I’m so Happy
right Now
Finalmente, dopo
mille scartoffie, incontri con l’assistente sociale
e con Kyle, Kurt e Blaine riuscirono ad adottarlo.
Quel giorno, o meglio IL giorno, si presero entrambi una pausa dal
lavoro, e
quasi “corsero” all’orfanotrofio,
impazienti di portare il piccolo a casa.
Arrivarono circa un’ora prima e, non volendo disturbare
nessuno solo perché
erano così frettolosi, aspettarono fuori
dall’orfanotrofio camminando avanti e
indietro.
Passata
l’ora si tuffarono sull’entrata, e raggiunsero
velocemente
la camera di Kyle.
-Kurt! Blaine!- esclamò il piccolo felice.
-Kyle!- risposero i due, per poi andare ad abbracciarlo sorridenti.
-perché siete qui?- chiese lui, confuso. Di solito non
venivano la mattina
presto.
-siamo venuti a prenderti. Verrai a casa con noi, sei conten- ma Kurt
non aveva
nemmeno finito la frase che il piccolo aveva abbracciato entrambi.
-che bellooooo!- esclamò felice come non mai.
I coniugi lo strinsero forte tra le braccia, lanciandosi tra di loro
uno
sguardo di pura felicità.
Poi aiutarono Kyle a recuperare tutte le sue cose (non che fossero
tante, era
pur sempre un orfano), e Kyle quasi li trascinò fuori dalla
struttura, tanta
era la sua voglia di andarsene da quel posto orrendo.
E Kurt e Blaine poterono constatare che l’impazienza sarebbe
stata una
caratteristica di famiglia.
Arrivarono a
casa poco dopo. Kyle non aveva voluto salutare i suoi
compagni, che lo avevano preso sempre in giro, e così ci
avevano messo meno
tempo per arrivare.
-ecco Kyle, questa è casa nostra!- esclamò
Blaine, mentre Kurt apriva la porta.
I tre avevano passato spesso pomeriggi insieme al parco, al cinema o in
giro
per New York, ma non erano mai stati a casa loro, quindi Kyle andava li
per la
prima volta.
-Wow!-
esclamò il piccolo, spalancando gli occhietti, colpito.
La casa era semplice, non era grande e non aveva nulla di
esageratamente
sfarzoso, ma in confronto all’orfanotrofio doveva sembrargli
un appartamento di
lusso.
-fatti pure un giro- gli disse Kurt, accarezzandogli i capelli.
Il piccolo annuì, e poi si rivolse al suo inseparabile
pupazzo di Harry Potter
–andiamo Harry!- disse, prima di correre a esplorare il
soggiorno.
Intanto i neo Papà andarono a poggiare la roba di Kyle nella
sua nuova stanza,
che prima fungeva da studio per entrambi.
-sembra contento- mormorò Kurt, sorridendo.
-sembra che stia per volare dalla felicità!- lo corresse
Blaine, abbracciandolo
da dietro.
Kurt si beò di quel contatto e sospirò, godendosi
il momento.
Aveva un marito meraviglioso, in una casa fantastica, con un lavoro
bellissimo e
un figlio stupendo.
“Aspetta
un attimo… figlio?”
suonava ancora così strano dirlo.
-Blaine, lui è nostro figlio- disse Kurt, emozionato.
E suo marito spalancò gli occhi, colpito anche lui da quella
rivelazione.
Guardarono Kyle che correva intorno al tavolo della cucina ridendo,
immaginandosi chissà quale battaglia di lui e il suo piccolo
Harry.
-nostro figlio- ripetè,
per il gusto
di poterlo dire- suona davvero bene- disse, e fece girare suo marito
per dargli
un dolce bacio.
Kurt gli sorrise, con gli occhi lucidi, lasciando sfuggire una lacrima
d’emozione. Poi sentì qualcosa aggrapparsi alla
sua giacca.
Guardò giù e si scontrò con gli occhi
nocciola scuro del piccolo Kyle, che lo
guardavano curioso.
-Kurt, perché piangi? Sei triste?- chiese preoccupato. Forse
non era più felice
di averlo li? Forse volevano riportarlo in orfanotrofio?
-no, non sono triste- gli disse, abbassandosi per guardarlo alla stessa
altezza
–sono solo felice- e gli sorrise, scacciando via ogni sua
preoccupazione.
