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Autore: VioValo_Villina    27/07/2012    1 recensioni
Ville e una ragazza che crede di conoscere. Una sensazione di déjà-vu che non lo molla neanche un attimo. Chi sarà mai questa ballerina di burlesque che tanto lo tormenta nei pensieri? Scoprire la sua identità potrebbe cambiare il suo passato... O forse no?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Luna si stava cambiando nel suo piccolo camerino. Anche quella serata era finita. Prese della salviettine struccanti e cominciò a ripulirsi il viso e il decolté.
-E’ andata bene.- disse una voce dietro di lei. –meglio del previsto. Questo numero riscuote molto successo.. brava.- Il suo biondissimo migliore amico Jonne Aaron, cantante dei Negative si era appena seduto su un tavolino e giocava con un boa di struzzo rosa shocking.
La ragazza lo guardò attraverso lo specchio. Non riuscì a trattenere una risatina vedendolo alle prese con quell’affare rosa. Aveva sempre avuto una fissa assurda per quel colore, fin da quando era bambino, fin da quando l’aveva conosciuto.
 
“«Ma perché mamma?» chiese Luna furiosa all’idea di dover passare due giorni a casa dei vicini.
La donna sospirò. «Non fare così tesoro. Sarà solo per un paio di giorni, non farla lunga»
La ragazza sbuffò. Non le piaceva affatto quella situazione. I suoi decidevano di scomparire per due interi giorni e lei si ritrovava catapultata nella casa dei suoi vicini abitata anche da un bambinetto petulante che sicuramente l'avrebbe fatta impazzire.” 
 
«Se vuoi te lo regalo» mormorò continuando a togliersi il trucco.
Il ragazzo le lanciò un’occhiataccia. «Non ne ho bisogno tesoro» sbuffò. «Di queste cose ne ho quante ne vuoi e lo sai bene»
Luna si alzò e lo raggiunse lasciandosi abbracciare. «Credi davvero che sia andata bene stasera?»
Il biondo la prese per le spalle puntando gli occhi azzurri nei suoi. «Scherzi?? È andata alla grande Lulù. Erano tutti ai tuoi piedi, puoi credermi»
Lei sospirò sorridendo a quel ragazzo che anni prima avrebbe voluto strozzare con le sue stesse mani ma di cui adesso non sarebbe più riuscita a fare a meno.
 
 
“Quei due giorni sarebbero stati la sua rovina, lo sentiva. Non solo era stata affidata ai suoi vicini di casa, si era pure ritrovata a dover condividere la cameretta di quel bambino che detestava e che, in quel preciso istante, la stava studiando attentamente girandole intorno come un avvoltoio.
«Vuoi farla finita??» sbottò ad un tratto non sopportando il suo sguardo indagatore.
Il biondino le si piazzò proprio di fronte, le braccia incrociate e lo sguardo determinato. «Io mi chiamo Jonne e tu?»
La ragazza sorrise. In fondo quel piccoletto aveva del carattere, doveva ammetterlo. «Io sono Luna» rispose cercando di sostenere il suo sguardo, cosa che si rivelò più difficile del previsto. Quel bambino era un tipetto davvero tosto.
«Non lo so ancora se mi piaci» le disse lui continuando a fissarla.
Luna sospirò. «Senti piccoletto» disse seccata. «Non rompere chiaro? Potresti finire molto male»
Il biondino spalancò gli occhi e un enorme sorriso si aprì sul suo volto. Le prese una mano e la strinse con tutta la forza di cui era capace. «Adesso siamo amici Lulù»”
 
