E un altro Martedì è arrivato, quanto corre il tempo! O_O postando così ogni settimana e senza sgarrare, mi
accorgo di più che i giorni volano. XD
Con questo capitolo si conclude la fanfiction, così
anche questa è andata e (questa volta per davvero XD) non ho più nulla di
pronto da postare. >_<
Quindi, non so quanto tempo passerà prima che posti
qualcosa di nuovo, anche se sono in piena scrittura di una nuova, sono arrivata
al 13° capitolo, ma ancora non è finita e non so quanto sarà lunga, ma per
questo ci sarà tempo e luogo migliore di questo per spiegare la sua storia XD
Buona Lettura,
ci vediamo in fondo ^^
Tomosu uta ni kizu
nado iyasenu.
03
Io e Yuu scendiamo dalla sua auto,
non appena essa viene parcheggiata magistralmente dal suo padrone. L’aria
fresca di Tokyo ci accoglie come di consueto, il cielo è così sereno e non
sembra reale per quanto è bello.
Osservo il mio amico aprire il
portabagagli per estrarre En dal suo interno e metterla a tracolla, poi con un
gesto secco della mano, lo richiude e preme il pulsante di chiusura automatica
sul telecomando; la Jaguar ubbidisce con un leggero suono.
« Andiamo » dice raggiungendomi.
Annuisco senza parlare e insieme
entriamo negli studi di registrazione, come al solito tante persone che
camminano indaffarate ci passano di fianco; noi continuiamo per la nostra
strada fino a che non raggiungiamo la meta.
La sua mano decisa si poggia sul
pomello della porta e lo fa girare, permettendoci così di fare il nostro
ingresso.
All’interno della sala registrazione
c’è il più completo silenzio, seppur posso contare ben sei persone al suo
interno; tutti si voltano verso di noi, tranne Takanori che con le cuffie sulle
orecchie non ha sentito alcun rumore, non accorgendosi così del nostro arrivo.
I loro volti sono stanchi e tesi, ci
salutano tutti con un gesto del viso che Akira accompagna anche con uno della
mano.
Poggio il mio strumento vicino a
quello di Yuu e lo seguo subito dopo, avvicinandomi insieme a lui ai nostri
compagni di band.
« Che succede? » chiedo ai presenti.
Akira alza il suo sguardo su di me «
Non gli piace, sono cinque volte che l’arrangiamo in modi differenti, ma
nessuno gli va bene » è esaurito, lo percepisco dal tono di voce che usa. Ma
sono sicuro che di fronte a Takanori, non lo dia a vedere.
« Scusateci del ritardo » dico
realmente dispiaciuto.
« Non fa nulla » risponde sereno il
nostro amato riida.
I miei occhi, hanno evitato
sapientemente di posarsi su una presenza che non centra nulla qui dentro. L’ho
visto appena ho varcato la soglia dello studio, ma il cervello lo ha baipassato con astuzia e prontezza.
Mi chiedo cosa ci faccia qui il compagno
di Taka, per quale assurdo motivo me lo deve piazzare davanti anche quando devo
lavorare, ma con tutte le mie forze cercherò di continuare ad ignorarlo.
Lo sguardo di Yuu indugia su di me e
posso ben immaginarne la motivazione, quindi decido di rassicurarlo.
« E’ tutto ok Yuu, tranquillo sto
bene » sussurro, ma in questo silenzio è come se avessi urlato.
Infatti tutti i presenti mi guardano
ed io vorrei sotterrarmi, non mi piace stare al centro dell’attenzione.
« Ha mal di testa » come al solito
Yuu corre in mio soccorso.
« Prendi un analgesico » mi
consiglia Yutaka « La giornata sarà lunga » aggiunge prima di sorridermi.
« Sì » annuisco, tanto un leggero
mal di testa è presente davvero, quindi non mi farà per niente male prenderne
uno, o due.
