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Autore: Spencer Tita    17/07/2012    3 recensioni
Buongiorno Upper East Side! Siete pronti a leggere i più profondi segreti dell'elité di Manhattan?
Io sono Gossip Girl, e vi parlerò di come ragazzi perfetti, ragazzi che hanno tutto, riescano puntualmente a rovinare qualunque cosa tocchino, passando sempre e comuqnue impuniti.
I loro segreti sono scandalosi e indicibili, le loro vite peccaminose e piene, le loro feste incredibili e indimenticabili.
Chi sono io? Questo è l'unico segreto che non svelerò mai.
XOXO
Gossip Girl
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Pansy Parkinson, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun contesto
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Avvistati! D. è appena sceso dalla sua lussuosissima suite all’ultimo piano del Palace per andare al bancone del bar, mentre P. ha appoggiato proprio adesso il suo tacco 12 sul marciapiede di fronte all’hotel.

D. ha ordinato un Gin Fizz e un Martini. Conosce bene i gusti della sua amica. P. sta lentamente salendo le scale di marmo.

Attendiamo tutti con ansia l’esito di questo incontro! Il futuro dell’Upper East Side si sta decidendo adesso!

Scenderemo tutti in guerra o i due regni di Draco e Pansy si riuniranno sotto un’unica corona?

Si accettano scommesse

XOXO

Gossip Girl

 

 

Draco faceva girare l’oliva in fondo al suo bicchiere con lo stecchino che sorreggeva l’ombrellino. Aveva un’aria tremendamente annoiata e quello che aveva in mano era già il secondo Martini, ma era sceso in anticipo per non far aspettare Pansy e non aveva resistito.

Indossava una camicia celeste che metteva tremendamente in risalto i suoi occhi e dei jeans a sigaretta così stretti che alcuni si chiedevano come facesse a respirare. Ma Draco Malfoy può mettere addosso qualsiasi cosa e stare sempre perfettamente a suo agio. Non sono i vestiti il suo problema.

Il ragazzo al bar gli sorrise porgendogli delle patatine, che rifiutò con un gesto della mano, senza alzare gli occhi dal suo I-phone: Gossip Girl aveva appena scritto che Pansy era stata vista davanti al Palace. Sarebbe arrivata a momenti.

La ragazza infatti comparve alla porta del bar nel giro di due minuti, dritta su due tacchi altissimi e avvolta in un abito che da lontano sembrava nientemeno che un Fendi.

Draco sollevò un braccio sottile e sventolò la mano per farsi vedere. Pansy non sorrise né diede alcun segno di gioia. Mosse semplicemente in avanti con aria altezzosa e si accomodò sullo sgabello accanto il ragazzo con un salto aggraziato.

-Ciao Pan- sorrise invece Draco.

-Dra- soffiò lei senza nemmeno rendersi conto di aver tirato fuori dalla sua mente il soprannome con cui lo chiamava da quando avevano dieci anni.

-Ti ho ordinato un Gin Fizz, va bene?- continuò lui, porgendole un bicchiere dal quale spuntavano uno spicchio di limone e uno spiedino di fragola e mela.

-Grazie- mormorò Pansy afferrandolo. La sua borsetta finì a terra e Draco si chinò a raccoglierla.

-Grazie- disse di nuovo Pansy, rigida e nervosa.

Draco sorrise a disagio, e tentò di intavolare una conversazione:

-Allora, come vanno le cose? Cosa mi sono perso?

Pansy sollevò lo sguardo su di lui, fulminandolo da dietro il mascara.

-Oh, niente di che. Mio padre ha chiesto il divorzio ed è scappato con un uomo. Mia madre è dimagrita. Ha fatto un lifting. Tutto sommato si può dire che vada bene.

Draco rimase scioccato da quella confessione apparentemente disinteressata.

