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Autore: Thewarblers    28/07/2012    4 recensioni
Pavarotti è morto. Blaine è sconvolto. A lui piaceva tanto quell'uccelino.
Due capitoli in cui l'amore per Pavarotti di Blaine, è finalmente spiegato.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Warblers/Usignoli
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Io lo amo. Io lo amo per quello che è e non mi interessa. Io DEVO continuare ad amarlo.
Kurt Hummel non faceva che ripetersi queste parole in testa. Era rimasto sconvolto quando lo aveva scoperto.
All’inizio pensava di chiamare l’ FBI o la protezione civile, addirittura scrivere una lettera al presidente degli stati Uniti, poi si ricordò che era del suo ragazzo che si stava parlando, e decise che se avesse continuato così avrebbe solo fatto una segnalazione alla CIA.
Sapeva che  Blaine aveva dei problemi con il cibo.
Ad esempio non riusciva a mangiare le carote perché erano arancioni. E a lui l’arancione faceva venire degli attacchi di panico.
Sapeva che non mangiava le banane, perché preferiva altri tipi di… banane. E non mangiava fagioli perché aveva paura che gli crescesse in pancia una pianta.
Sapeva che era strano, ma non fino a questo punto.
Ma dovevano affrontare questa situazione. Sperava fosse solo una ribellione adolescenziale passeggera. Se ne vedono molte ultimamente.
Ma una semplice canna o un tatuaggio erano poco da bad boy a quanto pareva.
Decise che era il momento di parlare, e dopo aver fatto un respiro a pieni polmoni, bussò alla porta della stanza di Anderson.
 
Blaine sentì bussare. Uno, due, tre colpi frettolosi e mise in pausa la puntata registrata di Wild per aprire, ritrovandosi un Kurt più pallido del solito.
 
“Blaine, amore io.. devo parlarti di una cosa importante. Ne va del nostro rapporto” disse tutto d’un fiato Kurt.
“Giuro che li ho buttati!! Puoi controllare!” Blaine si mise una mano sul cuore, iniziando a farneticare.
Kurt alzò un sopracciglio, chiedendosi se il suo amato warbler avesse anche dei disturbi psichici.
“Ma di che diamine stai parlando?” chiese. La fronte corrucciata.
“N-non stavi parlando delle mutande fucsia con la sirenetta che mi hai fatto buttare perché ‘Blaine tesoro sono poco sexy’ ?”
Ora il sopracciglio di Kurt non era più tirato per la confusione, ma era un misto tra disperazione e irritazione.
“Levando il fatto che erano davvero orribili, e sì anche poco sexy, non stavo certo parlando di quello. Adesso fammi entrare e siediti sul letto, Anderson.”
Il moro si scansò leggermente facendo passare il controtenore che si sedette sul letto facendogli segno di mettersi accanto a lui. E si stava per aprire in un sorriso quando l’occhio gli cadde sulla televisione. Un’immagine che non avrebbe mai voluto vedere: Bear Gryll che stava azzannando un cucciolo di volpe.
Questo fece sì che adesso la sua bocca fosse alquanto storpiata dal più puro panico che magari il suo innocente e dolce Baline fosse anche molto sadico.
O peggio.
Cannibale.
Blaine si sedette vicino a lui, non accorgendosi dello sguardo di Kurt che vagava per la stanza in cerca di qualche strano posto dove si nascondessero eventuali cadaveri.
“Kurt, di che volevi parlarmi?” chiese al biondino
“Ecco.. ti ricordi quando, insomma.. Pavarotti è.. morto?” Blaine annuì con gli occhi d’oro che si aprirono un po’ per la strana sensazione che gli stava nascendo nel petto “vedi.. io credo di sapere come e premetto che non mi interessa… cosa.. sei. Non mi interrompere se no mi perdo e scappo urlando. Io ti amo. E quando ci siamo messi insieme mi avevi promesso che ci saremmo sempre detti la verità. Ogni volta. E’ arrivato il momento di dirmi perché hai mangiato Pavarotti” deglutì a fatica, per la prima volta lo diceva ad alta voce.
Blaine aveva gli occhi pieni di lacrime. Non lo aveva mai detto a nessuno. Ma il modo in cui le piume gli solleticavano il palato lo faceva eccitare in maniera assurda. Provocandogli ogni volta un orgasmo che nemmeno in Queer as Folk poteva accadere.
“Una volta sono rimasto solo a casa per tre giorni. Mia madre non aveva fatto la spesa e l’unica cosa che c’era di commestibile era il nostro pappagallino. Non sono riuscito a fermarmi anche perché morderlo e leccarlo mi dava un certo…piacere. E non riesco a resistere, e poi.. quelle piume che ti sfiorano le labbra e..” non riuscì a continuare poiché Kurt si era alzato, ma anche perché dai suoi pantaloni era visibile una protuberanza alquanto informe, cosa che non sfuggì a Kurt.
“Scusami, devo… devo andare via” il biondino uscì in tutta fretta dalla stanza, con un idea precisa in testa.
 
 
 
“Giovanotto, sono settecento piume. Non ne entreranno ancora” disse il negoziante guardando sbigottito il ragazzo che lo stava guardando male
“Faccia come le chiedo. Verrà ben ricompensato”
 
 
“K-kurt!!” Blaine non poteva crederci mentre apriva la porta della sua camera ritrovandosi il suo ragazzo vestito da canarino
"FAMMI TUO!!!!” urlò Kurt mettendo le mani dentro ai pantaloni rigonfi del moretto sbigottito.



Note: Ecco. Secondo capitolo. Sono le due e sono tre giorni che faccio nottata. A causa di amici che dormono poco. Ma non è una scusa per la mia pazzia. 
Vi prego, commentate. Anche solo per dirmi che sono matta. 
  
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