Raggiungo la mia borsa dalla quale
estraggo la scatola del medicinale, faccio cadere due pastiglie sul palmo della
mia mano e afferrando la bottiglietta dell’acqua sul tavolo, le ingoio senza
fatica.
Fumihiro mi guarda insistentemente e
per come sono fatto, lo manderei a quel paese con un gesto della mano; ma cerco
di contenermi, non volendo fare scenate nel luogo di lavoro e non di fronte al
nostro vocalist. Chi sa cosa penserebbe quel verme, che non è degno nemmeno di
calpestare la terra dove cammina Taka, se sapesse che siamo stati a letto
insieme. Non nego che la voglia di dirglielo, solo per ferirlo e dargli un po’
del dolore che sono costretto a sopportare io, sia molta; ma come al solito,
l’amore che provo per il mio piccolo vocalist mi fa mettere da parte me stesso
e ciò che mi farebbe stare meglio, anche se solo per poco.
Torno sui miei passi, di nuovo
facendo finta che quella presenza fastidiosa, non sia presente in realtà. Non
appena raggiungo gli altri, Takanori si sfila le cuffie, posso vedere i miei
compagni e i tecnici che ci aiutano nella registrazione, trattenere il fiato
nell’attesa di un verdetto.
Il sospiro di Taka ci fa
comprendere, senza il bisogno dell’aggiunta di parole, che c’è ancora qualcosa
che non lo convince; la giornata sarà proprio lunga.
« Non capisco cosa ci sia che non
vada, ma non scorre.. » proferisce a voce alta.
« Fammi sentire » mi propongo
afferrando le cuffie.
I suoi occhi si puntano nei miei,
come essi possano essere così belli ed espressivi al naturale, solo Dio lo sa.
« Siete arrivati » soffia senza un
particolare tono di voce, ma anche se parla al plurale riferendosi a me e Yuu,
guarda soltanto me.
Mi squadra, cerca di capire cosa ho
fatto ieri, per quale motivo abbia ritardato ad un giorno di lavoro come questo
e perché, ieri non ho risposto alla sua chiamata.
« Sì scusa del ritardo.. la macchina
non andava » mento.
« Sì, lo so.. accomodati.. » mi
lascia il posto che prontamente occupo, sistemo le cuffie al loro posto e
indico al tecnico di far partire la canzone.
Quando la musica sfuma alla fine
tolgo le cuffie, mi volto verso i miei compagni prima di parlare.
« E’ la mia parte che fa schifo » dichiaro
sicuro.
« Ma che dici? » è Yuu il primo a
parlare.
« Solo quello che ho ascoltato, la
mia parte è scoordinata da tutto il resto, ora la arrangio di nuovo… » prendo
il foglio con su scritte tutte le varie parti: il basso, la batteria e le due
chitarre. Senza tralasciare il prezioso foglio con il testo scritto da
Takanori.
Lui non ha detto nulla, perché so
già che si era accorto di quale problema si trattasse, ma con me ha un rapporto
diverso, non mi dice direttamente le cose come fa con gli alti; lascia che le
veda da solo, conosce il mio lato perfezionista che arriva a livelli assurdi
come anche il suo.
Mi isolo nella mia zona, dove ho
tutto il necessario per lavorare e con estrema calma, inizio a suonare Hellion,
attaccata all’amplificatore e alle cuffie che regalano solo a me le note
suonate.
Non so quanto tempo sia passato,
fino a che non osservo l’orologio al mio polso; le quattro del pomeriggio. Ho
lavorato per cinque ore di fila, senza fermarmi, ma penso di essere arrivato ad
un buon punto. Ora basta registrare la mia parte e sovrapporla alle altre, per
vedere che effetto faccia. Allungo una mano spengendo l’amplificatore, ma senza
togliere le cuffie.
« Se potessi ti sposerei, lo sai
cucciolo..? » la voce sgradevole di Fumihiro, raggiunge le mie orecchie. Stando
in questa posizione, nessuno si è accorto che ho finito di provare le melodie.
