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Autore: holdyoutight    15/07/2012    1 recensioni
Lizzie è una ragazza occhi cielo (?) che vive a Brighton, in Inghilterra. Ha due migliori amici, Josh e la sua chitarra.
E' una cogliona, e un giorno 'insulta' la sua prof, quindi viene sospesa, e sua madre per punizione la obbliga a un mese di punizione a scuola dopo le lezioni. Ma, SURPRIIIISE (?) la punizione diventerà parecchio interessante..
Se leggete vi regalo taante caramelle gommose (?)
Okay, facciamo le serie. Lasciate una recensione se vi piaaace!
adiosss,
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“porca troia Liz, sei nella merda!” gridò Josh venendomi incontro.
Ero seduta sul muretto  e leggendo un libro lo stavo aspettando, prima di andare a casa e farmi assalire dalla furia di mia madre.
strabuzzai gli occhi e mi finsi incredula “no, dici davvero? No, Josh, non l’avrei mai detto. Ecco, credo sia per questo che sei il mio migliore amico, insomma sei sempre così intuitivo..” mi interruppe avvolgendomi in un abbraccio. “stai un po’ zitta scema!” sorrise “Quando la smetterai di ribattere su tutto, capirò che sei veramente malata di una qualche malattia genetica che ti ha colpito.” Risi e lo strinsi forte. Solo nelle sue braccia mi sentivo sicura, sapeva darmi una forza incredibile. Quando mio padre morì, due anni prima, solo lui seppe consolarmi, insieme alla mia chitarra. Non gli sarei mai stata grata abbastanza, dovevo tutto a lui.
Mi fece ritornare al presente prendendomi il viso fra le mani e sorridendomi incoraggiante.
“Oi Liz, ora andiamo a prenderci un gelato, e poi ti accompagno a casa. Ti serve una carica per affrontare tua madre, no?”
“No Josh, grazie. Tu vai a casa, io mi faccio un giro per schiarirmi le idee, poi vado a casa pronta al patibolo, quindi addio caro amico, ti ho voluto bene!”
Sorrise, “sei una stupida sai?”
“Stronzo non mi dai neanche un ultimo saluto?”
Si avvicinò e posò delicatamente le sue labbra sulle mie. Erano la fine del mondo, e lui era di una dolcezza infinita. Mi abbracciò, mi guardò con quei suoi occhi azzurri così simili ai miei e mi disse “in bocca al lupo Liz.” Sorrise e se ne andò.
Rimasi interdetta a fissarlo andare via per qualche secondo, poi mi lasciai scivolare giù dal muretto, acciuffai la borsa, il libro e l’ipod e mi incamminai verso il parco.
cazzo, Josh mi aveva appena baciata. Era stato bello, dopotutto, sentirlo così vicino, sentire il suo respiro sincronizzato con il mio, il suo cuore che batteva per l’emozione, ma era il mio migliore amico. Non volevo rovinare tutto, io non lo amavo.
Pensai a Josh e al nostro bacio per più due ore, camminando per il parco, calpestando le foglie secche e annusando l’odore di frittelle e cioccolata calda che veniva dalla caffetteria nella piazza principale. Poi, mi decisi a tornare a casa, con Josh avrei parlato domani.
Entrai nel piccolo appartamento, posai la borsa in un angolo e mi preparai a una sfuriata. Invece, trovai mia madre nel soggiorno con il telefono in mano, la faccia pensierosa. Quando mi vide mi sorrise e mi venne incontro, poi esclamò “tanto se ti sgrido non ti serve a niente, continuerai a fregartene. Da domani, un mese di punizione a scuola, dopo le lezioni.” Mi mise in mano il biglietto con il luogo e l’orario e mi toccò la spalla uscendo dalla stanza.
Oh, sorpresa Liz, hai fatto una gran cazzata.
  
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