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Autore: mikaela    04/07/2012    3 recensioni
Kurt e Blaine sono sposati, hanno un lavoro e vivono insieme nella grande mela. le loro giornate trascorrono tranquille e felici, ricche dell'amore dell'uno verso l'altro.
ma allora perchè Kurt si comporta in quel modo? cosa nasconde a Blaine?
e fu da li che iniziò una delle più grandi avventure che potessero mai intraprendere: divennero genitori.
Dal capitolo 1:
"Tutti donano giocattoli all’orfanotrofio. Dopo averli lasciati alla responsabile di turno però….- disse camminando in uno dei corridoi dell’istituto-… c’è stato un piccolo imprevisto-
-che imprevisto?- domandò confuso, prima che un tornado di ricci scuri si avventasse su suo marito. Poteva avere 5 anni, più o meno."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I’m so Happy right Now

 

 

 

 

 

Finalmente, dopo mille scartoffie, incontri con l’assistente sociale e con Kyle, Kurt e Blaine riuscirono ad adottarlo.
Quel giorno, o meglio IL giorno, si presero entrambi una pausa dal lavoro, e quasi “corsero” all’orfanotrofio, impazienti di portare il piccolo a casa.
Arrivarono circa un’ora prima e, non volendo disturbare nessuno solo perché erano così frettolosi, aspettarono fuori dall’orfanotrofio camminando avanti e indietro.

Passata l’ora si tuffarono sull’entrata, e raggiunsero velocemente la camera di Kyle.
-Kurt! Blaine!- esclamò il piccolo felice.
-Kyle!- risposero i due, per poi andare ad abbracciarlo sorridenti.
-perché siete qui?- chiese lui, confuso. Di solito non venivano la mattina presto.
-siamo venuti a prenderti. Verrai a casa con noi, sei conten- ma Kurt non aveva nemmeno finito la frase che il piccolo aveva abbracciato entrambi.
-che bellooooo!- esclamò felice come non mai.
I coniugi lo strinsero forte tra le braccia, lanciandosi tra di loro uno sguardo di pura felicità.
Poi aiutarono Kyle a recuperare tutte le sue cose (non che fossero tante, era pur sempre un orfano), e Kyle quasi li trascinò fuori dalla struttura, tanta era la sua voglia di andarsene da quel posto orrendo.
E Kurt e Blaine poterono constatare che l’impazienza sarebbe stata una caratteristica di famiglia.

Arrivarono a casa poco dopo. Kyle non aveva voluto salutare i suoi compagni, che lo avevano preso sempre in giro, e così ci avevano messo meno tempo per arrivare.
-ecco Kyle, questa è casa nostra!- esclamò Blaine, mentre Kurt apriva la porta.
I tre avevano passato spesso pomeriggi insieme al parco, al cinema o in giro per New York, ma non erano mai stati a casa loro, quindi Kyle andava li per la prima volta.

-Wow!- esclamò il piccolo, spalancando gli occhietti, colpito.
La casa era semplice, non era grande e non aveva nulla di esageratamente sfarzoso, ma in confronto all’orfanotrofio doveva sembrargli un appartamento di lusso.
-fatti pure un giro- gli disse Kurt, accarezzandogli i capelli.
Il piccolo annuì, e poi si rivolse al suo inseparabile pupazzo di Harry Potter –andiamo Harry!- disse, prima di correre a esplorare il soggiorno.
Intanto i neo Papà andarono a poggiare la roba di Kyle nella sua nuova stanza, che prima fungeva da studio per entrambi.
-sembra contento- mormorò Kurt, sorridendo.
-sembra che stia per volare dalla felicità!- lo corresse Blaine, abbracciandolo da dietro.
Kurt si beò di quel contatto e sospirò, godendosi il momento.
Aveva un marito meraviglioso, in una casa fantastica, con un lavoro bellissimo e un figlio stupendo.