Non poteva credere che Rod Parkinson fosse gay. Conosceva bene quel genere di persone, in fondo lui stesso aveva spesso frequentato anche uomini, e non avrebbe mai pensato che il padre di Pansy potesse appartenere a quella categoria.

-Pansy, mi dispiace davvero... io non ne sapevo niente.

-Certo che no. Avrei voluto dirtelo, sai? Ti ho chiamato perché volevo sentire la tua voce, mi sentivo uno schifo. E tua madre mi ha detto “Draco è andato in collegio, non te l’ha detto?”. Hai idea di come possa essermi sentita?

-È successo così in fretta, Pan, credimi. Avrei dovuto dirtelo, lo so, ma non ne ho avuto l’occasione.

-I telefoni non esistono in collegio? Le mail?

No. Nel posto dove era stato lui non era permesso avere contatti con l’esterno. Ma questo a Pansy non poteva dirlo.

-Senti, lo so che ti senti tradita e che non vorresti avere niente a che fare con me. Ti ho vista oggi con Daphne e le altre, sei la regina e io non voglio portarti via niente...

-Perché, se volessi potresti portarmelo via?- esclamò Pansy improvvisamente più aggressiva.

-No!- esclamò Draco -Io... voglio solo che noi due torniamo ad avere il bellissimo rapporto di prima! Mi manchi, Pan! Mi manca dormire da te, fare colazione insieme da Starbucks, ubriacarci e fare sciocchezze in un locale, provarci tutti i vestiti di un negozio... mi manca.

Pansy lo guardò e si perse per un momento nei ricordi.

Aveva passato dei bellissimi momenti con Draco, non lo poteva negare.

Ricordava benissimo di quando erano andati insieme in vacanza in Italia, un anno prima, e avevano passato l’estate più bella della loro vita, visitando ogni angolo di Roma ed entrando in ogni singolo negozio di lusso che trovavano, comprando qualcosa ogni volta.

Avevano fatto il bagno nella fontana di Trevi ridendo e schizzandosi finché qualcuno non gli aveva urlato qualcosa di incomprensibile e se ne erano andati inciampando per le risate.

Avevano alloggiato in una gigantesca suite di un gigantesco hotel e avevano passato ogni notte a guardare i più assurdi programmi italiani su RealTime TV e farsi portare dal ristorante ogni sorta di dolcetti.

E Pansy doveva ammettere che Draco le era mancato terribilmente negli ultimi mesi. Era arrabbiata con lui perché non l’aveva avvisata della partenza ma ogni singolo giorno aveva sperato in una sua chiamata, un suo messaggio o almeno un suo cenno di vita.

E finalmente era tornato.

Per quanto ancora poteva essere arrabbiata con lui? Non poi tanto.

-Ti sei perso una serie di crisi nervose di Pamela Parkinson- disse sorridendo, finalmente -Dovevi vederla il giorno dopo il lifting, non riusciva nemmeno a muovere le sopracciglia.

Draco rise, libero da un peso, e sentì la sua anima molto più leggera.

-E anche il compleanno di Ron. Dio, memorabile! Si sono ubriacati tutti e quel deficiente di Ernie Macmillan ha vomitato sul vestito di Daphne! Avresti dovuto veder la sua faccia! Impagabile!

Draco rise di nuovo, mettendo in mostra il sorriso perfetto e facendo sentire la sua risata cristallina. Il cameriere di poco prima si girò verso di lui e sorrise di rimando, incantato da un ragazzo così bello.

-Adesso devo andare, Dra- disse Pansy, tirando anche lei di nuovo fuori il vecchio soprannome -Ron e io abbiamo appuntamento a casa mia, mia madre non c’è e prevedo un appuntamento focoso.

-Oh, ma dai!- esclamò Draco -Allora buon divertimento e grazie di essere venuta Pan, sono contento che abbiamo sistemato le cose!

-Anche io. Ci vediamo domani a scuola!

