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Autore: Styna    12/07/2012    4 recensioni
Due pozze azzurre mi guardavano con insistenza, stavo andando in tilt e la cosa non mi piaceva, solitamente ero molto spigliata con le persone che si dimostravano "moderne" ovvero non mi giudicavano per l'aspetto che avevo ma tentavano di andare oltre all'apparenza.
Spesso la gente non si curava neanche di rivolgermi la parola in casi del genere.
Presi un po di coraggio, dopo tutto era una persona normale mica un Dio!
E' una storia scritta a quattro mani ovvero da Luri07 e Stivy Echelon
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scritto da Stivy Echelon

And so lying underneath those stormy skies She'd say, "oh I know the sun must set to rise"


Ormai controllare il cellulare era diventato un gesto automatico. Appena lo riponevo nella tasca lo ritiravo immediatamente fuori convinta di averlo sentito vibrare, stavo diventando paranoica. 
Era già passata una settimana da quell'incontro molto fortunato e mi aveva chiamata solamente una volta, mai per sentire come stavo, solo per ogranizzarci su quando e a che ora vederci.
Aspettavo ansiosamente quel "sabato pomeriggio alle 16:00 al parco del nostro incontro" come aveva detto lui, quel sabato che sembrava non arrivare mai. 
<< Meglio che prepari le cose >> dissi guardando la mia tartarughina Nina.
Erano appena le 15:00 ma non volevo essere in ritardo, come mio solito. Iniziai a pulire e mettere nella borsa con attenzione tutti i vari obiettivi poi scelsi accuratamente cosa indossare.Optai per un vestitino nero, il mio preferito. Aveva un corpetto con delle fibie fino alla vita e una gonna di tulle nera.
Lo avevo comprato a Londra qualche anno prima. Infilai i miei anfibi, mi truccai e sistemai al meglio i miei capelli verde acqua. Presi un bel respiro e uscii di casa.
Ero in perfetto orario calcolando che nel percorso casa-parco mi ero fermata più e più volte a fotografare tutto ciò che colpiva la mia attenzione. 
Mi fermai all'entrata del parco e mi misi ad aspettare insieme al mio ipod che riproduceva "So far Away" degli Avenged Sevenfold. Una macchina nera parcheggiò proprio di fronte a me. Il finestrino si abbassò e spuntò la testa di Jared.
<< Hope >> disse guardandosi intorno << dai entra >> mi disse in maniera sbrigativa aprendo poco lo sportello. Mi infilai nella macchina e mi misi seduta. 
<< Ciao >> dissi abbozzando un sorriso. Mi sentivo un tantino in imbarazzo.
<< Sono contento di vederti >> mi rispose lui continuando a pulire la sua macchinetta fotografica. Senza dare una risposta iniziai a giocherellare con un lembo della mia gonna. 
<< Non parli molto vero?! >> mi chiese Jared ad un tratto. Lo guardai e alzai le spalle.
<< Abbiamo la stessa macchinetta fotografica >> risposi tirando fuori la mia. 
<< Ah ma allora parli! >> rise lui. Volevo rispondere, dire qualcosa per non fare la figura della timida ma Jared aprì lo sportello e scese. 
<< Dove siamo? >> chiesi mentre attraversavamo un piccolo boschetto. 
<< Dietro casa mia, c'è un panorama meraviglioso >> mi rispose indicandomi tutto quello splendore che mi ritrovai davanti. Mi guardardai intorno. Afferrai la mia macchinetta fotografica e iniziai a scattare foto. Non avevo mai visto nulla di simile. Da un lato la città, caotica e tutta illuminata dall'altra parte la natura e gli animali. Non sembravano appartenere allo stesso mondo.
<< Ti piace? >> mi chiese. Mi voltai a guardarlo e sorrisi.
<< Non ho mai visto niente di così stupendo >> risposi euforica. Sembravo una bambina che aveva appena scartato il regalo dei suoi sogni. Il sole stava calando e quella luce regalava al paesaggio infiniti colori e sfumature del cielo. 
<< Vieni, scendiamo giù! >> mi disse afferrandomi per un braccio. 
<< Dovrei scendere giù per quella discesa ripidissima? >> chiesi sbarrando gli occhi. Strinsi forte il suo braccio e lo seguii. Da quella prospettiva si riusciva a vedere la luna cadere proprio sopra la linea che separava la città dalla natura. Uno spettacolo mai visto. Continuavo a scattare a ripetizione le foto finchè il mio stomaco brontolò talmente tanto forte che Jared scoppiò a ridere. 
