Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: aprilwoods    18/07/2012    3 recensioni
premetto che questo non è il capitolo intero ma è un'introduzione, diciamo :)
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

All’istinto che ci spinge a desiderare che le cose belle durino per sempre.” – E.J Allibis

Maida tolse le scarpe con i tacchi e iniziò a dondolare le mani che erano intrecciate a quelle del biondino. –I’M SINGING IN THE RAAAAAAIN!- iniziò a cantare facendo le giravolte. Finn alzò un sopracciglio e scoppiò a ridere –No Mai, perché non sta piovendo.- puntualizzò –e poi sei ubriaca, meglio tornare in stanza.- aggiunse. La brunetta lo guardò –non sono ubriaca!- iniziò a ridere come un’idiota. Finnegan non riusciva a trattenersi, era troppo divertente. Iniziò a ridere insieme a lei –oh, lo sei eccome.- la trascinò fino alla sua stanza. La brunetta entrò e notò che né la sua migliore amica, né suo fratello erano presenti. –Uh, siamo soli.- la sua performance da finta ubriaca era l’occasione perfetta per avere quello che aveva sempre voluto. –Uhm, già..- il biondino si guardò intorno, capendo le intenzioni della ragazza. Maida lo guardò e sorrise in modo malizioso per poi spingere il gemellino sul letto che rimase quasi impietrito aspettando la prossima mossa della Deyes. La ragazza si morse il labbro e abbassò la gonna fino a sfilarla. Per qualche istante rimase a guardarlo, pensando se fosse la cosa giusta. Fingere di essere ubriaca per poi fingere nuovamente di non ricordare nulla di quello che era successo tra i due. Era una cosa bruttissima da fare, specialmente alle persone a cui tieni così tanto. Ma doveva pensare a proteggere prima se stessa e poi gli altri. Non poteva permettere a Finn di abbattere tutte le barriere che aveva costruito nel corso della sua vita. Anche se ci stava riuscendo, molto lentamente. Mise le mani sul letto e gattonò fino al ragazzo per poi mettersi sopra di lui. –Okay, sono un po’ ubriaca.- rise e iniziò a dare piccoli baci sul collo di Finn che continuava a tenere le mani sui fianchi della ragazza, scendendo sempre più giù. Intanto lei iniziò a sbottonargli la camicia ma senza smettere di baciare quel corpo che desiderava avere così tanto. Gli sfilò completamente la camicia e non esitò a fare la stessa cosa con la sua maglia. Buttò entrambi gli indumenti a terra e baciò con foga il ragazzo che finalmente stava per avere quello che si meritava.

Jackson Frayn Harries camminava come un vagabondo per i viali del campeggio. Ormai tutti i bambini che rompevano alla luce del giorno, stavano dormendo, lasciando spazio ai suoi coetanei che si divertivano in gruppo mentre lui era lì, solo. Era così che si sentiva da anni, da quando aveva perso la sua migliore amica. Anche quando stava con Jess si sentiva così ma almeno lei riusciva ad alleviare tutto il dolore. Così fece quello che la sua testa gli disse in quell’istante.. chiamò proprio lei. Prese il cellulare dalla tasca e incominciò a scorrere nella rubrica alla ricerca del suo numero. Si fermò a fissarlo per qualche istante di tentennamento ma poi si fece forza e lasciò un messaggio nella sua segreteria. –“Hey sono Jack… lo so che è tardi quindi.. uhm.. richiamami domani, okay? Ho fatto una cazzata e voglio rimediare e mi ma…"- beep. Perfino la segreteria voleva fargli dire quella bugia così grande.

Intanto Alana ed Alfie erano seduti sulla riva della spiaggia. –Posso chiederti una cosa?- la ragazza iniziò a fare dei solchi nella sabbia con un rametto di legno. L’altro annuì, guardandola –Certo che puoi- sorrise. –Quando Eliza è tornata.. come ti sei sentito?- alzò lo sguardo su di lui che fece spallucce. –Mi ha sorpreso. Non pensavo di rivederla proprio ora. Non so se mi ha fatto piacere o meno ma.. quel che conta è che quando mi ha chiesto di tornare con lei.. io sono venuto da te, okay?- le strinse le mani. La ragazza si fece rossa in viso e gli diede un leggero bacio sulle labbra. –Mi sto innamorando di te..- ammise lui, imbarazzato. –Anch’io, sai? Ora non sarai più un forever alone- rise e  lo abbracciò, lasciandosi coccolare.

Sam aprì lentamente gli occhi. La testa gli scoppiava e non poco. Notò la testolina rossa di Holly accanto a lui –che diamine…- sussurrò mettendosi seduto. Con quel movimento, fece svegliare anche la ragazza accanto a lui. -..come ti senti?- sbadigliò. Lui scosse la testa -..che ci fai qui?- passò una mano sulla faccia. –Ero venuta a vedere come stavi, mi sentivo in colpa..- ammise, storcendo la bocca. –Oh, ti sentivi in colpa per avermi lasciato, ignorato e poi…- notò l’espressione triste di Holly e sospirò. –Scusa. Non devi sentirti in colpa comunque.- si alzò dal letto aprendo un mobiletto per poi cacciare un’aspirina. Sam era così. Era uno stronzo e ne era consapevole. E questo gli dispiaceva. Quindi quando se ne rendeva conto tendeva sempre a chiedere scusa. Holly sospirò. –Dato che stai bene..torno in camera mia..- si avvicinò alla porta con espressione distrutta. –Ti serve altro?- alzò lo sguardo e abbozzò un sorriso. Sam ricambiò –No, hai già fatto abbastanza tenendomi compagnia..- la rossa annuì e girò la maniglia della porta. –Qualunque cosa..Sam.. qualunque cosa io possa fare per farti stare meglio…- il ragazzo la fermò. –Non puoi cambiare i tuoi sentimenti ma grazie del pensiero..- sorrise e tornò a letto. La piccola Butler abbassò lo sguardo ed uscì dalla stanza per poi recarsi nella sua. Ma quando aprì la porta della stanza trovò Finn sopra Maida. Maida sotto Finn. Entrambi sotto le lenzuola. Fece una faccia shockata e quando i due la notarono lei chiuse di scatto la porta. –Oh, benissimo. E ora dove cazzo vado?- fece qualche scalino per poi sedersi sul penultimo. Guardò l’orologio che segnava le 4.45. Si guardò intorno, non c’era un’anima viva. Sbuffò e diede un’occhiata alla stanza di Jack. Si alzò e si avvicinò alla porta. Bussò ma non ebbe risposta e così decise di entrare. Accese la luce e si stese sul letto.. e in men che non si dica si addormentò.

