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Autore: FallingStar    08/07/2012    1 recensioni
All'insaputa degli umani, delle persone con poteri speciali si nascondono tra di loro per poter sfuggire alla schiavitù ingiustamente imposta dal "Grande Demone". Un folto gruppo di ribelli si batte contro le sue truppe per la salvezza di tutti. Ma non è solo una battaglia per la libertà fisica, e anche una battaglia per la libertà dei sentimenti.
Paring principali: EndouKaze, GouFubu, KidouFudou
(Ho messo il rating giallo per sicurezza)
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2
 
Tenebre. Ormai non vedeva altro. Da quanto lo avevano rinchiuso lì? Giorni? Mesi? O addirittura anni? Non lo ricordava più. Anche perché tutti i giorni erano sempre uguali. Lui era sempre nelle tenebre, legato a quei macchinari che ormai erano diventati le sue catene, utilizzato come cavia da quelli che lo avevano ingannato, da cui si era fatto ingannare come un perfetto stupido! Non sentiva più ne freddo, ne caldo, ne gioia, ne tristezza, solo tanto dolore. Perché quello resta sempre. Era come se dentro fosse morto. Sperava di morire anche fuori, così almeno quella tortura sarebbe finita. Perché era consapevole che quelle persone l’avrebbero sfruttato fino alla fine. Anche se non sentiva più niente, però, ogni tanto gli capitava di piangere. I suoi occhi lasciavano che le lacrime rigassero il suo volto senza che lui avesse dato alcun comando, anche se sapeva che piangeva solo da un occhio. Dall’altro sanguinava. Perché ormai era solo una bambola. Una bambola che si stava rompendo poco, a poco.  Ad un tratto, la porta che divideva la stanza dove si trovava con il resto del laboratorio si schiantò a terra. Il bagliore che veniva da fuori lo costrinse a chiudere gli occhi. Non era più abituato alla luce. Qualcosa colpì i macchinari che si spensero. I fili che lo legavano ai macchinari si spezzarono e lui cadde a terra. Cadde in piedi, ma finì per crollare sulle ginocchia. Non aveva più forze, gliele avevano strappate via. E pensare che era proprio la capacità di diventare più forte la cosa che gli avevano promesso quando lo avevano convinto a seguirli. A volte l’ironia delle cose può essere veramente crudele. Sentì dei passi venire verso di lui, ma continuò a tenere la testa bassa. Ad un tratto, una mano si posò delicatamente sulla sua nuca. Rimase sorpreso. Di solito, quando qualcuno faceva così era per afferrargli i capelli e alzargli la testa per costringerlo a deglutire qualcosa. Ma quella che sentiva adesso era come una carezza, un gesto affettivo che non riceveva più da tanto tempo. Incuriosito alzò la testa e vide un ragazzo che pareva avere la sua stessa età con addosso una specie di armatura. Quando lo vide, ebbe l’impressione che la luce non venisse dalla porta, ma da quel ragazzo. Era come se le tenebre non fossero capaci di avvolgerlo nella loro morsa. Doveva essere molto forte se persino le tenebre non potevano fargli niente. Anche lui avrebbe voluto essere così…
 
-Stai tranquillo, va tutto bene. E’ tutto finito.-
 
Lo guardò confuso. Che cosa voleva dire? La mano del ragazzo scivolò delicatamente sull’occhio danneggiato e, con il pollice, lo ripulì dal sangue.
 
-Quei mostri non potranno farti più niente! Io faccio parte della resistenza, sono venuto a liberarti.-
 
Sgranò l’occhio sano per lo stupore. Gli stava dicendo che era finalmente libero? Il ragazzo gli sorrise e vedendo quel sorriso luminoso capì che la sua non era stata un’impressione, era veramente quel ragazzo a brillare. Un battito. Poi un altro e un altro ancora. Dopo tanto tempo, Ichouruta sentì il suo cuore battere di nuovo.
 
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Aki P.O.V.
 
