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Autore: Elhrion    13/07/2012    1 recensioni
"Potrei allontanarmi dalla creatura che ho davanti, ma dentro di me, l’istinto mi dice che sembra essere in difficoltà."
Un racconto. Gli unici protagonisti sono gli animali, due specie, mescolati in una storia piena di regole ed emozioni..
Genere: Angst, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due grandi occhi, profondi, nell’oscurità. Non molto lontani da me.
Non saprei dire di che colore sono, e non perché è buio.
Sembrano emanare luce propria, come le stelle. Mi guardano, sgranati, senza indicare un’espressione precisa. Famelici ma con uno spiraglio di… sofferenza? Non ne sono sicura.

Nell’aria risuona il tiepido brusio della boscaglia, interrotto solo dal respiro affannoso e pesante, provenire dalla parte di quelle iridi lucenti, fisse su di me ed immobili.
Potrei allontanarmi dalla creatura che ho davanti, ma dentro di me, l’istinto mi dice che sembra essere in difficoltà.

Decisi di avvicinarmi per capire meglio la situazione, anche se con un po’ di paura.  Mentre avanzo sento la terra umida sotto le zampe e un odore soffocante si insinua ad ogni mio respiro.
Seguo sempre quegli occhi, mi attraggono verso di se. Stranamente, la creatura a cui appartengono, si limita a sbattere le palpebre, senza cercare di attaccarmi o scappare.
Sarà una volpe come me? Sarebbe tanto bello quanto impossibile scoprire adesso un mio simile.
Avvicinandomi con cautela, iniziai a distinguere il pelo nero, che si confondeva con il buio della notte, e, arrivata a debita distanza, lo vidi:
Un lupo. Scuro come la cenere.
Un brivido di terrore mi vibrò dalla coda alle orecchie.
Feci per scappare, quando notai delle chiazze sparse sul suo corpo.
Con l’aiuto del bagliore della luna, capii che si trattava di sangue.
Abbassai lo sguardo e vidi un oggetto robusto color grigio come la pietra, una trappola che usano gli esseri umani per catturarci.
Stringeva l’intera zampa, conficcandosi nella sua carne con le punte taglienti.
Rimasi come bloccata.
Non sapevo cosa fare. Dovevo aiutarlo? O forse andarmene e lasciarlo al suo destino? Se togliessi quella morsa metallica farei una cosa giusta, ma… le conseguenze? Quel lupo potrebbe benissimo decidere di sfamarsi per ritrovare le forze. E la cena sarei io.
Indugiavo scrutandogli le pupille, più grandi di prima, data la distanza.
Alzò la testa e mi guardò con un’aria indescrivibile.. quasi altezzosa, ma al tempo stesso solenne.
“Non mi serve il tuo aiuto” – questo sembravano voler dire i suoi occhi.
Era il segnale che cercavo. Ma..qualcosa mi tratteneva.
Cercò di muoversi per liberarsi. Probabilmente stava provando ad arrivare al fermo che poteva sbloccare quella maledetta trappola.
Dallo sforzo ringhiò stringendo i denti e da sotto il mantello i muscoli si irrigidirono.
Un senso di malinconia mi pervase.
  
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