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Autore: Lady Cheshire    03/07/2012    2 recensioni
Nathalie è la giovane ereditiera di una ricca famiglia, ma la vita che gli viene imposta non è delle migliori. Con l'aiuto della madre riesce a scappare, e va a vivere da sola. Inizia così una vita normale,con scuola,amici e tutto il resto. Tutto ciò che lei non ha mai vissuto.E sembra perfetto tranne quando,il giorno del suo 18° compleanno,si presentano sulla porta del suo appartamento due affascinanti maggiordomi pronti ad eseguire ogni suo capriccio e desiderio.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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                                                                   Due maggiordomi, che strano regalo!

Era un giorno come tutti gli altri, quello dei miei 18 anni. Un comunissimo mercoledì, non avevo mai amato festeggiare il mio compleanno, specie da quando avevo lasciato la casa principale. Dalle feste sfarzose che ti costringevano a sorridere a persone che non hai mai visto, dai vestiti scomodi e dalle scarpe che ti massacravano i piedi con quei tacchi vertiginosi ero scappata tre anni fa. Avevo detto basta a quella vita, nonostante tutti mi chiedessero il perché della mia scelta. E’ molto semplice, ero stufa! Il mondo dal quale sono fuggita sembra bello, se visto dall’esterno, dagli occhi di chi non ci vive davvero. Quel mondo, così sfarzoso e frivolo, che ti offre tutte le comodità non è altro che uno specchietto per le allodole. Quei saloni colorati e le feste scintillanti sono solo la facciata che maschera la verità, l’intreccio di bugie e mezze verità che circondano e condizionano la vita di chi ci si trova immischiato, suo malgrado. Per questo, a 15 anni, mi sono ribellata e sono scappata. Mia madre è stata mia complice, nemmeno lei voleva vivere in quel mondo, ci era entrata per amore, per l’amore nei confronti di mio padre si era fatta rinchiudere in gabbia, come un uccellino, il cui canto non sarà più udito da nessuno. Ma io posso ancora cantare! Così ho iniziato la mia vita, conquistando traguardi che per tutti sono scontati, ma che a me, dalle sbarre di quella gabbia, sembravano irraggiungibili. Come il mio primo giorno di scuola. Io non era mai andata scuola, ero una privatista ed entrare in una classe, sedermi ad un banco, parlare con gli altri ragazzi della classe, seguire le lezioni…per me era tutto nuovo. Dopo tanti anni ,avevo una vita tutta mia senza nessun’altro attorno…almeno fino ad oggi!
Sono le 7:10 di mattina, mi sto preparando per andare a scuola, come ogni giorno. Metto la camicia, stringo la cravatta, indosso la gonna e le calze bianche, infilo le scarpe e mi metto a fare colazione. Una mattinata ordinaria ,come tutte le altre, fino a quando non capita un  imprevisto… suona il campanello.
“Chi potrà essere?  A quest’ora del mattino poi” apro la porta e…
  “Buongiorno ,signorina!” davanti a me si presentano due ragazzi, vestiti con eleganti abiti da maggiordomo. Erano identici se non per la divisa e l’espressione. Uno era vestito in bianco, con una camicia nera e una cravatta cremisi e un sorriso strafottente stampato in faccia, l’altro era in nero, con camicia bianca e cravatta blu scuro con un’aria seria e distaccata. Entrambi avevano fatto un inchino non appena ero comparsa sulla porta.
“E voi…chi siete?”
 “I suoi nuovi maggiordomi, signorina” era stato quello con la divisa nera a parlare
 “Io sono Gilbert ,mentre questo è mio fratello Cristopher.”
  “E’ un vero piacere essere al servizio di una bella ragazza” Ed ecco che mi imbarazzo come una cretina!
“Scusa ma perché mi dici così? Tu non sei una ragazza?” la mia frase era rivolta all’essere con la divisa bianca che si era subito pietrificato
  “C-come una ragazza? Io ti sembro una ragazza?”
“S-si?”
