Ehm...
buon salve! Come va tutto bene? Dove andate in
vacanza? O già ci siete e state leggendo la mia storia dal
telefono sotto
l’ombrellone dato che siete molto affezionati a me?
(Mi
immagino la vostra faccia quando dite: “NON CREDO
PRORPIO!”)
XD
Oggi
l’angolo della civetta lo metto all’inizio
perché c’è
una dedica importante che voglio mettere alla fine. J
Però
mi sono appena accorta che ho solo una comunicazione
di servizio: ossia mettete mi piace alla mia pagina facebook: http://www.facebook.com/IlVoloDellaCivettaBianca?ref=hl
E
in più se recensite mi fareste un altro grandissimo
piacere.
Dato
che ho 1001 visualizzazioni complessive... e solo 22
recensioni -.-“
!
Il
volo della civetta bianca
Capitolo 7
La
felicità
di Daria
Il giorno dopo
Rachele fece tutti i
compiti per il lunedì la
mattina, mentre
lei era solita farli nel tardo pomeriggio. Comunque non doveva fare
molto, solo
una versione di latino da tradurre e qualche esercizio di matematica.
Riuscì a
finire tutto 5 minuti prima che la chiamasse sua madre per il pranzo.
Finito di
mangiare andò in camera sua
e si buttò sulla poltrona nera vicino alla televisione,
voleva rilassarsi un
po’ prima dell’incontro con Alex. Però
subito dopo non ci riuscì, perché
sentiva qualcosa di stranamente duro sotto la federa della poltrona. Si
chiese
cosa fosse e allora si ricordò. Era lì che aveva
messo, o meglio nascosto, il
diario dell’amica. Lo prese in mano e decise di leggere
un’altra pagina.
Ne prese una a
caso: 4/3/2012
Caro
diario
Oggi
sono andata da Alex.
E’
passata circa una settimana da quando l’ho incontrato. A me
sembrano
anni! E’ come se lo conoscessi da tutta la vita e secondo me
per lui è lo
stesso.
Abbiamo
moltissime cose in comune, a partire dal cinema: GLI PIACE HARRY POTTER
:D
Non
ho mai incontrato qualcuno che amasse questa saga quanto me. Ha anche
letto i libri <3 __ <3 ! E so che non
mi ha mentito perché li ho visti io con i miei
occhi nella sua camera,
insieme a tantissimi poster e... oddio... la bacchetta di Hermione !
Abbiamo
parlato di Harry Potter per ore e ore e alla fine, quando avevo rivolto
ogni
complimento possibile alla sua bacchetta, lui me l’ha
regalata! Ce l’ho proprio
vicino a me adesso... è bellissima.
Nessun
bacio Klaine potrebbe farmi stare bene come sono adesso.
A
proposito
Indovina
qual è la sua serie preferita?! GLEE!
L’ho
scoperto perché aveva un bracciale con scritto Klaine e
così gliel’ho
chiesto. Mi ha detto che è un fanatico di quella serie, dice
che non si perde
mai una puntata e che ha anche una pagina su Facebook
(dopo ho scoperto che è la mia pagina
preferita).
Avrebbe
voluto regalarmelo però non riusciva a toglierselo e non ci
pensava proprio a tagliarlo XD.
Mi
ha confessato che è un ottimo cantante e (... mi sembra
ancora un
sogno) mi ha dedicato una canzone.
Lullaby
dei Nickelback.
(Se
magari non te l’ho detto è la mia canzone
preferita)
Era
...così sincero quando cantava.
Ha
detto che quando ha ascoltato questa canzone ha pensato che fosse
perfetta per la mia situazione.
I
suoi occhi erano così dolci, così...
“innamorati”?.
Magari.
Ma
lo escludo.
Lui
non può esser innamorato di me, come io non posso esserlo di
lui dato
che ho un fidanzato.
....
ma lo sono....
Lo
sento. Quello che provo per Alex è mille volte
più intenso e puro di
quello che ho mai provato per Massimo.
