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Autore: Cetti    29/07/2012    1 recensioni
Due fratelli appartenenti al mondo delle fate hanno una missione da compiere. Tutta la popolazione conta su di loro e l'incolumità generale regna sulle loro spalle.
Gipsy, sorella di Nix è una fatina timida ma con un grande coraggio che sorprenderà sempre tutti quanti nel mondo delle fate.
Nix spavaldo e quasi sempre privo di timore è una di quelle fate che riesce sempre a trovare un rimedio ad ogni problema.
Entrambi supereranno le insidie del mondo terrestre, aiutandosi sempre tra di loro. Fino a quando...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grosse gocce cadevano sulla grondaia di metallo e provocavano un suono assordante per le piccole orecchie delle fate sdraiate lì, nel bel mezzo del pomeriggio.
«Nix,nix! Svegliati! » Gispy non riusciva più a trattenere il panico. La grondaia si stava riempiendo di acqua e iniziava a trasportare tutto quello che trovava sulla sua via: foglie, sporcizia, nidi di piccione, fate…
Nix con uno strattone ricevuto da Gispy finalmente si svegliò. E quello che vide, purtroppo, non fu un sogno. Guardava ancora stordito dal sonno sua sorella che sembrava si sforzasse per ottenere qualcosa. Le ali della piccola fata riuscivano solamente a tremare, inzuppate com’erano e poi tutto accadde in un istante. L’acqua piovana si trasformò in un ondata di fanghiglia mista a foglie e le due fate furono scaraventate dalla forza micidiale di quell’onda.
Gispy perse subito i sensi, sia per paura sia perché aveva già inalato una grande quantità di acqua. Nix riuscì ad attaccarsi a un rametto che si era incastrato tra le cavità della grondaia. Sprizzi di acqua gli impedivano di vedere dove fosse la sorella; provò a chiamarla : «Gipsy! Stai bene?» Nessuna risposta giungeva dal grande tubo che si stendeva verticalmente così Nix prese una grande boccata d’aria e lasciò la presa al rametto che lo teneva in bilico come un alberello che sta verticalmente al di sopra di un precipizio. Nix si trovava in un turbine di acqua sporca e i suoi polmoni cominciavano a bruciare: aveva bisogno di aria. Fortunatamente oltrepassò il tubo e con una scivolata si trovò immerso in un mare di fango. Intravide Gispy, sdraiata a pancia in su, priva di sensi sulla sponda di quella pozzanghera, che risultava di una grandezza smisurata per due piccole fate. Nix cercava di nuotare con tutta la forza che aveva in corpo ma il fango era troppo denso e già sentiva le braccia e le gambe indolenzite per lo sforzo di tenere a galla. L’unica cosa su cui poteva contare per salvare la sua vita e quella della sorella erano le alette poste dietro la schiena, ma ben presto si rese conto che anche esse erano inzuppate d’acqua come tutto il corpo. Stava andando sempre più giù. Le gambe gli si erano immobilizzate come se quello in cui stava fosse cemento e non fango. Sì lasciò abbandonare al movimento che spostava tutta quella poltiglia ogni qual volta arrivasse altra sporcizia che si aggiungeva a quella che già era vicinissima al viso di Nix. Era terrorizzato, ma non poteva più fare niente. Sua sorella inerme a qualche metro da lui. Se solo si svegliasse, era molto mingherlina ma ce l’avrebbe fatta, lo sapeva. Però non si muoveva. Non dava nessun segno di vita, e se fosse morta ? Il forte dolore fu tale che chiuse gli occhi per eliminare quella orrenda visione, passarono diversi minuti e non li riaprì.
  
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