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Autore: mikaela    26/07/2012    3 recensioni
Kurt e Blaine sono sposati, hanno un lavoro e vivono insieme nella grande mela. le loro giornate trascorrono tranquille e felici, ricche dell'amore dell'uno verso l'altro.
ma allora perchè Kurt si comporta in quel modo? cosa nasconde a Blaine?
e fu da li che iniziò una delle più grandi avventure che potessero mai intraprendere: divennero genitori.
Dal capitolo 1:
"Tutti donano giocattoli all’orfanotrofio. Dopo averli lasciati alla responsabile di turno però….- disse camminando in uno dei corridoi dell’istituto-… c’è stato un piccolo imprevisto-
-che imprevisto?- domandò confuso, prima che un tornado di ricci scuri si avventasse su suo marito. Poteva avere 5 anni, più o meno."
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non ci diremo mai “addio”

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Una volta che la famiglia si fu stabilizzata definitivamente, ci fu una nuova novità per la casa Hummel-Anderson: l’afflusso di gente.
Perché amici e parenti, incuriositi dai racconti dei neo-genitori al telefono, avevano approfittato delle acque calme per andare a trovare il piccolo Kyle.
Cooper, stranamente, era stato tra i primi. Era in vacanza a New York  con sua moglie Sara e il figlio Matt, e si era praticamente autoinvitato a casa loro. Voleva a tutti i costi che i cugini Anderson si conoscessero.
Era stata una buona idea: si erano divertiti, Matt e Kyle avevano subito legato (nonostante avessero circa 5 anni di differenza), e il piccolo era rimasto impressionato dalle tecniche di “recitazione” dello zio Coop.

Dopo la maratona Harry Potter (e solo dopo quella, perché nessuno poteva interromperla) arrivarono zia Rachel e zio Finn, con Carole e Burt.
-Kyle, vieni a salutare i nonni e gli zii!- esclamò Blaine, dopo aver aperto la porta alla famiglia Hummel-Hudson.
Al richiamo del genitore, il piccolo si era precipitato come un terremoto alla porta ma, notando degli sconosciuti, aveva fatto una rapida curva, per finire dritto dietro le gambe di Blaine.
-tesoro non nasconderti li dietro, i nonni non possono vederti- aveva esclamato Kurt, prima di avvicinarsi all’entrare e salutare tutti calorosamente.
Ma il piccolo, tenendosi più stretto che mai Harry, non accennava a voler uscire dal suo nascondiglio, buttando qualche occhiata agli sconosciuti davanti alla porta. Il più alto gli ricordava molto l’orsacchiotto gigante con cui giocava spesso all’asilo, mentre la donna mora sembrava la sua maestra di disegno, solo con i capelli più lunghi e il naso più grande.
Dietro di loro, due signori anziani lo guardavano sorridente. La signora aveva un viso molto dolce,  mentre l’uomo nonostante il sorriso, aveva l’aria burbera e riservata.
Chi erano quelle persone? Dei cattivi, come il Signore Oscuro?
Inorridì al pensiero, e si arpionò alla gamba del genitore, facendogli quasi male.
-piano Kyle, così mi fai male!- rimproverò scherzosamente Blaine.
Kyle guardò di nuovo il signore, incuriosito. Gli ricordava qualcuno, in un certo senso.
Lentamente si stasso dalla gamba di Blaine, mentre sei paia di occhi lo osservavano, in attesa di una sua mossa.
Con non poca paura superò l’uomo e la donna, per arrivare davanti al signore, mentre tra le braccia teneva il suo Harry stretto stretto.
-io sono Kyle. Tu chi sei?- gli disse timidamente il bambino. Non sapeva il perché, ma di tutti gli sembrava quello più buono.
L’uomo, un po’ a fatica, s’inginocchiò per guardarlo negli occhi, e gli sorrise.