Mi massaggio la gola dolorante. Ormai mi hanno fatto ripetere la stessa storia almeno cinque volte! Spero che bastino.
Na:- Allora, ricapitoliamo. Mentre tornavi dal concerto, dei demoni ombra hanno cercato di aggredirti, ma in tuo soccorso è arrivato un ragazzo misterioso che faceva parte della resistenza. Sei certa di questo?-
Annuisco. Non ho dubbi che quel ragazzo facesse parte della resistenza. Il fatto che sapesse il vero nome della resistenza e lo stemma sul suo corpetto sono delle prove più che sufficienti.
Ha:- Si trattava davvero di una creatura del tuono?-
Annuisco di nuovo. I poteri che ha sprigionato potevano essere solo di una creatura del tuono.
Na:- Quindi non è vero che si sono estinti tutti.-
Ha:- E, com’era?-
Riesco a leggere la curiosità nei suoi occhi. Anche Nastumi si volta verso di me con interesse. In effetti nessuna di noi tre ha mai visto una creatura del tuono. Beh, almeno io non ne avevo mai visto uno prima di ieri sera.
A:- Ecco, credo che avesse la mia età, aveva un aspetto umano, gli occhi marroni ed era molto forte. Non saprei dirti altro.-
Ha:- Ti ha detto come si chiama?-
A:- Capitan Inazuma.-
Na:- Sarà un nome in codice.-
Ha:- E il nome vero?-
A:- Ha detto che non poteva dirmelo.-
Haruna sembra un po’ delusa. Immagino che volesse più informazioni. Natsumi invece sembra soddisfatta così.
Na:- Pensiamo al lavoro adesso. Aki, hai con te il materiale per l’articolo sul concerto di ieri?-
Annuisco e le consegno il rullino delle foto e i fogli degli appunti. Lei li prende e ci dirigiamo tutte e tre nel suo ufficio. Eppure non riesco a non pensare a ciò che è successo ieri. Quegli occhi, quella voce….. Avevano un non so che di familiare. Ma dove-
-Mai Agareeeee!-
Uh? Mi volto e vedo su una parete uno schermo che fino a ieri sono sicura che non c’era. Le immagini sono quelle di un concerto. Se non mi sbaglio questa band si chiama i Winds e il loro cantante Kazemaru Ichouruta.
Ha:- E questo?-
Na:- A questo? Solo un cosetta che ho preso per il lavoro ieri pomeriggio. Funziona così: quando fanno un concerto che devo recensire ma non posso muovermi dall’ufficio, mando qualcuno con una telecamera collegata direttamente a questo schermo, così posso vedere il concerto in tempo reale stando direttamente in ufficio. Comodo, funzionale e pratico. Non trovate?-
Io e Haruna annuiamo insieme e ci voltiamo verso lo schermo. La vita della star deve essere bella.
 
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Kazemaru P.O.V.
 
