Feci
una fatica pazzesca a trascinare
Blaine in camera. Non si reggeva in piedi e, anche se era
più basso di me,
pesava tantissimo. Senza contare, che si addormentò sulla
mia spalla. Eravamo
zuppi e avevo bisogno solo di una doccia. Appoggiai Blaine sul mio
letto e
riuscii solo a togliergli la giacca.
Mi
spogliai e mi gettai sotto la
calda acqua della doccia. Uscii dopo una bella mezz’ora.
Indossai il pigiama e
presi il telefono. Avevo preso una decisione. Quella situazione non
poteva
continuare in quel modo.
Io
non sapevo come comportarmi in una
situazione del genere e Blaine, si era ubriacato quella sera. Blaine
non
avrebbe mai bevuto qualcosa di alcolico e lo vietava anche a me.
Inizialmente,
non sapevo il perché di questa sua fobia, ma dopo aver
scoperto ciò che gli era
successo, divenne tutto più chiaro.
Composi
il numero e aspettavo con
ansia che mi rispondesse.
-
Pronto? – chiese la
donna, con una voce flebile e stanca. Forse,
era appena tornata dal lavoro.
-
Carole? Sono Kurt.
-
Kurt! – la sua voce si
era già rallegrata. Adoravo come Carole mi
trattava, da vero figlio. Io non avrei mai rimpiazzato mia madre, ma
stavo
imparando a voler bene a Carole, come di fa con una mamma. – Che piacere sentirti.
-
Anche per me è un piacere sentirti.
Carole… Io volevo-volevo parlarti. –
mi sentivo terribilmente in colpa in quel momento. Stavo svelando un
segreto
che Blaine non era pronto a svelare, ma era per il suo bene. Sapevo che
avrebbe
capito.
-
Ti ascolto. È successo qualcosa con
Blaine? – chiese Carole. Ancora
non riuscivo a capire, come faceva quella donna a capirlo subito.
-
In effetti… volevo parlarti proprio
di lui. Di quello che gli è
successo.
Gli
raccontai tutto. Tutto quello che
Blaine mi aveva svelato e mi sentivo un imbroglione nel farlo. Gli
raccontai
anche del fatto che si era ubriacato e di cosa mi aveva detto nel
parcheggio.
-
È una cosa terribile. Dobbiamo
denunciarle!
-
No! – mi ero aspettato
quella proposta da Carole, ma non potevo
dirgli di sì. Dovevo convincere Blaine a farlo di sua
spontanea volontà. – Non
possiamo. Blaine non è pronto. Non sa
nemmeno che te l’ho detto!
-
Parlagli. Forse, tu puoi convincerlo.
-
Ci proverò. Grazie, Carole. Ah,
acqua in bocca con mio padre. –
Carole sapeva mantenere i segreti, ma sapevo che se non
l’avessi precisato,
avrebbe detto tutto a mio padre e non potevo permettermelo.
-
D’accordo. Buonanotte, Kurt.
-
Buonanotte.
****
Mi
svegliai. Mi sentivo
come se qualcuno mi stesse martellando la testa e non ricordavo
assolutamente
nulla della sera prima. Mi vergognai da solo, per aver toccato anche
solo una
birra.
Ero
nel letto di Kurt,
mentre lui stava dormendo nel mio letto. Sentii che borbottava nel
sonno e
sorrisi.
-
Mmmm? –
mormorò Kurt, nel sonno. Cercai di alzarmi dal letto, ma
avevo un mal di testa che mi stava uccidendo.
-
Blaine? – chiese Kurt, ma
vidi che stava ancora dormendo. Mi stava
sognando? Ma che dolce! Beh, anch’io lo sognavo spesso.
Barcollai
un po’ verso
la porta del bagno, ma sentii Kurt che urlò nel sonno. Corsi
da lui,
inciampando in chissà cosa, e lo svegliai.
Si
svegliò, ma appena
mi vide, schivò il mio sguardo.
-
Kurt, ti senti bene? –
gli chiesi, ma lui non alzava lo sguardo.
Cercava sempre di schivarlo.