Lo
so, sono una persona orribile, ma non ce la faccio più! Ogni
momento
che passo con Massimo mi sembra così falso... e stupido.
Sembriamo una coppia
innamorata quando siamo con gli altri, ma in realtà non lo
siamo più. Forse non
lo siamo mai stati.
Basta
fo deciso di lasciarlo.
Per
la prima volta nella mia vita so che sto per ferire qualcuno e non mi
interessa .
Io
ho il diritto di essere felice.
E
la mia felicità porta il nome di Alessandro <3.
Rachele guardava la pagina e sorrise mentre
si posava su di
essa una lacrima di dolore,perché la sua migliore amica
stava passando utte
quelle cose e lei non c’era, non ne sapeva niente. Ma era
anche una lacrima di
gioia perché almeno sapeva che quando lei non
c’era Daria era felice.
***
Rachele
andò al parco a piedi e trovò
Alex già vicino alla statua. Aveva la testa bassa.
<<
Ciao >> disse lei
Il ragazzo
alzò la testa e la guardò
negli occhi, i suoi erano terribilmente arrossati e si potava vedere il segno di qualche
lacrima che non
aveva ancora asciugato.
<<
Che ti è successo? Sembra che
hai pianto per tutto il giorno >>
<<
Perché è quello che è
successo >> le rispose mentre si sbottonava un panciotto
nero sopra una
maglia gialla.
La ragazza non
fece i tempo a
chiedersi perché lo stesse facendo che lui se
l’era già tolto, scoprendo
la scritta sulla
sua maglia : NO H8
Che cosa voleva
dire?
<<
E’ arrivata stamattina.
Insieme a quella di Daria >> disse concludendo con un
singhiozzo.
<<
Non capisco >>
<<
Io e Daria avevamo ordinato
queste maglie su un sito qualche mese fa. Volevamo metterle il 17
Maggio >>
<<
Continuo a non capire >>
Cos’era quella data per loro ?
<<
Il 17 Maggio è la giornata
internazionale contro l’omofobia e questa scritta che ho
sulla maglia sarebbe
una specie di simbolo. No Hate >>
Rachele lo
guardò incredula << E
come mai vi interessavate tanto? >>
Alex
sospirò << Daria non
sopportava l’omofobia e io sono sensibile
all’argomento dato che ho due papà >>
<<
Non ne sapevo niente >>
<<
Di me o di Daria? >>
<<
Entrambi >> rispose lei
mordendosi il labbro inferiore.
<<
Ehm... è strano perché vengo
sempre preso in giro per questo... >>
La ragazza si
spiegò così il mancato
successo di Alex. Era impossibile che un ragazzo bello come lui non
fosse
popolare a scuola.
<<
Hai detto che dovevi
parlarmi. Ti ascolto >>
Rachele
sospirò e poi incominciò il
discorso che si era preparata mentre veniva al parco
<<
In un primo momento volevo
chiederti qualcosa di più sul vostro rapporto, ma adesso non
mi interessa più
molto. Ho letto un po’ il suo diario, parla davvero tanto di
te. Era davvero
innamorata. E felice. A me basta questo. Mi basta sapere che era felice
quando
stava con te... >>
Rachele stava
per concludere con un “E di questo
ti ringrazio” ma Alex la
interruppe.
<<
Scriveva davvero
tanto su me? >>
<<
Mmm... sì. Aspetta adesso ti
faccio vedere >>
La ragazza prese
il diario dalla sua
borsa, mise la pagina che aveva letto poco fa e glielo porse.
Lui leggeva
lentamente e man mano che
andava avanti si accumulavano lacrime su lacrime nei suoi occhi.
<<
Me lo ricordo quel
giorno >>disse lui tra
un singhiozzo e l’altro
Lei lo
guardò comprensiva. Non fece
nessuna domande perché sapeva che lui volesse continuare a
raccontare
<<
... il giorno dopo mi ha
dedicato anche lei una canzone >>
<<
Quale? >>
Daria corse
fuori dalla classe appena senti la
campanella dell’intervallo con un IPad
bianco sottobraccio.