<< Sembra che tu abbia fame >> mi disse. << Ti fermi da noi? Ormai è tardi >> continuò lui. 
<< Non vorrei disturbare >> risposi io abbassando lo sguardo intimidita e al contempo imbarazzata. 
<< Non dirlo neanche per scherzo! Sei mia ospite per questa sera. Cioè, nostra ospite. C'è anche mio fratello Shannon >> mi rispose aiutandomi a risalire. Attraversammo di nuovo il boschetto finchè, proseguendo oltre il punto dove ci aveva lasciati la macchina, comparve una casa gigantesca. 
<< Jared! La cena è arrivata >> urlava qualcuno dal giardino.
<< Ecco appunto, lui è Shannon >> mi disse presentandomelo.
<< Piacere, Hope >> risposi stringendogli la mano. 
Anche se non aveva gli occhi azzurri come quelli del fratello minore, Shannon aveva uno sguardo  profondo, in grado di farti rabbrividire.
<< Ma quanto è grande >> mi lasciai sfuggire un commento a voce alta mentre continuavo a guardarmi in torno. 
<< Molto grande! C'è anche una piscina dall'altro lato >> mi rispose lui. Sorrisi all'idea di un bel bagno in piscina, pensiero che scomparve subito appena entrata in casa. Era arredata con molto gusto e niente era lasciato al caso. Tutto era curato nei minimi dettagli. 
Iniziammo a mangiare. Ero in completo imbarazzo, non sapevo cosa dire. 
<< Allora Hope, che cosa fai nella vita? >> mi chiese Shan.
<< La fotografa >> risposi io prontamente. Lui sorrise. 
<< Allora Jay ti ha portata qui per questo! Il panorama lì dietro è sensazionale >> mi rispose lui.
<< Si, davvero bellissimo >> risposi io continuando a mangiare. 
<< Hope, ma cos'hai lì? >> mi chiese, indicandomi il polso, dopo qualche minuto di silenzio. 
<< Oh, ehm...è il simbolo dei Iron Maiden >> risposi mostrandogli il tatuaggio. 
<< Ne hai anche un sulla spalla >> mi disse Jared facendomi voltare. 
<< Fiore di loto. Simboleggia la vita >> risposi io. Loro sorrisero. 
Passai il resto della serata a rispondere alle loro domande cercando di sembrare il più locuace possibile. Ogni tanto mi incantavo su Shannon, aveva questo sguardo magnetico che ti incollava ai suoi occhi. Non riuscivo a farne a meno. Senza accorgermene sbadigliai. 
<< Sei stanca Hope?! >> mi chiese Jared. Io annuii. 
<< Forse è meglio che vada >> risposi alzandomi da tavola. << Vi ringrazio >> dissi un attimo prima di sentirmi afferrata per il polso. 
<< Ma dove vai? Ormai è tardi chi ti accompagna? >> mi chiese Shannon
<> risposi. Lui sorrise 
<< Potresti rimanere qui e domani mattina tornare a casa >> propose. 
<< No, no. Ho già disturbato abbastanza. Non mi sembra il caso >> mi giustificai io. 
<< Dai Hope! Insisto >> si intromise Jared. Guardai l'orologio. 00:17 forse avevano ragione. 
<< Va bene, ma domani mattina me ne vado via subito >> risposi. << Non ho niente con cui dormire però >> dissi poi. I fratelli si guardarono.
<< Al piano di sopra potrebbe esserci qualcosa della mamma. Forse ti andrà un pò lungo e non sarà all'ultima moda ma è comunque qualcosa >> mi rispose ridendo Shannon. Risi con lui. 
<< Mi basta anche una maglietta che non mettete più >> gli dissi. Ero abituata a dormire con maglie XXL. 
<< Vieni ti accompagno allora >> mi disse Shannon sorridente. Annuii e salutai Jared. Salimmo le scale, fino ad arrivare di fronte ad una stanza con una porta nera. 
<< Questa è camera mia >> mi disse abbassando la maniglia. Entrò per primo e accese le luci.
<< Ma qui è tutto gigantesco >> gli dissi guardandomi intorno mentre la mia bocca assumeva la forma perfetta di una "O". 
<< Jared ha manie di grandezza >> mi rispose lui ridendo. Poi aprì un armadio e iniziò a frugare. 
<< Può andare bene questa? >> mi chiese passandomi una canottiera grigia con della scritte blu. 
<< Sisi, va benissimo! Grazie >> risposi. << Ma dove dormo io? >> chiesi confusa. 
<< Ehm...qui accanto >> mi rispose indicandomi la porta di fianco alla sua. Sorrisi e uscii. 
Appena entrata mi chiusi la porta alle spalle e mi infilai la canottiera di Shan. Ero esausta. Mi lanciai sul letto e in un attimo ero già nel pieno del mio sonno. 
 
