Quando mi risvegliai dal mio breve ricordo, Jason e il suo amico erano davanti a noi.

-Hope, Ei ci sei??- disse mentre mi sventolava una mano davanti alla faccia

-Sisi, scusa mi ero distratta...Dicevi?- sorrisi lievemente imbarazzata - Dicevo che ho portato Justin, vi ricordate? Vi ho parlato di lui ieri in spiaggia!- Jason sembrava al settimo cielo

-Ma certo, come facciamo a scordarcene, ne hai parlato tutto il pomeriggio.- Erica aveva capito che non ero momentaneamente connettissa così aveva risolto tutto con una frecciatina e un sorriso sbarazzino.- -Giusto, allora passiamo alle presentazioni ufficiali: Justin, loro sono le mie migliori amiche: Hope e Erica. Ragazze, lui è il famoso Justin- Il ragazzo sorrise all'appellativo che gli aveva affibiato il suo amico e ci strinse la mano. -Ciao ragazze molto piacere.-Sorrise. E caspita, che sorriso che aveva. Improvvisamente ebbi un'altro dejà-vù

*Flashback*

"Un ragazzo moro che mi sorrideva teneramente e mi guardava intensamente negli occhi"

-Piacere nostro justin. Senti ma non ci siamo già incontrati da qualche altra parte? Ho l'impressione di averti già visto..." La domanda mi era venuta fuori così diretta che arrossìì

-No mi dispiace non credo. Mi sono appena trasferito qui da voi, sono arrivato da Jason questa mattina- Mi parlava come se fossimo amici da sempre e poi eccolo di nuovo quel sorriso davvero... come dire... WOW.

-Si è vero, anche tu hai ragione. Forse mi sarò confusa con un ragazzo che ti somiglia- scossi la testa tra me e me

-Si probabilmente- lo ringraziai mentalmente per non aver aumentato ulteriormente il mio imbarazzo chiudendo quella convesazione. Subito dopo iniziammo a parlare del motivo del nostro incontro. Visto che Erica ancora non riusciva a parlarne, feci da "interprete" e raccontai l'accaduto esattamente come aveva fatto Erica con me qualche ora fa. Alla fine del racconto Justin aveva gli occhi sbarrati e Jason la bocca aperta. Non potevano credere che Gabriele avesse fatto una carognata simile. Rimanemmo a parlare per un bel po', ma la mia concentrazione era presa da Justin. All'improvviso mi ricordai il motivo di quei dejà-vù. Mi venne in mente che la notte precedente lo avevo sognato. Non capivo come fosse possibile sognare una persona che non si aveva mai visto nella proprio vita, un completo sconosciuto. I dubbi mi assalivano, mi ronzavano nella testa  e di punto in bianco incominciai a fissarlo da dietro la frangia: era indubbiamento un bellissimo ragazzo, in pochi istanti decisi che fosse il suo viso la cosa che colpiva principalmente; era agraziato e aveva qualcosa che non sarei riuscita a descrivere neanche con tutte le parole del mondo. Ci fu un momento in cui i nostri occhi si incontrarono e il loro effetto su di me fu potente e violento. Sentìì come una mano invisibile che mi prendeva il cuore nella sua forte presa o lo stringeva quasi fino a soffocarlo; istintivamente misi una mano sul petto e me lo massaggia. Le mani mi sudavano molto e sentivo dei brividi gelidi scorrermi sulla schiena e dalla spalle fino al bacino. Quella sensazione mi spaventò a morte e anche se il contatto visivo era durato solo qualche istante e lo sguardo che mi aveva rivolto era tenero e non minaccioso, capìì che non era una cosa normale. - Scusate ma io devo andare. Erica ti dispiace rimanere con Jason?- Verso l'attaccatura dei capelli, sulla fronte, si distinguevano bene delle piccole gocce di sudore -Ei Hope stai bene?? Sei diventata pallida all'improvviso e hai la pelle d'oca-

-Sisi sto bene, ma devo andare a casa- tutti mi guardarono -No Hope non stai bene. Ti accompagno a casa. Justin ti dispiace rimanere con Erica per cinque minuti?- Jason stava incominciando a irritarmi -Jason ti ho detto, che sto bene voglio solo andare a casa DA SOLA.-  -Invece non stai bene ti accompagno in macchina vieni- mi prese per il braccio e io lì persi il controllo -Cazzo ti ho detto che sto bene!!! Non hai capito tra le righe?? Benissimo sarò più esplicita: non voglio più stare qui con voi e me ne voglio andare a casa da sola. Ora ti è più chiaro il concetto o te lo devo rispiegare??? E finiscilla di preoccuparti come se avessi a che fare come una ragazzina di tre anni incapace di badare a se stessa!! Falla finita- Avevo urlato come una pazza e tutte le persone che c'erano in torno si erano girate o fermate a guardare quella scenata. Jason era diventato pallido e mi guardava attonito con gli occhi umidi di lacrime, Erica aveva un'espressione terrorizzata ed era rannicchiata sulla panchina.L'unico che non sembrava sorpreso da quell'improvviso momento di sbraito era Justin che mi guardava con un'espressione intensa e interessata. Ma era scemo quel ragazzo o cosa?? Appena guardai la sua faccia, mi salìì un ulteriore motto di rabbia così presi la borsa che avevo poggiato sulla panchina e corsi via verso casa e l'unica cosa che mi faceva compagnia in quel momento erano le silenziose lacrime di rabbia, incomprensione e improvvisa tristezza che scorrevano calde sul mio volto fino separarsi da esso e posarsi sui miei vestiti.



Scusate il ritardo nella pubblicazione del capitolo ma sono stata poco bene, ancora adesso non mi sono totalmente ripresa. Spero che il capitolo vi piaccia e che mi perdoniate per il ritardo. Grazie a chi legge e recensisce.
Un bacio :)