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Autore: TheCrowTheOwlandTheDove    03/07/2012    1 recensioni
Tre ragazze, un monolocale, l'università e il lavoro.
Un amico che è cambiato negli anni, fino a non riconoscerle più.
Problemi e cambiamenti da affrontare, una vita che sembrava semplice.
Dal prologo:
"Ce l'abbiamo fatta! Tutte e tre abbiamo fatto la maturità!
Arrivo qualche minuto prima dell'orario stabilito, ma sono già entrambe lì.
Neanche il tempo di salutarla e Rebecca mi salta al collo, sì, proprio lei che odia essere toccata e abbracciata. Ma è troppo felice per farci veramente caso.
-E' fatta, è fatta!- ripete contenta.
- Quindi possiamo trasferirci?- chiede Stefania.
E qui l'euforia si spegne."
Genere: Comico, Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il "dopo" con Voi
Cap 3: Lo Scorbutico e la squisita torta al cioccolato

 


Pov Stefania
Finalmente siamo arrivate al monolocale e non posso raccontare del casino per disfare valigie e scatoloni.
Fatto sta che arriva l'ora di cena e ci siamo dimenticate di fare la spesa. Così io devo improvvisare dal nulla una cena per tre persone. Durante gli anni di istituto alberghiero ho imparato a cucinare di tutto ma questa volta non posso fare proprio nulla, ed allora ordiniamo una pizza.
Alla sera siamo sedute sul divano a ripensare alle nostre numerose avventure di quando, alle scuole medie, eravamo tutte insieme nella stessa scuola, e durante gli intervalli passeggiavamo per i corridoi cantando le nostre canzoni preferite, e i compagni ci guardavano storto.
O di quando Rebecca prendeva e cominciava a correre dappertutto come fosse una pazza, e io e Giulia cominciavamo a ridere.
Oppure di quando discutevamo, urlando come tre forsennate, su quale fosse il migliore fra i nostri personaggi preferiti di qualche anime.
Sono tutti ricordi che custodisco gelosamente, come fossero il mio tesoro, e so che anche loro due fanno lo stesso.

