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Autore: devonneshope    27/07/2012    4 recensioni
Anno 1578. L'oceano pacifico e le coste dell'Europa sono minacciate dalla presenza del Black Thunder, la nave pirata più temuta nei sette mari, capitanata da Jack Talbooth.
Keira è una ragazza di 16 anni che fa parte dell'equipaggio, ricoprendo uno dei ruoli più umilianti a bordo. Un saccheggio ad un piccolo paesino dell'inghilterra però, le porterà qualcosa che non aveva previsto..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Zayn Malik
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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 Qualcosa mi solleticò la faccia, e io mi rannicchiai ancora di più nella fonte di calore che avevo davanti. Non sapevo cos’era, ma avevo un freddo cane:
“Keira.. Psstt, sveglia, è ora di alzarsi…” Aprii gli occhi spaventata da quella voce e mi ritrovai abbracciata al petto di Zayn.
Ecco la fonte di calore. Mi alzai in piedi di scatto, sbattendo la testa contro il muro.
“Ma sei matto? Hai idea di cosa potevano farci se ci trovavano insieme?” dissi agitata massaggiandomi la testa.
“No.” Disse tranquillo continuando a sorridere.
“Il capitano è geloso da morire. Ha ucciso chiunque ha tentato di avvicinarsi a me.” spiegai quasi con tono altezzoso.
“Ascolta, ne parliamo dopo. Ora andiamo, abbiamo del lavoro da svolgere.” Si alzò e uscì dalla cabina.
Continuai a fissarlo allibita e poi lo raggiunsi. Raggiungemmo il ponte e vidi tutti i membri dell’equipaggio lavorare come matti mentre Talbooth li osservava dal timone.
“Tu, vieni nelle cucine.” Un omone afferrò Zayn per le spalle e lo trascinò sotto coperta. In quel momento guardai il capitano e notai che mi stava chiamando.
“Hai notato che il nostro caro Zayn non soffre il mal di mare? Strano per un ragazzo che è sempre stato a terra, non trovi?” Mi chiese continuando a fissare l’orizzonte.
“Non tutti soffrono il mal di mare, capitano. E poi, meglio così.” Dissi congedandomi da lui.
“Tienilo d’occhio, Keira. Non mi piace.” Disse prima che io mi arrampicassi sull’albero della nave. Ormai ero diventata abilissima e non scivolavo quasi più. Infatti durante il giorno non potevo fare nient’altro che saltare da una parte all’altra della nave usando cime, corde e facendo nodi di tutti i tipi. Mi appollaiai su una corda e osservai il mare: all’improvviso notai in lontananza un’altra nave, con le bandiere nere. Mi sforzai di mettere a fuoco l’immagine e trattenni il fiato: bandiere nere con lo stemma di un falco. Abbassai lo sguardo e notai che anche il capitano guardava in direzione di quella nave.
“Più veloci! Non arriveremo mai a destinazione di questo passo! Più veloci!” disse subito dopo. Lo osservai e vidi un lampo di paura attraversare suoi occhi.
Era più spaventosa la reazione del capitano che la presenza di quella nave.
 Tornai a guardare il punto dove l’imbarcazione aveva fatto la sua apparizione, ma vi trovai solo nebbia.
Deglutii ripensando al falco sulla bandiera:

Più veloce del vento,
si nasconde nella nebbia;
forgiata da Poseidone stesso
con i legni più resistenti al mondo
è il desiderio di molti,
la realtà di pochi,
e l’incubo di troppi.
Stiamo parlando del famigerato…
Falcon of death.

L’unica cosa si conoscesse sul conto di quella nave era quella specie di cantilena che i marinai recitavano con enfasi e timore. Chiunque che avesse osato cercare quella nave, non era tornato.
Scacciai quei pensieri dalla mia testa e scesi per quello che doveva essere il pranzo. L’omone che prima aveva afferrato Zayn, ora distribuiva zuppa nelle ciotole dell’equipaggio.
 Io però mangiavo in compagnia del capitano, perciò mi diressi nella sua cabina. Entrai e mi sedetti al piccolo tavolo d’oro. Dopo pochi minuti entrò  Zayn e posò sul tavolo due piatti a base di pesce.
“Buon appetito” mormorò il capitano prima di abbuffarsi.
In effetti era molto tempo che non mangiavamo qualcosa di così buono.
Poco dopo Zayn entrò una seconda volta e ci chiese se il pasto era stato di nostro gradimento.
“Siediti Zayn, non fare complimenti.” Disse il capitano gentile. Sbarrai gli occhi e mi scurii in viso: quando il capitano si comportava gentilmente non c’era niente di buono da aspettarsi.
“Allora Zayn, avevi mai navigato prima?” chiese Talbooth.
“No, mai signore.” Rispose l’altro gentilmente.
“Strano, sembri perfettamente a tuo agio qui sulla nave …” attaccò il capitano.
“Ho sempre sognato di navigare e non voglio deludere nessuno.” Un punto per Zayn.
“Avrai già conosciuto Keira, non è vero? Volevo avvertirti di una cosa: non le sono concessi rapporti con i membri dell’equipaggio. Di nessun tipo. Perciò, non voglio sorprese, hai capito?” marcò le ultime due parole lasciando Zayn di stucco.
“Sai cucinare, lo hai dimostrato. Ora porta via questi piatti, devo tornare al timone.” Il capitano uscì dalla stanza lasciandoci da soli, con le sue minacce nell’aria. Dopo dieci secondi Zayn iniziò a ridere a crepapelle, pensavo morisse soffocato:
“Scherzava o diceva sul serio?” disse con le lacrime agli occhi. Feci per parlare, ma la sorpresa mi aveva lasciato senza parole. Mi alzai e lo lasciai li a ridere.
Non sapevo da dove veniva e se era davvero soltanto un cuoco, ma una cosa era certa: quel ragazzo voleva farsi ammazzare.

 

 Angar!
Ok, a questo punto non so davvero come ringraziarvi.
Non avevo mai ricevuto recensioni, o almeno, non da persone che stimo profondamente.
Grazie, grazie e ancora grazie.
Scusate se ci metto molto ad aggiornare, ma purtroppo ho alcuni problemi in famiglia..
Un bacio C:
su Twittah sono @devonneshope


 

  
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