La vista del Sunset Strip al tramonto era spettacolare.
Becky si presentò in uno dei locali più conosciuti della zona, dove spesso suonavano alcune rock band per accompagnare le ragazze che si esibivano.
Molte di loro stavano già provando, mentre altre chiedevano da bere al bancone. Mentre le osservava esitò un attimo: era davvero questo ciò che voleva?
Si girò e notò una locandina appesa al muro. Non poteva crederci: in quel locale il giorno successivo si sarebbe esibita la Sua band, la band dell'uomo che aveva sempre amato, che aveva visto più volte da vicino ma mai così tanto da stringerlo e parlargli dei suoi sentimenti. Sapeva già che sarebbe stata impossibile una relazione tra loro, a causa di una moglie, due figli e più di vent'anni di differenza, ma perché non provarci? Perché non provare ad essere felice? Dopotutto era questo ciò che voleva.
Una ragazza dall'aspetto dolce si avvicinò a lei: -Hey, cerchi lavoro qui?
-Sì, esatto.
-Beh, mi dispiace ma "per il palco" siamo al completo. Avremmo solo bisogno di una ragazza al bancone…
-Va bene, accetto.
Non era esattamente ciò che immaginava di fare una volta qui. Preferiva salire lì e ricevere attenzioni da altri piuttosto che essere circondata da tutto quell'alcol, che amava e odiava allo stesso tempo. Ma non poteva fare altro.
-Quando comincio a lavorare?
-Domani sera, perché avremo molto da fare (e indicò la locandina)…qual è il tuo nome?
-Io sono Becky. E tu?
-Sally. Sei una di quelle scappate via di casa perché non contenta della tua vita, vero?
-Come fai a saperlo?! -Beh, cara, per la maggior parte di noi è così. Sei una bella ragazza, ma all'improvviso lasci tutto, la tua famiglia, la tua casa, tutto ciò che ti è caro per realizzare i tuoi sogni, così parti per Los Angeles. E dove cerchi lavoro in questa città? In uno strip club, ovvio. Soldi facili e sicuri. Se sei interessata a stare lì sopra, ne parlerò col capo. See you!
Sally aveva ragione: voleva stare sul palco, almeno la sera successiva. Voleva gli occhi di lui tutti per sé. Quegli occhi azzurri che aveva fissi nella mente, nei quali poteva perdersi ogni volta che li guardava. Erano la sua vita, e doveva fare di tutto per averli.
Era ad un passo dal realizzare il suo sogno, e non poteva fermarsi per uno stupido lavoro.
Uscì dal locale e tornò al suo albergo lanciando un'occhiata a Katie: aveva vinto. Nemmeno un giorno passato lì e già sapeva come sarebbe andata a finire la vita di Becky.
Appena arrivata in camera aprì il frigo bar per prendere del whisky: ne aveva bisogno. Si addormentò stesa per terra, pensando a cosa sarebbe potuto accadere il giorno successivo.
Si svegliò con un mal di testa tremendo e con tutto il trucco nero sbavato in faccia. Guardò la piccola sveglia che aveva sul comodino: era pomeriggio inoltrato.
Si accorse di aver bevuto troppo, proprio come faceva molto tempo prima, quando i suoi genitori la lasciavano a casa da sola.
Dopo essere rimasta a riflettere a lungo su tutto quello che aveva passato fino ad allora, inserì un cd nel piccolo stereo sulla scrivania.
"Here I Go Again". Quella canzone parlava della sua vita. "'Cos I know what it means, to walk alone the lonely street of dreams". Becky lo sapeva bene, da quattro anni ormai. E ora era ad un passo da quel sogno impossibile, da lui. Si vestì e diede un'aggiustata ai capelli. Erano ormai le sette e mezzo di sera. Era ora di andare.