Finalmente è arrivata la pizza, e ci sediamo per terra, sembra quasi una rimpatriata dei vecchi tempi; noi tre a parlare del più e del meno, a ridere e a scherzare, e di colpo tutti i nostri problemi, lo studio, il lavoro e l'affitto, sembrano uscire da questa stanza per andare a riposare altrove.
Rimaniamo, così, in questo idilliaco contesto, finché il suono stridulo del campanello non ci interrompe.
Accorro, per aprire la porta. Non aspettavamo ospiti, sono decisamente sorpresa :- ...Mattia... Maroni Mattia!... -
Tre parole, tre semplici parole e vedo Giuly e Reby scattare in piedi, quasi in posizione di difesa, pronte ad attaccare l'indesiderato ospite al minimo segno di ostilità.
-Buonasera a tutte- dice lui con un sorrisetto sghembo e ironico sulla faccia.
-Buonasera anche te - risponde Giulia fra i denti con l'aria di una che vuole che l'ospite se ne vada al più presto, mentre Rebecca quasi gli ringhia addosso, come se si fosse completamente scordata che questo ragazzo può raccomandare al padre di non rinnovarci il contratto d'affitto, una volta giunto al termine. E a noi serve questo contratto. Assolutamente.
- Sono qui unicamente per ricordarvi che entro due settimane dovrete pagare la prima rata d'affitto.-
Giulia è pronta a suonargliele, ma io la blocco - Giuly, dai, siamo in luogo pubblico... la porta è aperta e lui è sull'uscio... - - Non me ne frega niente! Lui non ci parla così! Io lo meno! -. Ha almeno il buon gusto di bisbigliare.
- Ehm...vuoi per caso un bicchiere d'acqua? - Smorza così la tensione Reby, cercando un bicchiere fra gli scatoloni e porgendolo vuoto al ragazzo schifato. Lei sfoggia un sorriso nervoso e tirato, speranzosa nella ritirata del vecchio amico.
- E' polvere quella sul fondo del bicchiere? - chiede lui, osservando scettico Rebecca e quello che gli porge.
A questo punto noto che anche Rebecca lo picchierebbe volentieri, e mi affretto ad intervenire per calmare le acque.
- Scusaci, ma non abbiamo ancora avuto il tempo di svuotare tutto e pulire un po' - cerco di giustificare l'inconveniente.
Mattia si volta e se ne va, sghignazzando, verso l'ultimo piano; quello dotato di terrazzo.
Appena la porta si chiude dietro di lui, tutte e tre, quasi ci fossimo messe d'accordo, schizziamo in avanti, dove poco prima stava Mattia, e prendiamo a urlare epiteti molto poco educati e assai coloriti.
- Viscido Bastardo! - Sento che urla Giulia, mentre Rebecca grida qualcosa che assomiglia molto ad un "Sei un grandissimo, immane Pirla!".
Non riesco a trattenermi, e urlo anche io. Lo odio, lo odio con tutta me stessa. Lo odio perché è cambiato, lo odio perché ci sta facendo tutto questo gratuitamente. Lo odio semplicemente perché è lui.
Intanto abbiamo accompagnato i nostri urli con dello sventolio di diti medi e una vasta gamma di altri gestacci.
Dopo un po, sentiamo dei passi provenire da oltre la porta.
Per un attimo la paura mi assale, che cavolo vuole ancora, quello lì, da noi?
Mi fiondo ad aprire, mentre in gola sento salirmi un "Che cazzo vuoi, ancora?!".
Appena aperta la porta, mi immobilizzo, e con la coda dell'occhio vedo che anche Giulia e Rebecca si sono bloccate, ferme come statue di marmo.
Una vecchietta ci fissa spaesata dall'uscio. In mano regge quella che sembrerebbe una torta al cioccolato, dall'aspetto decisamente invitante.
Per un attimo rimaniamo tutte e tre immobili, per paura di aver appena causato uno shock alla signora.
La malcapitata però, contro ogni previsione, si mette a ridere.
- Non preoccupatevi - ci dice, gioviale - anche a me a volte verrebbe voglia di farlo. Quel ragazzo ha dimenticato cos'è l'educazione! -
Avrei voglia di abbracciarla. Ho bisogno che qualcuno che abbia un po' di esperienza mi stia vicino. Ho bisogno di una guida, che però mi sia anche amica. Una nonna.
-Vi ho portato questa!- continua la signora -Appena ho saputo che tre povere stelline sarebbero capitate in questo postaccio, ho pensato che ci sarebbe stato bisogno di qualcosa di dolce per rendere meno traumatico il vostro arrivo -.
E, detto questo, ci porge la torta.
Forse, in fondo, c'è ancora qualcosa di buono, in tutto questo.
Dopo aver gustato la torta, la signora Sara si offre di farci visitare il resto del palazzo.
C'è un piccolo giardinetto sul retro, un piccolo fazzoletto di terra incolta senza fiori. Un po' mi fa pena.
Poi troviamo l'aula computer (ma dove si è mai visto un condominio con l'aula computer? Non possiamo neppure avere una connessione nostra ad Internet!) e la piccola lavanderia, con quattro lavatrici e un'asciugatrice, indispensabile, dato che il monolocale è troppo piccolo per stendere in casa, e sul minuscolo balconcino lo stendino non ci sta nemmeno a pagarlo oro.
Dopo averla ringraziata, e averle augurato la buona notte, decidiamo di andare a dormire.
Spostiamo il tavolo (ne avevamo scelto uno pieghevole apposta) per fare spazio ai letti, e finalmente proviamo il nostro nuovissimo divano-letto a tre posti, che poi sarebbero due più un cassetto con un materasso, ma ci accontentiamo.
La sistemazione è un pochino scomoda, dato che io e Stefania siamo costrette a dormire insieme senza quasi poterci rigirare nel sonno, e Rebecca sta più in basso rispetto a noi; domani i posti cambieranno: abbiamo optato per una rotazione dei posti, in modo che tutti abbiano la stessa possibilità di stare un po' più comodi.
Non che tutto questo sia comodo, ovvio.




Note delle tre autrici (più mezzo autore e altra mezza autrice):
Allora, eccoci qui con il terzo capitolo! Beni più lungo dei precedenti, tra l'altro!
Qui fanno la loro comparsa due grandi personaggi! La vecchia e la torta! Ah, no, scusate, Mattia e la vecchia.
AVVISO ALLA GENTILE CLIENTELA:
Dopo una non tanto piacevole sorpresa da parte della gentilissima Ashley01, preghiamo chiunque non sia interessato alla storia, ma solo a farsi pubblicità, di non recensire. Grazie ^^

Special Thanks!
Grazie a Mattia che ci aiuta, e alla madre della colomba per aver scritto il quinto capitolo!
Grazie a
Maria_99_perché ha recensito e messo la storia fra le seguite,
Grazie a
Julys per aver inserito la storia fra le seguite!
Grazie a te, che stai leggendo.

Alla prossima volta!
Sempre vostre,
The Crow (Dream Moan)
The Owl (_Haru_chan_)
The Dove (Sophie 88)

  
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