Finalmente posso sedermi. La vita della star/agente segreto/supereroe è bella, ma anche molto stancante. Il pulmino parte e io appoggio la testa sullo schienale. La mia pace dura si e no pochi minuti visto che Kirigakure, seduto accanto a me, ha la geniale idea di strattonarmi per attirare la mia attenzione.
Kaze:- Che c’è?-
Kir:- Abbiamo finito prima del previsto. Che facciamo una volta alla base?-
Lo guardo interrogativo poi fisso l’orologio appeso ad una parete del bus e vedo che si, effettivamente abbiamo finito con un bel po’ di anticipo.
Kaze:- Ne approfitteremo per allenarci.-
Kirigakure annuisce per poi crollare in avanti a causa di una frenata.
Kaze:- Dovresti deciderti a mettere la cintura di sicurezza.-
Kir:- Quella non è roba da ninja!-
Kaze:- Preferisci sbattere la testa contro il pavimento tutte le volte che l’autobus frena?-
Kirigakure si limita a sbuffare e a rimettersi seduto. Penso che sia ancora incavolato con me perché io sono stato eletto capitano del nostro team e lui vice. Ma non è colpa mia! Sono stati il nostro comandante e il generale a decidere! Guardo fuori dal finestrino e vedo che ormai abbiamo raggiunto Inazuma Island. Appena atterrati mi alzo, scavalco il corpo di Kirigakure che ha fatto l’ennesimo capitombolo e scendo dal bus. Gli altri mi seguono e, una volta arrivati alle nostre camere, do l’ordine di trovarci tutti nel nostro campo di allenamento fra cinque minuti. La prima cosa che faccio dopo essere entrato in camera è prendere carta e penna per poi scrivere il rapporto per il generale. Tutti i capitani devono farlo dopo un concerto o una missione. Una volta finito di scrivere infilo il rapporto nel tubo di trasporto. Il tubo di trasporto è un piccolo, stretto e lungo tubo trasparente che parte dalle stanze dei capitani e finisce nell’ufficio del generale. E’ un modo comodo e veloce per portare i rapporti al generale senza dover girare mezza-base per andare al suo ufficio. Una volta inviato il rapporto vado in bagno a darmi una rinfrescata. Mi tolgo gli abiti del concerto, mi metto la divisa e mi lego i capelli in una coda. Devo diventare più veloce, devo diventare più forte. Non posso deludere la sua fiducia. Una volta che ho finito di sistemarmi, prendo la mia borsa e vado al campo riservato alla mia squadra. Si, perché ogni squadra ha un campo di allenamento privato, a cui solo la squadra assegnata può accedere. Le uniche eccezioni sono per i comandanti, il generale e….. suo nipote. La mia squadra è composta da creature del vento, e visto che i nostri punti di forza sono agilità e velocità, ci è stato assegnato un addestramento di tipo ninja. Infatti abbiamo un percorso ideato in modo che solo un ninja sarebbe capace di superarlo. Io ormai lo faccio ad occhi chiusi. Dovrei provare quello a livello superiore… Mi siedo su una panchina e tiro fuori la mia bottiglia dell’acqua. Kirigakure mi raggiunge mostrando una faccia esausta. In quel momento arriva anche Miyasaka, una delle nostre reclute.
Mi:- Kazemaru-sempai credo che tu abbia superato l’ultimo record che hai fatto. Come fai a finire il percorso così in fretta?-
Kaze:- Questione di allenamento.-
Kir:- Ci fermiamo per oggi?-
Kaze:- Scherzi? Abbiamo appena cominciato! Credevo che volessi diventare capitano.-
Kir:- Certo che lo voglio!-
Kaze:- Beh, non lo diventerai mai se non ti alleni in modo adeguato.-
Dopo un bel sorso, poso la bottiglia e decido di fare una corsa. Devo diventare più veloce, devo diventare più forte. Devo farlo perché lo voglio, e perché non voglio deludere-
Kir:- Capitano Endou, buongiorno. Come mai qui?-
C-COSA?! Giro la testa all’indietro ma non lo vedo. Perché Miyasaka si sta sbracciando in quel modo? Che sta cercando di dir-
SBAM!!!