« Scemo » la risposta divertita del
vocalist.
« Guarda che parlo sul serio » con
la coda dell’occhio li osservo, Takanori è seduto di fianco a lui sul divano a
due posti, la mano di Fumihiro carezza la sua che è poggiata sulla propria
coscia, coperta da un jeans nero aderente.
Si guardano negli occhi e sul volto
di Taka è presente un sorriso dolce, un sorriso che non ha mai rivolto a me;
perché non è amore ciò che prova nei miei confronti e anche se mi vuole bene
come ad un fratello, non è nulla in confronto all’amore che prova per lui.
Il mio cuore si apre in due
definitivamente, perché sono consapevole che non sarà mai mio, continuerà a
stare con lui, nel bene e nel male, a farsi tradire, litigare correndo da me
piangente per poi perdonarlo facendo l’amore con lui; magari dopo aver fatto
sesso con me per sfregio.
Ora tocca a me decidere se
continuare con questa storia che gira senza fine, o se finirla qui, in questo
istante, chiudendo Taka fuori dal mio cuore.
Non sarà una cosa facile, perché io
non lo amo semplicemente, ma lo adoro, non riesco ad essere in collera con lui
nemmeno se mi dicesse che non valgo nulla, che sono solo un ripiego perché so
fare bene sesso.
Gli basta sorridermi perché tutte le
mie certezze crollino, perché la mia anima cada sconfitta ai suoi piedi
arrendevole e francamente, non so se riuscirò a modificare le cose.
Si baciano a fior di labbra, ormai
tutti sappiamo del loro rapporto, quindi non si nascondono più, non ne hanno
motivo e di fronte a noi, si lasciano andare a questi comportamenti intimi.
« Vieni a vivere a casa mia, vuoi? »
I miei occhi si sbarrano, per la
domanda posta dal compagno di Taka, ma ancor di più per l’espressione che
subito dopo, si è dipinta sul volto di quest’ultimo.
« Stai facendo sul serio anche ora?
» gli chiede sorridente.
« Certo, più che mai » lo bacia di
nuovo.
Appena il loro intimo contatto
finisce, le labbra di Takanori si piagano all’insù, in un sorriso raggiante.
Questa è la mia fine, se prima avevo
pensato di essere arrivato al culmine del dolore, ora è mille volte peggio.
« Sì » non riesco a sentirlo realmente,
ha parlato così a voce bassa che non avrei mai potuto; ma è come se lo avesse
urlato nella mia testa, se non lo avessi guardato, non avrei mai letto la sua
risposta sulle sue labbra.
Entrambi sorridono, si baciano di
nuovo ed io non so più cosa pensare e come dovrei comportarmi ora; osservo la
mano che trattiene il manico della chitarra, le nocche sono bianche.
Non hai proprio pietà di me è Taka?
Stai calpestando il mio cuore senza
remore, nemmeno per un secondo ti ha sfiorato il pensiero che potessi farmi del
male, che quella notte passata insieme, nel mio letto, dove tu miagolavi come
una gatta in calore, per me fosse molto di più.
No, perché io sono il tuo caro amico
Kouyou, colui che c’è sempre nel momento del bisogno, ma che si può lasciare in
un angolo quando va tutto bene.
Mi alzo sfilando le cuffie dalla
testa, le poggio al ripiano di lavoro e subito dopo anche Hellion viene posta
sul suo piedistallo.
« Ho finito » dichiaro e tutti si
voltano verso di me.
Mi dirigo verso la porta e la voce di
Akira, mi raggiunge prima che possa effettivamente varcarla.
« Dove vai Kou? »
« Il pezzo è registrato, ho bisogno
di caffè e di pisciare, torno tra un po’ se voi volete iniziare, fate pure »
nessun sorriso adorna le mie labbra, sono marmoree, gelide.