È lo stesso sorriso di Kurt. Pensò il bambino stupito.
-io sono Burt, il papà di Kurt- gli rispose. Quando aveva parlato al telefono con il figlio, qualche giorno fa, gli aveva spiegato che Kyle non li chiamava Daddy o Papà, ma per nome.
Allora il piccolo riccio si voltò verso Kurt.
-tu hai un papà?- gli chiese stupito. Non gli aveva mai sentito parlare di un papà, prima d’ora.
-certo che ho un papà, piccolo!- gli disse, ridacchiando.
-dai entrate, non vorremo rimanere sulla porta tutto il giorno?- chiese giocosamente Blaine.
E così si accomodarono in soggiorno.
Kyle si mise in disparte, per farli entrare, senza mai distogliere lo sguardo dalla figura di Burt.
-gli piaci- sussurrò Kurt all’orecchio del padre.
-scherzi? Di solito c’è un fan club per Carole, mentre stanno alla larga da me!- rimbeccò lui.
-Kyle è speciale. Guarda, non ha smesso di fissarti- e gli indicò Kyle che li osservava parlottare.
-Vieni qui Kyle, ho una cosa per te!- trillò Rachel, facendolo sobbalzare.
Lanciò un’occhiata preoccupata a Blaine, che gli sorrise –su Kyle, vai a vedere cosa ti ha portato zia Rachel-
-ben venuto in famiglia piccolo- gli disse zio finn, dandogli una busta con due regali.
Kyle afferrò quello più largo e basso –quello è da parte mia!- esclamò eccitata Rachel.
Dentro c’era una maglietta blu, con una stella gialla sul petto.
-quello è il mio marchio- gli disse la zia, indicando la stella.
Kyle, non sapendo bene che dire, mormorò un grazie, e richiuse la scatola, timido. Ovviamente Rachel rimase un po’ basita dal suo poco entusiasmo, ma non si fece abbattere.
-questo è da parte mia invece- disse Finn, dandogli l’altra scatola.
Un pallone da calcio.
-sapevo che Kurt non avrebbe approvato nessun pallone da Football…-
-quello sport è troppo violento, e lui è troppo piccolo!- esclamò Kurt in sua difesa.
-… per cui ho pensato a uno da calcio, che è molto più sicuro come gioco- concluse lo zio.
Kyle gli rivolse un sorriso raggiante, ma un’occhiata di Kurt gli bastò per capire che non era il momento giusto per giocare.
-il nostro è fuori dalla porta, dentro avrebbe sporcato- spiegò Carole.
-su, vai a vedere!- lo esortò Burt, e Kyle non se lo fece ripetere due volte.

Una bici. Fuori dal suo portone c’era la bici più bella che avesse mai visto.
-è mia?- chiese estasiato, agli adulti che lo avevano raggiunto.
-certo piccolo, ti piace?- gli chiese Carole.
-è bellissima! Grazie…- Kyle rimase un attimo perplesso. Come li doveva chiamare? Blaine aveva detto che erano i suoi nonni -… nonni!- concluse, sperando che andasse bene chiamarli così.
Carole dovette girarsi un attimo per non far notare al piccolo la lacrimuccia di commozione che gli era sfuggita.
-allora… andiamo a provarla?- gli chiese Burt.

Kyle non aveva mai usato una bici prima d’ora. All’orfanotrofio solo un paio erano decenti, e se prendevano sempre i più grandi.
Per cui si, aveva sempre desiderato una bici, ma non aveva idea di come si usasse.
Così era li, nel cortile interno del palazzo in cui abitava, davanti alla sua favolosa bici, senza sapere che fare.
Si voltò verso Kurt e Blaine, alla ricerca di un qualche aiuto. Però fu Burt quello che si mosse nella sua direzione.
-se vuoi posso aiutarti io- gli disse Burt, sorridendo.
Il piccolo annuì felice e si fece aiutare.
Una volta che gli fu spiegato come doveva fare, montò in sella e iniziò a pedalare, mentre burt lo teneva per il sellino.
dopo un paio di giri, Kyle volle provare senza aiuti, e iniziò a girare da solo. Ma fece una curva male e, perdendo l’equilibrio, si ritrovò a terra.
Burt stava andando verso di lui preoccupato, ma i papà lo precedettero.
-Kyle, stai bene- gli chiese Blaine, preoccupato, mentre Kurt si inginocchiava accanto a lui e controllava ogni possibile danno. Per fortuna aveva solo una piccola sbucciatura al ginocchio.
Il piccolo scosse la testa, un po’ confuso dalla caduta, poi disse

-Wooow! Lo facciamo un’altra volta?-

Per tutto il resto della giornata Kyle non aveva mollato il Nonno per un secondo.
Aveva pranzato accanto a lui, facendo cambiare il posto a tavola a tutti, pur di riuscirci. Lo aveva portato in camera sua e insieme avevano fatto ogni tipo di gioco che Kyle conosceva.
Gli aveva mostrato il suo fedele pupazzetto Harry, e gli aveva raccontato la storia di Harry Potter, anche se il nonno la conosceva già grazie a suo figlio.
E infine si era seduto in grembo a lui e si faceva raccontare le storie su Kurt di quando era più piccolo, accanto a una povera Rachel mortalmente offesa per non essere stata considerata.
Kurt e Blaine erano parecchio sorpresi: di solito ci mettevano ore prima di riuscire a farlo parlare davanti a persone che aveva visto più di una volta, figuriamoci perfetti “sconosciuti”.
-dovremo andare, si sta facendo tardi- disse Finn, guardando l’orologio.
-no!- aveva esclamato Kyle. Voleva restare ancora con il nonno.
-tesoro, devono andare- gli disse pazientemente Blaine.
-io resto con nonno- aveva insistito Kyle, aggrappandosi al braccio di Burt.
Kurt si avvicinò e lo prese in braccio per permettere al padre di alzarsi. Ma Kyle iniziò a piagnucolare.
-voglio andare con nonno!-si lamentò, slanciandosi verso di lui dalle mani del padre.
Blaine si avvicinò al piccolo.
-il nonno è stanco e ha bisogno di dormire, ma poi andremo noi a casa sua, non ti preoccupare-
-davvero?- chiese Kyle al nonno, sfregandosi gli occhietti.
-certo Kyle. Il nonno ti aspetta, vieni quando vuoi- gli disse Burt sorridendo.
Per fortuna il piccolo credette alle parole del nonno, e si calmò.
Gli zii andarono via con i nonni, che avrebbero trascorso la notte da loro prima di ripartire per Lima.

