Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: cOstanza    11/07/2012    5 recensioni
Ti prego, ti prego, perdonami,
ma io non tornerò a casa.
Forse qualche giorno alzerai lo sguardo
e, appena consapevole dirai a nessuno in particolare:
"Non c'è qualcosa che manca?"

Missing-Evanescence
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'D&H *Songs of love*'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Missing
Epilogo
~
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Perfect
Hedley
 
 
 
 
 
 
 
Draco si ritrovò presto a coccolare con estrema dolcezza la sua piccola. La teneva tra le braccia, le sorrideva, l'accarezzava. Non avrebbe mai immaginato che dal più bel atto d'amore tra Hermione e lui potesse nascere una creatura del genere, ancora più bella e amata. 
Cullò la piccola con il viso vicino alla sua testa, dandole dolci e lievi baci.
-Malfoy?- domandò una voce dietro di lui, ben conosciuta. Harry Potter.
Si voltò con delicatezza, cercando di non svegliare la piccola. Si mise un dito sulla bocca ed indicò la figlia.
-Sta dormendo.- La strinse ancora un attimo, poi la rimise nella culla. 
Erano passati più di dodici giorni dalla prima volta che aveva visto Jane e ormai la creaturina era in grado di sopravvivere al di fuori dell'incubatrice. Per cui era stata trasferita al reparto pediatria dell'ospedale, dove si trovava in quel preciso momento.
-Non avrei mai immaginato di vederti nel ruolo di padre, soprattutto per la figlia di Hermione.-
-E' anche mia figlia, Potter.-
-Lo so- sussurrò Potter, avvicinandosi verso la culla ed osservandola. -Lo so.-
Sporse il suo viso oltre la culla e sorrise.
-Assomiglia così tanto ad Hermione- bisbigliò Potter , con un sorriso dolce sul viso.
Inspiegabilmente, anche Draco si ritrovò a sorridere. Non poteva negarlo, era bellissima quanto la madre.
-Non ci aspettavamo un figlio. Quando lo ha scoperto, insomma, ho dato di matto. Pensavo che fosse colpa sua.-
La voce di Draco era quasi un sussurro, dedicato alle attenzioni di un amico.
-Ti ricordi tutto ora?- domandò Potter.
Draco lo guardò ed annuì.
-E' ancora un po' confuso, ma tutti i ricordi stanno tornando al loro posto.-
-Hermione ha fatto un ottimo lavoro.-
-E quando mai non lavora al massimo quella ragazza?- domandò scherzoso Draco, tornando ad osservare Jane.
Potter lo seguì.
-Perché Jane?- domandò.
Draco si avvicinò alla piccola e gli accarezzò la manina.
-Jane è il secondo nome di Hermione. Mi sembrava il minimo. Insomma- si schiarì la voce -Hermione è la persona più importante della mia vita. Ed ora lo è anche mia figlia. Un padre vorrebbe sempre il meglio per la sua piccola, ed io spero che assomigli a tutto e per tutto a sua madre.-
-Ecco perché non hai scelto un nome tipicamente Malfoy.-
Draco ridacchiò.
-Sì, perché già che porta il mio cognome è una maledizione.-
-Essere un Malfoy non è una maledizione- lo contradisse Potter.
-E invece sì. Sei sempre criticato, ogni cosa che fai, ogni tuo pensiero. Non hai una vita. E poi guarda quello che ha fatto mio padre in nome del Sangue Puro dei Malfoy.- Prese un lungo respiro. -Nessuno crede all'innocenza di un Malfoy. Per gli altri, siamo solo crudeli e patetici.-
-Io ho creduto alla tua innocenza, Draco.- Il Serpeverde si stupì di udire il proprio nome uscire dalla bocca di Potter. -E ci ha creduto anche Hermione. Ha creduto nel vostro amore nato all'interno dei muri di Hogwarts. Ci ha creduto e ha combattuto per te. E guarda ora dov'è! E' lì anche per il vostro amore. Ma fidati di me, non se n'è mai pentita. Soffriva, piangeva e si disperava, ma se gli chiedevo di voler tornare indietro e cambiare qualcosa lei mi rispondeva che non l'avrebbe mai fatto, che avrebbe preferito vederti con un'altra donna, magari felice di averla dimenticata, piuttosto che saperti in pericolo. Ha fatto tutto questo per te.- Guardò la bambina nella culla. -E anche per lei.-
Draco non riuscì a fermare una lacrima. Se l'asciugò velocemente.
-Guarda che ti ho visto.-
-Non riesco a capire. Perché continuare in questo modo? Perché cancellarmi la memoria e crescere da sola nostra figlia? Perché?-.
Potter sospirò. 
-Perché ci  sono cose che il nostro cuore fa inconsciamente. Sono cose e sensazioni che non possiamo fermare, sappiamo solo che bisogna farlo. Non ci si ferma a pensare se può essere la scelta giusta, la si fa e basta. Spesso, è per il bene di una persona. Questo significa amare. Pensare all'altro, alla felicità dell'altro e sapere che sta bene. Amare qualcuno è sapere che l'altra persona può essere felice con qualcun'altro ed essere contento di vedere un sorriso sulle sue labbra. E' semplicemente guardarlo e rendersi conto che fare qualcosa ha uno scopo. Lo scopo è il benessere dell'altro, e spesso bisogna annullarsi per farlo.- Harry prese un respiro e gli mise una mano sulla spalla.-Hermione l'ha fatto per te, Draco. Non te lo scordare.-
Il pianto della piccola Jane risvegliò Draco dalle parole di Harry. La prese in braccio e la coccolò, fino a quando non smise di piangere. Draco la guardò negli occhi e percepì la stessa energia e la stessa emozione che avvertiva quando guardava negli occhi Hermione. Sentiva che Jane aveva la stessa forza e la stessa passione della madre. Sarebbe stata una grande strega. 
-Sarà una grande strega un giorno.-
Harry annuì.
-Non ne dubito.-
Prima di andarsene, Harry aggiunse un ultima parola.
-Sai, dovresti ringraziarmi. Jane è viva anche grazie a me.-
Draco si voltò verso di lui, con sguardo interrogativo e Jane tra le braccia.
-Non erano sicuri della salute di Jane, pensavano fosse morta per il colpo. Insomma, l'Anatema, la botta a terra, il coma. Tutte cose che di certo non lasciavano presagire una buona gravidanza. Ma io ho fatto controllare, ho chiamato il ginecologo che sta curando anche la gravidanza di Ginny in questo momento...-.
-E' incinta?- l'interruppe Draco inspiegabilmente felice.
Harry sorrise.
-Si, sesto mese. Manca poco, praticamente.-
-Ne sono felice- affermò sinceramente Draco. Harry capì che era la verità e gli sorrise.
Poi, uscì.
Chi avrebbe mai pensato che Draco Malfoy ed Harry Potter potessero diventare amici?
 
