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Autore: Ayumu_    16/07/2012    3 recensioni
Dopo un breve capitolo con Caroline protagonista, si avrà una storia concentrata sulla visione di un nuovo personaggio.
Nathan scoprirà cose che neanche nei sogni sapeva esistessero. Si innamorerà, si farà amici e nemici.
Scoprirà che Mystic Falls non è una semplice città.
Intanto Klaus cercherà in tutti i modi di ammaliare Caroline.
** La storia è ambientata dopo la terza stagione_
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Nuovo personaggio, Tyler Lockwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cercasi indizi


Mi trovavo in una casa d’epoca, ma non diedi importanza ai minuziosi particolari, concentrandomi solo sull’uomo che avevo di fronte.
Era seduto di spalle su una poltrona di vecchia data, ricca e piena di dettagli e si trovava di fronte a un gran camino, che emanava sufficiente luce per distinguere gli oggetti che mi circondavano. Sorreggeva con la mano destra un grande calice di vetro, da dove si poteva scorgere del vino rosso, e riuscivo a vedere a malapena i suoi ricci capelli biondi.
La stanza era silenziosa, e si sentivano solo gli scoppiettii irregolari del fuoco.
Dalla porta dietro alle mie spalle entrò Caroline, si sedette su una poltrona vicina a quella dell’uomo e disse : - Klaus, sono qui. – il suo volto era leggermente turbato, e in modo rispettoso attese una risposta dall’uomo.
- Caroline, - iniziò rivolgendogli lo sguardo – ti amo.
Lei esitò alcuni istanti, e mi sentii totalmente estraneo da quella conversazione. Non ero a mio agio: non avevo mai sopportato trovarmi nel bel mezzo di un dialogo privato.
Caroline rispose con tono aspro e tagliente: - Come puoi dire una cosa simile? Con la morte di Tyler sei riuscito a ritornare in vita… lo hai usato! Sfrutti chiunque ti stia intorno!
Cercando di rispondere alle accuse della ragazza, sbraitò delle frasi incomprensibili e divenne rosso dalla rabbia. Poi chiese: - Perché dubiti del mio amore?
- Se mi avessi amata davvero non avresti causato la morte di Tyler. Se mi avessi realmente amata non mi avresti rapita! Tu te ne freghi di tutti, e non è un caso che sei rimasto solo come un cane! – asserì Caroline. Si alzò, lo fissò in malo modo e uscì rapidamente dalla stanza. Klaus fece un piccolo sorso e rimase immobile nell’oscurità.
Rincorsi la ragazza bionda e la vidi dirigersi in una camera molto illuminata, dove un'anziana umana, sicuramente soggiogata, stava spolverando i mobili. La vidi sedersi sul letto a baldacchino e piangere sommessamente. Mi avvicinai, e ammirai quegli splendidi capelli dorati. Volevo parlarle, dirgli quanto era bella, cosa aveva suscitato nel mio cuore, ma non riuscii a dire una sola parola. Mi avvicinai e con un dito gli sfiorai i capelli, quando di scatto alzò il volto bagnato di lacrime, e la donna che stava pulendo precisamente ogni arredo, disse stupefatta: - Cosa è successo Miss Carol?
- Niente! – urlò spaventata la ragazza. Aveva le mani che le tremavano, e fissava il vuoto con gli occhi sgranati.
- Oh… non mi dica che è agitata per l’appuntamento di domani? Il signor Donovan sarà più che entusiasta del suo arrivo!