-Vuoi vedere la tua camera?- gli chiese Blaine-
Il piccolo annuì ripetutamente, colpito dalla scoperta di
avere una camera
tutta per lui. Non ci sarebbe stato nessun Sal o Marc a prenderlo in
giro e
spaventarlo durante la notte, avrebbe avuto una stanza tutta per se!
Entrò
un po’ titubante. Non scorrazzò in giro per tutta
la camera,
come con le altre. anche se non sapeva il perché, voleva
osservare ogni piccolo
dettaglio, come che da un momento all’altro potesse sparire.
Toccò la scrivania, forse un po’ troppo alta per
lui, bianca e blu. Sfiorò i
pomelli tondi, la sedia, il cuscinetto colorato e i pochi libri che si
trovavano sopra.
Aprì uno dei cassetti, trovandolo vuoto.
-ci metterai le tue cose, anche gli altri cassetti sono vuoti- gli
disse
Blaine, dal ciglio della porta. Entrambi i papà aveva
tacitamente concordato
che era meglio restare fuori, e lasciare che Kyle studiasse bene la
stanza.
Quest’ultimo annuì solo, pensando che non aveva
così tanta roba da riempire
quei cassetti.
Passò all’armadio, molto simile alla scrivania
come stile. Era molto alto, e
Kyle aprì una delle ante curioso.
Trovò qualche vestito appeso, tra cui riconobbe il
farfallino Blu che gli aveva
regalato Blaine qualche tempo fa. Lo accarezzò con le sue
piccole dita, quasi
ad accertarsi che fosse reale, poi lo ripose nell’armadio e
chiuse l’anta.
Passò alla libreria, sempre dello stesso stile degli altri
mobili, quasi vuota.
Accarezzò un paio di copertine dei pochi libri che la
popolavano, e poi passò
oltre. Per ora i libri non erano il suo principale divertimento.
Osservò poi il tappeto circolare al centro della stanza,
accorgendosi solo in
quel momento della sua presenza, che aveva delle sfumature dal celeste,
al
viola fino all’azzurro e al blu, che si trovava sotto il
lampadario a forma di
aeroplano, che guardò con aria davvero colpita.
Poi, lasciandolo volutamente per ultimo, passò al letto.
Si trovava nell’angolo a sinistra. La testata era poggiata
sul muro accanto
alla finestra, di fronte a loro, mentre il lato più lungo si
poggiava sul muro
di sinistra.
Ai piedi del letto c’era un grande Baule, ma ciò
che colpì Kyle furono le
lenzuola del letto.
Ci mise un po’ per riconoscerlo, però doveva
essere per forza lui!
-Harry!?- esclamò sorpreso. Quello era proprio il suo
pupazzetto, anche se non
lo aveva riconosciuto subito. Era a cavallo di una scopa e allungava la
mano
verso una piccola sfera gialla con le ali.
-è stata un impresa riuscire a trovare quelle lenzuola! Ti
piacciono?- domandò
Blaine. In tutta risposta Kyle si tuffò sul letto,
allargando le braccia, come
che volesse abbracciarlo.
-è Bellissimo!- esclamò con la faccia sul
cuscino, che fece arrivare la sua
voce ovattata all’orecchio di Kurt e Blaine.
Però il forte brontolio dello stomaco non arrivò
alle loro orecchie altrettanto
silenzioso.
-mi sa che qualcuno qui ha fame…- disse Kurt sorridendo,
mentre Kyle levava la
testa dal cuscino e annuiva imbarazzato.
-d’accordo, io vado a preparare qualcosa da mangiare. Voi due
che ne dite di
sistemare la roba di Kyle?- continuò Kurt, uscendo dalla
stanza.
-vediamo un
po’ cosa ha preparato Kurt…- dsse Blaine aprendo
la
porta della cucina, seguito da Kyle.
Entrambi rimasero a bocca aperta. Il più grande
perché non credeva che avrebbe
mai visto suo marito cucinare qualcosa di diverso da cibi dietetici, il
più
piccolo perché semplicemente non aveva mai visto niente del
genere.
C’erano patatine fritte, hamburger, tacos e un immancabile
insalata, tutto in
quantità industriali.
Kurt ammetteva di aver un po’ esagerato con le porzioni, ma
l’emozione della
giornata e l’arrivo definitivo di Kyle nelle loro vite, gli
avevano fatto
prendere un po’ la mano.