-
Sì, sto bene. E tu? Ieri sera, eri
ubriaco. – mi chiesi, perché non
mi guardava. Kurt era una persona diretta e quando parlava, guardava
negli
occhi. A volte, anche per spaventarti.
-
Lo so. Infatti, ho un mal di testa terribile e
non ricordo nulla di
ieri sera. – gli risposi io e finalmente,
alzò lo sguardo. Sgranò gli
occhi, quando gli disse quelle parole.
-
Quindi non ricordi quello che mi hai detto? –
mi chiese. Cosa gli
avevo detto? Oddio, cos’avevo combinato? Stupido, idiota,
imbecille del mio
cervello.
-
No, non ricordo nulla, ma cosa ti ho detto? Se
ti ho detto qualcosa di
cattivo, scusami non ero in me, ero ubr- -
-
Dobbiamo parlarne. – mi
disse lui, interrompendomi. Cosa cavolo gli
avevo detto? Mi sentivo in colpa, anche se non sapevo assolutamente
cosa gli
avevo detto e così annuii. Almeno, avrei saputo cosa gli
avevo detto.
Mi
fece sedere sul
letto, accanto a lui e vidi che prese un respiro profondo.
-
Ieri sera, ho fatto qualcosa
d’inaccettabile e mi dispiace, ma per il
tuo bene. – in quel momento non stavo capendo un
bel niente. Chi aveva
fatto qualcosa di male? Io o Kurt? Oddio, il mio cervello
già era in fumo.
Kurt
prese un altro
respiro e continuò.
-
Ho detto a Carole cosa ti è
successo. – sgranai gli occhi. L’aveva
fatto sul serio o stava scherzando? Dallo sguardo serio che aveva,
sembrava
proprio che l’aveva fatto sul serio.
-
Ma, Blaine, l’ho fatto per te. Tu-Tu
ti sei ubriacato e-e io mi sono
preoccupato. Tu stai-stai soffrendo troppo e-e io non so come aiutarti,
così
ho-ho chiesto aiuto a Carole. Però, lo sa solo lei, te lo
giuro. – Kurt continuava
a spiegarmi cosa aveva fatto, ma io non lo stavo per niente ascoltando.
Ci
pensai un po’ su. Né
io né Kurt, sapevamo come comportarci in quella situazione e
l’aiuto di un
adulto ci serviva, ma io ero spaventato. Non sapevo cosa fare, mentre
Kurt
continuava a dire parole che non stavo nemmeno ascoltando.
A
un tratto, la porta si
aprì. Era George, il segretario della Dalton.
-
Blaine, tua madre è qui. Vuole
parlare con te.
Kurt
ed io ci guardammo
terrorizzati e gli strinsi la mano. Dovevo affrontarla.
Spazio
dell’autrice
Non so con
che coraggio, mi presento qui con tutto questo ritardo. Mi scuso
davvero tantissimo.
Il fatto è che mia nonna è venuta a mancare e poi
ho avuto tantissimi impegni. Mi
scuso davvero tanto, tanto, tanto, tanto, tanto. Ho già
detto tanto?
Comunque,
ecco il nuovo capitolo. Avviso già da ora, nel prossimo
capitolo ci sarà una
scena di violenza.
Ah, quasi dimenticavo. Ringrazio tutte le persone che hanno commentato
lo
scorso capitolo. È bello sapere, che la mia storia piace
davvero e che ci sono persone
che mi supportano. Ringrazio anche le persone che leggono e hanno messo
la mia
storia tra le preferite e le seguite. E chi perfino, l’ha
messa nelle
ricordate. Davvero, non me lo merito.
Ho scoperto
da poco, che sono tra gli autori preferiti di una persona. Sono davvero
onorata
e spero di soddisfarti con le mie storie. Grazie un mondo.
Spero di
rivedervi alla prossima e giuro che sarà presto. Anche se,
dovesse venire un
terremoto o qualsiasi altra cosa, scriverò comunque.
Ciao a
tutti.
Kekka Fox :)
P.S.:
Scusate se mi pubblicizzo da sola (xD), ma sto scrivendo
un’altra storia
interessante. Se volete leggerla eccola qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1144263&i=1