-E pensare che da piccolo ti odiavo... ora invece non so cosa farei se non ti avessi..- mormorò Luna tra le braccia del cantante. Già, le era sempre stato vicino, nei limiti del possibile chiaro, ma quando lo chiamava in lacrime per un problema lui era sempre lì per lei. Stavano ore al telefono e finivano per vedersi il giorno, data la testardaggine del biondo. Quando si metteva in testa di prendere il primo treno per Helsinki e raggiungerla non c'era nessuno che potesse Fermarlo
-Finisco di cambiarmi e andiamo, ok?- sorrise e presi i vestiti cominciò a cambiarsi lì davanti a lui, senza imbarazzo.
Il ragazzo rimase fermo lì a guardarla mentre si toglieva il costume di scena e si infilava i suoi vestiti. Non era la prima volta che la vedeva così. Ma la cosa non aveva mai imbarazzato nessuno dei due. Per quanto alla gente potesse sembrare strano o addirittura impensabile, per loro quella era la normalità.
Per Jonne quella ragazza era come una sorella maggiore. Non c’era mai stato niente di ambiguo tra loro, mai. Tranne forse quell’unica volta in cui lui le aveva chiesto di insegnargli a baciare e lei, dopo vari no, si era lasciata convincere.
Lo aveva baciato dopo avergli rivelato che per baciare bene non c’era bisogno d’insegnamenti. Lui però, testardo come sempre, non aveva voluto sentire ragioni.
 
 “«Dai Lulù ti prego. Tu sei l’unica a cui posso chiedere questa cosa. Fallo per me. Per favoooore» la supplicò facendo gli occhi dolci.
La ragazza non riuscì a trattenere una risatina. Alla fine annuì non riuscendo a resistere a quello sguardo tenero.
Quel primo Bacio per Jonne fu come un fulmine a ciel sereno. Si era segretamente preso una cotta colossale per la sua migliore amica e l’idea di baciarla, se pur rischiando di fare una figura pessima, lo riempì di gioia.
Le labbra di Luna erano morbide e delicate e quel primo tocco leggero fu come una carezza. Ma Jonne si sentiva impacciato come nessuno mai e la ragazza si ritrovò a doversi allontanare solo un po’ e a guardarlo negli occhi. «Ehi biondino, tutto bene?»
«Sì.. sì certo.. perché?» balbettò lui.
Luna sorrise e fece spallucce tornando ad appoggiare le labbra sulle sue. «Apri la bocca Jonne» mormorò poi.
Il ragazzo arrossì ma fece come lei gli aveva detto e il  casto di poco prima si trasformò in un bacio vero. Un bacio che durò qualche minuto prima che entrambi scoppiassero a ridere trovando assolutamente assurda tutta quella situazione.”
 
Ripensando a quel momento Jonne non riuscì a trattenere una risatina. Chissà che sarebbe successo se lei fosse venuta a sapere della cotta che si era preso per lei a quel tempo.
Ma ormai era passata. Loro erano solo amici e tutto procedeva nel migliore dei modi.
«Eccomi» annunciò finalmente lei con un sorriso.
Il ragazzo si alzò, la prese a braccetto e insieme uscirono dal camerino.
«Ho fame.. »  mormorò stringendosi a Jonne nel tentativo di scaldarsi un po’. Fuori aveva cominciato a piovigginare e tirava un vento leggero ma freddo.
-Ti porto in un localino nuovo qui vicino.. il salmone al forno con patate e panna che ci piace tanto è una meraviglia.- esordì Jonne orgoglioso. Strinse la ragazza a sé e nel giro di cinque minuti si ritrovarono a correre sotto la pioggia che ormai era diventata un vero e proprio acquazzone.

Ville era appena uscito dal locale. Ancora si chiedeva chi potesse essere quella ragazza, Lulù. Doveva essere un nome d’arte perché non conosceva nessuna ragazza che si chiamasse così, ne era sicuro. Era bella, pensava, tanto bella da togliere il fiato. Non era una giovane smaliziata, anzi: la sua dolcezza, l’ingenuità.. erano quelli gli elementi che la rendevano speciale agli occhi del cantante.
-Speciale… ma per favore, nemmeno la conosco.- fece fare due giri intorno al collo alla sciarpa e chiamò un taxi per tornare a casa. Non sapeva che sarebbe tornato lì praticamente tutte le sere, solo per scoprire chi si celava dietro quella ballerina.







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ANGOLINO AUTRICI:
riecchice....   povero Ville ... si sta già facendo le fisime mentali.
Avete scoperto solo una parte della storia di Luna. Diciamo pure una parte divertente.
stiamo lavorando già al prossimo capitolo.
Un bacione
Vio & Lau
  
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