*Autore: margherota
*Titolo: I love my Morning
*Capitolo: MidoTaka
*Fandom: Kuroko no Basket
*Personaggi: Kazunari Takao, Midorima Shintaro
*Generi: Romantico, Fluff
*Avvertimenti: Shonen ai, Flash fic
*Rating: Giallo
*Dedica: A Nemeryal perché è la mia Mitobe, a Martina e Shichan che compiono e hanno compiuto gli anni (L)
*Note: Secondo capitolo, tutto per voi (L)
Apre gli occhi ma non vede niente; impiega solo due secondi in più ad allungare la mano di lato e a recuperare la custodia degli occhiali dalle assi del pavimento in legno su cui è appoggiata, sigillata con cura e perfettamente in ordine. Nell'alzarsi a sedere Shintaro solleva il lenzuolo del proprio futon abbastanza da scoprirsi fino al basso ventre, dove l'unico indumento superstite che indossa si rivela in tutto il suo splendore: quell'intimo con gli orsacchiotti è già stato ampiamente schernito dalla malignità altrui perché lui si rifiuti ancora di indossarlo.
Sta per uscire dal proprio giaciglio quando percepisce un lento movimento accanto a sé e vede comparire da sotto le lenzuola un paio di braccia e mani protese che piano cercano di stringersi attorno alla sua coscia, falliscono e quindi raggiungono il suo bacino e lì si avvinghiano con tutta la forza possibile. Ne segue un momento di silenzio rotto soltanto, di tanto in tanto, dai borbottii lamentosi provenienti dalla testa chiomata di scuro che, in un movimento poco percettibile ma inesorabile, si avvicina cauta al corpo di Midorima.
-Ho sonno.-
Shintaro fa molta fatica a trattenere a sé la stizza, si ricorda ancora che quelle dannate mani e solo quelle dannate mani sono la causa del suo essere quasi tutto nudo e certo non lo può ignorare con tanta facilità; se la sua mano sale al volto invece che picchiare con forza la nuca di Takao è soltanto perché si ritiene abbastanza educato da ignorare di proposito la violenza bruta.
-Nessuno ti ha obbligato a rimanere sveglio fino a tardi, ieri sera. Tutto questo è solo colpa tua.-
Takao non vuole ricordargli, però, le ore spese a parlargli assieme, del più e del meno, della felicità intensa o solo densa che scaturiva da tutto quanto, fino ad accorgersi stupidamente che l'altro si era addormentato pacifico tra le sue braccia – perché il bello di Midorima sta proprio nel fare le cose più semplici con una naturalezza disarmante, senza neppure rendersene conto. Allora Kazunari sbuffa di nuovo ed emerge tutto dalle lenzuola, guardandolo male ma senza mollarlo, non ancora. L'altro lo lascia stare e per qualche minuto fa persino finta di non provare fastidio da quel contatto; forse è persino un sorriso, quello che gli increspa gli angoli della bocca.
Perché, per Midorima, nuovo giorno significa stare ancora assieme.