  “SANTO CIELO, NON E’ POSSIBILE! DI NUOVO? E che cavolo non è possibile che ogni volta c’è qualcuno che mi dice che sono una femmina, solo perché non ho i lineamenti marcati come Gil! UFFA!”
In effetti ora che lo notavo aveva dei lineamenti delicati, ma era indubbiamente un maschio. Aveva le ciglia e i capelli più lunghi rispetto a quelli del fratello ma era comunque un maschio, e si vedeva. Erano due ragazzi molto affascinanti, entrambi con biondissimi capelli e profondi occhi verde smeraldo.
“Ti chiedo scusa, è che per la sorpresa non avevo subito fatto attenzione al vostro aspetto”
 “Non si preoccupi, ci può trattare come preferisce, solo una cosa ,se posso permettermi”
“Si, dimmi”
 “Il tostapane sta andando a fuoco”
“Uh! AHHHHHH mi ero dimenticata del tostapane” Che figuraccia! Sono corsa subito in cucina e l’ho spento. Pericolo scongiurato, però…
“Ahi!”
 “Che le succede?” si era avvicinato non appena mi aveva sentito gemere, lui era in nero quindi doveva essere Gilbert, credo…
“Li ci sono le tende quindi volevo spostare il tostapane, ma mi sono bruciata la mano. Che imbranata ,eh?” Santo cielo mi conoscevano da appena 5 minuti e avevo già fatto due figuracce, che record!
 “Stia tranquilla, da oggi non si dovrà più preoccupare di queste cose. Ci penseremo noi”  aveva detto, per poi posare le sue labbra sulla ferita. Sentivo di essere arrossita fino alla punta del capelli, infatti a confermare…
  “Signorina, state bene? Siete tutta rossa” Avevo subito ritratto la mano, scattando come una molla.
 “Cris non ti smentisci, tu hai sempre tatto 0 con le donne, eh?”
  “Ops, chiedo scusa”
“N-non preoccuparti. Sto bene, credo. Cos’è sta storia dei maggiordomi, non perché non mi è molto chiara”
 “Semplice, suo padre vuole che,  essendo di buona famiglia, non si abbassi a fare lavori di casa eccetera. Quindi ci ha mandato da lei per occuparci della casa e altre faccende”
 “Ahhh capisco. Beh mi spiace avervi fatto scomodare ma mio padre ancora non ha capito che io sto bene così.”
  “Anche se cerca di mandarci via, noi siamo tenuti a rimanere qua. Per un anno noi dobbiamo seguirla come un’ombra signorina, ed esaudire ogni suo desiderio”
“E io che credevo di poter vivere tranquilla, almeno adesso”
 “Perché non ci riflettete con calma? Quello di vostro padre voleva solo essere un atto gentile, un regalo di compleanno in pratica” disse Gilbert sorridendo timidamente, per poi ritornare serio.
“Come volete, tanto non riuscirò a dissuadervi, vero?”
 “No!”
“Ho capito…Caspita sono già le 7:40! Devo andare o farò tardi a scuola!”
  “Lei va a scuola?”
 “Perché mai?”
  “Già è una tortura, perché lei che può non evita di andarci?”
“Beh perché io non ci sono mai andata, ed è anche piuttosto divertente”
  “Divertente? La scuola? Ma dove?”
 “Scusalo, non gli è mai piaciuto studiare”
  “Ah perché a te piaceva Gil?”
 “A me si! Imparare è una cosa positiva”
  “Che secchione!”
 “E piantala!” per poi dare un pugno sulla testa del fratello… che buffi!
“Pff…certo che per essere maggiordomi, siete molto poco professionali. Sembrate dei comici! Forse vivere con voi non sarà poi tanto male” Eh si ,ero dell’idea che mi sarei divertita, e anche parecchio con quei due scapestrati.
 “Signorina…”
“Si?”
 “Non era in ritardo?”
“AHHH è vero! Scusate devo scappare… a dopo. Ah e comunque chiamatemi Nathalie o Nathy, ma non signorina, mi da fastidio. Ok?”
Non gli avevo nemmeno dato il tempo per protestare, avevo idea che quello sarebbe stato un anno alquanto movimentato.

  
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