Argh! Chi ha messo qui questa parete?! Mi giro e vedo Kirigakure che ride come un pazzo. Adesso capisco! Ha detto quel nome per distrarmi e farmi andare a sbattere. Ma se crede che gliela farò passare liscia si sbaglia di grosso! Afferro la mia borsa con l’intenzione di spaccargliela in testa, ma lui doveva averlo previsto perché è già corso fuori dal campo. Non penserà davvero di sfuggirmi così facilmente? Infatti lo inseguo subito. Questo tipo di “dimostrazioni di affetto” è molto comune tra i membri dell’Inazuma Eleven Warrior, quindi penso che sia per questo che, quando due si rincorrono per i corridoi, nessuno sembra farci caso. Lo vedo infilarsi dentro a una sala, ma quando entro anch’io non lo vedo più. Deve aver usato la tecnica camaleonte. La tecnica camaleonte è un’abilità innata delle creature del vento che ci permette di diventare trasparenti come l’aria. Ma non sarà certo questo a fermarmi! Utilizzo anch’io la tecnica camaleonte e poi salgo sulle impalcature. Mi guardo intorno e, quando capisco dove mi trovo, deglutisco nervosamente. Sono nel campo di addestramento del team Thunder. Questo è l’unico campo aperto a tutti per svariati motivi. Ma questo non deve distrarmi. Devo trovare Kirigakure per dargli una lezione, e niente e nessuno potrà distrar-
??:- Prestate attenzione ragazzi perché ve lo farò vedere solo una volta!-
Questa voce! Mi sporgo un po’ aggrappandomi al corrimano dell’impalcatura per non cadere. Si, è proprio Endou! Si trova nella zona addetta ai combattimenti. A qualche metro di distanza ci sono i gemelli Lighting. I gemelli attaccano Endou con il loro attacco singolo più forte, ma lui respinge entrambi gli attacchi con una barriera di energia, facendo anche sbalzare via i gemelli. E’ così forte (figo) quando combatte!
E:- E questo era il modo corretto di creare una barriera. Come avete visto, se fatta bene può respingere anche due attacchi insieme. Fate solo attenzione alla quantità di energia che usate, perché potrebbe costarvi parecchio.-
Mi sporgo meglio e vedo che ci sono almeno una ventina di persone, per la maggior parte reclute, quasi tutte provenienti da altri team. C’è anche quel ragazzo che Endou ha preso sotto la sua ala protettiva. Mi pare che si chiami Tachimukai. Sta fissando Endou come una ragazza fisserebbe un divo del cinema. Mi chiedo se il suo sia solo un misto di rispetto e ammirazione o se ci sia qualcosa di più (e per la sua incolumità sarà meglio la prima!). Intanto Endou sta ringraziando i gemelli per l’aiuto nella dimostrazione e poi invita i ragazzi ad esercitarsi. Si avvicina ad una panchina e si toglie l’elmo. Questo è uno di quei rari momenti in cui puoi vederlo senza fascia. Secondo me sta bene (è carino) anche senza. Si siede sulla panchina e rivolge ai ragazzi un sorriso (bellissimo) di incoraggiamento e….. Argh! Lo sto facendo di nuovo! Sbatto la testa contro il corrimano. E’ tutto inutile, non sono capace di auto-ingannarmi. Sono perfettamente consapevole di essere cotto di lui, ma questo non è proprio il periodo giusto per pensare all’amore! Noi membri dell’Inazuma dobbiamo pensare ad un modo per vincere la guerra e abbattere il “Grande Demone”, non abbiamo tempo per lasciarci andare ai sentimenti! E poi sono sicuro che lui mi considera solo un compagno d’armi ed amico… Scendo in silenzio dall’impalcatura e mi avvicino a lui con passo felpato. Se solo lui-
E:- Ciao Kazemaru, che fai di bello?-
Eh?! Ma come…? Ritorno visibile e lo fisso sbigottito.
Kaze:- Come hai fatto a- No, volevo dire, buongiorno capitano Endou- no cioè, buongiorno Capitan Inazuma- no cioè-
Accidenti! Fra gradi, nomi in codice, e chi più ne ha più ne metta, non ricordo mai come devo rivolgermi a qualcuno qui dentro! Endou ride, per poi risistemarsi la fascia fra i capelli.
E:- Kazemaru, sei qui da più di tre anni e non hai ancora imparato? Capitano Endou è per la sala riunioni e Capitan Inazuma è per le missioni. Adesso sono solo Endou Mamoru.-
Mi sorride per poi farmi segno di sedermi vicino a lui. Io mi siedo e, notando che la sua bottiglia dell’acqua è vuota, gli passo la mia.
E:- Grazie.-
Kaze:- Di niente. Ma mi spieghi come ci riesci?-