 
 
§
 
 
 
Vicino al letto di Hermione, Draco era ormai stanco. Era stanco di aspettare, di sperare, di continuare a sognare che la sua ragazza si svegliasse. Non poteva continuare così. Era passato quasi un mese da quando aveva rivisto tutti i suoi ricordi ed ancora la ragazza non aveva accennato a muoversi. 
Stava cominciando ad avere paura, paura che lei fosse già morta e che nessuno potesse più aiutarla. Ma non voleva pensare a quella eventualità, non poteva. Non voleva credere di dover crescere da solo una bambina di appena un mese, senza l'aiuto della donna che amava. 
Cominciava a credere, però, che Hermione stesse veramente soffrendo, che forse non fosse più in grado di vivere. E in quel momento voleva solo prendersi a schiaffi da solo. 
Lei ce l'avrebbe fatta, non l'avrebbe abbandonato, non più. E allora cominciava a piangere, senza fermarsi mai, accanto al corpo inerme della ragazza. Piangeva e si dava dello stupido per aver dubitato della sua Mezzosangue.
Draco si sentì molto stanco. Doveva riposare, la bambina gli sciupava tutte le energie, ed aveva bisogno di qualche ora di riposo.
Quando si alzò da vicino il letto di Hermione per spostarsi sulla poltrona a lato, Draco notò un leggero guizzo della coperta.  Per una attimo rimase fermo, aspettando che la coperta si muovesse ancora. Di nuovo, la coperta venne leggermente mossa. 
Draco sgranò gli occhi e osservò la coperta. Ancora, si mosse, ma questa volta non si fermò. Qualcosa sotto il lenzuolo si muoveva.
-Oh...-. Draco si girò intorno, cercando di capire cosa fare. Delicatamente, alzò il tessuto e rimase a bocca aperta, con il cuore che correva in petto. 
La mano di Hermione si stava muovendo, come alla ricerca di qualcosa. Sembrava che volesse afferrare qualcosa, qualcosa di indefinito.
-Dottoressa!- urlò Draco, uscendo di corsa fuori dalla porta. Con gli occhi sgranati, osservò Harry scattare in piedi.
-Che succede?- domandò la voce di Harry che correva dietro di lui, poiché Draco si stava già dirigendo verso un'infermiera. 
-Avanti, si sbrighi...- cominciò a dire Draco, spingendola verso la camera di Hermione.
-Signore, che sta facendo?- chiese sconvolta la donna, allontanandosi da Draco.
-Mia moglie si sta risvegliando!- urlò alla donna, che si diresse subito verso il corridoio.
-L'hai chiamata tua moglie?- domandò Harry, dietro di lui.
Draco si girò, con una serie di emozioni in corpo. Hermione si stava risvegliando e lui si preoccupava del fatto che l'avesse chiamata moglie?
-Ovviamente, appena si risveglia le chiederò di sposarmi. E staremo bene, e saremo felici, e avremo Jane e...-.
-Draco, respira- intimò Harry, con una mano sulla sua spalla. -Andrà tutto bene!-.
-Come fai a dire che andrà tutto bene?- urlò Draco, togliendo con forza la mano dalla sua spalla. -Hermione si sta risvegliando ed io...-. Boccheggiò. -...io ho paura che non possa farcela.-
Draco abbassò gli occhi verso il pavimento.
Harry lo scosse.
-Draco, smettila di dire cazzate, okay? Hermione è la strega più potente che io abbia mai visto, è coraggiosa, valorosa e combatte. Ha sempre combattuto, anche per te.- A quelle parole Draco alzò lo sguardo verso di lui. -Credi che voglia morire? Credi che non abbia passato ogni minuto dopo averti lasciato a pensare alla tua salute, alla tua sicurezza ed anche a quella della sua bambina? Non credi che abbia pensato prima a te che a chiunque altro?-.
Harry abbassò le braccia.
-Quindi, smettila di non credere in te, perché se lei fosse sveglia ti prenderebbe a schiaffi. E se non si sveglia lo faccio io! Credi in te, perché Hermione ci ha sempre creduto. Ora è il tuo turno, però, di credere in lei. Ce la farà.-
Draco guardò il ragazzo e lo trovò cambiato. Era diverso da qualche anno prima, era diverso da quel ragazzo un po' arrogante ma terribilmente altruista che aveva ucciso Voldemort. Ora era più adulto.
-Grazie- disse solo Draco, con voce flebile. 
Ma Harry lo sentì.
-Di cosa?-.
-Di tutto. Ma forse per aver creduto in me.-
-Di cosa stai parlando, Malfoy?- domandò confuso Harry, con voce scherzosa.
-Dell'udienza. Di quando hai testimoniato in mio favore...-.
Harry annuì, capendo.
