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Autore: Vahly    26/01/2007    2 recensioni
Chi è eve? E come mai ad Harry ricorda così tanto qualcuno? Yaoi, Harry-Draco, + altre coppie
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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An angel from the sky

Chap 22 – Ancora un po’ di vacanze (intermezzo)




Harry era disteso sul suo letto, nel silenzio più assoluto.
Aveva lasciato la sua stanza a Ron e ad Hermione, tenendo per sé il sottoscala, dove era comunque abituato a dormire fin da piccolo, ragion per cui la cosa non gli aveva creato alcun problema…
Sua zia Petunia aveva gridato allo scandalo, quando Harry le aveva comunicato che i due (un ragazzo ed una ragazza, oh, che orrore!) avrebbero dormito assieme. D’altra parte non avrebbe mai permesso che Hermione dormisse in quella sottospecie di stanza, ed era stato irremovibile sulle sue posizioni.
Era già andato a letto da un po’, forse un’ora e mezza, eppure non riusciva ancora a dormire, a causa dei mille pensieri che gli vorticavano in testa.
Aveva scoperto che Ron stava con suo cugino. Ron, il suo migliore amico. La cosa gli sembrava assurda… ma Oliver, allora? Lo stava forse tradendo? No, non era il tipo… ma… beh, non sembrava neppure il tipo da farsi suo cugino. O forse era suo cugino a farsi lui? decise di non volerlo sapere… Ma, se non lo stava tradendo, allora era tutta una montatura… possibile?
Non glielo aveva chiesto, ed un po’ si stava pentendo di questo: avevano evitato il discorso per tutta la serata, e soprattutto Harry aveva fatto di tutto per evitare qualunque discussione con l’amico.
Non che ce l’avesse davvero con lui: cominciava a capire lo stato d’animo di Ron, e perché avesse tentato di tenerglielo nascosto, ma restava comunque il fatto che non l’aveva certo scoperto nel migliore dei modi e la cosa l’aveva leggermente sconvolto.
Ma un’altra cosa strana era stato il comportamento di sua zia.
Quando il ragazzo si era finalmente degnato di recarsi da lei per sapere di cosa voleva parlare, (la storia di Ron glielo stava quasi per far passare di mente), la donna aveva chiuso la porta con aria cospiratoria, e si era guardata un po’ attorno, poi aveva cominciato a parlare a bassa voce, come se temesse che qualcuno avesse potuto origliare.
Gli aveva detto che Ron era cambiato, e non sembrava più lui. Aveva la testa fra le nuvole, era sempre allegro e non si arrabbiava nemmeno più… tutti chiari sintomi da innamoramento, e così sia lei che Vernon all’inizio avevano pensato che si trattasse di una ragazza; ma evidentemente non era così: non usciva con nessuno oltre i suoi amici, ed anche a scuola non sembrava che ci fosse qualcuna che gli piacesse particolarmente, di questo ne erano sicuri perché un suo insegnante era un vecchio amico di Vernon, e così quest’ultimo gli aveva chiesto se poteva tener d’occhio il figlio e fargli sapere qualcosa. Ma non era riuscito a scoprir nulla. Poi, qualche settimana prima delle vacanze di Natale, c’era stato il fatto che aveva shockato i suoi genitori: aveva chiesto alla madre cosa sapeva di Hogwarts, e della magia in generale. La donna era rimasta molto colpita da ciò, e aveva cercato di fargli capire che questo suo interesse era solo un fatto negativo, perché si trattava di fatti e persone anormali, diversi… non c’era nulla di buono in loro, soprattutto per questo: il mondo ha bisogno di basi e regole, e il non rispettarle significava escludersi da esso. Così, chi se ne andava in giro vestito in modi così strani, a cavallo di una scopa e con un ramoscello di legno in mano non poteva certo essere preso in considerazione da gente per bene come loro… Ma Dudley si era risentito molto di questo, e non contento dell’opinione dei genitori, aveva continuato non solo ad insistere con le sue domande, arrabbiandosi sempre più ad ogni risposta non ricevuta, ma aveva anche cominciato a reclamare il suo diritto a sapere che cosa succedeva fuori di quella casa, ed alla fine aveva chiesto di vedere di persona che cosa sapeva fare il cugino, che cosa poteva fare un mago. Vernon si era infuriato a morte per questo, e Petunia per poco non era svenuta. Che cosa stava accadendo a loro figlio?
Alla fine si risolsero ad accontentarlo comunque, dopo lunghe e travagliate discussioni con lui e tra di loro, nella speranza che soddisfatta la curiosità, il figlio tornasse a rigare dritto e non si ponesse più di queste domande.
Da lì era partito l’invito per Harry ed i suoi amici.
Il moro avrebbe dovuto mostrare a Dudley tutto ciò che poteva del suo mondo, senza però farlo appassionare alle sue arti strane e maligne, e far sì che il povero e innocente ragazzo potesse smettere di farsi domande e lasciare da parte certi argomenti.
“Sembra facile!” pensò Harry fra sé e sé, steso sotto le coperte del suo letto nel sottoscala.
Da ciò che aveva intuito l’interesse del cugino non era per il mondo magico in generale, oh no. Era per il mondo di Ron, e finché sarebbero rimasti assieme, il ragazzo non avrebbe certo smesso di essere incuriosito da tutto ciò che riguardava il suo fidanzato e che purtroppo gli era totalmente estraneo… Alla fine delle vacanze, probabilmente, zia Petunia avrebbe avuto una brutta sorpresa, ed un’amara delusione.


