Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: MrVortex    13/07/2012    1 recensioni
Avevo deciso. Nulla mi avrebbe fermato, aprii la finestra, il rumore della sicura echeggiò lungo il corridoio, sordo, perdendosi nel buio, a quell'ora non c'era nessuno, anche perché avevo mandato via tutti, si, risi amaramente dentro me, ecco finalmente essere il padrone di quel palazzo aveva portato i suoi frutti...
Sollevai il vetro, ed una sferzata di vento mi portò un attimo alla realtà, nuda, cruda, folle, caddi nella solitudine dei miei ricordi...
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cap 1 Par 1

Mi ero da poco iscritto alla vicina università di informatica della mia città, ero stato sempre un po' "matto" dicevano gli amici, mi piaceva l'elettronica, la chimica, le scienze in generale. Non potendo trasferirmi in una città dove tutte queste mie qualità avrebbero trovato sfogo costruttivo, avevo accettato la più promettente tra le tante proposte.

Da quando ero piccolo sognavo di volare tra le stelle, con lo shuttle, ero rimasto un mese intero chiuso in casa con il suo kit scala 1:50, dovevo finirlo a tutti i costi, ero andato in visibilio quando mio padre, che di mestiere era un semplice salumiere, mettendo da parte molti spiccioli e mance, per natale me ne aveva regalata una copia.
Per giorni avevo fissato il modellino finito, per scegliere il colore migliore, poi con un guizzo di genialità lo avevo colorato come in tv, e applicato lo sporco dei viaggi (un po' di grasso di salame aveva creato l'atmosfera untuosa), avevo perfino affumicato i motori.

Grazie a quel modellino avevo vinto un premio che mi aveva aperto la strada per il futuro.
Ma i sogni non si avverano mai, e crescendo scoprii con rammarico di dovermi adattare, quindi l'università vicino casa era più che sufficiente.

Tutti i ragazzi del college mi prendevano in giro, "quattrocchi" o "secchione" erano i miei soprannomi preferiti, fino a quando arrivò l'era dei NERD.
Io ero il nerd per eccellenza, piccolo, tozzo, brutto, con l'apparecchio, gli occhiali neri e spessi come due fondi di bottiglia, impacciato a camminare, senza contare il rapporto con le ragazze, universo sconosciuto ed inesplorato, li ero veramente una frana. I miei amici avevano già la ragazza fissa da anni ed io non riuscivo neppure a guardare la cassiera del cinema quando chiedevo un biglietto.
La mia autostima era zero, no, forse pure meno, zero kelvin.

Quando però ero nella mia stanza, con i miei piccoli marchingegni, era tutt'altra cosa, diventavo un tipo allegro e spensierato, potevo inventare qualsiasi cosa, anche se dopo non funzionava mai come volevo.
Lavoravo per mantenermi agli studi, in una drogheria vicina al campus, la retta costava tanto e mia madre giù faceva i doppi turni per mandarmi qualche spicciolo in più, mio padre era venuto a mancare appena mi ero diplomato, subito dopo la cerimonia di premiazione, forse troppe emozioni, ero rimasto solo a portare avanti la baracca, ma ero troppo giovane per farlo e troppo poco esperto.

Avevo tantissima voglia di studiare, ma era necessaria la mia presenza in casa, mia madre era una santa donna, pur sapendo quali erano i miei sogni, per non infrangerli, pur nel bisogno e nel dolore, aveva acconsentito a mandarmi un po' fuori porta, quanto per non farmi sentire troppo lontano.

Il padrone della drogheria, aveva acconsentito a lasciarmi un sottoscala libero per i miei esperimenti sempre che non gli facessi saltare il negozio, finora non era mai successo, o almeno non completamente... Li qualche amico mi seguiva e mi dava qualche consiglio su come migliorare un apparecchio o un altro,

Quel giorno avevo sotto mano un generatore "a coda idrodinamica", un marchingegno che avrebbe potuto sopperire alla richiesta di energie rinnovabili, sfruttando le correnti sottomarine, avevo da poco iniziato i miei esperimenti...



Pace a voi
Rieccomi, anche qui ci sono tante curiosità, ad esempio chi si è iscritto in informatica è il mio fratellone grande Natalino, era lui quello bruttino con gli occhiali spessi come due fondi di bottiglia, il nerdone della famiglia, invece io come Klinefelter (abbreviato KS; S sta per Sindrome) ero svogliatissimo, solo perchè non riuscivo a ricordare le cose molto bene, noi KS dobbiamo studiare 4 volte di più di un ragazzo normale per poter avere gli stessi risultati, il chimico matto, lo scenziato con le provette che fa esplodere casa invece sono veramente io.

Lo shuttle è vero, cioè da piccolo io e mio fratello ricevemmo un modellino di shuttle, e lo sporcammo per benino, non col salame, ma lo annerimmo con una candela per rendere meglio l'effetto motori sporchi.

Per chi non lo sapesse chi era in totale mancanza di autostima ero io, tutti i KS lo sono, per via della malattia, e lo sono rimasto fino a che non ho conosciuto la mia mogliettina dolcissima, che con un'amore inimmaginabile, con infinita pazienza, con dolcezza ma anche severità (quando serviva) mi ha aiutato a superare abbondantemente i miei problemi (ROBI: UN BACIOTTISSIMO).

In ultimo, ma non meno importante, il generatore, esiste davvero, non so se si chiama così, ma ne avevo inventato uno mio, indipendente dalle correnti marine, come quello originale, ma meno potente, ne hanno istallato uno qui, nella mia città, per prova, 8 rotori generano costantemente energia è solo un progetto pilota, ma se qualcuno vorrà potenziarlo tappezzandone lo stretto di messina con un migliaio di generatori, potremmo scongiurare l'uso di una centrale nucleare in italia.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: MrVortex