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Autore: Always Sil    20/07/2012    5 recensioni
FAN FICTION SOSPESA, RIPRENDERA' QUANDO LA FANTASIA RITORNERA'
- Spoiler per chi non avesse letto " Il canto della rivolta" -
Cosa sarebbe successo se, alla fine dell'edizione della memoria, avessero recuperato Peeta al posto di Katniss?
Cosa sarebbe successo se Katniss fosse stata torturata, mentre Peeta era sano e salvo al distretto 13?
Insomma, il libro "il canto della rivolta" un tantino diverso dall'originale.
[Dal primo capitolo:
La sua voce è fredda e distaccata, ma i suoi occhi lo tradiscono.
È angosciato, preoccupato e triste.
Non c’è bisogno che gli chieda il perché, tanto la risposta la conosciamo tutti e due.
Un solo nome, il suo.
Katniss. ]
Genere: Guerra, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gale Hawthorne, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Capitolo tre.
- Avanti fratellino, svegliati, apri gli occhi e dai il buongiorno al mondo*- mi diceva mio fratello maggiore, quando alla mattina non mi volevo svegliare per andare a scuola.
È pensando a queste parole che trovo la forza per sollevare le palpebre.
Una luce accecante mi costringe a strizzare gli occhi per mettere bene a fuoco l’ambiente dove mi trovo.
È una stanza bianca, asettica, con uno sgradevole odore di disinfettante.
Sono all’ospedale, ma come mai? Cosa mi è successo?
Il mio corpo si irrigidisce all’istante, stringo i pugni e volto la testa di scatto.
Di fronte a me c’è un letto vuoto, alla mia destra una parete piena di macchinari e alla mia sinistra accovacciata su una sedia, una ragazzina dai capelli biondi dorme beata.
La porta della stanza si apre piano, e lascia passare un infermiera con una cartellina in mano e la testa china.
La sua vista mi calma, e il mio corpo si rilassa.
-Salve signora Everdeen- esordisco.
al suono della mia voce, lei sobbalza.
-Ben svegliato Peeta, come ti senti?- chiede gentile.
-Meglio grazie, ma cosa è successo?-  non mi ricordo niente, o meglio ho tirato un pugno in faccia ad Haymitch, sono uscito a passo di marcia dal comando poi ho visto tutto nero.
-Sei svenuto, hai avuto un crollo nervoso, nulla di preoccupante- risponde, per poi spostare lo sguardo verso Prim addormentata.
- La stavo cercando, avrei dovuto immaginare di trovarla qua- con un cenno del capo la indica.
Io aggrotto le sopracciglia, non capendo bene il senso della frase.
Lei, interpretando il mio sguardo spiega sbrigativa – è stata con te questi due giorni, sai ti vuole bene, e poi è come se fossi suo fratello.
Peeta, cosa è successo al comando?-
Credo che immagini qualcosa, ma comunque non posso dirgli niente.
Mi sento un verme, è sua madre è ovvio che vuole sapere se è successo qualcosa a sua figlia, ma io non sono la persona adatta per digli queste cose.
-È successo qualcosa a Katniss? – domanda, con voce tremante, come se mi leggesse nel pensiero.
Al nome della sorella, Prim si rianima, apre gli occhi, si stiracchia e inizia con le domande a raffica
-ho sentito il nome di Kat, sta bene? Cosa le è successo? Di cosa stavate parlando?- dice, tutto questo senza mai prendere fiato.
Sento gli sguardi pieni di preoccupazione addosso, e alla fine cedo.
-Ieri ha fatto un intervista in diretta nazionale, sta bene, ma ha chiesto un cessate il fuoco, ma nessuna delle due frazione ha lanciato un attacco, per ora- la spiegazione sembra convincerle, già alle parole sta bene i loro visi si sono rilassati.
Ma nessuno sa che lei in realtà non sta bene, quella di ieri non era Katniss Everdeen la guerriera, era un corpo privo di anima, come  una bambola di pezza.
-Bene, ora puoi vestirti e sparisci da qui- conclude la signora Everdeen con un vero sorriso, dirigendosi verso la porta.
-Beh, grazie Prim per essermi stato accanto.- dico, dopo averle dato un buffetto su una guancia.
Lei esce dalla stanza e io rimango da solo.
Mi siedo sul bordo del letto, con le gambe a penzoloni e la mia mente lavora frenetica.
Allora, sono tre settimane che è prigioniera, quanto può resistere una persona prima di impazzire?
anzi, quanto può resistere lei, prima di impazzire? Ma, quanto posso resistere io prima di impazzire?
A quanto pare la risposta è : ancora per poco, e il crollo nervoso dell’altro ieri ne è la prova evidente.
Insomma, sono svenuto solo per averla vista in Tv, cosa succederebbe se lei morisse?
Scuoto violentemente la testa, Non fare neanche questa ipotesi, Peeta.
La voce ha ragione, non devo pensare ad un mondo senza Katniss Everdeen.
Scendo dal letto e mi rivesto, dopo un paio di minuti mi ritrovo a girovagare per tutto il distretto 13.
