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Autore: Hope _    30/06/2012    7 recensioni
"Il matrimonio di mia sorella Gemma è questo weekend. Tu eri invitata, ci saremmo dovuti andare insieme e lei ci terrebbe molto a rivederti. Ormai è tutto organizzato con il tuo nome, invito, posto a tavola … e anche la stanza nel cottage sul lago.
Ricordi? Il matrimonio si tiene fuori città e si sta via un weekend.
Quindi ti prego di mettere via il tuo rancore e tirare fuori un bel vestito, perché vorrei chiederti di accompagnarmi comunque, nonostante tutto quello che è successo tra di noi. Poi non ti chiederò più nulla. Fammi questo ultimo favore"
Riuscirà un weekend al lago a sistemare le cose tra Harry, Niall e Hope?
:D
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Cammino a passo veloce sul pavimento di marmo all’entrata dell’edificio del  Times , la rivista per cui lavoro ma visto che ho i tacchi,  sto pregando di non cadere proprio qui e fare una delle mie solite figure. Sento il mio blackberry squillare, è Meg.
- Ti ascolto Meg, dimmi tutto. – le rispondo schiacciando un tastino quasi invisibile sul mio auricolare. Poi quando sento la voce della mia segretaria penso a lei e al suo buffo modo di vestirsi, così colorato e .. brioso. Ma nonostante ciò è la miglior segretaria che si possa trovare.
- Dunque, il tuo appuntamento delle 10 è saltato, mr. Smitherson firmerà il contratto alle 5, l’articolo che hai scritto è piaciuto e verrà pubblicato sul numero di domani e .. oh, Hope! Devi passare qui alla reception: ci sono parecchi messaggi per te, tutti dalla stessa persona… li ho annotati, appena arrivi te li do –
Ok, decisamente tante cose per una sola chiamata.
- Grazie Meg, sto salendo -  spengo l’auricolare ed  entro in ascensore.
Schiaccio il numero 6 e visto che l’ascensore è vuoto ne approfitto per sistemarmi la camicetta, riordinare i contratti e gli articoli nella mia portadocumenti di Louis Vuitton e sistemarmi ordinatamente la coda di cavallo.
Ding
Arrivata.
Riprendo il passo veloce e sicuro che avevo nella hall e mi dirigo determinata verso il bancone della reception del mio piano dove Meg mi  stava aspettando.  Afferra i bigliettini con i messaggi di stamattina e me li porge sorridente.
- Grazie Meg. Sai di chi sono? – chiedo mentre li infilo nella portadocumenti.
- Se non lo sapessi non avrei stampato in faccia questo sorriso. Sono di Harry. –
Harry?
Oddio.
- Mmh, ti riferisci ad Harry Styles, lo stronzo con cui mi sono lasciata 5 mesi fa? Quell’Harry? –
- C’è bisogno di chiederlo? – risponde Meg, masticando la sua cicca e tornando a limarsi le unghie.
- Bhe allora puoi anche riprenderteli, davvero, non mi va di leggerli, e poi non so perché mi scrive, visto che ci eravamo detti tutto. Ecco, te li rimetto qui – faccio per appoggiarli al bancone, ma Meg mi ferma.
- Non farlo! Il ragazzo era piuttosto insistente, non voglio che continui a tenermi occupate le linee. Forse è meglio se li leggi –
Mio malgrado, ha ragione. Se in questi biglietti mi chiedesse di richiamarlo e io non lo facessi continuerebbe a chiamare l’ufficio- Lo conosco, è fatto così.
- Come può pretendere che lo richiami con tutti questi impegni … - rileggo velocemente l’agenda degli appuntamenti che ho in mano.
- Si hai ragione. Lavoro, lavoro, lavoro eh? È un periodaccio… -
- A chi lo dici! Scusa, vorrei stare qui a parlare, ma appunto … il lavoro chiama! Ciao Meg! -
Mi dirigo verso il mio ufficio rivolgendo un’occhiata fugace alla mia valigetta, che improvvisamente a causa di qualche biglietto, sembra essersi fatta più pesante.
Cosa vuole ancora Harry? Abbiamo chiuso, è finita, kaputt.
Probabilmente avrà trovato qualche mio vestito a casa sua e vuole che torni a riprenderlo così non dovrebbe dare spiegazioni alle amichette che si porta a casa.
Mi ritrovo a fare mentalmente la lista di ciò che potrei aver lasciato a casa sua quando arrivo davanti al mio ufficio.
Spalanco con non poca fatica la porta che non permette di vedere la stanza; una volta entrata, dopo aver lanciato giacca e valigia sul tavolino , mi abbandono sulla poltrona, togliendo i tacchi e appoggiando i piedi sulla scrivana davanti a me, non badando a fogli e strumenti di lavoro caduti a terra.
Mi copro gli occhi stanchi con un gesto della mano, e resto in silenzio per qualche istante, cercando di fare la donna sicura di sé e forte (quale sono) e di ignorare quei post-it pulsanti che mi chiamano dal cuore della mia portadocumenti.
Non resisto più, cosi mi alzo in piedi, sempre scalza, sentendo il piacevole effetto che ha il parquet sotto i miei piedi e mi avvicino al tavolino.
Sono cauta, come se una volta aperta, dalla valigetta potesse uscire un orso pronto a divorarmi.
Lentamente la apro e ancor più lentamente ne estraggo i foglietti gialli e appiccicosi.
Torno alla scrivania e mi siedo tenendo stretti i biglietti e cominciando a leggere sottovoce.
 