-Sì, mi ci è voluto un po' di coraggio. Ron non era d'accordo, credeva che tu dovessi finire ad Azkaban. Ma Hermione si è opposta con decisione. Sai anche lei ha testimoniato per scagionarti...-.
Draco l'interruppe, annuendo.
-Da lì ho capito che non ti aveva mai dimenticato, che, nonostante la cotta per Ron, non aveva mai smesso di amare una sola persona: te.-
La voce di Harry era l'unica cosa che sentiva. L'unica cosa che in quel momento lo distaeva dall'imminente risveglio di Hermione. Ma in quel momento, ciò che veramente voleva era vederla.
Con passo veloce, si girò verso la camera di Hermione e vi entrò. 
All'interno vi era la più totale confusione.
Le parole di Harry ed il suo discorso l'avevano confuso. Non aveva visto entrare nella camera la dottoressa e le infermiere pochi secondi prima.
-Presto, levatele il tubo. Si strozzerà...- stava dicendo la dottoressa, mentre controllava la strana scatola accanto a sé, collegata ad Hermione.
-Il battito è regolare, e le frequenze celebrali stanno aumentando. Credo che ci siamo...- Si girò verso Draco e gli sorrise.  
-Aveva ragione, Signor Malfoy. E' una combattente.-
Ma Draco non le diede molto retta. Si avvicinò ai piedi del letto ed osservò le infermiere espellere dalla gola di Hermione il tubo che prima l'aiutava a respirare. Il corpo della ragazza ebbe un sussulto e tutti rimasero immobili.
La osservarono, con il fiato sospeso. 
La osservarono muovere lievemente le palpebre e, successivamente, inclinare la testa di lato. 
Aprì delicatamente gli occhi. 
Sembrarono passare i secoli. Il cuore di Draco non smise un secondo di battere dall'ansia. Sembrava fosse pronto a fuoriuscire dal torace e correre via. Con il respiro mozzato, si avvicinò ancora di più e guardò quelle iridi scure come illuminarsi. 
Hermione sbatté più volte le ciglia, con gli occhi semichiusi.
-...ac...o....D...-.
La voce fu un fleblire respiro, ma fu sufficente a provocare un sorriso enorme sul viso di Draco.
-Hermione..- sussurrò anche lui, avvicinandosi al suo fianco e accovacciandosi per far combaciare la linea dei loro occhi. -Hermione- ripetè.
A quel punto, Hermione aprì gli occhi.
E per Draco fu la gioia immensa. 
Gioia, angoscia, tristezza, amore. Emozioni che si affollavano in lui senza dargli il tempo di respirare. Emozioni che gli procurarono le palpitazioni e le lacrime agli occhi. Emozioni che non smisero di farlo sorridere.
Con delicatezza, posò la sua mano sulla testa di Hermione.
-Amore.-
Quella parola era indirizzata ad Hermione, ovviamente, ma era anche la dimostrazione dello scopo della loro vita.
Amore.
L'amore era lo scopo per cui si erano conosciuti Hermione e Draco. L'amore era la missione di Hermione, far innamorare un Purosangue di una Mezzosangue, per dimostrare che tutto è possibile, che niente è scontato. L'amore era quella cosa che ora teneva Draco accanto al letto della sua Mezzosangue, in trepida attesa anche di un solo respiro da parte di Hermione.
-Dra....Draco...- sussurrò la giovane, guardando negli occhi il ragazzo.
Gli occhi di Hermione erano proprio come Draco se li ricordava. Luminosi e pieni di vita, anche se era in quelle condizioni.
Per un secondo, sembrò essere tornato tutto com'era prima. I ricordi riaffiorarono dolcemente nella testa di Draco, con la prepotenza di un Bolide mirato alla testa di un giocatore. Ma poi, era cambiato.
C'era qualcosa di diverso.
-Cosa ci fai qui?- domandò la voce impastata di Hermione. 
Prima di poter rispondere e di capire il vero significato delle parole, Draco fu sbattuto fuori dalla porta. 
Harry gli fu subito addosso.
-Allora?- domandò in trepida attesa.
Draco lo guardò con occhi lucidi.
-Si è svegliata.-
Vide Harry tirare un respiro di sollievo.
-Grazie! Grazie, grazie...- sussurrò, con le mani sul cuore. Poi prese a ridere, inconcrollabilmente. -Si è svegliata! Non ho mai sentito parole più dolci, dopo il 'ti amo' e 'sono incinta' di Ginny.-
-Non posso crederci...- sussurrò Draco, andandosi a sedere sulle sedie di fronte alla porta. Si prese la testa tra le mani sconcertato.
Gli occhi di Hermione non mostravano né gioia né amore. Mostravano solo odio e rabbia. Sembravano dire quasi che non lo volesse lì.



