Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Ayumu_    01/07/2012    5 recensioni
Dopo un breve capitolo con Caroline protagonista, si avrà una storia concentrata sulla visione di un nuovo personaggio.
Nathan scoprirà cose che neanche nei sogni sapeva esistessero. Si innamorerà, si farà amici e nemici.
Scoprirà che Mystic Falls non è una semplice città.
Intanto Klaus cercherà in tutti i modi di ammaliare Caroline.
** La storia è ambientata dopo la terza stagione_
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Tyler Lockwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Hallelujah


La luna splendeva nel cielo stellato. Ero seduto su un prato arato, e la fissavo, l’ammiravo come fosse il diamante più prezioso del mondo. Ed anche se non avevo alcun vestito addosso non sentivo né freddo, né caldo. Piegai leggermente le ginocchia e le avvicinai al petto. Ero in pace, lontano da tutti.
Volsi lo sguardo verso una lontana collina, e non pensavo a nulla, solo al desiderio di raggiungerla, e di farne la mia casa. Alle mie spalle c’era un fitto bosco, da dove piccoli animali emanavano deboli versi. Appoggiai la testa su una spalla, chiusi leggermente gli occhi. Sentii in sotto fondo “Hallelujah” di Buckley, e la melodia mi tranquillizzò maggiormente. Quello era il mondo che desideravo. Quella era la pace in cui volevo vivere.
Sentii dei leggeri passi schiacciare le piccole margherite che spuntavano dal prato. Mi girai con il timore nel cuore, credendo che qualcuno sarebbe venuto per portarmi via da quella calma, dal mio mondo. Era una donna, con aria misteriosa e con un’incredibile eleganza nei movimenti. Fissava il vuoto, e mentre camminava con le dita della mano destra si attorcigliava i capelli dorati. Era completamente nuda, ed aveva una bellezza fuori dall’ordinario.
Come quando un cane vede ritornare il suo padrone prima si agita e poi si acquieta, così feci anche io alla sua vista.
 Quando mi si sedette di fianco, si volse, dando maggior attenzione a un piccolo bambino che si stava agitando nel bosco tenebroso. Il sorriso della madre lo calmò improvvisamente, si avvicinò e si aggrappò al braccio della donna. Mi fissò con occhi tristi, come se gli avessi preso il suo gioco preferito.
Distolsi lo sguardo e mi sdraiai supino per fissare la maggior parte delle stelle, sorte per ammirare il corso della luna. Le ultime note di “Hallelujah” risuonarono nell’ aria, ed io potei chiudere gli occhi e riposare sulla terra ferma, anche se mi sentivo tanto leggero da credere di volare.


Sentii dei forti rumori, aprii gli occhi. Il denso blu del cielo si trasformò in un’inquietante grigio. Mi alzai di scatto. Tutto ciò che c’era sotto ai miei piedi si mutò in fredda roccia, e non potei fare a meno di accorgermi che quella verde collina era ormai scomparsa. La donna piangeva, e con le mani verso il cielo fissava incredula il bambino. Suo figlio si stava inoltrando sempre più nell'oscurità, stando mano nella mano con un uomo. Anche se la mia mente era occupata dal desiderio di raggiungere la vetta più alta della felicità, osai alzarmi, e dirigermi combattivo verso l’alta sagoma, anche se questo avrebbe causato una mia sconfitta. L’inseguimento sembrava non finire, e più mi avvicinavo più l’ombra si infittiva nell’oscurità. Ritornai indietro, mi sedetti vicino alla donna e l’abbracciai forte, riducendo il gelo che un forte vento emanava. Sentii i singhiozzi farsi sempre più forti, e non potei fermare una fredda lacrima scivolare sulla mia calda guancia.


