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Autore: Silvia Roberta    12/07/2012    1 recensioni
Margarita Renier è una dei più spietati criminali nella Venezia del Settecento, al tempo del più famoso amante delle donne Giacomo Casanova. Ma che accadrebbe se questa affascinante ed elegante donna venisse assoldata proprio per ucciderlo?
Genere: Commedia, Poesia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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      Lo chiamavano filosofo per il suo intelletto fino;
allegro e giocondo come un arlecchino;
Lo chiamavano avventuriero ma non di fortuna;  
solo di belle donne da saziare sotto la luna.

La chiamavano furfante ed è quello che era;  
bellissima e letale come una chimera;
La chiamavano fantasma perché in fretta svaniva; 
veleno e pugnale erano la sua offensiva.   




Margarita detesta l’attesa. Per ogni cosa. Soprattutto quando si parla di attendere la propria morte. La verità è che non avrebbe dovuto trovarsi in quel maledetto ufficio quella sera.  Anzi, la verità è che avrebbe già dovuto essere defunta da circa mezza giornata.                                                                                      
È difficile immaginare come una donna nobile e temeraria del suo calibro possa contare le ore che la separano dal finire in una comodissima bara.                                 
'Sono felice che l’abbiano mandata da me con cosi poco preavviso’                                                                                               
Margarita osserva un uomo comparirle da dietro la schiena. Cammina con lo sguardo abbassato e si dirige prontamente verso la scrivania.                                                                                         
‘Felice? Addirittura?’  bofonchia lei, mentre lo vede accasciarsi sulla sedia e tamponarsi la fronte con un fazzoletto ricamato. ‘E che vuole da una povera sventurata come me il più prestigioso inquisitore di Venezia?’                                                               
Lui si blocca per un istante per poi darsi una leggera spinta in avanti ed intrecciare la mani sullo scrittoio.                                                                                                                           
‘Chiariamoci subito Duchessa, sappiamo tutti e due quanto le piacerebbe poter riavere il sua reputazione intatta e poter tornare in società a testa alta... Ma innanzitutto: prego si sieda.’                                                                     
La donna si lascia sfuggire una risatina di scherno.                                                                                           
‘Cosi mi mette in imbarazzo.’  Sussulta scherzosamente, accomodandosi anch’essa su una delle raffinate seggiole in legno, accarezzandosi il rosso abito ormai da tempo sgualcito. ‘Sappiamo entrambi, mio caro inquisitore, che questo è impossibile’                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                         ‘Niente è impossibile per me. Come ha detto prima lei: sono il più prestigioso inquisitore di Venezia’ ribatte lui con una punta di esaltazione.
'Certo, mia cara, quello che ha fatto a suo marito è orribile ma-'
‘Non sono una stupida. Cosa vuole davvero da me?’ interrompe lei, recuperando a pieno la propria compostezza e afferrando con forza i braccioli della sedia. ‘Ne ho passate tante per capire che non mi ha fatto trascinare fin qui solo per commemorare le mie famose imprese in mia presenza'                                                             
‘Non ne dubito. È proprio per questo Duchessa che ho scelto lei.’ Le spiega l’uomo, lustrandosi degli eleganti guanti neri tra le dita con un non so che di solenne.                                                        
‘È una donna intelligente... e spietata. È perfetta per il lavoro che le voglio proporre’                                                                                   
‘Cosi mi lusinga.’ Replica lei con un sottile sorriso, sentendosi  adulata. ‘Di che sta parlando?’ Domanda ora incuriosita.                                                                                                  
L’uomo le lancia un’occhiata quasi maligna.                                   
Margarita corruga la fronte e scuote leggermente il capo, cercando di interpretare quell’ insolito sguardo.                                  
Lui lascia passare qualche secondo nel più totale silenzio per poi serenamente concludere:                                                                      

‘Lei lo conosce Giacomo Casanova?’   

 
  
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