Ripetei nella mia mente più volte la parola “Donovan”, ma non mi ricordava nessuno.
Quando mi svegliai i raggi del sole che trapelavano dalle scure tende che avevo in camera, mi davano fastidio, mi sentivo pungere su tutto il corpo. Mi alzai di scatto e chiusi con forza i due teli.
Ora ero un vampiro… cosa dovevo fare?
Decisi di continuare la mia solita routine da umano: mi vestii a casaccio, preparai la borsa, accarezzai il mio grasso gatto e mi precipitai in cucina.
- Buon giorno Nate. – urlò mia madre entusiasta del suo primo giorno di lavoro.
- ‘Giorno. – risposi secco.
Vidi la tavola piena di biscotti e tazze con il latte. Mi chiesi se ora che ero vampiro potevo ancora assaporare il cibo. Mi sedetti muovendo la sedia energicamente, e poi faci tre o quattro sorsi. Era come se il liquido stesse dando a pugni le mie gengive: era pessimo, mi dava il voltastomaco! Così dissi di essere sazio e di non voler mangiare altro. Poiché da umano ero un ragazzo molto goloso, mia madre fu inizialmente sorpresa del mio rifiuto, ma poi si dedicò completamente alle attenzioni di mia sorella, Annabel. Aveva cinque anni, e per quanto potesse darmi fastidio, l'adoravo. Cominciai a pensare di non poter far più parte della sua vita: ero un vampiro, e se fossi rimasto in città per tanto tempo, qualcuno avrebbe cominciato a insospettirsi.
Pensai e ripensai al mio futuro, ma dopotutto non ero dispiaciuto: ero un essere immortale, con una forza straordinaria e con la velocità della luce, cosa volevo di più?
Qualcuno bussò alla porta, e il mio unico fratello andò ad aprire frettolosamente. Subito dopo ritornò in cucina e bisbigliò a bassa voce: - Nate è per te! –
Spostai la sedia, accarezzai i capelli di Annabel e andai all’ingresso.
Appena vidi Damon lo salutai con un ghigno e mi avvicinai alla porta.
- Dormito bene? – chiese ironico.
- Sì… non male.
Lo feci accomodare e senza dire niente a nessuno, lo portai in camera mia. Rimase in piedi, mentre io, stordito dall’inquietante sogno, mi appoggiai delicatamente sul letto. L’imbarazzo che c’era stato giorni prima tra me e Damon era ormai scomparso, e lo sentivo come un amico, una persona di cui fidarmi.
- Mi chiedevo come potremmo trovarla. Non abbiamo tracce, alcun indizio… - non mi lasciò finire la frese che rispose: - Bonnie sa un incantesimo che può farti ricordare cosa è successo quella sera in ospedale. Qualcuno è riuscito a soggiogarti senza farti ricordare niente, neanche dopo la trasformazione: è stato aiutato dalla magia. È l’unica soluzione che abbiamo.
Cercai di confortarmi e convincermi di quelle parole. Avrei fatto quest'incantesimo, avrei trovato Caroline sana e salva, e poi tutto sarebbe ritornato alla normalità.
Fissai il suo volto per alcuni istanti, e dagli occhi potei scorgere tristezza, odio. Tutti erano angosciati per la disgrazia che era capitata a Elena, ma lui non era semplicemente abbattuto, era disperato, tormentato.
- Damon, si risolverà tutto. - abbassò lo sguardo e chiuse gli occhi.
- Lo spero. Giuro che staccherò la testa a quel fottuto vampiro! - strinse i pugni, e mi fissò con occhi pieni di odio. Feci un sobbalzo per la paura, abbassai il capo e rimasi in silenzio.
Vidi l'orario sulla sveglia appoggiata alla scrivania, e capii di essere tremendamente in ritardo, così misi sulle spalle lo zaino, e ritornammo al piano terra.
- Vengo a casa tua verso le due, ok? - chiesi tempestivo.
- Ai suoi ordini, assassino incallito. - rimasi un momento a bocca aperta, poi mi convinsi che uccidere era una cosa naturale per la mia specie, e che non dovevo vergognarmi o pentirmi delle mie azioni.
Con un sorriso abbagliante salutò educatamente mia madre, aprì la porta e fu ben presto fuori di casa. Ritornai in cucina, dove ormai la tavola era già stata sparecchiata, salutai mia madre e Annabel con un bacio sulla guancia, dissi un "ciao" ad alta voce e corsi fuori casa.
La mattinata passata a scuola fu davvero estenuante, e quando suonò la campanella dell'ultima ora mi sentii grato e sollevato. Non avevo molti amici, e quasi tutti mi consideravano solo un nerd psicopatico, così salutai quei pochi cervelli in classe ed uscii frettoloso dall'assordante edificio. Dovevo andare a casa Salvatore, partecipare a questo maledetto incantesimo e sperare di trovare un indizio sulla scomparsa di Caroline.
Mi passò in mente il volto sanguinante di Elena, e compresi che in ballo c'era la vita di due persone: dovevo assolutamente dar una mano per salvarle!
Non passai nemmeno per casa, e per non far preoccupare i miei lasciai un messaggio in segreteria. Entrai in macchina ed accelerai a tutto gas verso la dimora della mia nuova specie. Stranamente guidare alla velocità della luce mi faceva sentire... figo, e non avrei più voluto fermare quell'azione così pericolosa.
Passati quattro isolati, parcheggiai la macchina e oltrepassai il fitto bosco a grande velocità: volevo sfogare la voglia irrefrenabile di sfruttare i miei poteri.
Mi stava venendo un leggero languorino, e mi ripromisi che appena avessi finito l'incantesimo, sarei andato a cercare una vittima succulente. Forse avrei ucciso un altro nomade, o forse una fanciulla indifesa. L'idea di succhiare del sangue mi faceva sentire meglio, e il più delle volte il cuore cominciava a battermi velocemente e mi trasformavo in un vampiro affamato.