Mi alzai ansimante nel cuore della notte. Avevo paura, e la figura della madre piangente non si scollava dalla testa. Misi le mani tra i capelli, e cominciai a piangere silenziosamente. Mi guardai intorno, e grazie al lampione vicino casa riuscii a distinguere gli oggetti. C’era un silenzio inquietante, che dava fastidio alle orecchie. Si sentiva solo il lamentoso pianto e il battito del mio cuore.
La donna era probabilmente quella che avevo visto giorni prima. Non riuscivo a pensare a nient’altro, se non alla sua bellezza, alla sua fragilità.

Mi vestii velocemente, presi le chiavi di casa e corsi sotto la luce artificiale dei lampioni. Dovevo pensare ad altro. Dovevo far in modo di togliermi dalla mente quella perfetta creatura.
La città era silenziosa, e non riuscivo a sentire altro se non il rumore dei miei passi. Per un po’ credei di essere rientrato in quell’incubo, e di far nuovamente parte dell’enorme amarezza. Cercai di pensare ad altro: alla scuola, alla famiglia, e a tutte le cose che un comune adolescente dovrebbe pensare.
Dopo aver fatto una cinquantina di passi, vidi in lontananza un ragazzo vestito di nero, con gli occhi tanto azzurri da accecare la vista. Quando capii che mi stava fissando mi sentii in pericolo, così, senza darlo a vedere, mi infiltrai spaventato nel sentiero alla mia destra.
Dopo aver fatto pochi metri mi ritrovai di fronte allo stesso ragazzo. Mi fermai per un istante a guardarlo; aveva dei capelli neri come la pece e il viso da modello. Non riuscivo a capire come avesse fatto a correre così velocemente, e non capivo neanche cosa potesse volere da uno come me.
- Chi sei? Perché mi segui? – chiesi tempestivo.
Non feci neanche in tempo a pronunciare queste poche parole che, con una velocità sovrumana, si avvicinò e mi ordinò di seguirlo. Anche se avessi voluto, non sarei stato in grado di disubbidire. Così fui costretto a seguirlo, dimenticandomi totalmente della ragazza bionda. Ora la mia prima priorità era quella di soddisfare i desideri del ragazzo-modello.
Si fermò di fronte un auto, occupò il posto di guida, e con un cenno mi ordinò di salire.
Rimasi in silenzio per tutto il viaggio, avendo paura di dire banalità o di irritarlo con il solo suono della mia voce.
Quando l’auto si fermò, vidi una vecchia casa illuminata da grandi torce sulla porta d’ingresso. Scese dalla macchina e mi fece cenno di seguirlo.
Entro poco tempo ci trovavamo già all'interno dell'edificio. Mentre mi giravo intorno per studiare  i particolari più minuziosi, il ragazzo bevve dell’alcol e chiamò qualcuno con il cellulare. Tutto senza dire una parola. Rimasi in piedi, fermo ad aspettare delle spiegazioni. Quando terminò la chiamata mi si avvicinò e disse svogliatamente: - Non devi temermi… Sono innocente! – e poi face una leggera smorfia, distogliendo lo sguardo altrove.
- Perché sono qui? – chiesi di nuovo con timore.
- Non perdiamo il tempo in chiacchiere! – sparì da sopra il divano, mi cinse da dietro le spalle, e mi morse il collo.
Svenni, e inerme caddi per terra.


