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Autore: Cromatic Angel    17/07/2012    1 recensioni
Tre colpi.
Non aspettò nemmeno il permesso. Quello bastava per sapere che stava entrando, e poi era noto che quello fosse il suo modo per far capire che era lei che stava facendo la sua trionfale entrata.
Genere: Erotico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Quel morbido letto non la voleva lasciar andare via.
Complici erano le lenzuola di raso rosso che le imprigionavano il corpo, in una dolce morsa.
A completare quella piacevole prigione era il braccio di Jared sul suo addome.
All'improvviso il BlackBerry di Jay iniziò a squillare. Ma il suo proprietario era rimasto inerme, catturato dal sonno.
Alex tentò di non farci caso, ma dopo il decimo squillo decise di rispondere.
Allungò il braccio sul comodino e con sforzo si appropriò dello smartphone.
<< Pronto? >>
<< Jared? >> Una voce stridula ruppe i timpani alla donna.
<< Evidentemente no, sono Alex. >> Disse scocciata riconoscendo la voce.
<< Oh... ciao. Sono Olivia. Jared è con te? >> Con quell'accento da snob, stava suscitando istinti animaleschi.
<< Sta dormendo, vuoi riferire a me oppure aspetti che ti chiami lui appena si sveglia? >> Con tono acido le rispose a tono.
<< No, puoi dirgli che oggi abbiamo appuntamento con suo padre. Fammi richiamare comunque. Ti saluto, goditelo finchè puoi. Ciao. >> Con una risatina perfida riagganciò.
Sbuffò infastidita da quell'oca. Ripose il telefono sul comodino e facendo attenzione spostò il braccio di Jared, facendolo scivolare sul cuscino.
Si alzò lentamente dal letto e sistemandosi i capelli in una coda disordinata andò in cucina per prepararsi un caffè.
Quella telefonata non era di certo il buongiorno che voleva.
<< Buongiorno >> Disse con voce roca, mentre le baciava una spalla scoperta
<< 'Giorno a te >> Accennò un sorriso.
<< Dormito bene? >> Chiese mentre si versava un po' di succo d'arancia rossa nel bicchiere.
<< Si, dai. Il letto è comodo >> Ghignò
<< Solo il letto? >> Si piazzò davanti a lei.
<< Si solo il letto. Anche perchè tu sei pelle ed ossa e avrei dormito malissimo se fossi stata sopra di te. >> Posò la tazza di caffè sul bancone.
<< E chi ti dice che tu dovessi stare sopra... >> La braccò poggiando le mani sul bancone per non farla muovere. << Come fai a pensare a certe cose appena sveglio! Io ho ancora il cervello confuso e tu già vuoi scopare! Dio mio! >> Lo allontanò in malo modo, facendo sì che l'uomo la guardasse in modo strano e pieno di domande. << E' tutto ok? >> Chiese Jared seguendo Alex con lo sguardo.
<< Si, tutto ok...>> Bofonchiò mentre si gettava sul divano con un semi broncio.
<< Perchè non mi convinci? >> Le rispose di rimando andandosi a sedere accanto a lei.
<< Perchè tu vedi sempre del mistero in tutto... ecco perchè non ti convinco... >> Sbuffò accendendo la tv per vedere le news del giorno.
<< Come vuoi, vado a farmi una doccia >> le baciò la guancia e sorridendo andò al piano di sopra per dare sfogo alle sue doti canore.
Alex prestò attenzione al Tgnews, almeno avrebbe ingannato il tempo, mentre aspettava che Jared tornasse da lei.

''G. Leto vende la sua proprietà. Il Boss delle industrie tecnologiche annuncia la sua pensione anticipata. Chi sarà adesso a prendere il suo posto?

<< Cazzo! >> Sbottò alzandosi dal divano e ritrovandosi davanti Jared, che impietrito fissava inerme lo schermo della televisione. << Hey >> Alex gli sfiorò il braccio, facendolo tornare nel mondo dei vivi. << Ho bisogno di stare solo... >> Non la fissava nemmeno.
Alex si sentì morire, ma non ebbe la forza di ribadire. Prese le sue cose e lasciò la casa.
Rispettava il suo punto di vista, anche se non ne era completamente d'accordo.
Ogni qual volta toccasse l'apice della felicità, c'era sempre qualcosa o qualcuno che la riportava nell'abisso della tristezza, cui uscita era più faticosa di quanto si potesse credere.


Aprì piano la porta di casa, non voleva svegliare Krystall
Si tolse le scarpe e lentamente si avviò in cucina.
<< E-E t-tu c-che ci fai q-qui??? >> Sgranò gli occhi nel vedere quella figura seduta sullo sgabello della penisola della cucina.
<< Devo parlarti >> Disse risoluto e senza accennare sorriso.
<< Ti ascolto >> Si sedette di fronte a lui, in attesa che parlasse. L'ultima volta che venne a trovarla era per dirle cose che le sue orecchie non avrebbero mai voluto sentire.






