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Autore: black_eyes    16/07/2012    5 recensioni
Cosa accadrebbe se una ragazza italiana, Greta, scappasse dal suo passato e arrivasse nella città degli angeli caduti, conosciuta anche come Los Angeles?
Ci saranno due punti di vista. Greta e Grant
Primissima mia storia, betata da quell'angelo di GirlOnFire
Genere: Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Darren Criss, Grant Gustin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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RINGRAZIAMENTI: come sempre i primi ringraziamenti vanno alla mia beta.
Poi ringrazio tutte le persone che leggono e perdono tempo su questa roba qui e specialmente eloX26; AnacondinaFab; lulamae; fra_Glee; Giu_, vy92 e SofiaKayEleutheria quella meraviglia che mi commenta ogni capitolo. Sei grande dato che leggi e non scleri a causa di 'sto obrobrio XD
Grazie a tutti quanti, davvero! Vi moltiplicate ogni giorni di più e io morirò di felicità
Come sempre, spero vi piaccia questa cosa senza nome :p
Vi lascio a questo chappy. Kiss&hugs :)

 

 

 Ed ecco che mi fermano nuovamente. Darren mi chiese se volevo andare a dormire a casa di Grant. Scossi il capo, a quel ragazzo stavo proprio a cuore.

"Per una sola notte" disse il ricciolino "ti prego".

Fece gli occhioni da cucciolo e sbuffai sonoramente "e va bene. Grazie mille" entrai in auto

"Dì la verità. Avevi già il posto dove stare o no?" chiese Grant girandosi verso di me

Abbassai il capo "non avevo prenotato nulla. Avrei dormito anche in un b&b, o in aeroporto. Mi sarei arrangiata"

"Come hai sempre fatto fino ad ora?" domandò Darren fissandomi nello specchietto retrovisore "guarda che adesso sei a LA. Non più a Milano, qui inizi una nuova vita"

Inarcai un sopracciglio. Ma chi era Darren Criss? Un ragazzo prodigio con la mentalità di un bambino guru?

"Ed ecco il nostro guru" rise Grant appoggiando la testa al sedile "per colpa tua cretino mi fa un male cane il collo! Dovrò andare dalla fisioterapista e c'è solo martedì. Che giorno è oggi?" domandò

"Sabato" risposi "manca ancora tutto il week-end" sorrisi chiudendo gli occhi

"Cavolo!" disse massaggiandosi la nuca "quattro giorni… riprese?"

"Re-iniziano martedì" rise Darren "alcune volte mi sembra che hai proprio bisogno dei post-it, peggio di me"

"E te hai bisogno di una revisione del cervello" ribattè quello più alto

Non ce la feci più a limitarmi e scoppiai a ridere. Mi tenni la pancia con entrambe le mani, quei due erano fantastici

"Che ti ridi?" chiese Darren mettendosi a ridere

"Siete la coppia di amici più esilaranti che abbia mai visto e conosciuto. Siete grandi" dissi asciugandomi una guancia dalle lacrime che mi scendevano dagli occhi per le risate che mi stavo facendo.

Arrivammo davanti a un edificio, tipo condominio, Darren parcheggiò, scesi dall'auto e aspettai gli altri. Grant ci fece strada accompagnandoci al suo appartamento. E che appartamento! Il solo salotto era grande quanto la camerata che dividevo con le altre quattro ragazze nella casa famiglia dove abitavo prima, e forse anche di più. Per poco non mi cadde la mandibola quando mostrò le due camere, il bagno e la cucina. Quello non era un appartamento, quella era una reggia! Lasciai cadere la borsa a terra guardandomi attorno. Dove ero finita? Era tutto vero?

"I tuoi coinquilini?" chiese Darren aprendo il frigorifero in cerca di qualcosa

"Andati. Sono solo" disse il padrone di casa buttando il suo borsone in un angolo. Mi vide ancora in piedi, ferma a bocca e occhi spalancati "Greta?" si avvicinò a me e mi schioccò le dita davanti agli occhi "stai bene?"