 
 
 
 
Sentii la sveglia del mio cellulare rimbombare nella stanza così mi svegliai di soprassalto. Avevo dimenticato di toglierla. Era ancora buio e si iniziavano a vedere i primi raggi del sole così afferrai la macchinetta fotografica e ancora scalza, corsi in giardino. Il vento mattutino mi faceva rabbrividire ogni volta che sfiorava la mia pelle di porcellana e i sottili fili d'erba mi solleticavano i piedi ma nonostante tutto non mi sarei persa quello spettacolo per nulla al mondo.
<< Ma non stai gelando? >> mi chiese Shannon con tono apprensivo arrivandomi alle spalle. Mi voltai a guardarlo.
<< Un pochino. Ma guarda che meraviglia! >> risposi indicando l'alba. Sorrise. 
<< Tieni, copriti o ti ammalerai >> mi disse coprendomi le spalle con una felpa nera. 
<< Grazie! >> risposi sorridendogli grata. Ricominciai a scattare foto. 
<< Dormito bene? >> mi chiese dopo un pò di silenzio ed io sussultai, mi ero quasi dimenticata di lui tanto ero concentrata su quello spettacolo che mi trovavo di fronte.
Nessuno, mai, sarebbe riuscito a riprodurre le sfumature rossastre del cielo che quasi prepotentemente si facevano largo nel blu intenso che la notte aveva portato e che ora insieme alle stelle e alla luna stavano lasciando il posto al sole.
<< Si grazie >> risposi io. << E grazie per la canottiera, e la felpa... >> 
<< Per così poco >> mi rispose lui sedendosi sul prato ancora umido di rugiada. Gli scattai una foto.
<< Guarda che bella! C'è una luce particolare >> risposi sedendomi accanto a lui e mostrandogli la foto che avevo appena scattato. Lui sorrise dolcemente.
<< Facciamone una insieme >> si sdraiò sul prato e mi tirò giù con lui << Sorridi >> dissi prima che la luce del flash immortalasse quel momento. 
<< Fammi vedere >> dissi tirandomi su. << Bella, mi piace >> risposi guardando la foto. 
<< Ma quando i soggetti sono così belli anche la foto lo è >> mi rispose lui ridendo e atteggiandosi leggermente. 
<< Mmm..modestia a parte eh >> risi. << Forse è meglio tornare dentro, sto congelando >> Dissi guardandomi i piedi e le gambe nude coperte fino a metà coscia solo dalla canotta.
Mi alzai e tornai dentro. << Ah Shan, tieni se rimani fuori serve a te >> risposi lanciandogli la felpa. 
  
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