Mi risvegliai trovandomi in una piccola prigione. Tutto ciò che sentivo e vedevo mi sembrava una novità: riuscivo a percepire cose che prima non avevo neanche mai pensato. Mi alzai di scatto dal vecchio letto e fissai la porta in cerca di una maniglia. Volevo aprirla e fuggire da quella cella.
Avevo fame. Non capivo perché mi trovassi in una prigione, e prima che potessi rendermene conto il ragazzo vestito di nero raggiunse l’entrata e disse: - è ora di mangiare!
In quell’istante cominciai a ricordare gli ordini che mi aveva impartito, ed anche se volevo scappare da quell’infimo posto, dovetti seguirlo, temendo di non trovar nulla da mettere sotto i denti.
Mi portò in città, di fronte alla scadente libreria di Mystic Falls. C’era un grande capannone che faceva da ingresso a un edificio dove probabilmente stavano festeggiando un evento. C’erano studentesse che indossavano mini vestiti e che non esitavano a mettersi al centro dell’attenzione. Fissarono sbigottite e con la bava alla bocca il misterioso ragazzo al mio fianco. Mi chiedevo perché mi avesse morso, e perché mi avesse portato in quel luogo, ma ormai ero troppo affamato per pensare lucidamente.
- Come ti chiami? – chiesi esitante.
- Damon.
Guardò in mal modo quelle troppo espansive, e raggiungemmo velocemente il bagno del locale. C’era un gruppo di tre ragazze. Si stavano specchiando, e stavano discutendo sul mascara migliore. Sembravano comuni adolescenti: sorridenti e con tanta voglia di divertirsi. Dopo pochi secondi una abbandonò il gruppo per inoltrarsi nella mischia, sotto il suono assordante delle grandi casse.
- Ladies… - accennò con un sorriso spavaldo – permettete… - le due si erano subito arrossite, e dopo che Damon le baciò le mani, le afferrò e le comandò di tacere e di fare ciò che gli si chiedeva.
Stavo cominciando a dare di matto, così feci per uscire, quando vidi il sangue scorrere dalla bocca dell’essere che credevo esistesse solo nelle storie horror. Aveva la testa di una ragazza tra le mani, e due profondi fori le segnavano il collo.
- Ma… cosa diavolo fai? – accennai imtimorito, sgranando più volte gli occhi alla vista di un essere così spietato. Usciva sempre più sangue dal collo della povera vittima, e lo sporco pavimento si ricoprì di rosso. Alla vista di quel liquido così denso cominciai ad avere un’irresistibile desiderio di berne un po’. Cinsi il corpo della ragazza e bevvi tutto il suo sangue. Mi sentivo potente, capace di potere far di tutto. Lo sguardo di Damon divenne stranamente più azzurro, e un grosso sorriso gli si stampò in faccia. Sentivo un tremolio ovunque, afferrai il braccio del vampiro che mi aveva condannato a vita e lo pregai di lasciarmi l’altra ragazza. Era pallida, terrorizzata, e piangeva pietrificata alla vista della compagna uccisa. Era cosciente di non poter far niente per evitare la morte imminente. Damon acconsentì facendo segno con le mani, e mi fissò con nuovi occhi.
Fissai per alcuni istanti la ragazza, gli afferrai un braccio e lo perforai con i miei nuovi, acuti canini. Feci una seconda vittima, la seconda di una lunga catena: il sangue diventò la mia nuova droga.
Mi vidi per un secondo allo specchio e capii che quel riccio ragazzo biondo, quel fifone che amava star da solo, lontano da occhi indiscreti e pieni di cattiveria, si era trasformato in un combattente, impaziente vampiro, pronto e desideroso di spegnere vite per la propria sopravvivenza.
Leccai il sangue che mi colava dal labbro inferiore e con Damon mi inoltrai fuori dal locale.



@@@
Angolo autore:

Grazie a tutti, e scusate per aver postato in ritardo! ;)
Ringrazio con tutto l'affetto la fantastica Nimueh, che mi fa da Beta con la "b" maiuscola :3
Scusatemi per errori ortografici e di battitura.

@AmoTVD98: Come ti è sembrato questo chappy? Vuoi sapere dov'è Stefan? :3

@Nimueh: Grazie bella! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto tanto quanto er secondo :P

@Vampire_: Grazie per la recensione, spero seguirai la storia ;)

@Vallyjessi: Ecco postato! Scusami per il ritardo! Cumunque se seguirai la fanfiction troverai il Klaroline :3 Quindi devi avere solo un po' di pazienza :D Grazie di nuovo per la recensione.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Ayumu_