Arrivò
subito alla classe di Alex, dato che
era molto vicina alla sua. Lui era ancora seduto , perché
c’era il professore
ancora in classe. Daria gli fece cenno di uscire e lui
obbedì all’istante con
un gran sorriso.
<<
Seguimi >>
<<
Perché? Dove andiamo? >>
<<
Zitto e seguimi >> disse lei
cercando di essere il più seria possibile, ma la
ingannò un piccolo sorriso
scappato al suo controllo. Non poteva fare a meno di sorridere quando
era con
lui.
Alex la
seguì senza fare domande, ma capì
subito che stavano andando nella palestra esterna.
Daria prese
l’IPad e lo accese << Tu
ieri mi hai dedicato una canzone e dato che, almeno nel nostro...
“rapporto”,
non voglio sia tu ad aver sempre l’ultima parola ho deciso di
dedicarti una
canzone anche io >>
Lui sorrise
<< Davvero? >>
<<
Bhe... sì, ma non è proprio dedicata
a te. E’ per Massimo per la maggior parte, però
c’è un punto in cui è dedicata
a te >>
<<
Ah... okay >> esclamò evidentemente
deluso.
<<
Come mai hai l’IPad? >>
<<
Ho bisogno di un video devo c’è il
testo perché non mi ricordo tutte le parole >>
disse lei mentr emetteva
il video in questione << Puoi mantenerlo per favore?
>>
<<
Sì . Dammi >>
Daria
iniziò a cantare Alone di Kelly Clarkson
When we're driving in your car
It's like I'm on my own, yeah
I can't ask you how you are
You're always on the phone, yeah
And when we kiss I feel so empty
I really wish you knew what's been on my mind
You're gonna miss me, so get ready
I'm about to tell you why
'Cause when I'm with you I'm alone
No matter what you say
I hope you know, woah
That I'm alone
You say you're gonna change
But I know you won't, woah oh
Alex pensò che fosse davvero incredibile il modo in cui la
canzone rispecchiava
esattamente le emozioni della ragazza.
When you look me in the eye
It's like you're far away, yeah
Some pretty legs go walking by
Your gaze is wandering, yeah
It's such a shame that you don't notice
The way that everybody's looking at me
Get off the train
This love is hopeless
Feeling like I'm gonna sink
'Cause when I'm with you I'm alone
No matter what you say
I hope you know, woah
That I'm alone
You say you're gonna change
But I know you won't, woah oh
But here's something you don't know about me
When you pushed me out
I found something better, you'll see
While you were paying no attention to me
I found
somebody who can treat me right
When I'm with him I'm not alone
Gets better everyday
I hope you know, oh
I'm not alone
A
questi ultimi versi Daria si girò verso Alex e lo
guardò negli occhi. Quelle
parole non bastavo nemmeno un po’ per esprimere
ciò che lei provava, ma in quel
momento non ci pensò. Perché era troppo occupata
a guardare l’amore della sua
vita.
And it's never gonna change
I hope you know
When I'm with you I'm alone
No matter what you say
I hope you know, woah
That I'm alone
You say you're gonna change
But I know you won't, woah oh
I'm not alone
Quando
la canzone terminò Alex
aveva una voglia matta di baciarla, però capì
subito che non poteva.
Ufficialmente lei era ancora fidanzata con Massimo; non poteva baciarla
nella
palestra esterna, che era sempre piena di ragazzi e ragazze.
Allora
le diede un piccolo,
veloce, e dolcissimo bacio sulla fronte.
Lei
lo abbracciò e gli diede la
notizia <<
Ho deciso di lasciare
Massimo >>
Alex
voleva scoppiare in lacrima
dalla gioia, ma prima c’era una domande che doveva
assolutamente farle <<
Lo fai per me? >>
La
ragazza non sapeva se Alex
provava qualcosa per lei, ma doveva comunque dargli una risposta
sincera.
