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Autore: Annieslost    25/07/2012    2 recensioni
Vidi la perfezione, fatta e finita; forse ringrazia madre natura per non avermi creata cieca... ma forse la ringraziai per aver creato lui.
Era alto, con il corpo scolpito, con un sorriso talmente smagliante da far paura al sole di quel giorno, con dei capelli mossi ad incorniciargli il volto nato dalla creta di Venere. (?) Quegli occhi di un verde-azzurro impossibili da identificare perfettamente da lontano... Brillavano troppo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A provocare un sorriso è quasi sempre un altro sorriso.
Anonimo

Ci svegliammo verso mezzogiorno e le due con cui condividevo la camera non appena fecero uno sbadiglio e accennarono un "buongiorno" corsero entrambe in bagno. Non ho idea di come si gestirono.
Io avanzai verso la cucina strisciando le mie pantofole di Homer Simpson che lascio sempre a casa di Sav. 
Non c'era nessuno in casa, era tutto silenzioso ma sopra il bancone trovai tre tazze con un biglietto: Buongiorno spugnette sorrisi, invece di vecchie spugne spugnette è carinissimo vi ho lasciato in frigo un po' di cose buone, anche se non so quato mangierete. Ho avvisato le vostre mamme, oggi potete stare qui senza preoccupazioni. Vi voglio bene *cuoricino* Vay "ti voglio bene anche io" sussurrai e sorrisi. 
Aprii lentamente il frigorifero e mi ritrovai davanti di tutto ma mi limitai a tirar fuori il cartone del latte, passai alla dispensa e scelsi... il cacao dolce! Ed un pacchetto di cookies americani.
Posai tutto sul tavolo e mi sedetti su uno degli sgabelli attorno il tavolo. 
Ma il mio momento per la colazione in santa pace si dissolse in un attimo, infatti qualcuno fece trillare il campanello. 
Corsi, per quanto lentamente, in modo da evitare che suonasse di nuovo e disturbasse in qualche modo le altre due ancora in camera o in bagno.
Aprii senza nemmeno guardare attraverso lo spioncino e mi ritrovai davanti un bellissimo ragazzo.
Era un viso familiare ma allo stesso tempo irriconoscibile. Indossava una canottiera nera,  le braccia interamente ricoperte di tatuaggi, un lobo dilatato di.. non lo so nemmeno io di quanto fosse dilatato, ma di certo lo era abbastanza; infine notai quella cosa che avrebbe dato il colpo di grazia alla sua perfezione: il septum nero. 
Mi sorrise "ciao bella, cielo non posso crederci che vivi qui! che coincidenza!" e connessi: era Liam, me l'aveva presentato Harry alla festa. 
Lo stavo guardando come se da un momento all'altro gli volessi saltare addosso. Poi ricordai un dettaglio, mi squadrai da capo a piedi: avevo solo una canottiera e delle fastidiosissime culotte, il tutto molto rosa.
"hum Liam! no non abito io qui, ci abita Savannah!" gli dissi cercando di concentrare il suo sguardo verso solo ed unicamente il mio viso. Mi sembrava non ce ne fosse bisogno però, perchè in effetti non aveva mai distolto lo sguardo dai miei occhi.
"mi sono trasferito da poco, non l'ho mai vista per le scale!" disse ancora sorridendo 
"Scusami ma proprio non avevo notato tatuaggi o piercing" gli confidai con gli occhi sbarrati.
rise rumorosamente " be in effetti avevo una camicia alla festa, e avevo tolto il septum!" 
sorrisi "ohh, ora è tutto più chiaro!" dissi ridendo con lui. Ancora in imbarazzo credo.
"se vuoi andarti a vestire vai eh, se no per ma va bene anche così!" sorrise cercando di mettermi a mio agio, in effetti ci riuscì e risi con lui. 
"Be se hai voglia entra!" mi interruppi un attimo aspettando una sua reazione "le altre stanno dormendo ma io stavo per fare colazione" sorrisi di nuovo il più sinceramente possibile. Mi avrebbe fatto piacere avere un figo del genere a colazione.
Scosse la testa per sistemarsi i capelli, che non erano come quelli alla Justin Bieber, in realtà non aveva molto bisogno di scrollare la testa, visto che il ciuffo era rivolto verso un lato... insomma, era troppo bello per riuscire a descriverlo.
 sorrise "accetto!" e lo invitai a seguirmi in cucina. Lo fissai un attimo "Devo andare a cambiarmi?" risi di nuovo. In effetti non ci sarebbe stato chissà che cosa da cambiare, avrei solo dovuto aggiungere dei pantaloni. Che non avevo da Sav.