Non so dove andare, potrei tornare alla mia unità, ma lì sarei da solo.
potrei andare in palestra, visto che in teoria sarebbe ora dell’addestramento.
Invece, con mio sommo stupore, mi ritrovo davanti ad una stanza, la 206.
So’ chi c’è la dietro, ed è l’ultima persona che vorrei vedere.
Ma ho un urgente bisogno di sfogarmi con qualcuno, altrimenti potrei impazzire.
E poi devo chiedergli delle spiegazioni.
Visto che qui non ho nessuno, mi devo accontentare del polemico Haymitch, ammesso che mi faccia entrare dopo la faccenda del pugno.
Allungo la mano e busso, forte.
Silenzio, nessuno viene ad aprirmi.
Riprovo, questa volta ancora più forte, ed ho fortuna.
La porta si apre e mi ritrovo davanti un uomo in camicia, pantaloni con la testa china e la faccia di uno che stava dormendo..
Sul suo viso c’è dipinta un espressione sofferente, il labbro inferiore è rosso e gonfio, con alcuni tagli.
Dovrei pentirmene, ma proprio non ci riesco.
Se lo è meritato, anzi se ne merita altri, ma ora come ora non sono tanto in forze.
Lui mi guarda strizzando gli occhi, come se non mi riconoscesse, dopo avermi riconosciuto si mette in una bizzarra posizione di difesa.
-Fammi entrare Haymitch, e questa volta non ti colpirò, lo giuro- dico, sperando che mi creda.
-Adesso sono preparato, potrei  stenderti in un secondo- mi ringhia contro.
Sbuffo, perché deve essere sempre così diffidente??
-Terrò le mani a posto!- la mia voce si alza di livello, cosa che sorprende sia me che lui.
-Entra e non ti innervosire- replica.
L’odore della vecchia casa di Haymitch, al villaggio dei vincitori, era insopportabile, un misto di Alcool, biancheria sporca, muffa e quant’altro che ti faceva lacrimare gli occhi appena entravi.
Adesso si sente solo l’odore dei vestiti non lavati, ma almeno risparmi della sofferenza agli occhi.
Mi accomodo sul divano, mentre lui si siede sulla poltrona di fronte a me.
Ci squadriamo a vicenda per circa tre minuti buoni, sto per iniziare a parlare ma lui mi anticipa
-Sei arrabbiato con me, lo so, ma dimmi perché l’hai lasciata andare via con Johanna?- chiede.
-Arrabbiato è poco, sono furioso, e lo so, non avrei dovuto perderla di vista, ma d’altronde come facevo a seguirla senza far capire agli altri che l’alleanza era finita?
E voi invece? Perché l’avete lasciata nell’arena se lei è il simbolo della ribellione, Eh?-
respira Peeta, dentro e fuori, dentro e fuori, stai calmo.
-non le hanno fatto ancora nulla, sta abbastanza bene- dice Haymitch.
Lo guardo stralunato, come può dire che sta bene?
-Ora lei è prigioniera e non dirmi che sta bene, perché quella ragazza non è lei, non è la stessa che era prima!
e poi non mi hai ancora riposto, dimmi perché non l’avete salvata?!- al diavolo i miei propositi di restare calmo, sto urlando come un pazzo tutte le cose che ho tenuto per me fino a questo momento.
- L’hovercraft era malridotto, e lei era nascosta tra gli alberi, mentre tu eri più visibile.
Se avessimo tentato di prendere anche lei, a quest’ora saremmo tutti morti perché l’hovercraft sarebbe precipitato.- spiega, come se non mi avesse sentito gridare.
-Comunque, tutti sono cambiati Peeta, anche tu.
Dimmi, ti senti ancora il ragazzo di sedici hanno che faceva il pane insieme alla famiglia? Ti senti ancora lo stesso ragazzo che mi confessò di amare Katniss prima dei giochi?
Nessuno è più come una volta.- mi guarda fisso negli occhi.
È vero, tutti sono cambiati, anche io.
-Hai ragione  non sono più lo stesso di prima, ma l’unica cosa che ora conta per me è salvare Katniss, il fatto è che io rischierei la vita anche mille volte pur di salvarla, questo non è cambiato.-
L’ombra di un sorriso spunta sul volto di Haymitch –Lo so che la ami, e per questo voglio aiutarti a salvarla- dice.
Una piccola scintilla di speranza si  accende dentro di me.
-quindi noi siamo mentori e dobbiamo far uscire vincitrice un tributo, ok?- chiede.
Annuisco, fidandomi di lui, come un ingenuo.
Eppure, non dovrei più essere ingenuo,
ma la disperazione affoga anche il più piccolo barlume di lucidità che mi rimane.

Sil's Corner
Buon Salve gente!
Come state?
Ecco a voi il terzo capitolo.
Questo è un capitolo di "passaggio", per così  dire.
Scritto sta mattina con la febbre a 39,
perché solo io risco a prendere la febbre a luglio.
Ma bando alle ciance, se questo coso sopra fa schifo,
beh, posso sempre incolpare la febbre 
Grazie mille a tutte le persone che mi leggono e che mi recensiscono.
A presto, ovvero post-febbre,
Sil

*Caro fratello la tua citazione mattutina mi è servita a qualcosa <3

   
 
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