pizzico di gelosia nei contronti di Nate.
"Chuck, so perfettamente di essere tua moglie, la mamma di Marc ma...", fa una pausa e si volta con gli occhi pieni di lacrime"Io amo Nate."
"Signor Bass, lei non dovrebbe ess… "
Mi volto ad affrontare l’infermiera con una furia omicida nello sguardo. Trema, adesso, di rabbia e impotenza, e intimorisco la poveretta fino a farla indietreggiare d’un paio di passi.
-"Parli " le intimo, sibilando " … o giuro che farò chiudere questo maledetto ospedale e vi sbatterò tutti in strada"
"Ma…"
"Adesso, maledizione!"grido, soffocando il sussulto di Blair.
La giovane infermiera non può fare altro che piegarsi sulle spalle e cominciare a rendergli noti i fatti.
"Ci sono state… delle complicazioni "afferma, sussurrante e a disagio. Non ha il coraggio di guardare il mio viso straziato e comincia a torturarsi le mani.
" Il bambino non... che portava in grembo Miss Bass non... ha sopportato l'impatto contro l'auto."
Qualcosa di molto pesante scivola giù nel petto mio petto e lo fa violentemente, tanto che la mia voce suona stentata.
" È… morto quindi?"
Blair trattenne un gemito.
"Si" risponde l'infermiera con timore.
Scaravento il tavolino al lato del letto di Blair, inizio ad urlare e a piangere. 
"Il mio bambino sarebbe all'ottavo mese a quest'ora! Invece è morto, è morto..."
Sento la gola bruciarmi, gli occhi riempirsi di lacrime. Vedo il mio volto riflesso sul vetro della finestra è diventato una maschera di dolore allo stato liquido.
"Chuck",bisbiglia col cuore spezzato."Mi spiace"
Non versa nemmeno una lacrima, il suo tono è sonsolatorio come se a lei non importasse.
"Cristo santo! Blair era anche tuo figlio!" ringhio, furioso verso quel destino che pareva divertirsi tanto a togliermi le persone più care dalla scacchiera della mia vita.
Blair rabbrividisce.
"Chuck, ti ho portato un caffè..." vacilla Serena, con un sorriso di circostanza.
"Va via"
L’orologio lontano rintocca la mezzanotte, le luci si fanno progressivamente soffuse.
 
Non ebbi il coraggio di fissare quegli occhi caldi spegnersi per sempre. Non ebbi il coraggio di gridare, di strapparle i capelli o di strapparmi i miei.
Mi sentì spezzato in due. M’inginocchiò a terra, sempre tenendola stretta con estrema disperazione, dondolando quel corpo morbido avanti e indietro, non rassegnandomi a lasciarlo lì , e la accarezzò per l’ultima volta i capelli.
La sigaretta si spense e l’ultimo alone di fumo ci lasciò.
Finalmente urlai
 
Mi sveglia in un bagno di sudore.
  
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