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Autore: FeIdEn91    27/07/2012    1 recensioni
Era un giorno come tanti lì a Seoul ... Eppure qualcosa di diverso forse c'era ... Continuava a guardarla in attesa di qualsiasi banale movimento, come ormai continuava a fare da più di un mese, e come ogni volta lei restava immobile, perfetta e silenziosa nel suo letto ... Lei era speciale e lui l'amava più della sua stessa vita perchè grazie a quella ragazza aveva imparato ad amare ... E lei meritava di vivere, non solo per lui, ma per se stessa.
SE VOLETE SAPERE COSA SUCCEDE, LEGGETE =)
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Quasi tutti, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 19 (Presente)

La realtà che stavo vivendo era alquanto strana.
Mi ero abituata a vede il suo viso per poi sparire nel buio. Mi guardava, mi sorrideva e poi, triste, spariva. Era lontano, quasi sfocato ma poco importava. Io riuscivo a vederlo e mi bastava.
C’ero io, vestita di bianco e con i capelli sciolti, scossi appena dal vento leggero che soffiava. Alle mie spalle il buio che si prolungava fino alla sua figura. Lui era perfetto, con i lineamenti delicati, bello come il sole e pieno di…luce. Tutto era così luminoso quando c’era lui, perché?
Io gli andavo incontro, lentamente. La felicità nel rivederlo, la paura nello sfiorarlo.
Sembrava così fragile, consumato…però accadde qualcosa che non mi sarei mai aspettata, che non era mai successa.
Taemin tentava di parlarmi, vedevo le sue labbra muoversi ma non riuscivo ad udire nessun suono.
Sospirai trattenendo le lacrime.
Lui continuava a parlarmi, forse aveva iniziato ad urlare disperatamente perché la sua fronte si corrugò all’istante.
Gli ero quasi vicina e mi maledicevo per non riuscire ad ascoltarlo.
Non ci badai molto…la reazione mi venne spontanea.
Allungai una mano verso di lui.
<> dissi in un sussurro quasi strozzato. Volevo prepotentemente che lui afferrasse la mia mano, era quasi una supplica la mia.
Mi piantò il suo sguardo triste negli occhi e, faticosamente, intrecciò le sue dita alle mie.
Lo sentivo. Riuscivo a percepire il calore della sua stretta e le lacrime, copiose, non poterono fare a meno di uscire.
<> dissi tra un singhiozzo e l’altro, portandomi le nostre mani intrecciate alla guancia.
Non feci in tempo.
Era sparito…come fumo.
Lui non c’era più.
Ma nella testa avevo la sua voce.
<>
E poi la luce…improvvisa e dolorante.
Ero confusa…stanca…e sentivo bruciare ovunque.
Nel buio stavo così bene, perché la luce faceva così male?
<>
Era Taemin, era ancora la sua voce…ma perché gli serviva un dottore? Non stava bene? Per questo era sparito? Ero stata io a fargli del male?
<>
Mi sentii accarezzare il viso…sapevo fosse lui, ne ero certa…ma non riuscivo a vederlo.
<>
Svegliarmi…ma di cosa stava parlando?
<>
Il suo viso…riuscivo a vederlo di nuovo…ad intervalli irregolari e in modo sfuggente…come se stessi facendo zapping velocemente.
Ogni volta che lo guardavo sentivo gli occhi pungere sempre di più, ma lui era sempre più nitido, quasi reale.
E se avesse avuto ragione? Se tutto quello che avevo vissuto fino al quel momento fosse stato un sogno?
Me ne fregai del dolore…lui era la priorità e io dovevo riuscire a riaverlo.
T: Nami! – disse accarezzandomi teneramente i capelli, la fronte, le guance. Piangeva.
Io non dissi nulla, mi limitai a fissarlo e lasciarmi coccolare.
T: oh Nami, lo sapevo…lo sapevo! – continuò, regalandomi uno dei suoi sorrisi più radiosi e ampi di sempre. Mi baciò le labbra così forte che potei respirare dalla sua bocca. Per quanto aveva atteso quel bacio? Per quanto lo avevo atteso io?
Cercai di dirgli qualcosa. Aprii la bocca per prendere fiato ma non riuscii a dire nulla. Sospirai e sorrisi lievemente.
T: una cosa per volta…ma lo so…ti amo anche io – rispose alla mia “non frase” dolcemente, lasciandomi un bacio sulla fronte.
Sentii la porta spalancarsi e voltai lo sguardo per capire chi fosse.
Una donna sul metro e sessanta, capelli castani mossi, occhiali da vista rossi e camice bianco mi venne incontro, seguita da altri due uomini con lo stesso camice.
<< La prego, signore…potrebbe cortesemente uscire? Dobbiamo visitare la paziente>> disse la donna rivolgendosi a Taemin.
T: certo – si affrettò a rispondere – torno dopo…- e se ne andò dandomi un altro bacio sulla fronte.

 
  
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