Era stata una delle giornate più belle che Kyle avesse mai trascorso, almeno fino a quella sera.
Kyle era in camera sua, aveva già indossato il pigiama, e stava giocando con il suo Harry a lanciare incantesimi al pupazzo-squalo, quando sentì delle voci dalla camera dei genitori.
-Se non gli avesse regalato quella bici, non sarebbe caduto!- aveva sentito urlare Blaine.
Ma che stava succedendo?
-adesso è colpa di mio padre? Sei tu che dovevi fare attenzione!- aveva ribattuto kurt con lo stesso tono.
-stai dicendo che non sono un buon padre?-
-non ho detto questo, sei tu che travisi sempre tutto!-
-invece a me sembra il contrario!-
-pensala come vuoi!- disse Kurt, prima di uscire sbattendo la porta.
-bene!- gli urlò dietro Blaine.
Kyle era sotto le coperte, con le orecchie tappate, terrorizzato.

 

Kurt era seduto sul divano del soggiorno, triste. Quasi dieci secondi dopo la litigata con Blaine, si era pentito di quello che aveva detto. Non voleva giustificarsi, ma il lavoro lo stava pressando molto, e in quel periodo era sotto stress.
Non ricordava nemmeno come dalle coccole e carezze erano arrivati ad urlarsi contro.
Si sentiva in colpa, eppure il suo stupido orgoglio lo teneva inchiodato sul sofà da quasi un’ora.
Delle braccia lo cinsero da dietro.
-mi dispiace- sussurrò Blaine, poggiando la testa nell’incavo del collo di suo marito.
Kurt strinse le mani dell’altro –non hai nulla di cui scusarti, è colpa mia, scusa-
Blaine sorrise e lasciò un bacio leggero sul collo di Kurt.
-pace?-gli chiese, come un bambino piccolo.
-pace- confermò Kurt, per poi andare in camera da letto con lui.

-vi volete separare?- chiese Kyle sulla soglia della camera, con il pupazzo tra le braccia.
Entrambi i suoi papà, che stavano per mettersi a letto, guardavano la piccola figura semi oscurata dall’ombra della stanza.
-vieni qui tesoro- gli disse Kurt, battendo la mano sul letto.
Kyle velocemente lo raggiunse e si sedette sul letto.
Un attimo dopo Kurt aveva la testa poggiata sulla spalla di Blaine, e il piccolo era seduto sulle gambe del riccio.
-ecco io e Blaine….- iniziò Kurt.
-…abbiamo litigato. Per una cosa che nessuno di noi due neanche ricorda- spiegò Blaine –capita che a volte che gli adulti litighino. Ma io e Kurt non ci lasceremo mai, capito?-
-perché no?- chiese Kyle sorridendo, un po’ rincuorato dalle parole del padre.
-perché io e Blaine ci amiamo. E non ci diremo mai “addio”-

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Angolo pazza

Eccomi tornata dalle vacanze. Scusate il ritardo nell’aggiornare, ma ho avuto un po’ di problemi di ispirazione. Spero che il capitolo vi piaccia, perché ha richiesto molte energie xD

Volevo dirvi che a proposito di questa storia, ho pubblicato una foto qui, che è una specie di “spoiler” dei prossimi capitoli. Dico spoiler perché contiene tutte le immagini che userò in tutta la ff, anche i capitoli futuri.
Mi farebbe davvero piacere se mi diceste quanto fa schifo da uno a dieci xD non me la cavo molto con le immagini, ma questa mi serviva, e l’ho dovuta fare con i miei mezzi, anche se sono un po’ mediocri xD

Comunque grazie mille a tutti voi che continuate a sostenermi ed andare avanti a seguire le mie storie, è grazie a voi se continuo ad andare avanti.

Bhè vado adesso

Miky

p.s. ci sono un paio di riferimenti alla serie, sapete dirmi quali? ;)

   
 
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