Quando arrivai a destinazione, bussai alla porta e fui subito all'interno.
Vidi Stefan aspettarmi sulla soglia di ingresso, e con uno sguardo da snob mi riferì che Bonnie stava preparando il materiale per l'incantesimo. Mi indicò la stanza dove la strega mi stava aspettando, e, bofonchiando solo un "grazie", gli diedi una leggera spallata e raggiunsi la camera. Odiavo quel vampiro con tutta la mia forza: il suo dolce sguardo, la sua risatina irritante, quel modo di parlare così grave e antiquato, erano tutte cose che mi davano un enorme fastidio.
Aprii lentamente la porta, quando emanai un verso per lo stupore.
La stanza era in penombra e candele accese insieme a vecchi libri erano appoggiati per terra. Nell'aria c'era un non so che di strano, di magico. Un ragazzo dai capelli castani stava parlando con Bonnie, e quando si accorse che lo stavo fissando curiosamente, si voltò e mi porse la mano.
- Sono Jeremy. Grazie per voler aiutare mia sorella.
- Non sto facendo niente di che...
Bonnie rovistò qualcosa in una grossa sacca, e il ragazzo si volse di scatto non appena sentì il suo nome.
- Jeremy, potresti prendermi un bicchiere d'acqua? - e così, in men che non si dica, uscì dalla stanza ubbidiente. Sembrava un bel ragazzo ricattato da una morsit, allerta per fare qualunque cosa.
Cominciai a sentirmi fuori luogo, così mi rannicchiai sulla poltrona sotto la finestra e aspettai comandi. Quella ragazza metteva in soggezione, sembrava una leader alle prime armi.
Jeremy ritornò poco dopo con l'oggetto desiderato, poi si mise in disparte, guardando attentamente l'incantesimo. Bonnie mi prese per un braccio e mi sedetti in mezzo ad un cerchio di candele accese. Prese il taglierino che aveva in tasca e mi procurò un sottile taglio sul palmo della mano, e fece colare delle piccole gocce di sangue nel bicchiere pieno d'acqua. Mescolò lentamente con un piccolo cucchiaino, mentre pronunciava a bassa voce delle parole incomprensibili. Aveva gli occhi semichiusi, ed io la fissavo in preda all'agitazione. Dopo aver posato il bicchiere per terra, mi cinse la testa con tutte e due le mani e mi sentii diverso, come se stesse succhiando la mia intera essenza; così, inerme di fronte alla strega, mi abbandonai completamente alla sua volontà. Chiusi gli occhi e vidi ondeggiare dei teli di taffetà leggera. Riaffiorarono alla mente ricordi di qualunque genere, e mi sentii per la prima volta nudo di fronte a un essere umano.
Poi, ad un tratto, Bonnie cominciò ad urlare e a pressarmi fortemente la testa.
Rividi la stanza d'ospedale, la ragazza stesa sul letto, ma c'era anche un'altra figura, una donna dai capelli biondi; stava parlando con Caroline, e più di una volta mi segnò a dito. Quando gli strinse un braccio e cacciò dalla tasca una siringa, l'ammalata cercò in tutti i modi di staccarsi dalla presa. Quella ragazza impugnava l'oggetto come fosse un pugnale, e con una forza sovrumana gli perforò il braccio e gli iniettò un liquido.
Dopodiché Caroline si dimenò, e cominciò ad urlare a squarciagola, si aggrappò al letto, e più di una volta si morse un labbro per il dolore. Nessuno entrò per soccorrerla, nessuno sentii le grida assordanti. Dopo pochi secondi la splendida ragazza dai capelli d’oro chiuse la bocca e lasciò cadere la schiena sul letto. Con ritmo serrato apriva e chiudeva gli occhi, fin quando gli scivolò lentamente una lacrima sul viso.
Feci per alzarmi, quando la sconosciuta con una velocità vampiresca mi si avvicinò, mi strinse il collo e mi ordinò di dimenticare tutto. Sì.. ero stato soggiogato.
Mentre mi ordinava cosa fare, Caroline alzò tremolante la schiena dal letto, e con gran difficoltà scrisse qualcosa su un biglietto. Lo infilò nella tasca della giacca che era appoggiata su un mobile al suo fianco, si mise supina, e poi lasciò le mani libere di pendolare all’estremità del letto. Dopo averla vista in pericolo, chiusi gli occhi e mi accasciai sulla poltrona.
Riaffiorò nella mente anche lo strano sogno che avevo fatto quella sera stessa. Caroline, Klaus... Donovan. Lo rividi tutto per intero, quando Bonnie smise di urlare e levò di scatto le mani dalla testa, poi si alzò tempestivamente da terra e mi fissò perplessa. Gli colò del sangue da una narice, poi cominciò a barcollare. Con una mano strinse il ciondolo che aveva al petto, e incominciò a guardarmi con occhi pieni di amarezza.
- Bonnie! - gridò Jeremy, sollevandola e facendole d'appoggio.
- Cos'era quella scena con Klaus? - chiese intimorita.
- Klaus? - ripeté Jeremy sbalordito. Mi rivolse di scatto il suo malefico sguardo, come se fossi stato io la causa della debolezza di Elena, come se fossi il complice di un serial killer.
- Era un sogno, l'ho fatto stanotte.
- Non era affatto un sogno! – cominciò con il capo chino -Perché hai fermato l'incantesimo? – era chiaro che la strega non credeva alle mie parole.
- Io non ho fermato un bel niente!
- Qualcosa non va... - pensò dubbiosa Bonnie. Si alzò, spense le candele e le infilò tutte nella grande sacca, poi, con voce rauca, quasi stesse per piangere, aggiunse: - Rebekah ha rapito Caroline. -