Il giorno dopo, si sveglio stanco ed assonnato. Quella notte aveva dormito pochissimo, e di certo l’idea di ritrovarsi faccia a faccia con l’odiato cugino sapendo cosa c’era tra lui ed il suo migliore amico non lo faceva star meglio.
Tuttavia, cercò di sopportare la cosa come poteva, e tentò, invece di ignorarlo come al solito, di essere cordiale con Dudley.
Il pomeriggio trascorse abbastanza sereno, ed alla fine parlò un po’ con Ron che gli spiegò come stavano le cose: lui e Dudley si erano conosciuti quell’estate, quando Ron aveva provato a chiamare Harry. Sapeva che non doveva farlo, ma voleva riprovarci, almeno una volta, a parlare con lui con quello strano apparecchio chiamato “telefono”.
Aveva risposto Dudley, che era solo in casa: i suoi erano usciti, ed avevano provato a portarlo con loro, ma lui era troppo preso dal suo nuovo Megadeath III per dar retta ai genitori; mentre Harry era uscito con una delle varie ragazze che gli aveva proposto Hermione. Ron all’inizio era convinto che il ragazzo avrebbe senz’altro detto la cosa ai suoi genitori, e si era preoccupato per Harry… ma non fu così. Dudley lo sorprese molto quando gli chiese di parlargli un po’ del mondo magico, e della loro scuola, Hogwarts. Ron cominciò a parlargli del suo mondo soprattutto per tenerlo buono, ma poi si rese conto che il cugino di Harry gli stava simpatico, ed alla fine, quando vide che i suoi genitori stavano tornando ed avrebbero voluto sapere con chi era al telefono, prima di riattaccare riuscì ad estorcergli la promessa che l’avrebbe chiamato nuovamente la settimana successiva, quando non ci sarebbe stato nessuno in casa. Ron gli aveva chiesto di farlo parlare anche con Harry, ma il biondo gli aveva risposto che non era possibile perché Vernon o Petunia erano quasi sempre a casa e di certo lo avrebbero scoperto se fosse stato al telefono.
La cosa dette molto fastidio a Ron, che la settimana successiva non chiamò. Ma quando aveva riprovato, e gli rispose nuovamente Dudley, si era sentito un po’ in colpa per non averlo fatto: dopotutto glielo aveva promesso, e non gli sarebbe costato poi molto alzare la cornetta per farsi sentire… Da quel momento cominciarono a telefonarsi sempre più spesso, e diventarono amici, fino a che Dudley non aveva proposto di incontrarsi. Ron gli aveva detto che era un pazzo, e che non si poteva fare, ma dopo numerose insistenze dell’altro il rosso cedette. Fu quel giorno che si misero assieme, ed anche se poco dopo Ron sarebbe partito per Hogwarts, continuarono a tenersi in contatto.
Harry rimase sconvolto dal venire a sapere come tutto ciò era successo senza che lui si potesse accorgere di nulla, e di come il cugino potesse essere considerato “simpatico”… lui non l’aveva mai trovato simpatico, e neppure piacevole.
Ma, dopotutto, questa doveva essere la stessa cosa che gli amici avevano pensato di Draco, per cui decise di accettare la loro relazione, anche se il suo subconscio gli urlava di non farlo…
Ma la cosa che stupì entrambi fu quanto bene la prese, invece, Hermione.
Spiegarono tutto alla ragazza, e lei non batté ciglio.
– Ah, è così? Congratulazioni allora. Certo, fra i due preferivo Oliver… però… è una tua scelta, no?
Si era limitata a dire.
Già, Oliver.
Ron spiegò ad entrambi anche questo: non avendo il coraggio di rivelare ad Harry CHI fosse il suo ragazzo, aveva finto che fosse Oliver, quando quest’ultimo stava invece con suo fratello.
Si scusò per aver mentito loro, e promise ad entrambi che non sarebbe più successo.