La ragazza sorrise e si avviò verso l’uscita, indossando il suo giubbetto da mezza stagione e stringendo la pochette. Il suo autista era lì fuori che l’aspettava.

Draco, sorridendo, si voltò verso il cameriere moro e ordinò il terzo Martini.

 

 

-Che fai, Hermione?- domandò Harry, entrando nel suo loft di Brooklin dopo un pomeriggio passato in biblioteca.

-Hai studiato tutto questo tempo, Harry? Santo cielo, la scuola è iniziata oggi!

-Lo sai, Herm, l’anno prossimo devo andare all’Università e non otterrò mai la borsa di studio se non mi impegno seriamente!

-Come vuoi! Io sto cucendo il mio vestito per la festa “Baciami sulle Labbra”, sono stata invitata sai?- la ragazza sembrava al culmine dell’eccitazione e si alzò improvvisamente per prendere un ritaglio di giornale.

-Vedi?- chiese mostrando al fratello un vestito Dior -Lo faccio come questo, però nero.

-Carino- disse semplicemente Harry, scaricando la borsa sul divano in salotto e recandosi in cucina -Dov’è Sirius?

-Stasera è fuori con Remus e Tonks. Ha detto di ordinarci la cena.

-Oh, ok.

-Sai, ho letto su Gossip Girl che al Palace c’è un po’ di movimento. Sarei uscita ma devo assolutamente finire il vestito... altrimenti sarei andata, avrei sicuramente incontrato Draco.

-Draco?- ripeté Harry di nuovo e improvvisamente interessato.

-Oh, sì. Alloggia al Palace, non lo sapevi? Su Gossip Girl c’è scritto che avrebbe avuto un incontro con Pansy stasera, ma sicuramente è troppo tardi adesso. Sarà lì, tutto solo, a bere un drink dopo l’altro, incredibilmente annoiato...

Harry deglutì la poca saliva che aveva in gola. Il solo pensiero di Draco lo mandava in brodo di giuggiole.

-Allora, per te va bene se ordino all’indiano?

Harry dovette riflettere solo tre secondi, prima di decidere.

-Sai, in effetti credo che uscirò.

-Sì?- chiese Hermione con aria di finta sorpresa.

-Sì. Credo proprio che uscirò. Vado bene così?- Harry spalancò le braccia per permettere a Hermione di vedere i suoi vestiti: jeans stretti, camicia bianca e maglioncino verde.

-Perfetto. Allora buon divertimento.

-Grazie!- gridò Harry uscendo di nuovo.

Hermione sorrise furbetta. Quel ragazzo era così... tonto. E lei aveva ordinato all’indiano cibo sufficiente per una sola persona.

 

 

Blaise Zabini varcò le soglie del Palace cinque minuti dopo che Pansy era uscita dalla stessa porta.

Camminò per il bar con il suo passo sicuro, le spalle dritte e il mento puntato verso l’alto. Cercava una persona in particolare.

Finalmente vide una testa particolarmente bionda e un fisico particolarmente longilineo. Draco.

Si diresse a grandi passi verso il bancone del bar e tirò fuori la sua migliore voce sensuale.

-Ciao Draco- mormorò accomodandosi sullo sgabello accanto a quello del biondo.

Il ragazzo voltò leggermente la testa, con gli occhi socchiusi, e inquadrò la figura di Blaise, stretto in un completo color crema e quasi soffocato in una camicia lilla. Così tremendamente pieno di sé.

-Blaise- mormorò anche lui.

-Allora, come vanno le cose? Non mi hai ancora detto perché te ne sei andato così in fretta... anche se qualche idea me la sono fatta.

Draco fece una smorfia.

-Senti, non ho voglia di sentire le tue stupidaggini, ora. Ho bevuto troppo e a stomaco vuoto, devo andare a mangiare qualcosa.

Draco fece per alzarsi ma Blaise lo bloccò sullo sgabello mettendogli una mano sulla spalla.