<<
Sì >>
Daria
abbassò gli occhi, ancora
accoccolata tra le braccia del suo amore, e poi li alzò
Vorrei
tanto dirvi chi fu il
primo ad avvicinarsi, ma non posso. Perché furono entrambi
nello stesso
istante, spinti dalla forza della loro piccolo amore, ad avvicinarsi
per
concedersi un bacio.
Si
diedero il loro primo bacio.
Velocissimo.
Quasi
un sussurro.
Ma
a loro bastò.
***
Rachele
Guardava Alex
incredula. << E poi perché non lo ha lasciato?
>>
Il
ragazzo aveva in un
sorriso stampato in faccia e gli occhi allegri; il ricordo del primo
bacio con
Daria l’avevo fatto stare bene, ma alla domanda di Rachele
tutta l’ilarità nel
suo corpo sparì in un attimo.
Si
fece coraggio e
decise di dirle tutto.
Lei
aveva il diritto di
sapere.
<<
Massimo aveva
minacciato di uccidere Daria >>
Dire
che Rachele era
scioccata è un eufemismo.
***
Daria
bussò il campanello di
casa Sorti.
La
aprì Tommaso, l’altro papà di
Alex.
<<
Ciao Daria! Aspetto
adesso ti chiamo Alex >>
<<
Posso entrare >>
chiese la ragazza con la voce incrinata, ma per fortuna lui non se ne
accorse.
<<
Certo che puoi. E’ in
camera sua >>
Lei
andò nel luogo indicato
mentre sentiva già le lacrime scorrerle sulle guance.
Quando
entrò il ragazzo era
vicino al computer; appena la vide si alzò e si
avvicinò a lei preoccupato.
<< Daria che ti è successo? >>
Daria
non rispose. Aveva lo
sguardo perso nel vuoto, scioccata stava cercando di ricordare
l’accaduto
Lui
la scrollò << Daria
rispondi >>
Ignorando
la scrollata Daria si
sedette sul letto.
<<
Massimo... >>
mormorò
<<
Che cosa ha fatto? >>
Alex si sedette vicino a lei e le mise un braccio intorno alla vita.
<<
Ha detto che mi
ucciderà >> esclamò mentre
affondava il viso nel petto del ragazzo.
<<
Che cosa?! >>
Lei
sospirò cercando di
contenere i singhiozzi, e le lacrime. << Gli ho detto che
secondo me
dovevamo prenderci una pausa... vedere altre persone, e cose del
genere, ma... >>
<<
Ma...? >>
<<
Lui ha detto che non
potevamo perché... >> Daria emise un gemito
<< Perché ha detto che
altrimenti mi avrebbe ucciso >>
I
singhiozzi di Daria erano
forti e insopportabili come i pianti dei bambini.
Alex
spalancò gli occhi, sarebbe
scoppiato in lacrime anche lui se non si fosse ricordato che Daria
stava già
male e non poteva scoraggiarla ulteriormente.
Lei
era lì, tra le sue braccia
che piangeva disperata per colpa di un bastardo. Avrebbe voluto
stringerla
finché non si fosse dimenticata di tutto, ma anche questo
non poteva farlo.
La
fece sedere sulle sue gambe e
lei gli butto le braccia al collo.
<<
Devi denunciarlo >>esclamò
lui deciso
<<
Non posso farlo Alex >>
<<
Cosa intendi fare
allora? >>
Un
altro singhiozzo << Non
ne ho idea. Ho paura >>
Alex
la strinse ancora di più e
iniziò ad accarezzarle i capelli.
<<
Puoi continuare ad
essere la sua fidanzata >>
<<
Che cosa? >>
Daria alzò gli occhi. Il suo viso non era altro che un
enorme punto
interrogativo.
