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Autore: uri    26/07/2012    1 recensioni
Tratto dal I capitolo:
Ino entrò in casa dove non c’era nessuno. Probabilmente sua madre era ancora in negozio, mentre suo padre doveva essere anche lui dall’Hokage. Salì in camera sua, si tolse le scarpe e si buttò a peso morto sul letto. Si raggomitolò su un fianco e iniziò a piangere. Continuò a piangere fino a che non si addormentò. L’ultima immagine che ebbe prima di addormentarsi fu Sakura, ancora immobile nel suo letto.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
Capitoli:
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5. Le decisioni dell’Hokage non si discutono

 

 

 

 

Sakura si svegliò di soprassalto, aveva il respiro affannoso. Il sole non era ancora sorto e si potevano vedere qualche stella. La ragazza si scostò i capelli dalla faccia, erano umidi e anche lei era sudata. Cercò di regolare il respiro e di calmarsi.
Ormai era tutto finito, continuava a ripetere a se stessa.
Si distese di nuovo sul letto ma non provò a riprendere sonno per paura degli incubi e del fuoco. Ormai era conscia che quel giorno aveva subito un trauma, ma cercò di pensare positivo e di convincersi che prima o poi lo avrebbe superato. Però un altro pensiero la scosse: la scomparsa di Naruto. Il suo migliore amico non c’era più ed era stato ucciso dal ragazzo che una volta amava più di se stessa.
Avrebbe voluto ritornare nello stato d’incoscienza, ma sapeva che era impossibile e non poteva scappare da quella verità. Restò sui quei pensieri fino a che il sole non sorse, illuminando la stanza con i suoi dolci raggi.
Sakura guardò dalla finestra: il cielo era sgombro di nuvole e si poteva sentire il dolce cinguettio degli uccellini. Era così intenta a guardare fuori che non si accorse dell’entrata di Shizune nella stanza.
<< Sakura? >>
La rosa si riscosse e posò gli occhi su di lei. Sorrise.
<< Buongiorno! >>
<< Buongiorno a te! Come stai? >>
<< Meglio di ieri. >> disse con lo sguardo basso. Fisicamente stava bene, ma il suo cuore soffriva.
<< Bene! Gli esami sono andati bene. Hai solo qualche carenza di alcuni minerali, ma di questo possiamo occuparci facilmente. Come vanno le gambe? >>
<< Un po’ le muovo, ma non penso di riuscire a camminare bene. >>
<< Non ti preoccupare perché stamattina, come tutte le prossime mattine, farai fisioterapia. >>
Detto questo Shizune andò un momento fuori per poi ritornare con una sedia a rotelle.
<< Nel frattempo per gli spostamenti userai questa, fino a che la fisioterapia non sarà finita >>
Sakura annuì e guardò la sedia.
<< Cominciamo! >> disse decisa.
La mattina passò veloce, Shizune annotava tutto su un quaderno e quando ebbero finito aiutò la ragazza a sedersi sulla sedia.
<< Oggi pomeriggio l’Hokage ti vuole vedere, quindi dovrai recarti nel suo ufficio. >>
<< Va bene! >>
<< Ok. Adesso andiamo a mangiare, se non mi sbaglio non hai fatto colazione. >>
Detto questo spinse la carrozzella fuori dalla stanza e si diressero verso la mensa dell’ospedale.
 
 
 
Ino entrò nel ristorante dove avevano prenotato e si accorse che erano già tutti lì. Si mise a sedere accanto a Sai, che le dette un bacio veloce. Davanti a lei erano seduti Choji e Shikamaru, la carne stava cocendo sulla griglia al centro del tavolo.
<< Come va? >> chiese Shikamaru.
<< Bene. >> rispose la ragazza << Sakura finalmente si è ripresa. Ora l’unico problema resta Sasuke. >>
<< Spetta all’Hokage decidere, non a noi. >> disse Shikamaru.
<< Lo so, ma questo non vuol dire che non vorrei vederlo morto. >>
<< So cosa intendi dire. >> disse Sai.
<< Che ne dite di lasciar perdere questi discorsi e mangiare. >> propose Choji, prendendo in mano le bacchette.
Si unirono a lui ed iniziarono a mangiare, chiacchierando del più e del meno. Come al solito Ino e Choji litigarono per l’ultimo pezzo di carne e come al solito vinse Choji. Quando ebbe finito di mangiare, tirò un sospiro di soddisfazione toccandosi la pancia bella piena.
<< Che bella mangiata! >>
<< Stai attento che ingrassi. >> lo riprese Ino.
Choji fece finta di non sentire.
<< Che programmi avete adesso? >> chiese Sai.
<< Io non ho niente da fare, ma penso che più tardi andrò a trovare Sakura. >>
<< Io devo aiutare mio padre in alcune faccende. >> rispose Choji.
<< Invece io devo andare dall’Hokage. >> disse Shikamaru.
<< Ti darà una missione. >> disse la ragazza.
<< Speriamo di no, sarebbe una bella seccatura. >>
I ragazzi pagarono e uscirono dal locale.
<< Bene io vado. Ci vediamo! >> Disse Shikamaru.
Anche Choji salutò e se ne andò, lasciando Ino e Sai da soli.
<< Che vuoi fare? >>
<< Potremmo andare a casa mia a smaltire il pranzo, che ne dici? >> rispose Ino maliziosa, tracciando disegni immaginari sul braccio del ragazzo.
<< Ma non volevi andare da Sakura? >>
<< Si, dopo. E’ tanto che non stiamo un po’ insieme, noi due da soli. >>
Sai la prese tra le braccia e le schioccò un bacio sulla bocca.
<< Io ci sto! >>
Così i due ragazzi si diressero a casa della bionda per passare qualche ora in modo piacevole.
 