-Conosco bene il cuoco del Palace- lo informò con voce soave -Possiamo andare nelle cucine e mangiare qualcosa lì. Non credo arriveresti al bar più vicino senza cadere a terra.

Draco lo fulminò. Non era così ubriaco da cadere a terra!

-Solo perché ho fame- scandì violentemente e si alzò. Dondolò appena ma Blaise lo trattenne per un braccio e iniziò a guidarlo verso le cucine.

 

 

-Grazie mille, Hugo- sussurrò Blaise in direzione del grosso chef del Palace, che sorrideva mentre afferrava i duecento dollari che l’altro gli porgeva -Chiudi pure le porte mentre vai via.

L’uomo aveva colto perfettamente la scintilla di lussuria in fondo agli occhi di Blaise ma non se ne curò poi tanto. Se ne andò in silenzio, lanciando un’ultima occhiata al bellissimo ragazzo biondo e pallido seduto sul bancone.

-Questo panino è buonissimo!- gemette Draco, addentando ancora la sua piccola pagnotta ripiena di formaggio e tartufo.

Fra i panini avanzati aveva scelto il più piccolo, nonostante avesse detto di avere fame. Nessuno ci aveva fatto caso, tantomeno Blaise che in quel momento era stato troppo impegnato a osservare il suo culo con attenzione.

-Allora- iniziò Blaise appoggiando le mani ai lati delle cosce di Draco e rinchiudendolo tra il suo corpo e il bancone su cui era seduto -Cosa possiamo fare per passare il tempo?

Draco storse le labbra, mandando giù il panino. Blaise non gli piaceva quella sera. Era inquietante.

-Grazie per il panino. Ora penso che salirò...

-Non pensi di dovermi ringraziare in qualche modo migliore? Io avrei un paio di idee.

-È solo un panino, Blaise.

Il ragazzo sorrise e si sporse di più verso Draco, cercando le sue labbra con le sue.

-Blaise, ma che fai? Non eri etero?- gemette Draco scansandolo.

-Nessuno è realmente etero nell’Upper East Side- rispose tranquillamente Blaise Zabini -Specialmente se ci sono bei ragazzi come te, con questi meravigliosi culi.

La mano di Blaise scese lungo il profilo del fianco di Draco, sfiorando il suo gluteo.

-No, non mi sembra il caso- disse frettolosamente Draco, cercando di alzarsi e venendo bloccato dalle forti braccia di Blaise, che lo ancorarono al bancone.

-Che c’è, hai paura che Ron lo scopra?

Draco sentì come una stilettata al cuore.

-Ron?- balbettò, gli occhi argentei spalancati.

-È perfettamente inutile che tu faccia finta di niente. So cosa hai fatto, al matrimonio di Bill Weasley.

Draco si sentì di nuovo morire. Blaise sapeva.

 

Era una giornata incredibilmente calda per essere maggio.

Il ricevimento si stava svolgendo in un meraviglioso palazzo fuori New York e gli invitati erano rilassati e felici.

Draco camminava dondolando appena verso il bar dell’abitazione. Aveva in mano una bottiglia di Champagne che aveva rubato dal banchetto ma che non riusciva ad aprire.

Gli serviva un cavatappi o qualcosa di simile.

Arrivò in una grande stanza dal pavimento di marmo rosa, un pianoforte era abbandonato in un angolo e c’era un lunghissimo piano bar di un meraviglioso legno scuro.

Ronald Weasley, fratello dello sposo, se ne stava tranquillamente seduto a uno dei tanti sgabelli e sorseggiava un drink arancione.

Draco sorrise e mosse in avanti, facendo sbattere la bottiglia di Champagne sulla sua coscia sinistra.

-Ciao Ron- mormorò sedendosi sullo sgabello accanto a lui.

Il rosso sollevo lo sguardo e gli sorrise dopo qualche secondo. Sembrava averci messo un po’ a inquadrare la figura di Draco.

