Il
cambiamento
Cap. 4 Il risveglio
-…..- parlato
_...._ pensato
Non sapeva dov’era.
Si sentiva circondata da
qualcosa che la proteggeva.
Si sentiva al sicuro, ma non
riusciva a capire dove fosse, era buio, ma sapeva di non essere in pericolo.
Si sentiva osservata, ma
quegli occhi le trasmettevano sicurezza e improvvisamente sentì una voce, era
una calda, bassa, tremendamente sexy e, mentre sentiva quella voce, vide anche
due occhi di un azzurro intenso che le trasmettevano pace.
- Spike- mugugnò nel
dormiveglia.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN
_Dannata sveglia!!proprio sul
più bello! _ si disse. Durante la colazione le vennero in mente le parole che
aveva sentito nel sogno e le sembravano tremendamente reali.
Quella voce le aveva detto –
Buonanotte passerotto- . Quando le vennero in mente quelle parole per poco non
cadde dalla sedia e il biscotto che stava inzuppando nel latte, ci cadde
completamente dentro, mentre la facce della ragazza passò da allibita a scossa
e infine a gioiosa, saltando per tutta la casa mentre le guance le si
coloravano di fucsia.
- Ma è stato solo un sogno, eppure
sembrava talmente reale…- non riusciva a togliersi dalla testa quella voce e
quegli occhi meravigliosi, e più cercava di non pensarci, più le venivano in
mente le immagini del ballo della sera prima e le si stampò sul viso una faccia
sognante…le mancavano solo i cuoricini al posto degli occhi…anche perché la
bava ce l’aveva già…
Era arrivata a scuola e stava
per entrare nell’edificio, quando si disse a voce alta
–Ma perché cavolo non gli ho
chiesto il numero?- poi, dopo essersi data della deficiente e essersi sfogata,
entrò nella propria classe ma invece di ascoltare il prof pensò tutta mattina
al sogno e al protagonista di esso.
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Sentiva qualcosa di pesante
schiacciarla contro il letto, ma non le faceva male, e inconsapevolmente si
spinse di più contro quel qualcosa rannicchiandosi e sospirando contenta
tornando ad addormentarsi.
Almeno, fino a che non sentì
qualcosa suonare.
_Dannata sveglia_ pensò, sporse
un braccio per spegnerla e come al solito la scagliò per terra.
- Ah, ma allora la finezza
non è un tuo pregio- si sentì dire, da una voce bassa che le parlava vicino
all’orecchio, ma non connesse subito e pensò che fosse un sogno. Ma poi sentì
qualcosa accarezzarle il profilo del collo e, non capendo cosa stesse
succedendo, aprì un occhio e girò la testa trovandosi davanti il sorriso, no
pardon, il ghigno di un angelo…si, bastardo però!!
-E tu che cavolo ci fai qui!-
sbottò, mentre cercava di allontanarsi, ma lui la spinse contro il materasso e
le si sdraiò sopra sempre continuando a ghignare.
-Non ti ricordi?! Ieri sera
mi hai invitato a dormire con te!- disse lui
-Alt!! Io non ho invitato
proprio nessuno!!Ti sei autoinvitato!-le disse lei, mentre si accorgeva che
addosso aveva solo l’intimo.
_E quando mi sono tolta il
pigiama?_ poi capì e gli lanciò uno sguardo di fuoco, ma lui in compenso
allargò il suo ghigno. Bastardo!!
- Potrei sapere che fine ha
fatto il mio pigiama?- disse Jessy mentre cercava con gli occhi il suo pigiama per
la stanza, ma la figura di Angelus le copriva la visuale.
- Mi dava fastidio! Preferisco
il contatto pelle su pelle.- disse lui come se fosse la cosa più naturale del
mondo e, prima che lei potesse ribattere, calò le sue labbra su quelle di
Jessy. Il bacio all’inizio fu casto e dolce, poi Angelus penetrò con la bocca quella
di lei e il bacio divenne appassionato. All’inizio Jessy rimase sorpresa, ma poi
ricambiò con impeto il bacio e fece salire una mano dietro al collo di Angelus fino a stringergli i capelli
tra le dita, per avere un po di controllo ma lui non gli e lo permise e si
staccò dalla sua bocca, rossa e gonfia per il bacio. Jessy si accorse del
bisogno d’ossigeno, solo quando lui si staccò da lei e la osservò respirare a pieni
polmoni. Dopo essersi ripresa lo guardò un po’ negli occhi, vide l’ora e si
rese conto che era molto tardi.