Falling a thousand feet per second, 
you still take me by surprise. 


Draco era sopreso. Sembrava che fosse caduto da mille piedi d'altezza e non avesse la forza di rialzarsi, perché era stato spinto giù nel baratro dalla sua ragazza, da colei che amava. 
Si sentiva confuso, perso, innamorato, sorpreso.
Si sentiva pronto a cadere di nuovo in quel baratro.
E poi non sentì più niente. Si appoggiò alla parete ed aspettò che il sonno lo invadesse. 
Forse avrebbe trovato consolazione nei sogni, ma ne dubitava. Il più bel sogno si era appena realizzato ed aveva capito che in realtà era un incubo.

Il rumore di una porta aperta con forza risvegliò Draco. Saltò sulla sedia ed osservò chi aveva provocato il rumore.
La dottoressa Kennylle era davanti a lui con la mano sulla porta della camera.
-Hermione sta bene.-
Draco si alzò subito in piedi, seguito da Harry. Non aveva notato che fosse al suo fianco.
-Le sue condizioni sono stabili. Le ho detto che avrebbe dovuto riposare ma non mi ha lasciato neanche finire di parlare. E' una ragazza veramente autoritaria.-
Draco sorrise. Sì, quella era la sua Hermione.
-Ha detto che non intende riposare, poiché vuole prima chiarire alcune cose.-
Credendo che quelle parole fossero un invito ad entrare, Draco si mosse verso la porta. Ma la dottoressa gli si parò davanti.
-Dove crede di andare?- domandò.
Draco la guardò confuso.
-Da Hermione. Dobbiamo parlare, no?-.
-Non ho detto che si riferiva a lei- affermò con fermezza la dottoressa. Poi guardò Harry. -Vuole vedere il signor Potter.-
Il cuore di Draco sprofondò di nuovo.
-Vuole vedere lo Sfregiato e non me?- domandò, alzando la voce.
-Si calmi.-
-Calmarmi?- urlò. Mosse la mano verso la sua bacchetta, ma la mano di Harry e il suo sguardo lo fermarono.
-Sei impazzito?- domandò al suo orecchio.
-Vuole vedere te e non me! Ti rendi conto?- domandò ancora, rivolto verso Harry.
-E' sicura di non sbagliarsi?- chiese Harry alla dottoressa, con la mano su quella di Draco, per frenare il suo impulso a sfoderare la bacchetta.
-Ha chiesto del Signor Potter.- Si rivolse a Draco. -E di nessun altro. Le devo chiedere quindi di accomodarsi in sala d'attesa. Quando vorrà parlarle, Hermione glielo farà sapere.-
-Ma io le voglio parlare ORA!- sbottò Draco.
La dottoressa fece un passo avanti. Nonostante fosse molto più bassa di Draco, lo guardò con aria di sfida, per niente impaurita.
-Ho appena stabilizzato la sua fidanzata, signor Malfoy. Le sue condizioni sono ancora abbastanza preoccupanti. Non voglio correre alcun rischio, mi sono spiegata bene?-. I suoi occhi si appiattirono.
Draco lasciò che la rabbia fluisse via e si lasciò condurre verso la sala d'attesa, che non distava molto dalla stanza di Hermione. Si girò una volta per vedere lo Sfregiato entrare nella stanza e chiudere dietro di sé la porta.
Arrivò nella stanza e si sedette su una di quelle sedie di plastica orribili e senza alcun colore.
Non poteva crederci.
La sua ragazza, la sua Hermione, gli aveva rivolto parole di odio ed aveva voluto vedere prima lo Sfregiato di lui. Voleva parlare con lui e non con il suo amore. O almeno era ancora il suo amore?
Gli erano stati sottratti i ricordi circa nove mesi prima. Forse Hermione, subito dopo aver cancellato la memoria di Draco, aveva trovato un nuovo amore ed ora non voleva più lui. Gli avrebbe lasciato la bambina, avrebbe dovuto crescerla da solo, e ....
Draco, smettila!, si riprese il ragazzo.
Hermione non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Lo aveva scritto nella sua lettera, glielo aveva detto Harry, lo sentiva. Se lo sentiva nello stomaco che non poteva aver cambiato i suoi sentimenti per lui. Il loro amore era troppo... troppo... prezioso, troppo importante per entrambi per poter essere dimenticato facilmente.
Ci doveva essere un motivo.
All'improvviso, a Draco venne una brillante idea. Corse al piano inferiore per poterla prendere e poi risalì, fino ad arrivare alla stanza di Hermione. 
Vi si avvicinò con cautela, in modo da non svegliare la piccola Jane, e appoggiò l'orecchio sulla porta, per poter entrare al momento opportuno. Con la piccola in braccio, non avrebbe mai osato cacciarlo via. 
-Non dovevi farlo!-.
La voce di Hermione perforò l'orecchio di Draco.
-Oh, andiamo Hermione. Sappiamo entrambi che ho fatto la cosa giusta.- La voce di Harry arrivò chiara.
-Nessuno ti ha dato il permesso di fare una cosa del genere! Io non ti ho chiesto niente...-.
-Se non lo avessi fatto probabilmente tu saresti morta!-
-Abbiamo affrontato quest'argomento per quanto? Un mese intero? Ogni giorno! E sai benissimo come la penso!-.
-Io non lo avrei permesso! Ho fatto tutto questo per te, perché vivessi e fossi di nuovo felice!-.
-Ma io sono felice!-.