Ciao Hope, sono Harry.
Chiama appena trovi il messaggio.
Giovedì, ore 7:03
 
Wow. Conciso e diretto. Come suo solito.
 
Sono Harry, richiama è importante.
Ieri, ore 18:23
 
Bhe almeno nel primo messaggio aveva salutato.
 
Sempre Harry.
Non so se ce l’hai ancora con me, ma è importante per cui richiama.
            Oggi, ore 9:06
 
Ma da quando sono accumulati questi messaggi? Ah, ora ricordo: Meg mi aveva avvertito, ma io ero troppo occupata.
 
So che sei una donna impegnata ma potresti trovare 5 minuti per richiamarmi?
Oggi, ore 9;45
Ok, adesso fa anche l’offeso?
 
Ok, visto che non richiami te lo faxerò.
Ecco qua:
 
Allegato a questo biglietto c’è una specie di fax, così piccolo da sembrare quasi uno scontrino:
 
Oggi, ore 10:21
 
Bhe, l’ho mancato per poco. Ora sono le 10:30.
 
 
Il matrimonio di Gemma è questo weekend. Tu eri invitata, ci saremmo dovuti andare insieme e lei ci terrebbe molto a rivederti. Ormai è tutto organizzato con il tuo nome, invito,  posto a tavola … e anche la stanza nel cottage sul lago.
Ricordi? Il matrimonio si tiene fuori città e si sta via un weekend.
Quindi ti prego di mettere via il tuo rancore e tirare fuori un bel vestito, perché vorrei chiederti di accompagnarmi comunque, nonostante tutto quello che è successo tra di noi. Poi non ti chiederò più nulla. Fammi questo ultimo favore.
Adesso devi richiamarmi però.
 
Ah già. Il matrimonio di Gemma.
Cavoli e ora che faccio?
Dovrei andare? Forse si, per staccarmi completamente dalla famiglia Styles, e non avere rimorsi.
Estraggo dalla borsa il blackberry e invio un messaggio di conferma a Harry, non ho voglia di chiamarlo e di sentire la sua voce.
Oh, guarda: ho ancora il suo numero tra le chiamate rapide.
Dovrei toglierlo.
Bha, forse un giorno, se avrò voglia.
 
 



SLAEV!!!! Cioè SALVE!
:D
Vi interessa come inizio?
Vi ispira?
:D

Lo spero proprio! Ho intenzione di farla decentemente questa storia u.u
Le recensioni sono ben accettate e veramente veramente gradite <3
Seguitemi!
:D
Ciaooooooooo <3


 
#HOPE
  
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