E:- A che ti riferisci?-
Kaze:- Come fai a capire quando mi avvicino a te?-
Quella di prima non era la prima volta. Tutte le volte che mi avvicino a lui, che io sia invisibile o meno, se ne accorge sempre.
E:- Sinceramente, non lo so. E che riesco a sentirlo.-
Kaze:- A sentire cosa?-
E:- Quando mi sei vicino. Non so come spiegarlo. Si vede che ho una specie di sesto senso quando si tratta di te.-
Sesto senso? Quando si tratta di me? Sono arrossito come uno stupido, vero? Ma come fa a dire certe cose con tanta facilità?!
E:- Come mai sei qui? Sapevo che tu e la tua squadra vi stavate allenando.-
Eh? Ah già, perché sono venuto qui? Ah si, ora ricordo.
Kaze:- Stavo rincor- ehm, cercando Kirigakure, e mi era parso di vederlo venire qui.-
E:- Io non l’ho visto, ma non mi stupirei se fosse nascosto qui intorno. Quel ragazzo è un mattacchione.-
Se per mattacchione intende rompiscatole allora si, Kirigakure è un gran mattacchione. Endou mi ridà la bottiglia e si gira verso le reclute per gridare qualcosa a che fare con le ginocchia. Forse è meglio che me ne vada. Mi alzo e lui si gira verso di me.
Kaze:- Allora, ti lascio alle reclute.-
E:- Okay, ci vediamo in giro.-
Annuisco per poi uscire dal suo campo di addestramento. Mi rigiro la bottiglia fra le mani mentre penso a quello che mi ha detto prima. Una specie di sesto senso quando si tratta di me……
Che io abbia qualche possibilità di piacergli? Sento qualcuno ridacchiare alle mie spalle. Afferro la bretella della mia borsa, mi giro velocemente e……
SBAM! 
Kir:- AHIA!-
Kaze:- Così impari a fare lo stupido!-
Kir:- Come ti sei accorto che ero dietro di te? Hai anche tu il sesto senso?-
Ah! Stava anche origliando! Gli do un’altra botta in testa, facendolo crollare sul pavimento.
Kir:- AHIA!-
Kaze:- La tecnica camaleonte è inutile se non stai zitto. Essere silenziosi è una delle basi ninja, ma tu sembri incapace anche solo di prenderla in considerazione.-
Kir:- Tu, invece, la prendi troppo seriamente.-
Kaze:- Che vuoi dire?-
Kir:- Sai a cosa mi riferisco. Dovrai dirglielo prima o poi.-
Abbasso la testa e mi metto a fissare il pavimento. Kirigakure e Miyasaka sono gli unici a cui ho detto della mia cotta per Endou.
Kaze:- Te l’ho già detto. Non posso farlo. Non adesso, almeno.-
Kir:- Preferisci che qualcun altro si faccia avanti e te lo freghi da sotto al naso senza fare niente?-
Mi mordo il labbro inferiore con rabbia. Certo che no! Però, se Endou è felice sono felice anch’io.
Kir:- La bottiglia che gli hai dato è la stessa da cui hai bevuto prima?-
Lo guardo confuso per poi annuire.
Kir:- Lo sai che quello era un bacio indiretto?-
B-Bacio indiretto?! Mi sento le gambe molli, e credo che potrei svenire da un momento all’altro. Kirigakure invece si sta sganasciando dalle risate. Ti diverti eh? Ora ti sistemo io!
SBAM! 
Kir:- AHIA!-
Kaze:- Ride bene chi ride ultimo Kirigakure, ricordalo!-
Mi allontano da lui a passo svelto, quando mi accorgo che nella bottiglia c’è rimasta ancora un po’ d’acqua…………
Non faccio niente di male se la finisco prima di buttarla, no?
 
 
 
Salve!^^
Vorrei dire solo un paio di cose…
In realtà il pezzo di Kazemaru sarebbe dovuto andare nel quarto capitolo, ma ho deciso di metterlo come secondo perché vengono spiegate alcune cose sulla base. Poi, vorrei specificare che i team sono formati da undici creature (come nelle squadre di calcio) e cinque di queste formano la band. La squadra è guidata dal capitano, che ha anche il compito di allenare le reclute. Ogni team viene addestrato da un comandante, che da ordini direttamente al capitano e può riceverli solo dal generale. Spero che sia chiaro^^’’’
Un ultima cosa, nello scorso capitolo mi sono dimenticata di dire che i gemelli Hikari e Spark sono due miei OC che ho creato per la band di Endou.
Non credo di avere altro da aggiungere.
Arrivederci,
FallingStar
 

 

   
 
  
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