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Autore: ire_ne    30/01/2007    3 recensioni
La storia inizia nel piccolo laghetto dietro il PPTH, questa nuova luce farà vedere Cameron agli occhi di House diversa.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allison Cameron, Greg House
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ancora una volta fu li seduto sul letto. Si massaggiò la gamba. Il dolore era incredibilmente forte, nessuno lo voleva capire. Lo credevano semplicemente un impasticcato. Per quello stesso motivo , la mattina prima aveva litigato con Wilson , primario di oncologia, tre matrimoni alle spalle.

Il suo unico e vero amico. L’unico che lo capiva veramente, non era preoccupato per quella piccola discussione. L’uomo non poteva stare troppo senza le sue battutine sarcastiche. Si divertiva a prenderlo in giro. Ormai da quando la moglie l’aveva lasciato erano tutti e due nella stessa condizione:

soli.

No non era vero. Solo lui era solo. Jimmy sapeva andare avanti, come avrebbe detto lui : sorridere alla vita! Sorrise. decise di alzarsi. Era inutile rimanere li. Si voleva rilassare un po’. Si vestì velocemente ed uscì di casa. Voleva andare in uno dei pochi posti che lo rilassavano. Un piccolo laghetto dietro l’ospedale. Lo conoscevano solo lui e Jimmy. Ma quanto si sbagliava su questo. Ora sfrecciava tra le auto come un furia mentre il dolore cresceva sempre di più.

H:cameron, che diavolo ci fai qui?

C:me lo chiedo anche io.

H:ma come non sai come mai sei qui?! Dovresti farti vedere da qualcuno.

eccolo di nuovo quel sarcasmo che non riusciva a tenere dentro.

Senza nemmeno ascoltarlo

C:che hai?

notò infatti che il diagnosta strofinava la mano sul jeans.

H:nulla tu piuttosto.. non è cosa da tutti i giorni trovarsi una bella donna in un posto così.

C:e come mai?

H:perché le belle donne vanno guardate bene alla luce. Qui non si vede un palmo da naso.

C:ci sono i lampioni che illuminano.

H:si ma il tuo viso non si vede bene.

L’immunologa arrossì come una sedicenne davanti al ragazzo che le piace.

C: non hai bisogno di vedermi il viso visto che quando mi parli non guardi in faccia.

Aveva ragione come sempre. Vista con la semplice luce di un lampione sembrava ancora più bella. Non perché non si vedesse bensì perché finalmente si era soffermato a guardare i suoi lineamenti, la sua pelle, le sue labbra. Erano belle come lei. Dolci, decise, sensuali. Come faceva a dire queste cose se non le aveva mai assaggiate prima?! Si bloccò a fissarle. Improvvisamente gli venne voglia di baciarla, di stringerla. Un brivido lo percosse.

La donna sentì intanto il disagio che cresceva, a causa dei suoi occhi puntati. Quella notte erano più profondi, più blu. Pieni di qualcosa, di un sentimento o di qualcosa di diverso. Non sapeva che fosse ma sperava in tutti i modi che fosse indirizzato a lei.

C:House.. – la sua voce uscì come un sussurro, un sussurro leggero.

H:che c’è – disse senza togliere lo sguardo dalle labbra di lei.

C:hai finito di fissarmi? Mi metti in imbarazzo così!

H:ma come prima ti adiri perché non ti guardo mai, e ora che ti do un minimo di attenzione te la prendi perché ti senti in imbarazzo?!

C:e che è strano..

H:posso farti una domanda?

C:se ti dicessi di no cambierebbe qualcosa?

H:mi consoci.

C:gia..

H:non senti anche tu il desiderio di baciarmi?

La donna spalancò gli occhi. Lui voleva baciarla?

C:c.c.come?

H:be si hai presente, attrazione fisica? Quelle cose li..

C:perché mi fai questa domanda?

H:perché ho voglia di baciarti ma non ci tengo a ricevere cinque dita in faccia.

C:ma tu non eri quello che non deve chiedere mai?

H:oggi volevo fare un eccezione

e così dicendo le mise le mani sui fianchi, ma lei rimase immobile. Le spostò allora i capelli che le coprivano un orecchio e le sussurrò.

H:se fai così non mi rendi niente più facile.

C:per quale motivo lo dovrei fare? Voglio prendermi una piccola vendetta.

L’uomo sorrise.

H:così ti voglio, decisa

e le passo una mano dietro la schiena iniziando ad accarezzarla. La sentì tremare, poi più niente. Forse lo voleva respingere.

H:non mi hai ancora risposto.

C:dopo quello che mi hai fatto in questi anni e suppongo continuerai a fare negli anni a venire, vuoi che ti baci?

H:sei sveglia anche a quest’ora vedo.

C:idiota.

H:perché?

C:ti sembrano domande da fare?

H:be credo di si ma..

il fiato gli fu spezzato dalle labbra di lei che si posavano sulle sue. Un bacio atteso e improvviso, lungo come non mai, dolce e passionale. Come le labbra dell’immunologa. Era come se l’era immaginato, solo un particolare cambiava. Questa volta lei era vera!

  
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