“Aspetta un attimo… figlio?” suonava ancora così strano dirlo.
-Blaine, lui è nostro figlio- disse Kurt, emozionato.
E suo marito spalancò gli occhi, colpito anche lui da quella rivelazione. Guardarono Kyle che correva intorno al tavolo della cucina ridendo, immaginandosi chissà quale battaglia di lui e il suo piccolo Harry.
-nostro figlio- ripetè, per il gusto di poterlo dire- suona davvero bene- disse, e fece girare suo marito per dargli un dolce bacio.
Kurt gli sorrise, con gli occhi lucidi, lasciando sfuggire una lacrima d’emozione. Poi sentì qualcosa aggrapparsi alla sua giacca.
Guardò giù e si scontrò con gli occhi nocciola scuro del piccolo Kyle, che lo guardavano curioso.
-Kurt, perché piangi? Sei triste?- chiese preoccupato. Forse non era più felice di averlo li? Forse volevano riportarlo in orfanotrofio?
-no, non sono triste- gli disse, abbassandosi per guardarlo alla stessa altezza –sono solo felice- e gli sorrise, scacciando via ogni sua preoccupazione.
-Vuoi vedere la tua camera?- gli chiese Blaine-
Il piccolo annuì ripetutamente, colpito dalla scoperta di avere una camera tutta per lui. Non ci sarebbe stato nessun Sal o Marc a prenderlo in giro e spaventarlo durante la notte, avrebbe avuto una stanza tutta per se!

Entrò un po’ titubante. Non scorrazzò in giro per tutta la camera, come con le altre. anche se non sapeva il perché, voleva osservare ogni piccolo dettaglio, come che da un momento all’altro potesse sparire.
Toccò la scrivania, forse un po’ troppo alta per lui, bianca e blu. Sfiorò i pomelli tondi, la sedia, il cuscinetto colorato e i pochi libri che si trovavano sopra.
Aprì uno dei cassetti, trovandolo vuoto.
-ci metterai le tue cose, anche gli altri cassetti sono vuoti- gli disse Blaine, dal ciglio della porta. Entrambi i papà aveva tacitamente concordato che era meglio restare fuori, e lasciare che Kyle studiasse bene la stanza.
Quest’ultimo annuì solo, pensando che non aveva così tanta roba da riempire quei cassetti.
Passò all’armadio, molto simile alla scrivania come stile. Era molto alto, e Kyle aprì una delle ante curioso.
Trovò qualche vestito appeso, tra cui riconobbe il farfallino Blu che gli aveva regalato Blaine qualche tempo fa. Lo accarezzò con le sue piccole dita, quasi ad accertarsi che fosse reale, poi lo ripose nell’armadio e chiuse l’anta.
Passò alla libreria, sempre dello stesso stile degli altri mobili, quasi vuota. Accarezzò un paio di copertine dei pochi libri che la popolavano, e poi passò oltre. Per ora i libri non erano il suo principale divertimento.
Osservò poi il tappeto circolare al centro della stanza, accorgendosi solo in quel momento della sua presenza, che aveva delle sfumature dal celeste, al viola fino all’azzurro e al blu, che si trovava sotto il lampadario a forma di aeroplano, che guardò con aria davvero colpita.
Poi, lasciandolo volutamente per ultimo, passò al letto.
Si trovava nell’angolo a sinistra. La testata era poggiata sul muro accanto alla finestra, di fronte a loro, mentre il lato più lungo si poggiava sul muro di sinistra.
Ai piedi del letto c’era un grande Baule, ma ciò che colpì Kyle furono le lenzuola del letto.
Ci mise un po’ per riconoscerlo, però doveva essere per forza lui!
-Harry!?- esclamò sorpreso. Quello era proprio il suo pupazzetto, anche se non lo aveva riconosciuto subito. Era a cavallo di una scopa e allungava la mano verso una piccola sfera gialla con le ali.
-è stata un impresa riuscire a trovare quelle lenzuola! Ti piacciono?- domandò Blaine. In tutta risposta Kyle si tuffò sul letto, allargando le braccia, come che volesse abbracciarlo.
-è Bellissimo!- esclamò con la faccia sul cuscino, che fece arrivare la sua voce ovattata all’orecchio di Kurt e Blaine.
Però il forte brontolio dello stomaco non arrivò alle loro orecchie altrettanto silenzioso.
-mi sa che qualcuno qui ha fame…- disse Kurt sorridendo, mentre Kyle levava la testa dal cuscino e annuiva imbarazzato.
-d’accordo, io vado a preparare qualcosa da mangiare. Voi due che ne dite di sistemare la roba di Kyle?- continuò Kurt, uscendo dalla stanza.

