Ci sono dei momenti in cui credo che tutto questo sia solo un sogno e che sia prossima a svegliarmi. Già, mi sveglierò nel mio letto e dovrò andare a vendere le arance prima, durante e dopo ogni rappresentazione.
Mia madre era una puttana, una prostituta se volessi essere più pudica ma non lo sono stata, così mi limiterò a dire che lei e mia sorella si vendevano. Mio padre era un soldato, finito in prigione per debiti che non ho mai conosciuto e da allora mia madre iniziò a bere. Siccome si era ritirata dagli affari, dopo averci avviato mia sorella, e mesceva bevande in un bordello era facile per lei farsi un cicchetto ogni tanto.
Io invece ero stata sistemata a vendere le ostriche in attesa che seguissi il percorso di mia sorella. In un certo modo l’ho fatto, ma a ben altri livelli.
Avevo quattordici anni appena quando ottenni una sorta di promozione, e passai a vendere arance in teatro.
Poco prima che iniziassi a lavorare però tutta Londra era in festa. Re Carlo Stuart, tornato da poco dall’esilio, si sposava e la prescelta era una principessa portoghese e cattolica, Caterina di Braganza.
Quando scorsi il corte della futura regina che risaliva il Tamigi non potevo pensare che sarei diventata sua amica, o che le avrei rubato il marito. Non era bella ma appariva fragile e stanca e apparve a tutti strana, nonché papista il che significava che per molti avrebbe ripristinato il cattolicesimo. Non ho mai creduto a quelle voci, lei era una brava donna innamorata di suo marito e quando fu chiaro che non poteva avere figli accetto i miei e quelli delle altre con gioia.
Ora che è tornata in Portogallo mi chiedo come stia, certamente meglio di me che non ho più niente da fare e passo le giornate tra i ricordi, vorrei poter tornare a recitare ma non sarebbe la stessa cosa. E sposarmi? No, chi ha amato un re non sposa un suddito, per quanto potente egli sia.
Avevo cominciato a vendere le arance ma ogni volta ero più impegnata a guardare gli attori sul palco che a lavorare. Era tutto così bello, quasi magico e c’erano donne bravissime come Margaret, ma noi la chiamavamo Peggy, Huegues, che era stata la prima donna attrice. Anche Peggy si è ritirata dalle scene ma a differenza di me si è sposata e ha una bambina. Devo andare a trovarla uno di questi giorni, anche solo per ridere mentre ricordiamo i bei tempi andati.