Il biondo notò che l’altro aveva tolto la giacca blu e anche la cravatta, rimanendo in pantaloni e camicia. Semiaperta.

-Ciao Dra.

-Fa caldo, vero?- disse sensualmente il biondo. Tolse la giacca grigia e sfilò via dal collo anche la cravatta verde, senza nemmeno aprirla del tutto. I capelli biondi gli si drizzarono in testa.

-Davvero caldo- concordò Ron, versandosi l’ennesimo drink usando direttamente le bottiglie del bar.

Draco rise senza motivo, troppo ubriaco per capire cosa stesse facendo, e si sfilò anche i pantaloni, rimanendo in calzini bianchi e camicia.

Salì sul bancone del bar e iniziò a sfilare ridendo, giocando a far roteare la bottiglia.

-Dai, Ron! Vieni anche tu!

Il rosso rise con l’amico. Salì sul bancone dondolando e iniziò a seguire l’altro, afferrandolo per un braccio e attirandolo a te.

Draco era bellissimo anche in quello stato: i suoi occhi meno lucidi del solito sembravano più opachi, di un grigio più spento e incredibilmente bello, la sua pelle riluceva sotto un lieve strado di sudore, più pallida ed eterea che mai.

Ron non poté fermarsi e lo baciò.

Fu un bacio lungo e impuro, maledetto e peccaminoso, vorace e incredibile.

 

 

Pansy trattenne il fiato sconvolta.

Ron era seduto davanti a lei, lo sguardo basso e le mani tremanti. Le aveva appena confessato di aver baciato Draco Malfoy, il ragazzo con cui aveva appena fatto pace.

Pansy sentì il suo mondo crollarle intorno e la sua sicurezza perdersi come sabbia al vento, ma decise di ignorarlo. Doveva essere forte.

-Ma è stato solo un bacio, no?

Ron non rispose.

 

 

Le gambe di Draco erano fredde e lisce, bianche come il latte. Ron si sedette sul bancone ed esse gli si avvolsero intorno sensualmente.

Le dita bianche del ragazzo si intrecciarono ai capelli color fiamma del compagno, tracciando percorsi infuocati sul suo collo e tirando i ciuffi con passione.

Le loro bocce intrapresero una lotta violenta, facendo scontrare le lingue in un vortice di passione.

Anche i pantaloni di Ron finirono a terra in poco tempo.

Draco lasciò finalmente andare la bottiglia che cadde sul pavimento con un tonfo ovattato, senza rompersi.

Risero, ubriachi di vino e ubriachi di passione.

I loro boxer vennero calati giù, Draco venne girato di spalle e penetrato.

I loro gemiti e i loro ansiti erano sensuali e rochi, entrambi stavano raggiungendo in fretta l’apice del piacere. I loro orgasmi si riversarono dentro e fuori di loro, facendoli tremare d’emozione e soddisfazione.

Si trovarono di nuovo faccia a faccia, i capelli appiccicati sulla fronte per il sudore, i muscoli ansanti per la fatica.

Draco attaccò il collo di Ron con morsi famelici, il rosso strinse i suoi glutei fino a fargli male.

Quello non era amore. Quello era puro sesso selvaggio.

Blaise Zabini era appoggiato alla ringhiera che proteggeva il piccolo pianerottolo che collegava il bar al corridoio. Sorseggiava il suo drink e si godeva lo spettacolo.

 

 

Pansy scattò in piedi, in preda alla confusione.

-Tu! Hai fatto sesso con Draco! Sei... sei etero, per la miseria! Sei etero, vero?- strillò con rabbia.

-Io... Pansy si, sono etero! Eravamo ubriachi persi, ci eravamo lasciati da poco, Draco era lì, era caldo... avevamo entrambi bisogno di una scopata! È stata solo una scopata, Pansy!