-E come? Eh?-. La voce di Harry era dura e stanca. Sembrava avessero parlato di questo per anni interi, senza mai smettere. -Dimmi come avevi intenzione di passare il resto della tua vita?! Crescere un bambino da solo senza l'aiuto del legittimo padre, e senza che lui sapesse mai niente?-.
-Avrei trovato un rimedio!-.
-Per favore, Hermione.- La voce di Harry s'interruppe un momento. -Sappiamo benissimo entrambi che dire a Kingsley di contattare Draco e fargli vedere i ricordi è stata una cosa da fare. Ti ha salvata!-.
-Il punto è che io non volevo essere salvata! Avevo già messo in conto che sarei morta!-.
-Abbandonando tuo figlio?- urlò Harry.
-Non pensavo che avrei rischiato di morire così presto! Non mi aspettavo l'agressione a King's Cross!-.
-Quindi, tu saresti morta, e avresti dato il bambino a chi?-.
-A te. Sei la persona di cui mi fido di più.-
Harry non rispose.
-Una volta non avresti detto così. Ricordo che qualche anno fa mi dicesti che Draco era il tuo vero amore, l'unica ragione che ti faceva restare qui, a Londra, e che non ti spingeva ad andartene lontano, in Australia, a cercare i tuoi. Era l'unico motivo per cui eri felice. Ed era la persona più importante per te.- La voce di Harry s'interruppe di nuovo. Draco sentì il letto scricchiolare. -Mi dicesti che era l'unico per te. Ed ora che avete una figlia...-.
-Figlia? Quindi è una bambina? E' viva?- domandò a raffica Hermione.
-Si, Jane sta bene.-
-Jane?- domandò.
-Draco ha scelto il nome. Le ha dato il tuo secondo nome, perché spera che vostra figlia sia uguale a te. Lo spero anche io. Hermione, tu sei una donna meravigliosa, incredibilmente coraggiosa e tenace, hai salvato il mondo con me. Ora, perché non ti lasci salvare dall'amore? Draco può farcela, tu puoi farcela.-
Hermione non rispose. Draco, dall'altra parte della porta, ascoltò con attenzione quelle parole. Strinse a sé Jane, dandole piccoli baci sulla tempia, cercando di frenare l'impulso di piangere. Non doveva, lei ancora lo amava, lo sentiva.
-Non avresti dovuto...- sussurrò la voce di Hermione, scossa da un lieve singhiozzo.
-L'ho fatto perché era giusto che ti lasciassi salvare una volta. Era giusto per te, per Jane e anche per Draco.- La voce di Harry si fermò, come a voler prendere un respiro. -Hermione, ti prego. Ascoltalo, parlaci, dimostragli che ancora lo ami. Non fare l'errore di buttare il passato alle spalle. Draco è il tuo presente, ed il tuo futuro insieme a Jane. Non buttarlo via.-
-Non pensavo che avresti mai detto certe cose per Draco Malfoy.-
-Ti ha reso la donna più felice del mondo. Forse solo Ginny lo è più di te- disse Harry ridacchiando. -Ah, a proposito. E' incinta.-
Draco sentì Hermione trattenere un sospiro e poi un forte rumore, come il letto che veniva sottoposto ad una forte pressione.
-Oddio, Harry è meraviglioso! E quanto manca?-.
-Poco, poco meno di tre mesi.-
-Maschio o femmina?-.
-James.-
Hermione ridacchiò, come se conoscesse il motivo del nome del primogenito del ragazzo. Poi un sospiro.
-D'accordo.-
Draco non sentì più niente. Poi percepì dei piccoli passi avvicinarsi alla porta ed allora si spostò giusto in tempo per veder comparire Harry davanti a lui. Il ragazzo sorrise alla vista di Jane, poi si avvicinò a Draco.
-Non si origlia, Malfoy. Non te l'hanno insegnato?-. Non era un rimprovero, era uno scherzo. Harry gli sorrise e gli indicò con il pollice la porta. 
Il cuore di Draco prese a battere. 
Non era pronto a quel momento. Forse, in cuor suo, aveva un po' perso la speranza. Pensava che i suoi desideri non si sarebbero mai avverati, che...
Preso da un'improvviso coraggio, tipico per un Grifondoro e non per un Serpeverde, entrò nella stanza. 
Fu come la prima volta che aveva visto Hermione in quel letto. Solo che invece di provare tristezza provò gioia, una grande ed immensa gioia nel vederla viva, stesa su quel letto, con lo sguardo rivolto verso la finestra, i capelli che le ricadevano dolcemente sul viso e gli occhi luminosi, come al primo bacio. Quella stessa lucentezza, che l'aveva caratterizzata per molto, era il motivo per cui Draco si era innamorato di lei. I suoi occhi mostravano una cosa che Draco non aveva mai visto: voglia di vita e di amare, desiderio di dimostrare di potercela fare. Al primo bacio, Hermione era la ragazza più bella del mondo.
In quel momento, Hermione ormai era una donna, che aveva vissuto un periodo orribile, aveva avuto una bambina, ma era sempre la più bella del mondo.
-Hermione...- sussurrò Draco, con in braccio ancora la sua piccola.
Solo allora, la ragazza si voltò. Draco incontrò i suoi occhi ed era certo di aver visto felicità nel suo sguardo. Gli occhi di Hermione saettarono sul piccolo involucro di coperte che Draco aveva in mano.
-Oh, sì, certo. Emh, Jane, lei è la mamma. Beh, mamma, lei è Jane.- Si avvicinò piano di qualche passo e depose dolcemente la piccola tra le braccia della madre. Sentì una strana scossa dentro di sé quando sfiorò le sue braccia. Poi però tornò indietro di qualche passo. 