<<
Dico sul serio. Puoi
far finta finché non si sarà calmato. Poi lo
lascerai insieme ai tuoi genitori
in modo che lui non dia di matto >>
Daria
scosse la testa << Non
posso ferirti così >>
<<
Perché? >>
Daria
girò la testa distogliendo
lo sguardo dai suoi occhi. << Perché io amo te
>> disse sperando
che lui non avesse sentito.
Il
cuore di Alex iniziò a
battere freneticamente. Prese tra le sue mani il viso della ragazza
ricreando
il legame tra i loro occhi.
<<
Anche io ti amo Daria >>
Lei
sorrise. Un sorriso che non
aveva mai rivolto a nessuno fino a quel giorno.
Alex
posò le diede un bacio
sulla fronte.
<<
Non posso correre il
rischio di perderti. Ti amo troppo >>
Fu
in quel momento che si
diedero il loro primo, vero, bacio.
Si
baciarono come sanno fare solo pochi amanti. Con la voglia di consumare
l’altro
per paura che se ne vada.
<<
Ti amo Alex >>
disse Daria con le lacrime agli occhi.
Lacrime
di gioia.
***
<<
I-io n-non ci
credo >> balbettò Rachele
Il
ragazzo scrollò le
spalle.
Rachele
lo guardò
stranita mentre a poco a poco focalizzava la situazione.
<<
Quindi mi stai
dicendo che Massimo aveva minacciato Daria di ucciderla
>> la ragazza
parlava lentamente per riuscire ad ammettere a se stessa la tragica
notizia. Ma
ancor più tragica fu la consapevolezza che quella notizia
portava ad una solo,
ovvia, conclusione...
<<
E quindi l-l’
as- >> Non riusciva nemmeno a terminare la frase tanto
che era sconvolta.
<<
Sì Rachele ci
sono buone probabilità che sia stato Massimo ad uccidere
Daria >> disse
Alex con voce neutra. Sembrava che ci
avesse fatto l’abitudine al concetto di quella frase, ma
comunque trovò una
gran difficoltà nel cacciare indietro le lacrime che
premevano nei sui occhi.
Rachele
non si preoccupò
di respingere le lacrime e scoppiò in un pianto disperato e
rumoroso anche. Da
quando era morta Daria i suoi singhiozzi non erano mai stati
così forti e le
sue lacrime così abbondanti.
<<
Rachele so che
è difficile da accettare. Ma io ho bisogno del tuo aiuto
adesso >>
Rachele
si ricordò di
quando ad aver bisogno di aiuto era lei. Massimo non glielo
negò. L’aveva
aiutata a superare leggermente la morte di Daria e le aveva fatto
vivere anche
una magnifica serata, anche se lei non gli doveva niente.
Ad
Alex invece sì.
Gi
doveva molto.
La
felicità di Daria ad
esempio.
Rachele
smise subito di
piangere << Cosa devo fare? >>
<<
Devi aiutarmi a
incastrare Massimo. Abbiamo bisogno di prove concrete per denunciarlo
alla polizia
e sono sicura che se lavoriamo insieme possiamo trovarle
>> il tono di
Alex era deciso, ma la sua voce si incrinò alla seconda
frase. << Quel
bastardo deve pagarla per aver fatto soffrire così dentro la
mia Daria >>
Rachele
accettò. Ma si
sentiva come un verme nel sentire quelle parole.
C’erano
tante cose su
cui si poteva soffermare in quel momento, ma l’unica cosa che
la turbò era “la
mia Daria”.
L’amore
di Alex non la
infastidiva affatto, un po’ lo riteneva dolce, ma non capiva
come quel ragazzo
fosse tanto innamorato della sua amica nonostante la conoscesse da...
così
poco.
Sicuramente
a turbarla
era il fatto che quando aveva scoperto la verità su Massimo
a Daria non ci
aveva pensato neanche un secondo.
Vorrei
dedicare questo capitolo ad una
persona che è entrata nella mia vita precisamente 2 anni fa.
E che... non ho
idea del perché... ancora non mi pento di aver incontrato.
Nonostante tutto.