-vediamo un po’ cosa ha preparato Kurt…- dsse Blaine aprendo la porta della cucina, seguito da Kyle.
Entrambi rimasero a bocca aperta. Il più grande perché non credeva che avrebbe mai visto suo marito cucinare qualcosa di diverso da cibi dietetici, il più piccolo perché semplicemente non aveva mai visto niente del genere.
C’erano patatine fritte, hamburger, tacos e un immancabile insalata, tutto in quantità industriali.
Kurt ammetteva di aver un po’ esagerato con le porzioni, ma l’emozione della giornata e l’arrivo definitivo di Kyle nelle loro vite, gli avevano fatto prendere un po’ la mano.
Fortunatamente ricevette solo commenti entusiasti, soprattutto da parte di Kyle.
-è buonissimo!- oppure –fantastico!- o cose simili. Perfino l’insalata era stata di suo gradimento, cosa parecchio strana per un bambino.
Senza che il nuovo arrivato se ne accorgesse, Kurt e Blaine continuavano a guardarlo estasiati da ogni piccola cosa che faceva. Un’espressione buffa, un commento, o anche un piccolo sorriso erano soggetti a sguardi adoranti o sorrisi dolci.

A dispetto di quanto pensassero, la giornata si rivelò davvero stancante. Giocarono con Kyle tutto il giorno, andarono al parco giochi per tutto il pomeriggio, mangiarono una pizza, e infine guardarono un film al cinema.
Rientrati a casa, Kyle dormiva in braccio a Blaine con la testa poggiata sulla sua spalla.
Nonostante fossero entrambi distrutti, non si risparmiarono dal lanciargli un'altra occhiata adorante.
Andarono in camera sua, gli fecero indossare il pigiama nuovo, e lo misero a letto, con accanto il suo inseparabile pupazzetto.
Si diressero in camera loro e, dopo essersi cambiati, si tuffarono nel letto.
Blaine si era appena accoccolato sul petto di Kurt, quando sentì il materasso abbassarsi dietro di lui, si voltò e vide nella semi-oscurità il visino di Kyle.
-che succede piccolo?- gli chiese assonnato, svegliando anche Kurt.
-posso… posso dormire con voi?- chiese piano il piccolo. Non lo avrebbe mai ammesso, ma era così abituato a dormire con gli altri bambini che ritrovarsi in una camera da solo, non lo faceva dormire.
I due coniugi si scambiarono un’occhiata, prima che Blaine scostasse le coperte e gli dicesse di coricarsi con loro.

Kurt aprì gli piano gli occhi, sbattendoli ripetutamente. La visuale che gli si presentava, della sua stanza vista dal basso, non era quella a cui era abituato tutte le mattine.
Aveva il cuscino sotto la sua testa, però da che ricordasse, il loro materasso non era così duro, o così freddo.
Guardandosi meglio intorno si accorse che quello non era il suo letto. Era il pavimento.
provò ad alzarsi, ma senza successo. Qualcosa era avvinghiata a lui, e non gli permetteva di muoversi.
Girò la faccia, e trovò il volto di suo marito a pochi centimetri dal suo. Sorrise. Almeno qualcosa non era cambiato dai loro soliti risvegli mattutini.
Ma perché dormivano abbracciati sul pavimento?
Senza svegliare Blaine, cercò di alzarsi per controllare cosa fosse successo. E, riuscito finalmente a mettersi a sedere, si accorse che il loro letto era occupato da qualcun altro.
Ridacchiò piano alla vista del loro figlio  sdraiato sul loro materasso, con le coperte attorcigliate intorno alle gambe, le braccia aperte, e i ricci scompigliati.

Poi Kurt si toccò i capelli, trovandoli scompigliati, sentì un tremendo dolore alla schiena e probabilmente aveva anche le occhiaie per il poco sonno. Guardò la stanza sparsa di cuscini e lenzuola, il suo Figlio-da-un-Giorno  che occupava il suo letto, suo marito mezzo avvinghiato ai suoi fianchi che dormiva ancora, e disse

-Sono davvero felice in questo momento-

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

Mi scuso tantissimo per il ritardo, ma i corsi estivi sono iniziati, e mi hanno tolto un po’ di tempo :/
Anyway, che ne pensate? Vi piace la prima giornata che Kyle trascorre a casa Hummel-Anderson?
Spero proprio di si!
e la foto? Io la trovo semplicemente adorabile! Quindi un grazie speciale a Muchacha!
vorrei ringraziare Sakuraelisa per aver recensito lo scorso capitolo, è stata molto gentile e mi ha fatto davvero piacere :)
Grazie mille anche 9 persone che hanno messo questa storia tra le seguite *-*
alle 3 persone che l’hanno lasciata tra i preferiti *--*
e le 2 che l’hanno messa tra i ricordati *---*
Baci e al prossimo capitolo

Miky

   
 
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