Scossi il capo per uscire da quella sottospecie di coma a occhi aperti "sì" dissi con una voce diversa dalla mia "qui è dove vivi? È tutto tuo?" domandai fissando tutto quanto

"Sì. Prima avevo due coinquilini, ma se ne sono andati … ora ci abito io qui" alzò le spalle "fame?" chiese

"Se volete cucino io" proposi "ero la cuoca nella casa famiglia dove stavo prima" scossi le spalle "nessuno si è mai lamentato di come preparavo colazione, pranzi, cene e facevo tutto quanto"

"Ok. Dove stavi tu?" domandò Grant sgranando gli occhi

"In una casa famiglia, tipo un orfanotrofio" mi grattai il naso e andai ai fornelli "è dall'età di cinque anni che vivevo, no meglio, sopravvivevo, là dentro. In una stanza si dormiva in cinque, se non sei, persone. Vi erano quattro stanze da letto, una cucina e due bagni" spiegai mentre mettevo sul gas le pentole "ero una tra le più grandi, ho cercato di fuggire ma riuscivano sempre a riportarmi dentro" sogghignai "almeno fino a qualche mese fa. Sono scappata e ora sono qui"

"Giurami che non mi state prendendo per il culo" disse il padrone di casa fissandomi sconcertato "una nana come te è scappata dall'Italia e non si è ancora fatta prendere?" si mise a ridere "sei tosta per essere piccola"

"Piccola lo dici a tua sorella. Ho ventitrè anni io" sogghignai mettendo la pasta nella pentola

"Sei molto bassa però … più bassa anche di quest’hobbit qui" disse indicando Darren che era spaparanzato sul divano

Scossi le spalle sorridendo "sono una tappa" dissi semplicemente "e ci ho fatto l'abitudine a essere tale"

"Noi non siamo bassi!" urlò Darren "sono gli altri che sono alti! Lui è uno stangone!" continuò a dire "vero?" chiese

"Ma è caduto dal seggiolone da piccolo?" chiesi sottovoce a Grant fissando Darren

Scosse il capo "non lo so. Ma quando abbiamo girato il telefilm e l'ultimo film ha fatto troppe cadute, credo che il suo cervello ne abbia risentito parecchio"

Annuii con fare cospiratore. Ci mettemmo a ridere poco dopo. Era simpatico quel Grant.

Poi come un fulmine a ciel sereno "adesso mi ricordo dove ti ho visto!" urlai indicandolo "tu hai preso parte a una puntata di CSI la decima stagione! Tredicesima puntata! Gemelli!" risi "ecco che mi sono ricordata di te!"

Lo vidi sorridere "vero! È strano vedersi raddoppiato in tv … molto"

Parlammo del più e del meno, poi verso le nove di sera cenammo con un piatto di pasta

"Sto avendo una relazione amorosa con questo piatto" disse Darren "è orgasmica questa pasta!"

Risi pulendomi gli angoli della bocca "chi meglio di un'italiana può cucinare un'ottima pasta all'italiana?"

"E' davvero ottima" disse il padrone di casa prendendo il bis "non ho mai mangiato meglio"

"Sono contenta vi piaccia. Almeno sapete com'è che mangiamo noi italiani" quando si alzarono da tavola iniziai a sparecchiare. Era una bella casa, comoda, accogliente e sopratutto mi avevano trattata bene

"Ehy!" disse Darren "perchè sparecchi da sola? Fatti aiutare!" mi sorrise "GRANT!" urlò "aiutala"

Ridacchiai, quello era scemo forte! Grant si avvicinò a me sconsolato

"Non so che fare con lui. Vorrei abbatterlo perchè non sta bene, ma mi mancherebbe quel cucciolo" disse ridendo "ok, ti aiuto … vai pure a fare quello che devi fare qui sistemo io" disse prendendomi di mano i piatti

Alzai il volto verso di lui. Era troppo alto "ma no, sono abituata a sistemare … metti il pigiama che qui sto io"

"Mai vista una ragazza come te" scosse il capo mettendo i piatti nel lavello

"Forse perchè sono un'italiana bassa che cerca di non farsi trovare?" chiesi facendolo ridere

"Può darsi. Ma tu hai già fatto tanto. Qui metto a lavare io. Vivo da solo da qualche mese, mi arrangio bene io!"

"Ovvio, ma sei un maschio" dissi sconsolata "i maschi sanno stare in cucina senza morire?"

"Ci sto raramente, ma sono ancora vivo" rise mentre lo aiutavo a sparecchiare e a pulire la cucina

"Allora complimenti per essere vivo" dissi facendo partire il carico della lavastoviglie

"E' strano …" disse fissandomi

"Cosa?" dissi lavandomi le mani nel lavello "dimmi" gli sorrisi

"Nulla. Vai pure a farti una doccia, o un bagno, come preferisci. Qui è tutto lindo"

Scossi il capo "controllo un paio di cose nella mia borsa, tu fai con calma, quando mi sarò sistemata andrò in bagno"

"Sicura?" mi chiese andando verso la zona notte

"Sicurissimissima" dissi facendo un sorriso smagliante a trentadue denti

"Allora, ok, buona notte Greta" mi disse sorridendo prima di sparire alla mia vista

"Notte" sussurrai sedendomi sul divano. Potevo ricominciare, presi la mia borsa e controllai i contanti che avevo a disposizione. Qualche settimana in un b&b me lo potevo permettere. Controllai sul giornale di quella mattina se trovavo altri lavori. Cerchiai quelli interessanti, tipo barista, baby-sitter, dog-sitter. Sospirai, le cose che facevo a Milano per pagarmi la stanza nella casa famiglia. Sentii un sapore amaro in bocca, il sapore dell'odio, perchè mi tenevano da loro se poi pretendevano che li pagassi? Bastardi! Mi strofinai gli occhi. Ok, ora basta.