Fortunatamente ricevette solo commenti entusiasti, soprattutto da parte
di
Kyle.
-è buonissimo!- oppure –fantastico!- o cose
simili. Perfino l’insalata era
stata di suo gradimento, cosa parecchio strana per un bambino.
Senza che il nuovo arrivato se ne accorgesse, Kurt e Blaine
continuavano a
guardarlo estasiati da ogni piccola cosa che faceva.
Un’espressione buffa, un
commento, o anche un piccolo sorriso erano soggetti a sguardi adoranti
o
sorrisi dolci.
A dispetto di
quanto pensassero, la giornata si rivelò davvero
stancante. Giocarono con Kyle tutto il giorno, andarono al parco giochi
per
tutto il pomeriggio, mangiarono una pizza, e infine guardarono un film
al
cinema.
Rientrati a casa, Kyle dormiva in braccio a Blaine con la testa
poggiata sulla
sua spalla.
Nonostante fossero entrambi distrutti, non si risparmiarono dal
lanciargli
un'altra occhiata adorante.
Andarono in camera sua, gli fecero indossare il pigiama nuovo, e lo
misero a
letto, con accanto il suo inseparabile pupazzetto.
Si diressero in camera loro e, dopo essersi cambiati, si tuffarono nel
letto.
Blaine si era appena accoccolato sul petto di Kurt, quando
sentì il materasso
abbassarsi dietro di lui, si voltò e vide nella
semi-oscurità il visino di
Kyle.
-che succede piccolo?- gli chiese assonnato, svegliando anche Kurt.
-posso… posso dormire con voi?- chiese piano il piccolo. Non
lo avrebbe mai
ammesso, ma era così abituato a dormire con gli altri
bambini che ritrovarsi in
una camera da solo, non lo faceva dormire.
I due coniugi si scambiarono un’occhiata, prima che Blaine
scostasse le coperte
e gli dicesse di coricarsi con loro.
Kurt
aprì gli piano gli occhi, sbattendoli ripetutamente. La
visuale
che gli si presentava, della sua stanza vista dal basso, non era quella
a cui
era abituato tutte le mattine.
Aveva il cuscino sotto la sua testa, però da che ricordasse,
il loro materasso
non era così duro, o così freddo.
Guardandosi meglio intorno si accorse che quello non era il suo letto.
Era il
pavimento.
provò ad alzarsi, ma senza successo. Qualcosa era
avvinghiata a lui, e non gli
permetteva di muoversi.
Girò la faccia, e trovò il volto di suo marito a
pochi centimetri dal suo. Sorrise.
Almeno qualcosa non era cambiato dai loro soliti risvegli mattutini.
Ma perché dormivano abbracciati sul pavimento?
Senza svegliare Blaine, cercò di alzarsi per controllare
cosa fosse successo. E,
riuscito finalmente a mettersi a sedere, si accorse che il loro letto
era
occupato da qualcun altro.
Ridacchiò piano alla vista del loro
figlio sdraiato
sul loro materasso,
con le coperte attorcigliate intorno alle gambe, le braccia aperte, e i
ricci
scompigliati.
Poi Kurt si
toccò i capelli, trovandoli scompigliati, sentì
un
tremendo dolore alla schiena e probabilmente aveva anche le occhiaie
per il
poco sonno. Guardò la stanza sparsa di cuscini e lenzuola,
il suo Figlio-da-un-Giorno che occupava il suo letto,
suo marito mezzo
avvinghiato ai suoi fianchi che dormiva ancora, e disse
-Sono
davvero felice in questo
momento-
ANGOLO AUTRICE
Mi scuso
tantissimo per il ritardo, ma i corsi estivi sono iniziati,
e mi hanno tolto un po’ di tempo :/
Anyway, che ne pensate? Vi piace la prima giornata che Kyle trascorre a
casa
Hummel-Anderson?
Spero proprio di si!
e la foto? Io la trovo semplicemente adorabile! Quindi un grazie
speciale a
Muchacha!
vorrei ringraziare Sakuraelisa per aver recensito lo scorso capitolo,
è stata molto gentile e mi ha fatto davvero piacere :)
Grazie mille anche 9 persone che hanno messo questa storia tra le
seguite *-*
alle 3 persone che l’hanno lasciata tra i preferiti *--*
e le 2 che l’hanno messa tra i ricordati *---*
Baci e al prossimo capitolo
Miky