- Dannazione!! Arriverò tardi
a scuola!E’ tutta colpa tua!-disse,
mentre riusciva a districarsi dal suo abbracciò, e si diresse verso l’armadio prendendo
l’intimo, un paio di jeans consunti, tutti stracciati, una cintura blu con
disegnati sopra dei teschi, una maglietta rossa e un maglione blu con il
cappuccio largo. Prese tutto e, senza guardare Angelus, si diresse in bagno per
farsi una doccia veloce e per rendersi un minimo presentabile. Quando uscì
Angelus si stava mettendo i pantaloni e lei si incantò a guardagli il sedere _ Da
mordere!_ pensò, ma poi si ricompose e si diresse alla scrivania per prendere
la cartella. Si dovette chinare per prendere un libro finito casualmente in
fondo alla scrivania(era economia!! ) e così Angelus poté avere un primo piano
del suo fondoschiena, quel giorno fasciato da mutande color verde
fosforescente.
-Sai, non che mi dispiaccia
questa vista ma io proprio questa mania non la capisco- disse lui, senza
staccare gli occhi dal suo sedere e lei disse
- Eh ?!- e, mentre si alzava,
diede una zuccata contro la scrivania e dalla bocca le uscirono delle
imprecazioni che avrebbero fatto impallidire anche gli scaricatori di porto,
mentre Angelus si limitò a fare una risatina.
- Ma che ti ridi !Potrebbe
essere morto anche quel poco di cervello che avevo!!-disse lei, mentre si massaggiava
il punto dolente.
- Naaa!! Hai la pelle
dura!!-disse lui
- Con te non ci dovrei
parlare dato che mi hai fatto perdere il tram e ora mi tocca andare a scuola a
piedi…- disse lei, mentre si caricava lo zaino in spalla e cominciava a
scendere le scale. Lui la seguì e, mentre la sentiva brontolare tra se e se, le
disse -Ti accompagno io in auto-
Lei non comprese subito ma
quando le parole le entrarono nel cervello, inchiodò con la mano sulla maniglia
della porta e girandosi allibita gli disse
-Scusa veh, non per fare la
pignola, ma tu sei un vampiro e se esci ora diventi un mucchietto di cenere e
dopo mi tocca andare a prendere l’aspirapolvere per tirarti su!! - disse lei
-Vero cara, di solito è così
ma non se hai questo!- le mostrò la mano destra dove portava al dito anulare un
anello dall’aspetto antico con una pietra rossa incastonata. Aveva già visto
quell’anello, ma non si ricordava dove. Poi, un’illuminazione
-Non dirmi che quello è
l’anello di Amarra!- disse lei guardandolo con tanto d’occhi.
-Esatto!Con questo gioiellino
posso andare dove voglio, anche di giorno -
Lei lo guardò e poi disse –Ma
perché non esistono più i vampiri di prima?!Quelli deficienti, che avevano solo
fame e giravano solo di notte?!-e, mentre diceva ciò, si avviò all’auto di
Angelus
_In fondo un passaggio non mi
fa male!_
-Guarda te!Non ho mai messo
così tant volte gli occhiali come negli ultimi
tempi!- disse Jessy, mentre si avvicinavano alla scuola.
-A che ora esci?- le chiese lui.
-Alle 13.10… perché?- chiese
lei senza capire.
-Così, per sapere.- disse
lui. Jessy stava per uscire, ma lui la attirò a se e le diede un bacio, quando
lei cominciò a rispondere lui si staccò e le disse
- Ciao- lei lo guardò, mentre
ghignava e le venne voglia di spaccargli la faccia ma disse solo
–Bastardo- e se ne andò inviperita e molto
accaldata.
Lui la guardò chiacchierare
con qualche amica e poi entrare nell’edificio, mise in moto e si diresse verso
la Maison che condivideva con Spike.
LO SO, LO SO è UN
PO CORTO MA NON AVEVO MOLTA VOGLIA DI SCROVERE…CIAO CIAO E GRAZIE ALLA PROX.