Preferiva andare a Santa Monica per le vacanze, sempre affollata e assolata.
Ma ora, arrivata davanti a quella villetta modesta non era del tutto convinta che sarebbe stata una passeggiata.
Il cancello si aprì e lei potè accedere al vialetto di circa un metro che congiungeva il cancello il legno dalla porta d'entrata.
Un uomo dagli occhi azzurri e dai capelli brizzolati, vestito come un vecchio lord inglese l'aspettava con un sorriso sulle labbra. << E' un onore rivederti >> La strinse in un forte abbraccio, che la donna ricambiò amorevolmente. << Grazie Gary. >> Sorrise dolce all'uomo.
<< Su entriamo >> le fece strada.
Si sedettero fuori in giardino, a bordo piscina, sotto un ombrellone bianco perla posto al centro di un grande tavolo rettangolare in legno massiccio. << Quando mi hai telefonato... non pensavo saresti venuta così velocemente >> Sorrise versando un po' di thè freddo nel bicchiere di vetro, per poi darlo ad Alex << Quando si tratta di cose importanti sai bene che corro subito. >> Prese il bicchiere e se lo rigirò tra le mani guardando l'acqua della piscina muoversi lievemente toccata da quella brezza di vento leggera << Allora dimmi come vuoi procedere >> Si fece serio.
<< Gary sono sempre stata schietta, lo sai bene. Non amo molto girare nelle cose. Quindi ti dirò tutto a patto che tu mi aiuti >> Per la prima volta Alex si girò a fissare l'uomo negli occhi.



<< Due, quattro, sei...uffa! Mi sfuggono sempre. Tomo riconta tu! >>
<< Krys, se la matematica non è un'opinione e dal momento che hai preso tre confezioni contenenti dieci palloncino a pacco, non pensi che in totale abbiamo gonfiato trenta palloncini?! >> Chiese retoricamente l'uomo mentre attaccava l'ultimo palloncino in cima alla colonna in stile ionico del giardino. << Inizio ad odiarti >> Scese dalla scala e diede un'occhiata a tutto << Sembra tutto pronto... >> Annuì più a se stessa che all'amico << Lo è >> Tomo la raggiunse << Ora dobbiamo solo aspettare che Jared porti il resto. Quell'uomo mi rende ansioso >> Si massaggiò il folto pizzetto.
<< Si batte la fiacca qui >> Mollò per terra alcune ceste contenenti scatolame varia.
<< Shan se solo tu fossi arrivato quanto meno un minuto prima sicuramente avresti sudato anche tu un po' il culo! >> Krystall si mise le mani ai fianchi << Quei palloncini non si sono appesi da soli... e dato che sai dare solo aria alla tua bocca, adesso sistema i tavoli >> Con un sorriso malefico si diresse nel giardino a rilassarsi un po'. << Messo alle strette da una donna... Amico sei messo male >> Gli diede una pacca sulla spalla ridendo. << Non mi bastava Ellen... adesso pure Krys... sono messo male >> Si grattò la nuca, per poi abbassarsi a recuperare le ceste pronto per disporle sui tavoli << Mi aiuti? >> Chiese con la voce piccola piccola << Ma nemmeno se mi paghi >> Rise mentre raggiungeva l'amica in giardino << Fannulloni! >> Farfugliò carico come un mulo.




<< Rivangare il passato non è la cosa migliore che mi riesca. Ho sempre pensato che comunque io la mia vita l'abbia vissuta alla meglio. Ho sempre criticato tutto e tutti, avendo contro un mondo, ma sapendo che le poche persone che avevo accanto erano quelle vere, di cui mi fidavo. E che coloro i quali si allontanavano, invece, erano solo gli ipocriti che volevano la mia fama, un posto nell'alta società. >> Prese un respiro << Non sono Dio, non sono il genio della lampada, non posso dare nulla a nessuno se non è dovuto. Bisogna sudare e arrivare con le proprie forze. In pochi lo hanno capito, nemmeno mia moglie mi ha mai creduto fino in fondo...ed ecco che fine abbiamo fatto >> Rise amaramente << Alex... >> Sospirò << Sei una donna brillante e piena di personalità. Hai sempre pensato che ce l'avessi con te, ma volevo spronarti, metterti alla prova... sapere che fossi pronta e solo l'anno scorso ho capito che eri una delle persone che potevano avere la mia massima fiducia. Sei piena di odio e amore e forza di vivere e lotteresti fino alla morte per quello in cui credi. >>
<< Pensavo di poterti odiare Gary, invece hai quel tocco di cinismo che mi ricorda che sei il padre di Jay... >> Rise << Ma se come tu dici... beh se sai lottare... allora perchè vuoi affondare tuo figlio? Gary tu adori Jared, lo so... solo lui è così cieco da non capire... Io... io >> Ingoiava a vuoto cercando le parole giuste.
<< Alex... se solo sapessi tutta la verità... >> Scosse la testa pensieroso.
<< Se solo qualcuno si degnasse a dirmela.... Jared è una tomba... >> Disse esasperata.
<< Ti sbagli >> Incurvò le labbra in un dolore interno << Lui ne è all'oscuro >>
Il sangue nelle vene parve gelare.
Segreti su segreti. Sarebbe mai finito tutto ?
Non era più capace, avrebbe voluto urlare al mondo che ne era stufo, che avrebbe voluto sapere tutto insieme senza altri giri di parole, senza ansie. Così, come una valanga.
Ma si era promessa che avrebbe scavato a fondo senza che lui sapesse nulla, solo quando tutti i pezzi del puzzle fossero stati al loro posto avrebbe dato una risposta a tutte le domande che le ronzavano.
<< So che dire una cosa così è pungente e senza fiato... ma sarò veloce e indolore. Ma non odiarmi... >> Prese una piccola pausa, voltandosi verso Alex e togliendosi gli occhiali da sole scuri come la pece, posandoli sul tavolo. << Olivia è mia figlia >>.
  
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