I just know we can't be over,
I can see it in your eyes. 
Making every kind of silence, takes a lot to realize 
Its worse to finish then to start all over and never let it lie. 
 


Draco guardò Hermione stringere Jane. Insaspettatamente, il volto della ragazza fu rigato da silenziose lacrime e comparve un sorriso tirato. Coccolò per un po' la piccola, dimenticandosi della presenza di Draco.
Il silenzio fu imbarazzante, eppure era pieno di parole non dette, di cose da fare, di emozioni da esternare. Rimasero lì, in bilico, in attesa di essere esternate. 
-Scusami se le ho voluto dare il nome. Non sapevo se...-. La gola di Draco si strinse. Era giusto dire alla sua combattente ragazza che non era sicuro che lei vivesse, che non si fidava delle sue capacità?
-Se sarei sopravvissuta.- Hermione strinse la manina di Jane. -Si, hai fatto la cosa giusta.-
-Non avevamo mai parlato di nomi, insomma, non abbiamo avuto tempo. Tu mi hai...-.
Draco, non ne stai facendo una giusta, pensò, volendosi dare un colpo alla testa. Era imbarazzato come il giorno dopo il loro primo bacio, come un bambino impaurito. Lei invece, sempre come quel lontano giorno, era sicura di sé e lo lasciava vedere.
-Ti ho tolto la memoria, e sono stata un po' assente.-
Hermione era fredda, distaccata, come se volesse costruire un muro tra di loro. Ma Draco non capiva il perché.
Ci riprovò.
-Spero che il nome Jane ti piaccia- disse sorridendo, con le mani dentro le tasche. -Gliel'ho dato perché...-.
-Perché è il mio secondo nome. Sì, lo so.-
Draco annuì, ricordandosi di aver udito la conversazione di Hermione avuta con Harry.
Era così difficile. 
Così difficile ricostruire qualcosa che era finito, qualcosa però che lui non aveva intenzione di chiudere. Sembrava, invece, che lei non avesse preso altre decisioni. Era così e basta.
-Senti...- cominciò Draco, avvicinandosi di qualche passo.
-No- disse solamente Hermione, con una mano alzata, per bloccarlo. -Non era previsto che tu recuperassi i tuoi ricordi. Non era previsto che Kingsley ti consegnasse la scatola. Doveva restare un segreto, un qualcosa che tu avresti ricevuto solo alla mia morte, per questo te l'ho lasciato nel testamento e per questo era incantato. Solo tu potevi aprirlo.-
-E come pensavi che avrei preso la tua morte, dopo aver visto i ricordi?- domandò Draco, sentendosi in dovere di eliminare la distanza tra loro.
Hermione abbassò la mano, per accarezzare i capelli di Jane.
-Saresti stato sicuramente meglio, senza di me.-
Draco la guardò confuso e stupito. Non era la sua Hermione.
-Stai scherzando? Sarei stato meglio? E lei?- domandò indicando la bambina.
-Hai sentito prima, no? L'avrei affidata a Harry, ma non immaginavo di rischiare di morire prima del parto. Avevo intenzione di partire un paio di mesi, forse un po' di più, partorire in un posto sicuro e poi tornare con la bambina. Avrei fatto di tutto per proteggerla e poi per proteggere Harry. Così almeno se fossi morta, lei avrebbe avuto una casa con persone che l'amavano.-
Draco era ancora più confuso.
-Saresti stata disposta a salvare il tuo migliore amico, ma lasciandoti morire? Cosa facevi? Ti buttavi tra le braccia dei Mangiamorte sperando in una morte violenta ma rapida?-.
-NON AVEVO SCELTA!- urlò Hermione, coprendo le orecchie della piccola. Poi abbassò lo sguardo. -Non avevo scelta...-.
Di nuovo, Draco vide delle lacrime solcare il viso della ragazza, ma non si avvicinò a lei.
-Non riuscivo a vivere Draco. Non ci riuscivo, neanche sapendo di aspettare un bambino, un bambino che mi avevi dato tu. Non ci riuscivo sapendo che tu non ricordavi niente.-
-E allora avresti potuto risparmiare tutta questa storia!-.
-E rischiare di perderti?- urlò di nuovo Hermione. Questa volta però, si dimenticò di coprire con le mani le orecchie della piccola. Questa cominciò a piangere, piano. Allora Hermione la cullò dolcemente. 
-Harry- chiamò Hermione. Subito il ragazzo entrò. Bastò uno sguardo e capì. Prese in braccio Jane e uscì di nuovo. Mentre usciva, Draco era convinto di aver sentito Harry mormorare:
-Mamma e papà litigano, ma si amano più di quanto la Terra ami il Sole.-
Draco lo guardò stupito. Che strana metafora. Ma forse era vero. Senza il Sole, la Terra non ruoterebbe intorno a nessuno e crollerebbe nel vuoto. Al contrario, senza la Terra, il Sole non brillerebbe. 
Quando Draco si girò verso Hermione, la vide sorridere piano. Aveva sentito anche lei.
-Potevi abbandonare il lavoro- riprese il discorso Draco, eliminando quel sorriso bellissimo che aveva illuminato il volto di Hermione.
Hermione scosse la testa. 
-Sai che lo faccio per un buon motivo...-.
-E io non ero un buon motivo? Amarmi, stare con me, essere felice, non era un buon motivo? Non sono tutti ottimi motivi?-.
Hermione sospirò.
-Ti ricordi, tu mi hai detto che io ero destinata a qualcosa di ben più grande di Voldemort.-
-L'amore- disse Draco, ricordandosi il momento esatto in cui aveva precisato quelle parole. Era la notte in cui concepirono la piccola. Fu la notte più bella.
Hermione, inspiegabilmente, scosse il capo.
-Sono destinata a stare male per amore, ad amare, soffrire e mettere davanti ai miei sentimenti il resto del mondo. E' questo che tutti si aspettano da me, perché sono quello che sono. Un'eroina.-
-Fregatene del mondo intero, e stai con me!-.
-E dimenticare le mie responsabilità, dimenticare quello che sono diventata grazie al lavoro di Auror e poi dei Servizi Segreti? Dimenticare che sono arrivata così in alto perchè ho aiutato Harry a sconfiggere Voldemort? Dimenticare il ruolo che ho avuto nel destino del mondo?-.
-La stai facendo più grande di quello che è...-.
-Non è così- l'interruppe Hermione, guardandolo furiosa. -Il Mondo Magico è cambiato grazie ad Harry. Dietro ad Harry c'eravamo io e Ron. Il mondo è cambiato grazie a noi. E' grande perché noi abbiamo salvato un mondo.-
-C'erano anche altri Auror...-.
-Lo so. Ed è anche a loro che penso ogni giorno. Cerco di dedicare ogni azione che faccio, ogni scontro che vinco a quelli che sono morti per aiutarci a cambiare il mondo. Li ringrazio ogni giorno ed ogni giorno vivo in modo da ricordarli. Perché non saremmo vivi senza di loro.-
Draco prese un lungo respiro. I pensieri incredibilmente eroici della ragazza lo mandavano in confusione. Era così semplice invece, doveva esserlo. Solo loro due, con Jane ed il mondo intero. Quanto poteva essere complicata la loro relazione?


