Pitone.
Non mi capacitavo di essere riuscito a sconfiggerlo prima cosa e seconda... Quel ragazzino era in pericolo!
Scossi la testa comprendendo che tanto non sarei riuscito a dormire.
Visto che c'era Margaret di guardia io ne approfittai per sgattaiolare via.
Volevo stare un po da solo senza nessuna preoccupazione.
Mi rifugai in una piccola rientraza di una grotta.
Si poteva vedere tutta la vallata da li.
Decisi di arrampicarmi più in alto nella roccia.
Arrivai in cima.
Ora potevo vedere tutto.
E fu proprio in quel momento che mi parve di vedere a pochi metri da dove ero io una figura muoversi.
Sembrava un bambino...
Guardai meglio.
Magari era solo un, come dire, una allucinazione ecco!
No, non lo era!
St stava muovendo era un bambino!
Sembrava solo.
Ma poi cominciò a correre.
Che succede? Pensai.
Gaurdai attentamente fino a che non vidi un'enorme mostro apparire dal bosco.
Balzai giù dalla roccia con un salto di una venita di metri.
Atterrai con la spalla e mi feci male.
Ma non c'era tempo di controllare.
Intanto i miei amici si erano alzati e accorti che non c'ero opiù.
-Dov'eri?-
Chiese Annaveth con un tono misto di preoccupazione e rabbia.
-Il ragazzo. Correte!-
Iniziai a correre lasciandoli un po' spiazzati ma dopo mi seguirono.
Entrammo nella vallata dove c'erano i due.
Vidi il mostro.
-Hei brutto.-
Lui si girò e sogghigno.
- Ancora?-
Alzai gli occhi al cielo.
- Speriamo che questa sia l'ultima volta che ti ritrovo davanti alla mia strada mucca gigante.-
Continuai.
Quello che avevo davanti era il minotauro.
L'avevo già combattuto due volte e due volte avevo vinto.
- Dov'è il ragazzo?-
Una lieve vocina si levò da vicino al minotauro.
-Sono qui.-
Mi girai verso il suono ma non vidi niente.
Aggrottai le sopracciglia.
Niente.
Ebbi un'attimo d'esitazione.
Ma si sa che in battaglia non bisogna mai distrarsi.
E così in poco tempo lui mi fu addosso.
Me ne accorsi giusto in tempo.
Feci un salto e mi scansai rotolando a terra colpendo la spalla ferita in precedenza.
Sentivo malissimo.
Pensavo di svenire.
Mi rialzai e lo guardai infericito.
Mi avventai contri di lui ma mi prese fra le mani.
Non riuscivo a liberarmi.
Proprio come aveva fatto con mia madre.
Gli affondai vortice nella mano sinistra e lui urlò facendomi cadere a terra.
E tre.
Ogni moviemtno che facevo mi procurava fitte di dolore fino a quando non caddi a terra incapace di muovere un passo.
Mi passavano davanti immagini fammentarie.
Nico che attacca.
Annabeth che lo segue.
Margaret e Annie con l'arco teso.
Poi non so chi si avvicina a me e mi fa bere del nettere.
Mi sento subito meglio ma non tanto da rientrare in battaglia.
Il minotauro fronteggia tutti.
Fino a quando non arriva una figura che si staglia nella luce della notte e con un gesto della mano lascia una scarica elettrica dritto al petto del mostre e lui si disintregra.
Rimango a terra respirando a fatica e tutti mi si avvicinano.
- Dategli altro nettare e altra ambrosia!-
Quando mi sono rimesso abbastanza in forza mi giro verso di loro.
- Chi è stato?-
La stessa voce che avevo udito prima si fa avanti questa volta più spavalda, forte e autorevole.
E per fortuna so chi è che parla.
è un ragazzino che ha più o meno dodici anni, capelli neri e occhi azzurri.
è magro ma è abbastanza muscoloso.
Per avere dodici anni.
In effetti ricorda me quando avevo dodici anni.
- Sono stato io.-
Mi alzo in piedi.
- Tu devi essere Luke.-
Lui annuisce. Gli allungo la mano.
-Percy, piacere.-
Le sue mani non si muovono ma il suo corpo si è irrigidito.
- Sai cosa sei?-
Chiedo cauto.
Lui annuisce.
-Un mostro.-
Mi scappò un piccolo sorriso e poi scossi la testa.
- Tu credi agli dei dell'olimpo?-
Mi guardava come se fossi pazzo ma continuai.
- Loro esistono. E a volte scendono sulla terra e generano figli con persone normali. Sai come si chiamano questi figli?-
- Semidei?-
Sorrisi soddisfatto.
-Esatto! Tu sei un semidio. Conosci tuo padre?-
Scosse la testa.
- E vuoi sapere chi è?-
Mi guardò con una punta di sospetto. Mi sentivo in imbarazzo. Mi ricordo quando lo scoprii io. Ma poi fece cenno di si con la testa.
- è Zues.-
Sgranò gli occhi poi si guardò le mani.
-Non è vero. Mi stai prendendo in giro.-
Annabeth si fece avanti.
- No, te lo assicuro.-
Anche Nico che forse poteva avere un po più di credibilità ai suoi occhi visto che avevano all'incirca la stessa età.
- è vero. Mio padre è Ade. è tutto vero. Vieni con noi. Ti porteremo in un poso per gente come te.-
Io lo presi per mano cercando di fargli capire che eravamo d'accordo e dalla stessa parte.
La staccò bruscamente.
-Mai.-
Borbottò e poi si mise a correre verso il bosco.
__________________________
Scusate il ritardo ma ho avuto mille cose
da fare.
Non so se eliminare la storia visto che le ultime recensioni non sono molto positive.
Guardate questa come vi sembra.
Comunque non continuerò per un po visto che vado al mare.
Penso... due settimane.
Per due settimane non potrò aggiornare!
Buona lettura comunque.