Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Cla_blueB    29/07/2012    1 recensioni
E se per una volta Elisa avesse proprio voglia di rischiare tutto?
i one direction non esistono, e Harry Styles, Niall Horan e Zayn Malik e gli altri sono semplici ragazzi, ma davvero o è solo un'impressione?
Anche nelle vite più noiose spesso si annidano segreti, rancori passati e a volte, la magia. Perchè in fondo, non esiste nessun buono e nessun cattivo nel mondo, siamo tutti vittime
-----------------------------------------------------------------------------------
non sono una fan sviscerata dei one direction ma non so perchè questa storia calza a pennello con loro, spero vi piaccia. xx
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tre mesi dopo. . . Elisa si svegliò sussultando nel letto bagnato dal suo sudore. Si tirò su e bevve un lungo sorso di acqua dal bicchiere appoggiato sul comodino. Appoggiò la testa al muro. 'Il solito incubo', pensò asciugandosi la fronte madita di sudore. Il giorno dopo si trovava in un bar con la sua amica Giselle. “Ti rendi” stava dicendo mentre mangiava una brioche “faccio lo stesso incubo da esattamente tre mesi e due giorni e non mi ricordo mai cosa sogno, mai.” disse finendo in un morso la brioche. “tre mesi..” disse curiosa l'amica. “si so cosa stai pensando, dalla sera in cui ho lasciato Harry, ma no, sono sicura al trecento per cento che non abbia nulla a che vedere con Harry. È come se ci fosse un dettaglio di quel giorno che mi devo essere scordata.” disse guardando fuori dalla finestra. “il temporale?” tirò ad indovinare Giselle finendo in un sorso il suo cappuccino. “Non lo so, forse”rispose Elisa ancora assorta nei suoi pensieri. “vabbè è tardi” esclamò facendo sobbalzare l'amica “è meglio che vada o Jack mi licenzia” disse sorridendo “Oddio non che non mi dispiacerebbe smettere di lavorare in quel negozio pieno di polvere con quel maniaco” disse alzandosi. “ma dove lo ritrovo un lavoro così comodo?” continuò infilandosi la giacca di pelle, ma Giselle ormai non la stava più ascoltando, era concentrata su un qualcosa fuori dal bar. Elisa seguì il suo sguardo fino ad incontrare quello di uno sconosciuto dall'altro lato della strada. Le stava fissando, anzi, per l'esattezza, stava fissando la sua amica che sembrava completamente incantata da quegl'occhi. Ma Elisa non fece in tempo a guardarlo per bene che lui voltò il suo sguardo sopra di lei incatenadogli occhi verdi della ragazza nei suoi scuri e poi dopo neanche un secondo il contatto visivo fu interrotto da un autobus che passò proprio lì davanti, ma quando passò oltre del ragazzo non c'era più traccia. “e quello... chi... diavolo.. era?” disse ancora a bocca aperta e impalata l'amica. “non ne ho idea” scosse la testa Elisa con ancora lo sguardo fisso sul punto dove fino a un secondo prima si trovava il ragazzo misterioso. “bè una cosa è sicura, era un figo della madonna” aggiunse Giselle. “io ho notato più il fatto che fosse un tantino inquietante” concluse Elisa. Elisa toccò per l'ennesima volta l'anello che portava all' anulare sinistro quando fu interrotta da una voce che catturò la sua attenzione. Era angelica ma allo stesso tempo ammaliante come poche. Quando alzò lo sguardo incontrò due occhi color ghiaccio che la fissavano. “mi scusi” ripetè il ragazzo fissando la ragazza mora davanti a se. Era alta, quanto lui, sul metro e settantacinque, mora, con i capelli fino alle spalle voluminosi lisci e gli occhi verde scuro. Sembrava un modella, pensò tra se e se il ragazzo. Lei si riprese un secondo. “mi dica” l'unica cosa che Elisa si ricordava del lavoro era che doveva dare del 'lei' ai clienti, per il resto improvvisava sempre, e il fatto di essere una brava attrice aiutava in quel lavoro. 