-Vattene!- ruggì la ragazza in preda alla furia -Non voglio più vederti, mi fai schifo! Con il mio migliore amico, santo cielo!

-Pansy...

-Ron, vattene!

Il ragazzo le rivolse un ultimo sguardo pieno di rammarico e abbandonò la stanza in silenzio.

Pansy scoppiò a piangere, gridò, tirò pugni al cuscino in preda alla rabbia più nera. Si sentiva tradita in maniera tremenda, dal suo ragazzo e dal suo migliore amico.

Dio, l’aveva visto giusto un’ora prima e non le aveva detto niente!

Pansy spense tutte le candele che aveva acceso per quella notte intima con un soffio furioso. Si gettò sul letto, tra i petali di rosa preparati per creare un’atmosfera più romantica, e pianse.

 

 

-Credevi che nessuno lo sapesse? Io so sempre tutto, Draco.

-Noi... eravamo ubriachi- iniziò Draco.

-Non vuol dire niente- lo zittì Blaise -Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da te, Draco. Sei il migliore amico di Pansy...

-Si è trattato di un incidente!

-No,  credo che invece mi somigli più di quanto immagini.

-No, quella è... acqua passata. Sto cercando di cambiare.

-Oh, ti preferivo prima- mormorò lascivamente Blaise.

Si abbassò verso il viso di Draco e cercò le sue labbra.

Draco lo guardò in preda al panico, impreparato a una reazione del genere. Tentò di colpire Blaise ma quello lo intrappolò con le mani, aggredendo il suo collo con baci non accetti.

-Smettila! Blaise, smettila! Smettila!- iniziò a gridare Draco. Non sapendo cosa fare.

Non c’era nessuno in quella dannata cucina, nessuno che potesse aiutarlo. Blaise lo sapeva bene, per questo lo aveva portato lì.

Draco iniziò a maledire il momento in cui aveva accettato l’aiuto di Blaise.

-Smettila! Smettila!- ripeté ancora Draco. Diceva quella parola all’infinito, come un disco rotto, sperando che Blaise lo ascoltasse, mentre cercava soltanto di catturare le sue labbra.

-Smettila, idiota! Lasciami!- gridò Draco, e in un impeto di rabbia riuscì a spingere via il ragazzo e a colpirlo dove fa più male. Blaise si accasciò a terra, tenendosi una mano all’inguine, e Draco scappò via dalle cucine, con i primi bottoni della camicia slacciati e i capelli arruffati sulla testa.

 

 

Harry Potter era appena entrato al Palace e gironzolava per il bar in completo disagio. C’era tutta gente vestita bene che sorseggiava bibite costose.

Harry indossava un maglioncino da settanta dollari, delle scarpe da ottanta e dei jeans da solamente venticinque. Probabilmente un solo orecchino di quella signora che vedeva davanti a lui costava circa il decuplo di tutti i suoi vestiti messi insieme.

Il ragazzo sospirò, scoraggiato. Se anche avesse trovato Draco, che gli avrebbe mai potuto dire?

Fece per tornarsene sui suoi passi quando un ragazzo gli finì violentemente addosso.

-Scusa!- disse Harry automaticamente, sollevando gli occhi sulla persona che lo aveva colpito.

Draco.

Due occhi argentei lo fissavano stralunati. Draco rimase immobile per pochi secondi, guardando immobile Harry, prima di andare via in fretta e furia.

Harry non lo aveva mai visto così: spettinato, sconvolto e silenzioso.

Qualcosa di nero e luccicante attirò la sua attenzione. Abbassò gli occhi e vide un grosso I-phone che rifletteva sul suo schermo le luci soffuse del bar.

Il ragazzo lo prese in mano e lo girò. La cover che lo fasciava era nera, con al centro un disegno di un triangolo bianco, attraversato nel mezzo da una riga, anch’essa bianca.

Era una triade, il simbolo del gruppo “30 Seconds To Mars” .