 

Il lavoro dell’Hokage era molto faticoso. Bisognava compilare e firmare tantissimi fogli, mandare i ninja in missione, governare un villaggio, dare consigli e ascoltare le lamentele. Si, Tsunade lo sapeva bene e pensava che fosse giunto in momento di lasciare il posto a uno più giovane di lei. Anche se non l’avrebbe mai ammesso si sentiva vecchia.
Mentre stava firmando l’ennesimo foglio di quel giorno, si chiese come avrebbero reagito i ragazzi quando fossero venuti a conoscenza delle sue decisioni.
Sicuramente male, ma importava poco.
Si girò con la sedia e prese a guardare le foto degli Hokage che l’hanno preceduta.
<< Speriamo che sia la scelta giusta. >>
Qualcuno bussò, riscuotendola dai suoi pensieri. Tsunade gli dette il permesso di entrare e si ritrovò davanti Shikamaru e Shizune con in braccio il maialino.
La donna si sistemò dietro l’Hokage e attese che Tsunade parlasse al ragazzo.
<< Mi voleva vedere? >>
<< Si, siediti pure. >> disse la donna, indicando una delle due sedie davanti alla scrivania.
Shikamaru si sedette e guardò Tsunade, aspettando la missione super noiosa che gli avrebbe sicuramente dato.
<< Ti ho convocato per farti sapere le mie intenzioni. >> stette un attimo in silenzio, poi continuò << Ho deciso che tu diventerai il prossimo Hokage. >>
Shikamaru sgranò gli occhi e si pietrificò: cavolo, quello era anche peggio della missione. Tsunade, vedendo che il ragazzo non rispondeva, riprese il discorso.
<< Ormai è tempo che Konoha abbia un nuovo Hokage e tu sei la persona giusta. >>
Shikamaru si riprese.
<< Perché io? >>
<< All’inizio avevo pensato a Naruto, ma visto come sono andate le cose ho dovuto scegliere tra i ninja che ritenevo più validi. Shikamaru, tu sei molto intelligente, responsabile, calmo e giudizioso, però hai anche un carattere forte. In più hai dimostrato molte volte di essere un buon leader, sei perfetto per questo ruolo. >> concluse Tsunade, sorridendo.
<< Ma…… >>
<< Naturalmente dovrai sottoporti a delle prove, ma sono sicura che te la caverai egregiamente.
Ora puoi andare. >>
<< Non posso rifiutarmi, vero? >> disse il ragazzo, sbuffando.
<< Vedo che hai già capito. Ora vai che devo occuparmi di un’altra faccenda. >>
Shikamaru borbottò qualcosa e poi uscì dall’ufficio.
<< E’ stato più facile del previsto. >> constatò shizune.
<< I miei ordini non possono essere rifiutati. >> disse Tsunade con un sorriso maligno.
L’Hokage aspettò pazientemente che arrivassero i suoi prossimi ospiti. Non dovette aspettare molto e si ritrovò Sakura e Sasuke nella stanza. I due ragazzi si guardavano storto, o meglio Sakura guardava male Sasuke mentre questo osservava attentamente lei e la sedia a rotelle, mantenendo comunque la sua solita espressione di superiorità.
<< Bene, siete venuti. >>
Sakura e Sasuke posarono lo sguardo sulla donna.
<< Sakura, ho guardato la tua cartella clinica e, nonostante ti sia risvegliata solo ieri, ho deciso di farti uscire dall’ospedale visto che sei in perfetta forma. Ma dovrai comunque recatici tutte le mattine per la fisioterapia, sarà Shizune ad occuparsi di te. >>
<< Grazie! >>
<< C’è solo un problema: la tua abitazione è in rovina, quindi non hai un posto dove andare. >>
<< Non si preoccupi, Ino sarà felicissima di ospitarmi. >>
<< Lo so, ma ho già trovato un’altra soluzione. >> poi si rivolse al ragazzo
<< Uchiha la tua sorte non è ancora stata decisa, però abbiamo deciso di mandarti agli arresti domiciliari. Andrai ad abitare nel vecchio quartiere Uchiha a casa tua, ma sarai sorvegliato ventiquattro ore su ventiquattro da una speciale squadra di ANBU. Niente in contrario, vero? >>
Sasuke non rispose.
<< Bene. Sakura, tu e lui andrete a vivere insieme. >>
<< Cosa? >> dissero in coro.
<< La tua casa è inagibile. >>
<< Me l’ha già detto, ma sarei andata da Ino. Non voglio convivere con lui >> disse arrabbiata, indicando il ragazzo.
<< Invece lo farai, questo è un ordine! >>
Sakura era sbalordita, come poteva farle questo? Non voleva andare a vivere con l’assassino di Naruto.
<< Uchiha dovrai accompagnare Sakura all’ospedale tutte le mattine e tu, Sakura, dovrai sorvegliarlo. >>
Tsunade si alzò e mise una mano sulla spalla della ragazza.
<< Lo so che è difficile per te, ma può darsi che questa cosa possa far bene a tutti e due. >>
Sakura restò in silenzio con gli occhi bassi. Sasuke sbuffò, le cose si stavano complicando.
<< Uchiha puoi andare, Sakura tu resta. >> disse Tsunade, chiamando le guardie del ragazzo che lo portarono via.
Quando furono sole, Sakura alzò lo sguardo.
<< Non capisco, perché volete che vada a vivere con lui? E non mi risponda ancora che è per via della casa perché non ci credo. >>
<< Voglio che tu sorvegli l’Uchiha e che scopri cosa nasconde. >>
<< Cosa dovrebbe nascondere? Ormai sono passati cinque anni dalla fine della guerra, ora lui non è più nessuno. E poi ha ucciso Naruto. >>
<< Sakura lo odi? >>
<< Si, lo odio. >>
<< Sicura? >>
<< Come potrei non odiarlo. Ha ucciso il mio migliore amico, ha privato Hinata del suo amore e il villaggio del suo futuro Hokage. >>
<< Lo so che ti sto chiedendo molto, ma ho bisogno che tu faccia questo. Lo farai? >>
Sakura guardò l’Hokage, non se la sentiva di dirle di si ma alla fine cedette allo sguardo penetrante della donna. Lei aveva fatto tutto per Sakura, le doveva molto.
<< Va bene. >>
<< Bene. Ora puoi andare. Domani pomeriggio tu e l’Uchiha andrete a vivere a villa Uchiha. Non ti preoccupare, l’ho già fatta sistemare. >>
Detto questo, Tsunade, aprì la porta per poter permettere a Sakura di uscire più facilmente. Quando se ne fu andata la donna tirò un sospiro di sollievo, era andato tutto bene. Guardò Shizune con sguardo soddisfatto.
 