« Ok, tranquillo ci pensiamo noi »
mi asseconda Yuu.
Sto per andare quando anche Takanori
mi ferma « Kou aspetta! » mi volto verso di lui in attesa che parli.
« Prima che vai, dobbiamo dirvi una
cosa » sorride felice, perché è proprio così che si sente ed è giusto che sia,
ma ciò non muta i miei pensieri.
Quando ha l’attenzione di tutti,
sorride ancora di più prima di fare l’annuncio importante; quale io già so.
« Andiamo a vivere insieme »
annuncia poi.
Tra lo stupore di tutti, solo il mio
volto resta immutato, come se non avesse detto nulla; gli occhi di Yuu saettano
da Takanori a me, che resto fermo tra la porta e il corridoio.
« Congratulazioni » anche la mia
voce è impassibile, non aspetto oltre per lasciare quella stanza e raggiungere
il bagno.
Mi manca l’aria, è rada nei polmoni
e per questo mi gira la testa; poggio entrambe le mani ad uno dei lavandini
presenti in questa stanza, il grande specchio che prende tutta la lunghezza
della parete, riflette la mia immagine diafana. Ho il volto talmente bianco, da
fare invidia anche al marmo di Carrara.
Ho bisogno di sfogarmi, ma non
voglio piangere e quando mi accade di stare in questo stato, so a cosa vado
incontro. Vorrei poter mettere fine a tutte queste sofferenze, ma per farlo ora
mi viene in mente solo un gesto estremo, la visione di me a terra sanguinante è
troppo vivida per essere ignorata ed ho paura, perché non so se riuscirei a
fermarmi.
La porta si apre rivelandomi la
presenza del mio migliore amico; Akira, non sorride, non una parola, non un
gesto, se ne sta lì di fronte a me tenendo la porta aperta mentre mi fissa.
Dal canto mio mi limito ad
osservarlo, senza dire nulla e senza muovere nemmeno un dito, tanto non ne
sarei in grado, perché l’ho letto nei suoi occhi il motivo per cui è qui.
Lo sento sospirare e piano chiudere
la porta, dove poi vi poggia le spalle.
« Come stai? » mi chiede.
Non rispondo perché mentire non
servirebbe e penso, che la visione del mio stato sia comunque palese.
Sospira di nuovo udendo il mio
silenzio « Mi dispiace Kou.. »
« Quindi lo sapevi anche tu.. » un
sorriso amaro lascia le mie labbra, abbasso la testa, osservando i miei piedi.
« Sì, non mi sono intromesso perché
è una situazione che non so gestire.. » è triste.
Non gli chiederei mai di fare una
cosa simile, non potrebbe scegliere tra me e Taka, non potrebbe prendere le
difese di uno dei due.
« Non preoccuparti per me Aki » alzo i miei occhi su di lui, essi bruciano come non
mai, sento di voler piangere fino all’ultima stilla d’acqua salata contenuta
nel mio corpo.
Abbassa gli occhi a terra, non
capita mai di vedermi in questo stato; sono un ragazzo forte e orgoglioso,
quindi non ho mai ceduto alla debolezza e non lo farò nemmeno questa volta.
Prendo un gran respiro, mi sciacquo
il volto e lo asciugo con cura, dopo di questo mi volto verso Akira, trovandolo
nella stessa posizione di poco fa.
« Andiamo a festeggiare la coppia »
dico e la sua testa scatta, puntando le sue iridi scure nelle mie.
« Che vuoi fare? »
« Niente…tranquillo Aki, non farò nulla che disturberà il nostro vocalist… »
non potrei fargli del male, mai.
« E tu..? »
« Ti o già detto di non
preoccuparti..starò bene » mi avvicino a lui posandogli una mano sulla spalla e
stringendo la presa, tutto questo con un bel sorriso dipinto sul volto.