Quell’I-phone doveva essere sfuggito dalle tasche di Draco durante lo scontro: quella mattina stessa Harry lo aveva sentito canticchiare “Stranger in a Strange Land” sull’autobus. In mano aveva un I-phone.

Era certamente di Draco.

Harry non riusciva a credere alla sua fortuna: aveva una scusa per parlare con lui!

Quasi non fece caso a uno scontento Blaise Zabini che usciva dalle cucine con un’espressione maniacale in viso, né fece caso a una ragazza che gli scattò una foto con il suo Blackberry.

Harry uscì dal Palace toccando il cielo con un dito, solo per essersi scontrato con l’uomo dei suoi sogni.

 

 

Buonasera Upper East Side!

La vostra giornata è stata produttiva? Il primo giorno di scuola vi è piaciuto?

Beh, sembra che per i nostri ragazzi preferiti sia stata particolarmente interessante!

D. e P. hanno fatto la pace, lo testimonia questa foto che mi è arrivata da Melanie92, grazie Melanie!

Pansy sarebbe dovuta essere felice! Perché allora Ron è stato visto scappare da casa sua dopo nemmeno cinque minuti che era salito? Che P. lo abbia cacciato? E per quale motivo?

Anche al Palace la serata è stata movimentata! Sia B. che il Ragazzo Solitario sono stati visti entrare, apparentemente entrambi alla ricerca del nostro biondino del cuore.

Ma mentre B. è uscito stringendo i pugni con una strana aria arrabbiata, il Ragazzo Solitario camminava tre metri sopra il cielo.

Mi dispiace B. ma i soldi non possono comprare proprio tutto.

E dopo questa pillola di saggezza, ci ritiriamo tutti in attesa della festa “Baciami sulle Labbra”. E indovinate un po’ chi è che adora le feste?

XOXO

Gossip Girl

 

 

TITA’S CORNER

Salve, EFP!

Sono davvero, davvero felice di come questa storia stia funzionando! Già tantissimi di voi la seguono e ha già ricevuto ben 15 recensioni! Spero che non vi fermerete qui e che continuerete a leggere e recensire! I vostri pareri sono il mio pane quotidiano!

Lasciate che vi spieghi un momentino i warnings, miei cari!

Questa storia è AU e non penso ci sia bisogno di dire perché! I personaggi di Harry Potter sono tutti ricchi, belli e dannati, vivono a New York e non hanno poteri magici! Più AU di così si muore!

È sia Het che Slash in quanto, come avete potuto vedere, ci sono sia coppie etero che coppie gay (e anche coppie confuse, a quanto pare) ma non ci saranno accenni di Femslash perché non ne ho mai letto e non saprei scriverlo...

Infine è OOC. Di solito tento di mantenere i miei personaggi più simili possibile agli originali ma in questa storia è pressoché impossibile! Draco non sarebbe mai come Serena nei libri della Rowling ma, per forza di cose, qui lo è. Inoltre ritengo che in ogni storia Slash andrebbe inserito l’avvertimento “OOC” perché nessuno dei personaggi della Rowling è omosessuale. Rendere gay Harry Potter è già un grande stravolgimento della trama originale, il che mi porta a inserire sempre OOC.

Bene, detto ciò, spero davvero seguirete e recensirete ancora questa storia, sia chi conosce, sia chi non conosce Gossip Girl!

Ammetto che non è niente di incredibilmente fantasioso e originale, in quanto la maggior parte della materia è presa dal telefilm.

Beh... al prossimo capitolo!!

 

Avviso per i lettori di Siamo pronti a morire per amore?

Come avrete notato, sono in tragico ritardo con l’aggiornamento. Purtroppo sono stata fuori, poi sono stata male e non prevedo di finire il nuovo capitolo prima del weekend.

Mi dispiace tantissimo. Abbiate pazienza!

Un bacio

T

  
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