"Hum, direi che non ce n'è particolarmente bisogno" rise anche lui " no dai, come preferisci he!" mi disse guardandomi fisso negli occhi. Decisi di fregarmene. Se mai l'avesse raccontato, tanto di guadagnato.
Presi una tazza anche per lui e gliela poggiai sul tavolo, poi aprii la dispensa "hum che ti va?" poi mi girai verso di lui " oh no aspetta, ti va il latte vero?" rise vedendomi così indaffarata e rispose dolcemente " per me va benissimo tutto, basta che tu ti sieda a far colazione!" risi con lui e mi andai a sedere.
"Sappi che io adoro i dilatatori" lo informai dopo aver riso e scherzato.
"oh, anche io" e guardò il mio lobo destro, dilatato. Solo quattordici millimetri, ma va bene così. 
"e anche i piercing e i tatuaggi!" continuai sorridendo come una bimba di sei anni.
"però non ne hai nemmeno uno, mi sembra!" mi squadrò da capo a piedi per la prima volta da quando era in casa.
"E invece ti sembra male!" balzai dalla sedia e alzai la canotta fino ad appena sopra l'ombelico.  Feci vedere i miei due carinissimi surface e  il navel.  
"per i tatuaggi... be, lavori in corso" abbassai la canottiera e tornai a sedermi.
"Be sono davvero fighi, ti stanno bene!" sorrise sinceramente ammirato.
"ma.. aspetta.. tu vieni a scuola con me?" chiesi dopo qualche secondo. In effetti non l'avevo mai visto, o forse non ci avevo fatto caso.
"no no, io lavoro! Sono un meccanico!" sorrise e sorseggiò del latte al cacao "Conosco Harry e gli altri perchè da piccoli abitavamo tutti nello stesso quartiere" spiegò poi.
"capito... quindi quanti anni avresti?" chiesi incuriosita.
"Diciotto!" cantilenò ridendo.
"quindi..." iniziai io ma finì lui "abito da solo!" alzando il tono di voce di un tono.
"oh, allora sei un figo" MA PERCHE' NON RIESCO A STARMENE ZITTA? Gli ho appena detto che è figo. MA SONO MALATA? 
Mi guardò un attimo, si avvicinò al mio viso guardandomi fisso negli occhi, non sapevo cosa avrebbe voluto fare.
"oh, allora anche tu lo sei" sussurrò con la sua voce calda, poi mi sorrise e... entrarono le altre due.
"Bungiorno!" ulularono all'unisono le mie amiche dopo aver squadrato da capo a piedi Liam che si voltò di scatto dopo averle sentite.
"Io sono Liam, mi sono trasferito qui da poco!" sorrise imbarazzato. Perchè era in imbarazzo di fronte a loro (con pigiama e vestaglia) e non di fronte a me?
"Oh, sei l'amico di Zayn" affermò Phoebe "E di Louis" aggiunse Savannah "E di Harry!" civettarono.
"Sì, esatto" sorrise mettendosi una mano tra i capelli. Era davvero moolto imbarazzato.
"Be, credo sia ora di andare, io abito nell'appartamento di fronte, ciao ragazze!"  ed era già alla porta.
"No ti accompagno aspetta!" fortuna che avevo dato un giro di chiave e per cui non riuscì ad aprirla al primo colpo.
Ciabattai fino a lui, girai la chiave, uscìì prima di lui e poi lo tirai nel pianerottolo prendendolo per un braccio e facendo richiudere la porta alle sue spalle.
"Mi spieghi perchè ti imbarazzano così tanto quelle duee?" chiesi trattenendolo per le muscolose braccia.
Mi guardò, il suo sguardo si intenerì " Ma no, è che mi sentivo un estraneo assurdo in mezzo a tutte quelle belle ragazze" e mi fece l'occhiolino.
Non gli credetti molto, infatti lo guardavo con il sopracciglio innarcato e pestando un piede, ma poi mi avvolse in un abbraccio, potei sentire i suoi addominali scolpiti e.. bene, mi convinse.
Ma possibile che in due giorni sia riuscita a stare in così stretto contatto con ben tre bei ragazzi?
"Ci vediamo bellissima" e scomparve tra le scale.
  
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