And as long as I can feel you holding on.
I won't fall, even if you said I was wrong. 


-Sono ferma sulle mie idee. Mi devi dimenticare.-
Quelle parole distrussero il cuore di Draco. Dimenticare, dopo quello che aveva fatto per lei, dopo tutto l'amore che non aveva mai realmente dimenticato.
-Lo sai, non ho mai realmente dimenticato il tuo amore, Hermione- affermò Draco, avvicinandosi ad Hermione, sotto il suo sguardo preoccupato. -Non ho mai dimenticato quelle sensazioni che solo tu sapevi darmi. Ogni giorno c'era qualcosa che mancava, qualcosa che non andava. Mi sentivo strano. Ed ora che ti ho ritrovato, che so perchè ero così, che so che il mio amore è più forte di qualsiasi altra cosa, ti dico che non mollerò. Che non mi arrenderò. Potrà sembrare che sia pronto a mollare, ma non lo farò, anche se tu mi dici che è sbagliato. Non ho intenzione di smettere di combattere per te mai, Hermione, mai. Ficcatelo in quella testa dura. Io non smetterò mai di lottare per te. Non cadrò.



I'm not perfect but I keep trying cause
that's what I said I would do from the start. 
I'm not alive if I'm lonely, so please don't leave.
Was it something I said or just my personality? 