Il resto delle vacanze trascorse tranquillo, con Ron ed Hermione che coprivano Dudley e Ron ogni qualvolta sparivano assieme, ed Harry che ogni tanto spiegava al cugino qualcosa del mondo magico per far contenta la zia.
Non che a Dudley interessasse davvero sapere quelle cose da Harry, ma in qualche modo dovevano pur mantenere le apparenze.

Harry sentiva sempre più la mancanza di Draco, e pensò molte volte di scrivergli, ma rinunciò sempre. Se il padre avesse intercettato la sua lettera, il biondino avrebbe passato dei guai a causa sua, e questo di certo non era ciò che voleva il moro.
Si chiese come mai non si era mai fatto sentire durante le vacanze, ma poi decise che probabilmente ciò era dovuto al fatto che sarebbe stato rischioso, per cui si rassegnò al fatto di dover attendere per vederlo e sentirlo ancora qualche giorno…



In realtà anche Draco aveva gli stessi pensieri, ma non era il motivo che pensava Harry a spingerlo a non scrivere.
Dopo l’ultimo incontro con Voldemort si era sentito una persona orribile, ed anche se tutto ciò che era avvenuto non era stata affatto una sua scelta, si sentiva come se avesse tradito Harry.
In parte l’aveva già fatto, tenendogli nascoste tante cose di lui, ma ora si sentiva davvero una persona orribile…
Inoltre la ricerca del diario, che a quanto parte sembrava essere sparito nel nulla, l’aveva messo non poco in crisi. Se lui avesse saputo che l’aveva perduto, cosa sarebbe accaduto?
Non che si potesse andare più a fondo di così, comunque…
Alla fine si era risolto a chiedere al padre se l’avesse visto, e quest’ultimo gli aveva risposto di sì e di non cercarlo, perché ora era in “mani più consone”. Draco aveva tentato di ottenere ulteriori spiegazioni, ma non era riuscito ad ottenerle, e si era arreso.
D’altra parte anche Eve in quel periodo sembrava preoccupata, ed anche se aveva preferito non dire nulla a Draco della visione che aveva avuto mentre lui non c’era, continuava a chiedersi che cosa fosse accaduto. E che cosa fosse successo a Draco, che non aveva in alcun modo voluto parlarle di quel pomeriggio… inoltre c’era sempre il problema di ciò che il padre le aveva chiesto di fare.
Come doveva comportarsi?
Decise di rimandare tutti i pensieri a quando sarebbe tornata ad Hogwarts… anche se mancava poco, oramai…


***continua***


NOTE DELL’AUTRICE

Un po’ di spiegazioni, prima di riprendere con l’azione…
Lo so che questo capitolo non è proprio il massimo, ma sono secoli che non aggiornavo e così alla fine ho deciso di postarlo comunque. Fatemi sapere che cosa ne pensate.
Ringrazio tutti coloro che leggono e commentano ^___^

Bacioni

Vahly.



   
 
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