'questa lampada era di Napoleone e questa cornice di Marie Antoinette' certo e questo scopettone del cesso era di Marilyn Monroe, ma tanto i clienti se le bevevano tutte e sborsavano soldi per delle schifezze complete, e questo solo per avere il brivido di possedere qualcosa che era stato di un personaggio famoso, fosse anche Hitler e un rotolo di carta igenica. “eh si.. allora ecco..io starei cercando un divano per casa mia” disse il ragazzo diventando rosso come un peperone in viso. “c-certo” anche lei iniziava ad imbarazzarsi senza sapere perchè, lo sguardo di lui non potè non cadere sull'anello che la ragazza indossava sulle dite lunghe e sottili e che non sembrava non voler lasciare in pace. Mentre giravano nel negozio in cerca di qualcosa che potesse interessare il ragazzo, lui trovò il coraggio di presentarsi. “Comunque io sono Niall, Niall Horan” disse tutto d'un fiato. Elisa sorrise. “Elisa” disse lei porgendogli la mano che lui strinse debolmente. “Allora Niall, che tipo di divano vorresti?” e battè le mani, forse troppo forte perchè Niall sobbalzò leggermente. “Bè vedi, non so, dimmi tu, io mi sono tresferito qui solo un paio di settimane fa e ho preso questa casetta, solo che ecco il divano consiste più o meno in un materasso rotto quindi..” e scoppiò a ridere seguito da Elisa. “solo che ecco non posso spendere troppo diciamo...” finì la frase al quanto imbarazzato, chissà perchè, in fondo era normale che un ragazzo così giovane non avesse troppi soldi da spendere. “allora da quello che ho capito puntiamo al risparmio giusto?” concluse sorridendo Elisa cercando di alleggerire la situazione di imbarazzo totale che fluttuava nella stanza. “Esatto” annuì lui contento che lei non insistesse nel sapere perchè. “Allora ti direi questo qui- e indicò un divano in pelle marrone- a occhio e croce ha visto tutte e due le guerre mondiali e forse pure le campagne napoleoniche ma ci hanno detto che è degli anni settanta, noi non abbiamo indagato, fatto sta che puzza come un cane morto, la pelle ce l'hanno fatta passare per sintetica e anti allergenica, secondo me è pelle umana ma vabbè... è scolorito da far schifo e se ci appoggi la faccia rimani intossicato dall'odore di dopobarba, liquore alla liquirizia e tabacco. Cigola più di una porta rotta ed è duro come una tavola da surf. Detto questo costa la bellezza di 15 sterline, prezzo con il quale a stento ci compreresti un cuscino, quindi dimmi tu.” finì Elisa sorridendo. “Bene, mi hai convinto, soprattutto con la storia della pelle umana” disse Niall sorridendo. “Non stavo scherzando comunque” disse improvvisamente seria fissando negl'occhi Niall, che tramutò il suo sorriso in una smorfia involontaria di paura, lei continuò a fissarlo con aria truce qualche altro secondo prima di scoppiare a ridere. Non ci poteva credere, c'era cascato in pieno ahaha, era davvero convincente, pensò che poteva benissimo vincere l'oscar uno di quei giorni. “Stronza” commmentò lui passandosi una mano sul cuore. “Come scusa?” chiese lei picata ritornando estremamente seria, stava iniziando a prenderci la mano in questo suo convincere le persone. “Eh? Niente niente..” disse Niall davvero mortificato abbassando lo sguardo fino a fissarsi i lacci delle all stars che portava ai piedi. “sbaglio o mi hai appena chiamato stronza?” disse lei incrociando le mani al petto e alzando un sopracciglio con aria di sfida. “Io? No non mi sarei mai permesso!” rise in modo nervoso e imbarazzato Niall, 'perchè non stava mai zitto?' pensò tra se e se. “Devi farti perdonare sai..” disse lei seria fissandolo negl'occhi. “Che ne direbbe signorina di una serata sul mio nuovissimo e bellissimo divano.” e si inchinò un poco. “Mmmh..non mi tentare” ghignò lei e anche lui rise sollevato. Poi lei in tutta sorpresa allungò la mano e afferrò il braccio del ragazzo e tirò fuori una penna dalla tasca posteriore del jeans e gli scrisse sul braccio una serie di numeri. “Ora, mio caro, vado a servire quei clienti, se vuoi chiamami” e ammiccò al suo braccio poi si girò e sparì dietro a uno scaffale di vecchie macchine fotografiche. Elisa sorrise tra se e se mentre si avvicinava alla coppia appena entrata nel negozio e si sentiva fottutamente bene, sicura di se stessa, erano più di tre anni che non flirtava con qualcuno che non fosse Harry. “posso esservi utile?” sorrise ai due clienti, e mentre questi le rispondevano qualcosa che a Elisa non interessava minimamente, notò Niall uscire dal negozio con aria circospetta e entrare in una macchinona nera con i vetri oscurati che schizzò via subito. Ma Niall non era entrato dal lato del guidatore, pensò Elisa.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Cla_blueB