Il giorno dopo non sarebbe stato facile come Finnegan pensava. Era ancora a letto sotto le lenzuola con Maida fra le sue braccia e quando lei si svegliò.. beh…
La brunetta aprì gli occhi ritrovandosi quelli verdi del gemellino che la fissavano. Lui sorrise, lei sobbalzò. Doveva pur continuare la sua sceneggiata. –Stai per dire che non ti ricordi nulla di stanotte, vero?- Finn era abbastanza tranquillo, in realtà. La brunetta annuì lentamente e abbassò lo sguardo, coprendosi meglio con le lenzuola. –Peccato fossi ubriaca, sarà per la prossima volta..- sospirò e si alzò, infilando i boxer. –Cosa ti fa pensare che ci sia una prossima volta?- la Deyes fece lo stesso. Finn rise –Il fatto che hai bisogno di fingerti ubriaca per fare l’amore con me.- Maida si fermò di scatto. Come diamine aveva fatto a scoprirla? Quel ragazzo la terrorizzava. La terrorizzava perché non aveva mai incontrato nessuno che la capisse così bene. –Prima cosa.. non stavo fingendo Finn. Seconda cosa non abbiamo fatto l’amore ma sesso.- sottolineò l’ultima parola come se fosse il concetto più difficile da far capire al biondino. –Solo sesso Finn.- finì di vestirsi e corse fuori la stanza. Chiuse la porta dietro di se e ci si appoggiò contro. Fece un grosso respiro, sentiva il cuore pulsare all’impazzata. Perché doveva essere così dannatamente perfetto? Perché?

Holly era già sveglia accanto a Jack che dormiva beato. Che carino, non l’aveva nemmeno svegliata quando era tornato. Appena Jack fu sveglio, la rossa aprì bocca –Ho un deja-vù- disse con il suo accento perfettamente francese. Jack si passò una mano tra i capelli e rise –ma ci manca tutta la parte del sesso o sbaglio?- Holly gli diede una piccola spinta –grazie per non avermi mandato via a calci…- sorrise –Figurati.. ma per curiosità.. come ci sei finita qui?- alzò un sopracciglio. –Finn e Maida nell’altra stanza…- tossì lasciando intendere. Jack sgranò gli occhi –FINALMENTE!- rise. –già- la rossa annuì. –Meglio che vada a vedere se hanno finito..- sorrise. –Ci vediamo più tardi- gli lasciò un bacio sulla guancia e si dileguò fuori dalla camera.

Per quanto riguarda Samuel invece, la sua coscienza l’aveva fatto alzare presto quella mattina per dare delle scuse ad una persona. Entrò nel bar e  notò Nora che puliva. La spagnola alzò lo sguardo e roteò gli occhi –Non abbiamo ancora aperto, aspetta un’ora per ubriacarti, ora stiamo pulendo- fece per voltargli le spalle ma Sam la fermò. –No, no.. volevo solamente scusarmi, in realtà.- la brunetta alzò un sopracciglio –Davvero?- il tatuato annuì. –Davvero davvero.- Nora sospirò –Scusa accettate ma ti prego non farlo mai più- rise. –Non posso prometterlo, sono uno di quei ragazzi che fanno le cazzate senza pensarci e poi se ne pentono amaramente..- fece spallucce. –Beh allora significa che qualcuno deve darti una dritta.- posò lo straccio sul bancone e lo guardò. –Tu?- sorrise. Nora rise –figurati, devi vedere chi da una dritta a me!-

E mentre Alfie ancora dormiva, c’era qualcun altro che stava preparando la colazione. Infatti il ragazzo si svegliò con odore di toast e bacon. –Hai scoperto il mio punto debole..- il ragazzo le cinse la vita prendendola da dietro. Lei rise –di cosa parli?- -Del cibo, ovviamente!- le diede un bacio sulla guancia. –Veramente stavo preparando la colazione per me, se vuoi preparatela da solo- rise allontanandosi facendo rimanere il ragazzo come un cretino immobile. –Sei seria?- alzò un sopracciglio seguendola con lo sguardo. –Mai stata così seria- iniziò a mangiare la colazione appena preparata. –Non sono mica la tua serva- rise.

L’iphone bianco di Jack vibrò sul comodino, facendolo sobbalzare. Nuovo messaggio vocale. Sospirò e iniziò ad ascoltare il messaggio lasciato in segreteria. –“Hey Jack.. se hai bisogno di parlarmi io domani torno lì.. ho scordato alcune cose e.. quindi.. beh ci vediamo allora.”. Jess stava tornando. Le cose si stavano per complicare di nuovo.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: aprilwoods