 
Hermione si morse un labbro, ed allora Draco sapeva che era il momento giusto per attaccare. Sapeva che in quel momento era fragile, pronta a soccombere, che stava analizzando le sue parole. Era il momento di  dimostarle quanto ci tenesse a loro due, insieme.
-Non sono perfetto. Non lo sarò mai, ed anche se per anni l'ho pensato, al momento in cui mi sono innamorato di te, ho capito che avevo torto. Avevo sbagliato per anni. La perfezione eravamo noi due, insieme. Creavamo qualcosa che nessuno poteva capire e che ci avrebbero invidiato, se solo avessimo portato alla luce la nostra relazione. Ma io sapevo dall'inizio che non sarebbe stato facile, che non sarebbe stata una passeggiata in discesa. Sarebbe stata sempre una salita, intervallata da qualche discesa. Ma ero comunque disposto a farla quella salita, purché io avessi te al mio fianco. Te l'ho detto dall'inizio, non sono perfetto, ma con te non ero mai realmente solo. Con te, ero perfetto.-
Draco vide Hermione abbassare lo sguardo, e stringere la coperta. Allora si avvicinò ancora e si mise al suo fianco. Con un lungo respiro, le strinse la mano. Di nuovo, provò una forte scarica attraversargli il corpo. Era una sensazione magnifica.
-Hermione, fammi capire, ti prego. Qual'è il problema, sono io? Non sei più innamorata di me? E' qualcosa che ho fatto? O detto? O semplicemente sono io? Non ti va di stare con un ex Mangiamorte Purosangue?-.
Draco esternò le sue paure più intime ad un'elevata velocità, ma Hermione lo zittì, posando una mano sulle sue labbra. 
Le mani, al contatto con le labbra di Draco, erano fresche, morbide ed un po' umide, come se avessero asciugato molte lacrime.
-Non hai ascoltato una parola di ciò che ho detto fino ad ora?- domandò Hermione, cercando di abbozzare un sorriso, che non riuscì. Si vedeva che stava soffrendo, che stava male, che non riusciva a smettere di piangere. Era tormentata.
-Non capisci vero? E' così difficile da capire che io non voglia mettere la tua vita in pericolo..?-.
Draco scosse la testa, senza però lasciare che le sue mani abbandonassero il suo volto. Prese la piccola mano sulle sue labbra e la spostò sulla sua guancia.
-No. Non capisco! Non capisco per quale motivo tu debba allontanarti da me, fare finta di niente e, nonostante tutto, continuare a pensare a me. Come fai anche solo a credere di poter sopravvivere? Io non ce la faccio senza di te, non sono vivo se non sto con te. Io non vivo senza di te. Sono disposto a tutto, tutto, per te. Cos'altro c'è da capire?-.
La voce di Draco era ferma e diretta. I suoi sentimenti era ben più grandi di quelle parole, ma non era sicuro di riuscire ad esprimerli. 


When you're caught in a lie,
and you got nothing to hide, 
When you got nowhere to run,
and you got nothing inside. 
It tears right through me,
you thought that you knew me,
you thought that you knew.. 

 

Hermione si passò la lingua sulle labbra. Chiuse gli occhi.
-Hermione...- sussurrò Draco, mettendo la mano sulla guancia calda della ragazza. Al suo tocco, Hermione sussultò, ma poi si rilassò, come molto tempo prima. -Non hai mai avuto problemi a rivelarmi le tue bugie, le tue menzogne. Non hai mai avuto problemi a venire da me per ogni cosa, perchè io ero quel posto dove nasconderti, quella persona che ti avrebbe accolto in ogni situazione. Non ti sei mai fatta problemi... Ed ora, perché tutto ciò? Perché credi che io non sarei in grado di proteggermi? Eppure pensavo che mi conoscessi...-.
-Perché tu... Tu non sei un Auror esperto. Non sai molto di combattimento, e se qualcuno dovesse mai farti qualcosa per colpa del mio lavoro, io... io....-.
Hermione scoppiò in lacrime. Draco sospirò, asciugò le lacrime di Hermione e la strinse a sè. Tutti i meravigliosi momenti in cui l'aveva stretta non potevano competere con quello. Avevano passato così tanto insieme, avevano avuto così tanti problemi. Eppure erano ancora lì. Perché insieme erano perfetti.
-Ascoltami, io non sono perfetto, ma sono in grado di cavarmela.- Strizzò l'occhio ad Hermione. -Ti prego, non costringermi a venirti a cercare di nuovo. Non togliermi la memoria.- Mise anche l'altra mano sul suo viso. -Non potrai scappare da me, io ti troverei sempre.-
-E se io ti amassi comunque, senza riserve, tu mi ameresti lo stesso?-.
Sorrise.
-Hai bisogno di chiedertelo?-.
Hermione si ritrovò a sorridere, ridacchiando.
-Non siamo perfetti, vero?- domandò Hermione con un sorriso.
Draco rispose a quel dolce sorriso, asciugando le ultime lacrime di Hermione.
-No. Ma continueremo a tentare.-


 

I'm not perfect but I keep trying.











 


********
Spazio autrice:

Ciao a tutti :)
Beh, come Dear Juliet, al quale dedico insieme a LittleHarmony13 questo lungo capitolo, mi aveva chiesto, ho scritto l'epilogo. 
Strappalacrime? Emozionante? Noioso? Lungo?
Lascio decidere a voi.
A me, semplicemente, ha fatto piacere dare pensiero ad ogni ragione dei protagonisti, far capire per quale motivo era successo tutto. 

Alla fine, c'è un lieto fine. 
Si, perché a volte la vita ha bisogno di un sorriso. Draco ed Hermione ne avevano proprio bisogno. 

Forse è troppo sdolcinata?
Vi prego fatemelo sapere perché comincio ad avere qualche dubbio su tutto l'insieme... Mmmh.


Beh, ringrazio le due meravigliose lettrici che hanno recensito "
Missing": LittleHarmony13 e Dear Juliet. Grazie, bellissime<3 
Ringrazio chi, magari xD, vorrà lasciare una recensione anche allo scorso capitolo.

Ringrazio chiunque leggerà la storia, chi l'apprezzerà e chi come me, ci piangerà sopra :)
E' sempre un onore ed un piacere ricevere recensioni o solo vedere che le persone leggono le proprie storie. :D

Ringrazio chi, leggendo questo epilogo, metterà la storia tra le seguite, le preferite o le ricordate. Sempre un onore :)

Grazie, grazie, grazie.


C.



Image and video hosting by TinyPic
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: cOstanza