Insieme ad Akira raggiungo di nuovo
lo studio, dall’interno non proviene alcun rumore, quindi penso che stiano
lavorando sulla mia nuova arrangiatura; ma quando
apro la porta li trovo tutti in piedi.
Gli occhi dolci di Yuu mi accolgono,
insieme al suo bellissimo sorriso; in qualche modo riesce a catalizzare la mia
attenzione su di lui, facendomi quasi dimenticare di quello che è accaduto.
Si sposta dal loro fianco e ci
raggiunge, afferra piano la mia mano e mi guida verso la mia postazione, tutti
i presenti non emettono un fiato ed io ammetto, di non capirci molto di ciò che
sta succedendo.
« La tua composizione è
meravigliosa, proviamola insieme con la mia » sussurra talmente vicino al mio
volto, che riesco a captare il sentore di menta delle sue amate Marlboro.
« O..ok.. » riesco a dire, mentre
Yuu mi passa la chitarra e afferra allo stesso tempo la sua.
La figura di Kouyou sparisce nel corridoio, faccio qualche passo verso di
lui prima che Akira arresti ogni mio movimento.
« Vado io » mi dice con tono gentile, anche se la sua espressione è tirata.
Lo lascio andare facendomi da parte, lui è il suo migliore amico e credo
che vada bene che si parlino ora, altrimenti rischiano di non farlo mai più;
Kouyou ha un carattere molto chiuso, anche se sensibile e gentile, potrebbe
chiudersi a riccio e non toccare mai più il tasto Takanori.
Gli occhi di quest’ultimo guardano ancora verso la porta, posso solo
immaginare cosa stia pensando ora.
« Non credevi veramente che ti sarebbe saltato al collo per la felicità
vero? » non voglio essere scortese, quindi cerco di mantenere un tono neutro.
Lui si volta verso di me fermandosi ai miei occhi, nel suo sguardo vi leggo
un velo di tristezza misto a paura e forse, la motivazione per la quale ha
paura è che non sa come reagirà Kouyou.
« Non farà stupidaggini, perché io non glielo permetterò » dico sicuro.
« Ma..Yuu.. » tenta lui, ma lo arresto prima che continui.
« So tutto Taka, tutto… ma ora tocca a me prendermi il suo cuore.. » ho
atteso così tanto questo momento; anche se Kouyou sta male ora e mi dispiace,
serviva una cosa simile per farlo arrendere.
Ora che sa di non avere più speranze per una vita insieme a Takanori, io
potrò farmi avanti; io che giorno dopo giorno, mi sono innamorato del suo animo
gentile, del suo silenzio, della sua risata, delle sue lacrime versate
guardando cosa quel losco tipo era riuscito a fare sul mio corpo.
Le carezze che mi ha donato in quel periodo buio della mia vita, le dolci
parole sussurrate al mio orecchio quando mi svegliavo in piena notte urlante,
il cibo bruciato nel tentativo di prepararmi la colazione, le risate che ne
scaturivano subito dopo. Tutto questo a fatto sì che io tornassi ad essere me
stesso, mi sono innamorato di lui e ora, lo farò innamorare di me.
Non dice più nulla e quando le sue labbra si muovono per parlare, si
arresta per via della porta che si apre di nuovo.
La figura di Kouyou è di nuovo di fronte ai miei occhi e non posso fare a
meno di sorridergli, perché se ora sta male, so per certo che riuscirò a
guarire ogni più piccola ferita inflittagli da Takanori.
La morte ha cominciato
a fiorire sulle pareti,
ogni volta qualcuno
desidera la fine.
La mia canzone che brucia
più di una perdita,
sta affondando nel profondo
dell’oscuro nulla.
The End
Eccoci qui, l’ultimo pezzettino in grassetto è il POV
di Aoi, ci voleva per concludere l’ff con un senso
>_<
Forse non c’è nemmeno bisogno, ma la canzone è Dim
Scene ^_^
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e recensito,
grazie vi voglio bene! <3
Ja
ne!