"Greta?" chiese Darren avvicinandosi a me "ehy" mi strinse a sé carezzandomi i capelli "cosa c'è?"

Non mi accorsi neanche che stavo piangendo finchè non sentii le sue dita raccogliermi le lacrime

"Odio l'Italia, odio quelle persone che sono state la mia famiglia per anni, odio me stessa per non essere riuscita a scappare prima e quindi a non essere abbastanza forte da sapermi gestire la vita. Certe volte mi faccio schifo" dissi tremando e singhiozzando. Sentii le sue braccia stringermi ancor di più. Misi la testa nell'incavo della sua spalla, mi stavo comportando da idiota, ma per una volta nella vita potevo anche sfogarmi!

"Ora è tutto finito" sussurrò "vorrei aiutarti Greta, lo giuro, dimmi che posso fare"

"Nulla" dissi staccandomi da lui e strofinandomi le guance "hai fatto molto, troppo, per me"

"Ok, vai a farti un bagno, ti lascio in camera qualcosa con cui puoi andare a dormire. Ok?"

Mi morsicai un labbro "lascialo qui in sala, mi sistemo e vengo a letto" arrossii "un po' di privacy dai"

"Certo! Giusto! Le ragazze hanno i propri spazi" e se ne andò saltellando. Scossi il capo e andai in bagno.

Doccia o vasca? Per una volta sola vasca! La riempii di acqua e vi versai dentro un po' di bagnoschiuma. Mi spogliai e mi immersi. Che bella sensazione! Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalla tranquillità di quel posto.

Niente ambulanze, niente sirene, che bel quartiere!

 

"Come sta Greta?" chiesi mentre Darren entrava nella mia stanza "ma che cazzo fai?" chiesi

"Le serve qualcosa da mettere … è a farsi una doccia credo" lo vidi troppo serio

"Darren Everett Criss, cosa diamine mi nascondi?" chiesi chiudendo l'anta del mio armadio

"Greta era di là, ripensava all'Italia, o meglio a quello che ha passato là. Non credo ci voglia tornare"

"E cosa c’entra con il fatto che sei fin troppo normale?" domandai lanciandogli una mia maglietta "per lei" spiegai alzando le spalle

"C’entra che lei s'è messa a piangere. Mi ha dato l'impressione di essere sempre stata sola" sorrise "le porto le cose in bagno" stava per uscire dalla mia camera quando lo fermai

"Idiota di proporzioni infinite. Mettile le cose in sala o in camera. Tu vuoi vederla nuda. Aspetta almeno due giorni" dissi alzando gli occhi al cielo

"Vero!" disse battendosi una mano in fronte "allora le porto la maglietta in camera mia. Poi appena entra le chiedo come sta. Giusto?"

Per poco non lo strozzai. Come faceva a passare da uno stato di persona matura a uno stato completamente anormale? Solo lui poteva!

"No. Tu porti questo cambio in camera. Tu esci, aspetti che si cambi e alla fine entri in camera pure tu. Oppure lasci le cose sul divano in camera e aspetti che si sistemi"

"Ok. Perchè non lo fai tu?" mi domandò porgendomi quella maglietta vecchia e logora

"Perchè devo esserti amico?" dissi spingendolo fuori dalla mia camera "io sono idiota e tu sei uno scemo"

"Ci troviamo bene assieme!" disse prima di entrare in camera degli ospiti

Scossi il capo e andai in sala. Misi la maglietta sul divano accanto alla sua borsa. Ritornai in camera mia, ma sentii provenire dal bagno una voce che canticchiava qualcosa. Mi guardai in giro per vedere se Darren fosse lì a controllare o sbirciare qualcosa. Appoggiai l'orecchio alla porta e sentii distintamente Greta cantare. E cantava anche molto bene! Sorrisi tra me e me e mi allontanai dalla porta. La privacy prima di tutto

"Canta bene vero?" disse Darren a braccia incrociate vicino alla mia camera "ed è carina"

"Cazzo Criss, non rompere i coglioni" dissi alzando gli occhi al cielo "notte" e chiusi la porta a chiave 

  
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