 

<< Dimmi che è uno scherzo? >>
<< Magari fosse uno scherzo. >>
Ino era seduta sul letto di Sakura, non riusciva a credere a quello che l’amica le stava raccontando.
<< E tu hai accettato? >>
<< Che altro potevo fare? Era un ordine dell’Hokage. >>
La bionda scosse la testa negando la realtà, l’Hokage si era rincretinita? Che intenzioni aveva?
<< Ma che ti ha detto precisamente? >>
<< Te l’ho detto: dice che devo vivere con lui per sorvegliarlo e per scoprire che cosa nasconde. >>
<< Per me è tutta matta! >>
Sakura era stanchissima, quella notizia l’aveva distrutta. Ino si accorse del suo stato d’animo e di slancio l’abbracciò.
<< Andra tutto bene, vedrai. Se hai qualche problema con quello lì dimmelo subito, ok? >>
La rosa annuì e ricambiò la stretta. Mille pensieri le circolavano nella testa. Aveva un po’ di paura, non voleva che arrivasse domani ma era inevitabile.
Ino stette con lei fino a tardi e poi la lasciò, raccomandandole di chiamarla per qualsiasi cosa avesse bisogno. Sakura la ringraziò e la guardò uscire dalla stanza.
Restò un altro po’ sveglia, poi si addormentò.
 
 
 
 
 
Angolo dell’uri:
Ciao! Scusate il ritardo, ma avevo delle cose da fare.
Comunque, ecco a voi il quinto capitolo. Fatemi sapere che cosa ne pensate.
Al prossimo!     
   
 
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