@@@
Angolo autore:

Ringrazio chi ha deciso di mettere la storia tra i seguiti, i preferiti e le ricordate, e come sempre la mia Beta Nimueh, e il suo essere ritardataria nelle recenti giornate.
Mi scuso per il ritardo (che ormai è abitudine) e per i vari errori.
Ammetto che questo capitolo è venuto come è venuto, perchè stupidamente ho cancellato per sbaglio un pezzo di capitolo, quindi l'ho dovuto riscrivere arrangiandomi con le bozze che avevo preparato: SIATE CLEMENTI eheh.

@AmoTVD 98: Ecco un pizzico di Klaroline, fammi sapere cosa ne pensi! Stefan, a tuo piacimento, l'ho reso uno snob fastidioso eheh Allora, sei contenta? Grazie per aver recensito, spero che la storia continui ad interessarti ancor di più!

@CherryMarti: Ecco postato! Ora hai capito meglio la funzionalità dei sogni di Nathan? Non vorrei far impazzire i lettori con questi "strani sogni". Comunque grazie di tutto per i complimenti (eccessivi :P) che mi hai fatto, e spero che questo capitolo ti sia piaciuto come gli altri.

@_Vampire: Grazie! Sono contento che la mia breve storia stia piacendo anche ad un'altra persona :) Spero che continuerai a seguirla come stai facendo :)

@vallyjessi: Eccolo qui! :D Esatto! è proprio questo che voglio far capire a chi legge la storia: nessuno deve sentirsi in colpa per quello che è. In questo capitolo l'ho sottolineato maggiormente, e spero che tu l'abbia notato e apprezzato. Spero che ti sia piaciuto come tutti gli altri ;)

@Klaroline99: Non preoccuparti! Grazie per le tue parole, mi danno sollievo in mezzo a tanto strazio ( o.O cosa ho scritto?! Sarà perchè sto leggendo "Mille splendidi soli", ma la cosa mi fa paura). Comunque non temere, ci sarà a breve un pov della nostra amata Caroline ;)

@Nimueh: Te ce ringrazio (che italiano corretto!) per aver aiutato quest'individuo.
   
 
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